sabato 5 aprile 2025

Un viaggio nella letteratura punk! - Parte 2

A forza però di mitizzare gli ‘80s, da un certo momento qui da noi si è sentito il bisogno di documentare i bistrattati anni ’90, un decennio praticamente mai sufficientemente coperto in precedenza nonostante abbia prodotto delle realtà hardcore più che valide. Quel momento arrivò finalmente nel dicembre 2020, quando la viterbese Scatole Parlanti pubblicò la prima edizione di “Schegge di Rumore”, volumetto di 178 pagine che racconta l’hardcore italiano del periodo direttamente attraverso le parole di 15 protagonisti della scena provenienti da bande del calibro di Sottopressione, Contrasto, Affluente, By All Means, Frammenti, Jilted, Tear Me Down e altre ancora. A scriverlo proprio l’ex-batterista dei Tear Me Down nonché attuale componente dei Neid, il buon Andrea “Capò” Corsetti, colonna portante del TusciaHC, in co-operazione con Monica “Rageàpart” Miceli, che si diletta anche con la poesia militante. Il libro, insieme alla piccola raccolta di poesie di Monica chiamata “Il cuore divelto”,  lo comprai proprio a una loro presentazione, una delle tante che hanno fatto in un lungo tour che ha interessato tutto lo Stivale, nel mio caso precisamente allo Strike, in realtà la prima post lockdown realizzata il 30 maggio 2021. Peccato solo per le cosiddette “testimonianze grafiche”, di fatto ridotte soltanto alle locandine dei concerti.

mercoledì 2 aprile 2025

Un viaggio nella letteratura punk! - Parte 1

Oggigiorno è piuttosto facile imbattersi in libri che parlano di musica punk e dintorni. Di questi, negli ultimi 20 anni, ne sono usciti parecchi, e molti di questi possono essere considerati dei documenti inestimabili in grado di ripercorrere anche per filo e per segno intere scene, interi periodi storici, se non pure l’intera vita di gruppi sia famosi che di nicchia. Da bravo lettore ma pure da bravo scribacchino, tanti ne ho nella mia personale collezione, e tanti altri ancora se ne aggiungeranno di sicuro in futuro, affamato come sono io di saperne sempre di più. Alcuni di questi libri mi hanno segnato profondamente, soprattutto quelli che ho comprato nei miei primi anni da metallaro incuriosito dal punk.

venerdì 28 marzo 2025

ERASER - "HARMONY DIES" (Rødel Records/Septic Aroma of Reeking Stench/Despise the Sun Records, 2024)

Qualche mese fa è uscito "Più Veloce!", il mio libro sulle origini anni '80 della mattanza grindviolence, e quindi non volete che parli anche del grind dei nostri giorni? Eccovi allora gli Eraser, un agguerrito quartetto di palermitani composto, fra gli altri, da Anselmo "Krosty" Calaciura, già visto fra queste pagine per i suoi Ireful, nei quali mastica un thrash metal ottantiano alla Exodus. Tutt'altro stile invece per gli Eraser, che bombardano i timpani degli impavidi ascoltatori con un grind mitragliato in salsa death metal ispirato palesemente a quello dei Repulsion, peraltro citati apertamente in "Nuclearize All Musicians", spassosa grazie a un testo dove i nostri perculano la professionalità nel mondo della musica e pure l'originalità a tutti i costi. Ma questa è soltanto la seconda traccia di "Harmony Dies", il loro secondo album, e da qui aspettatevi un massacro indiscriminato praticamente senza sosta.

mercoledì 26 marzo 2025

MUD - "IRON HEAD" (THC DIY Productions, 2024)


Mi ci sono voluti ben 16 anni per vedere finalmente dal vivo gli abruzzesi MuD. Sì, perché quella tanto sospirata occasione c'è stata all'ultimo Questa È Roma, dove hanno fatto un concerto veramente spaccaossa, con AldoHC, lo storico cantante e unico membro rimasto della formazione originale, che non è mai rimasto fermo neanche per mezzo secondo, dimostrando ancora una rabbia e un entusiasmo veramente inscalfibili dopo tutti questi anni di militanza nella scena hardcore. E dico "16 anni" perché li ho conosciuti praticamente nel 2009, cioè quando lo stesso AldoHC, all'anagrafe Mauro, mi inviò il loro demo "Slow Degradation". Da lì lui ha cominciato a mandarmi (quasi) tutti i dischi della band, nello specifico "Violence Against Violence" e il soffertissimo "The Sound of the Province", di cui posseggo pure la maglietta, regalatami proprio da Aldo, che intervistai dopo aver recensito quell'album.

lunedì 24 marzo 2025

Un breve viaggio nell'ultrafast black metal: i Dark Funeral e gli Unlord!

Ormai lo sapete, io sono ossessionato dalla velocità più assassina. La roba veloce infatti mi piace un sacco da tempo ormai immemore. Ma non solo nell'hardcore punk, anche nel metal. Uno dei miei generi metal preferiti è infatti il bestial black/death metal o war metal o che dir si voglia, e quindi la roba alla Blasphemy, per intenderci. Però sono anche un grande fan del black metal ultraviolento nella sua accezione più pura e oltranzista. E infatti in questo articolo ho voluto sviscerare 2 album del passato proprio di questo genere, il primo realizzato da un gruppo svedese famosissimo, l'altro da un gruppo olandese invece non tanto considerato dalla massa metallica: ecco a voi allora "Attera Totus Sanctus" dei Dark Funeral e "Schwarzwald" degli Unlord.

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mercoledì 19 marzo 2025

INTERVISTA AGLI ANESTESIA!

Ultimamente è corsa voce che gli Anestesia si sarebbero sciolti. In realtà adesso lo scioglimento non è proprio certissimo, come praticamente leggerete alla fine di quest'intervista. Fatto sta che per il momento sono ancora attivissimi, anche se recentemente in forma di quartetto dopo esser nati e cresciuti come un quintetto, e il 9 marzo allo Spartaco hanno pure aperto per un gruppo inglese del calibro degli Jawless. Sarebbe però un peccato perdere una band così notevole e anche così giovane, in tutti sensi, emersa dall'underground romano più o meno nell'aprile 2023. Un mese dopo, il 6 maggio, debuttarono dal vivo all'Ex-Snia aprendo per i fiorentini Iena e i sondriesi Scalpo, che si trovavano insieme per promuovere il loro split da poco uscito. Io c'ero a quella serata, e fui impressionato dalla quantità di 16enni mai visti prima presenti allo Snia proprio per gli Anestesia, che però saltai preferendo vedere gli altri gruppi di supporto, in questo caso i Blokes e i Lenders, entrambi romani. Da quel punto sono cresciuti tanto, hanno pubblicato un EP devastante come "Devianti", e sono diventati un punto di riferimento per il nuovo hc capitolino, attirando spesso un buon pubblico di giovanissimi scalmanati. Io però li ho visti finalmente per la prima volta in azione solo il 15 marzo 2024 al Defrag, in una serata-benefit per l'Agripunk con i fiorentini Carlos Dunga, ed è proprio da qui che mi sono interessato agli Anestesia. Fra l'altro, più avanti, cioè il 22 giugno, ho condiviso con loro il palco dello Snia, quando ho suonato con i miei Quattro Lire Vigliacche al nostro debutto live. E ora ecco qui gli Anestesia per un'intervista che ho voluto fare prima del loro eventuale scioglimento, sperando però che non succeda, almeno non così presto perché hanno ancora molto da dire. E pure da registrare visto che hanno dei pezzi nuovi mica male. Ma dopo l'intervista logorroica di In Grind We Trst di ieri, aspettatevi stavolta delle risposte spesso telegrafiche, a volte addirittura enigmatiche, da parte del gruppo, con il loro cantante, Gabbo, che ha fatto da mediatore. Insomma, mi sa che quest'intervista sarà, per i più pigroni fra di voi, una cosa più diretta e veloce da leggere.

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