Wednesday, June 9, 2010

Intervista ai Resumed!

1) Ehilà carissimi, come la va? Prima di tutto, vorrei complimentarmi con voi per aver partorito un demo strabiliante e che ha superato ogni mia rosea aspettativa, dimostrando un gruppo già maturo praticamente fin dalla sua nascita!

Ciao Flavio, tutto bene!!! Ti ringraziamo tantissimo per i complimenti e per la recensione chilometrica!! Non pensavamo che il demo sarebbe piaciuto così tanto a qualcuno!!
2) Presentate i Resumed agli avidi lettori di “Timpani Allo Spiedo”, anche con una biografia esaustiva se volete.
Un saluto a tutti i lettori di “Timpani Allo Spiedo” da Sulmona!!! Siamo Carlo (basso), Filippo (batteria), Daniele (voce e chitarra) e Nikolas (chitarra), ovvero i Resumed, e vi proponiamo techno-death metal vecchio stampo! Se siete interessati visitate la nostra pagina myspace http://www.myspace.com/resumed dove troverete la nostra biografia e alcune tracce del nostro demo! Aggiungeteci agli amici, scriveteci, insultateci, fate quello che cazzo volete!! XD

3) Cosa trattate esattamente nei testi? Sbaglio, o vi avvicinate per esempio molto al messaggio lirico di gruppi come i primi Morgoth, che se non erro parlavano del rapporto tra l’uomo e la società? Potete descrivere i testi del demo uno per uno? Da questo punto di vista quali sono le vostre influenze, pure per quanto concerne il lato formale? E perché preferite parlare di simili argomenti piuttosto che trattare i classici argomenti del death metal? Forse questi ultimi sono troppo banali?

Si, principalmente trattiamo tematiche riguardanti l’uomo e come si comporta nell’ambiente sociale, Chuck Schuldiner ci ha contagiato anche nel modo di scrivere, oltre che nella musica! In particolare:
· “Dead Inside” parla della depressione; sensazioni e pensieri di un uomo depresso narrate in prima persona dal nostro bassista Carlo…;
· In “Predicting the Future” parliamo dell’ uomo che, non potendo conoscere l’avvenire, passa tutta la sua vita nell’ansia e nella sofferenza;
· “Into the Trip”, testo scritto da Nikolas, parla della droga e in particolare delle difficoltà di un tossico dipendente nel resistere alla voglia di farsi, e, come dice il titolo stesso, delle sensazioni di un trip… In realtà Nik non ha mai fatto uso di queste sostanze, tuttavia si è divertito ad immaginare tutto ciò… mettendolo su carta!
· In “Alienation” parliamo della solitudine nella quale l’individuo si rinchiude, disgustato dalla società di merda in cui è costretto a vivere!
· Nell’ultimo pezzo invece Carlo ha voluto offrirci il rimorso di un maniaco omicida che si insedia nella mente del nostro personaggio e lo conduce alla pazzia.
Rispondendo all’ ultima domanda vorremmo dire semplicemente che abbiamo preferito parlare di tematiche reali e per lo meno a noi vicine (non che andiamo ad ammazzare la gente però…) e in generale di cose reali… In effetti troviamo un po’ banale scrivere testi “classici” del tipo splatter o addirittura satanici…
4) Come è avvenuta la composizione dei pezzi di “Human Troubles” e quanto è durata invece la loro stesura? C’è n’è stato uno che vi ha dato più “noie” rispetto agli altri, e sapete spiegare il perché? Dove avete invece registrato le varie canzoni e per quanto tempo?
Beh quasi tutti i nostri pezzi sono nati fondendo insieme ciò che ognuno di noi proponeva... Facciamo anche uso di software come Guitar Pro per mettere tutto su spartito (evitando cosi che i riff che spingono di più vengano dimenticati XD). In termini di tempo possiamo impiegare da alcune ore (2 o 3 prove) a qualche settimana. Fra tutti i pezzi “Alienation” è stato quello che ci ha massacrati di più per via delle sue posizioni stile “streccia-dita” e per i frenetici cambi di tempo. Il demo lo abbiamo registrato nella nostra sala prove, che in realtà è un semplice garage abbondantemente insonorizzato (i condomini sentitamente ringraziano), dato che quando suonavamo la parrucchiera sopra di noi smadonnava in continuazione, perchè facevamo tremare il culo delle clienti!!
5) Come è stata la prima (sempre ipotizzando che sia effettivamente tale) esperienza in studio e, visto il tecnicismo che presentate ed anche talvolta la complessità dei vostri pezzi, avete trovato qualche difficoltà in fase di registrazione (domanda forse banalissima ma tant’è…)?
Beh, c’è da precisare che non è stata la primissima volta che ci siamo rinchiusi in “studio”… Abbiamo provato a registrare 2 anni fa con dei mezzi che ci siamo procurati molto in fretta (tra i quali figurava uno stramaledetto registratore degli anni 80 che come supporto usava uno strano disco magnetico…), e senza conoscere nessuna tecnica di registrazione…Inutile dire che il lavoro finito faceva alquanto cagare, le chitarre sgrattavano e la batteria sembrava un set di bidoni dell’immondizia…Poi l’anno scorso abbiamo voluto riprovarci, usando mezzi migliori e tecniche più avanzate. Ovviamente abbiamo trovato delle leggere difficoltà durante le registrazioni, specialmente quando si trattava degli assoli, ma tutto perfettamente nella norma J.

6) A mio parere, la vostra musica si può descrivere sostanzialmente come un death metal progressivo e tremendamente vecchia scuola, unito a frequenti influenze jazz e fusion, non molto violento ma bello aggressivo secondo me sì. L’ascolto dei vostri pezzi penso sia molto difficile essenzialmente per due fattori: il primo è rappresentato dagli assoli, che sono importantissimi dato che in ogni caso sono sempre minimo 2, e tra l’altro non sono mai brevi o brevissimi, pertanto mi sembra spesso di sentire delle divagazioni di natura jazz; il secondo invece è la voce, i cui grugniti sono per parecchi minuti assenti, e solitamente occupano lo spazio di 2 soluzioni. I tempi non sono mai veramente sparati od in blast-beats, ma sono solitamente concentrati sui medi e comunque non poche volte sono complessi ed anti-convenzionali (gli strumenti li tratterò più specificatamente fra poco). La produzione mi pare decisamente piuttosto buona, con tutti gli strumenti bilanciati correttamente fra loro, seppur io abbia notato una voce meno presente nell’inizio di “Alienation”, ed inoltre il suono del rullante lo trovo quasi finto e plastico (ma non solo…). Insomma, concordate con tutto ciò? Quali sono esattamente le vostre influenze principali e secondo voi quanto hanno influito sul vostro modo di fare musica? Come definite esattamente il suono che proponete?

Allora innanzitutto vediamo di svelare l’ARCANO che si nasconde dietro la batteria… Dati gli scarsi risultati ottenuti registrando la batteria nel 2008, abbiamo pensato di registrare le tracce con un set elettronico, in modo da ottenere suoni più puliti senza sforzarci più di tanto… Il rullante purtroppo è uscito con un suono di merda, ma Filippo ci tiene a ribadire di aver fatto tutto il possibile per renderlo decente… Gli assoli per noi sono molto importanti e vogliamo che siano abbastanza lunghi, perché non devono sembrare, per modo di dire, “di routine” all’interno del pezzo. I tempi di batteria si mantengono sotto una certa velocità sia perché il batterista è Filippo e non Derek Roddy :), ma fondamentalmente perché il nostro genere non prevede ritmi estremamente veloci, che a nostro avviso confondono anche un po’ le idee… Parlando della poca presenza della voce, posso dirti che non è stata una cosa voluta per ottenere un effetto di “spaesamento”; i pezzi sono usciti così per il semplice fatto che Carlo li ha partoriti in quel particolare tipo di struttura. Non pochi ci hanno fatto notare che, effettivamente, si genera un senso di vuoto tra una strofa e l’altra… In futuro cercheremo di rimediare! Per quanto riguarda le influenze, senza dubbio i Death sono la luce che ci guida, ma siamo fortemente ispirati anche dagli Atheist, Cynic, Opeth, Iron Maiden, Carcass… Comunque cerchiamo di mettere nella nostra musica anche influenze provenienti da altri stili musicali, in particolare potete sentire degli stacchi funky, oppure sonorità latin… Il suono che proponiamo non è del tutto definibile… Ognuno dei nostri pezzi ha un sound proprio, che impedisce di stilare un nome, magari, che identifichi tutto nel suo intero…

7) Mi va adesso di parlare in maniera più approfondita dei vari strumenti, partendo dalla voce. Essa al sottoscritto ha suggestionato tantissimo. Viene proposto principalmente un grugnito catacombale e di una malvagità colossale, che mi pare un avviso di pericoloso che striscia pericolosamente come un serpente nel proprio io, che alle volte viene alzato di tono fino a raggiungere urla che donano un’atmosfera black la quale paiono essere il demone del consumismo che ha preso completamente le redini della tua mente, scompisciandosi dalle risate nel contemplare il tuo lento logoramento. Ma gli interventi della voce sono pochissimi, rari, ed infatti riguardano solitamente i due temi principali di ogni canzone, dando in tal modo a mio parere una sensazione di vuoto asfittico, venendo così costretti a sguazzare in una gigantesca e monotona melma dove l’uomo è schiavo del sistema che lui stesso ha creato, schiavo insomma della materia. Per non parlare delle linee vocali, a mio avviso sempre ottime e non poche volte dall’alone quasi ritualistico, come se si stesse celebrando l’olocausto dell’umanità (che belle parole!). Insomma, concordate con le mie affermazioni, e quindi che ne pensate? Secondo voi, la voce che ruolo ha nella vostra musica?

In un certo senso concordiamo.. Daniele con la sua voce cerca di esprimere nel meglio possibile le tematiche dei testi cercando di tirare fuori tutta la rabbia e la “malvagità” che si celano al loro interno e prova a donare ai pezzi una voce possente, che rimanga impressa nelle menti delle persone per la sua particolarità… Speriamo che ci sia riuscito!
8) Ora tocca alle chitarre, che considero dal piglio tremendamente beffardo, poco melodiche (come se si volesse spiaccicare l’ascoltatore di fronte alla dura realtà che si deve affrontare ogni giorno) ma nonostante tutto i riffs mi paiono strutturalmente piuttosto lineari e non “arzigogolati”. A mio parere sono interessantissimi gli assoli, tremendamente fantasiosi, dinamici e tecnici, isterici, veloci e senza pietà come le pubblicità, fatte proprio per entrarti nel profondo delle carni e dello spirito, estenuanti e la cui posizione è difficile da prevedere, proprio come le stesse pubblicità, che spesso distruggono la tensione e l’atmosfera di certi film. Come rispondete invece a tutte queste osservazioni, e come mai curiosamente i solismi non sono mai e poi mai presenti nei momenti iniziali di un pezzo? Inoltre, perché, nonostante i tecnicismi che proponete, non sembrate tanto interessati alla cosiddetta sovrapposizione di riffs, che forse avrebbe dato maggiore “caos” alla musica?
Gli assoli a nostro parere sono molto inportanti, un pezzo senza assoli per noi non esiste.. Cerchiamo a volte di cogliere di sorpresa l’ ascoltatore cercando di inserirli in posti meno scontati. Riguardo la loro struttura non c’ è molto da dire, è solo ciò che è uscito dalle nostre menti malate!!!
9) Pure il basso entra con prepotenza nel discorso musicale, magari sciorinando dei veri e propri assoli, scombussolando così ancora di più l’ascoltatore come se lo si volesse far vivere completamente l’esperienza caotica e non falsa, senza retorica, della stessa realtà. Tra l’altro, tale strumento può essere usato anche in alcuni stacchi (come succede in “Alienation”) aumentando così la sua importanza. Eppure, mi sono reso conto che il basso non offre spesso delle linee indipendenti alle chitarre, sputando più che altro solismi. C’è una ragione precisa dietro questa scelta musicale? Sbaglio od anche in tale sede l’influenza jazz è palese? Secondo voi perché il basso è uno strumento così poco importante per il Metal, estremo e non?
Il basso è importantissimo non solo nel metal, ma in tutti i generi!!! Noi abbiamo fatto in modo che la presenza del basso fosse costante in tutta la durata dei pezzi, soprattutto attraverso gli assoli, proprio perché riteniamo che ogni strumento debba avere la sua importanza. Il basso per la maggior parte delle volte segue le ritmiche delle chitarre, ma spesso alterna varie tecniche, come lo slap o il tapping, allo scopo di risaltare rispetto al resto del gruppo. L’influenza jazz, poi, è onnipresente; ribadiamo che questo gruppo, in generale, ha l’obiettivo di contaminare il genere death con vari stili, oltre al jazz.

10) Discorso batteria: le sue frasi, come già osservato, sono spesso complesse ed anti-convenzionali, poco inclini al groove e di solito sono statiche, non dinamiche soprattutto quando si va veloce, come a voler dare l’impressione di una realtà delle cose che mai cambierà, dimostrando quindi forse un cinismo devastante. Staticismo che secondo me si fonde ottimamente con il suono pesantissimo e quasi finto del rullante, dando così probabilmente ed in misura maggiore il senso dell’alienazione, il senso dell’apparenza che permea in tutto e per tutto la realtà che purtroppo viviamo. Inoltre, anche la batteria non si risparmia di tirar fuori dei virtuosismi, che credo rappresenti al meglio il senso di smarrimento a cui porta il desiderio del possesso di oggetti per la verità irraggiungibili, ed a cui portano tutte le umiliazioni che vengono inflitte all’uomo stesso. Stavolta che ne pensate delle mie considerazioni? Ci ho azzeccato? Inoltre, si è stati influenzati anche un po’ dal blues, seppur riletto secondo me in maniera distortissima, come in “Secret in Mind”?

Quanto al rullante, le spiegazioni sono state già date prima XD. Dato che i riff sono abbastanza complessi, e le strutture molto complicate, la batteria deve comportarsi di conseguenza, ed è quasi impossibile riuscire a improvvisare se stai suonando un 27/39 con 3 mila cambi di tempo… Se dovessimo scrivere in futuro un pezzo un po’ più libero dal punto di vista tecnico sicuramente anche Filippo potrà permettersi di essere più sciolto!! :) “Secret in Mind” effettivamente sa di blues, anche se l’intro è stata progettata per rimandare a sonorità latin, per far sculettare un po’ XDDD
11) Ora tocca a quello che ho considerato fin dall’inizio il pezzo migliore di tutta l’opera, ossia “Secret in Mind”. Perché? Prima di tutto, perché credo sia la canzone che sintetizzi quasi completamente tutto le vostre caratteristiche; poi perché ha una struttura particolarissima e che si allontana di molto da quella degli altri episodi offrendo una girandola di soluzioni, e di cui solo 2 vengono successivamente riprese nel prosieguo del discorso; inoltre ha un finale a dir poco fantastico, lento ma epico, eppur stranamente ho avvertito fin da subito un disagio nel suo riff, come se fosse un monito contro tutte le cause sì giuste ma che poi alla fine sono finite sempre nel terrore e nel sangue. Tra l’altro, penso che abbiate fatto pure bene a mettere “Secret in Mind” come ultimo pezzo, proprio perché è quello più complesso ed “arzigogolato” di tutti. Nella rece ho parlato di “irrazionalità ordinata”, del bisogno di “inculare” l’ascoltatore, di dargli il colpo di grazia, non trovando altre parole adatte, zittito dalla bellezza infinita di tale creatura. Insomma, siete d’accordo? Se no, quale pensate sia il pezzo migliore di tutto il lotto? E comunque, come è nato “Secret in Mind”? Credo che abbia avuto un parto piuttosto lento e meditato, o si è agito più che altro sull’istinto? Quali sono comunque più nello specifico le influenze in questo caso?
Beh, per noi non è così tanto complesso… non troviamo nemmeno tante difficoltà nel suonarlo tant’è vero che solitamente è il pezzo che ci riesce meglio di tutti. Più che “Secret in Mind” pensiamo che sia “Alienation” il pezzo migliore, ci gusta molto suonarlo perché tecnicamente è molto difficile e poi penso che abbiamo fatto un bel lavoro nel riuscire a legare riff tecnici con riff più pesanti. Ma questa è solo una nostra opinione, lasciamo agli ascoltatori giudicare. Riguardo alla composizione non è stata molto lunga e complicata. Volevamo fare un pezzo tranquillo e dove spiccassero maggiormente le influenze jazz ed eccolo qui. Infine lo abbiamo inserito come ultimo pezzo semplicemente per il suo finale lento e dissolvente e che dà una sensazione di tranquillità dopo tutto quel bordello di tecnica dei pezzi precedenti.

12) Vorrei trattare adesso un po’ “Into the Trip”, essenzialmente perché secondo me fate immaginare sul serio il viaggio psichedelico guidato dal potente di turno che cerca di far sognare mondi mirabili all’uomo, per poi far sì che questo forse alla fine si risvegli veramente, proprio in corrispondenza della fine brusca del pezzo. I tempi grooveggianti, in pratica posti nella parte centrale della canzone, mi sembrano essere fra l’altro il momento in cui il nostro incomincia ad avere i primi dubbi sulla bellezza apparente che sta vedendo, ma non vuole crederci, e quindi si ritorna ai temi principali. E’ sul serio da interpretare così tale canzone secondo voi, o c’è qualcosa di molto più profondo e difficile? Come è stata partorita comunque “Into the Trip”?

I riff di “Into the Trip” sono stati partoriti interamente da Carlo in un momento di particolare ispirazione e il testo è semplicemente frutto della mente malata di Nik che come già detto prima si è divertito a immaginare come potesse essere un “viaggio” del genere!
13) Ma un altro brano che mi ha stuzzicato moltissimo è stato “Alienation”, più che altro perché strutturalmente presenta un andamento piuttosto imprevedibile che mi pare abbastanza vicino proprio a quello di “Into the Trip”, ergo lo considero ottima come pezzo precedente a quest’ultimo, anche perché entrambi tirano fuori almeno 10 soluzioni. Siete d’accordo? Come è nata invece “Alienation”?
Riguardo la composizione ci ha distrutto, ma non solo, ogni volta che la proviamo necessitiamo di un momento di pausa :)! “Alienation” e “Into the Trip” sono state scritte una dopo l’ altra e a nostro parere sono le migliori…..
14) Per quanto riguarda invece il principale punto di forza di “Human Troubles”, secondo me è rappresentato dal vostro senso strategico della canzone, a dir poco magnifico, in quanto credo che ogni episodio del demo rappresenti l’estremizzazione dell’incubo moderno, soprattutto se si guarda la struttura, che è come se diventi pian piano più complessa ed imprevedibile, talvolta in maniera decisamente impercettibile. Questo mi pare un aspetto molto difficile da realizzare perfettamente, e fra l’altro tale “linearità concettuale” non è poi così facile da trovare in circolazione. Ad esempio, “Dead Inside” procede in un senso che definirei deathiano, e quindi le varie soluzioni si presentano in misura meno paranoica rispetto alle altre canzoni, ed a mio parere riesce a legare perfettamente con la seguente “Predicting the Future” tramite un nuovo passaggio, che tra l’altro finisce bruscamente l’intero discorso, come per dire che l’incubo di cui sopra è solo appena iniziato. Invece, “Predicting the Future” si muove con fare tremendamente più paranoico, non solo perché risulta basata su uno schema più classicamente a strofa-ritornello, ma anche per il numero “esagerato” di assoli praticamente da parte di tutti gli strumenti. Insomma, vi siete accorti di tale complessità sempre crescente oppure non ci avete neppure pensato in fase di composizione, così per istinto? Si può definire il vostro demo come un disco a concetto? In caso, pensate che il vostro principale punto di forza sia un altro e casomai perché?
In un certo senso sì, siamo in accordo con te. “Dead Inside” è stato il secondo pezzo che abbiamo composto in seguito ad un altro che abbiamo preferito non inserire nel demo a causa delle sue tematiche. Quindi essendo stato in un certo senso la nostra prima vera “composizione” è stato molto influenzato dai Death (gruppo dal quale abbiamo preso maggiormente spunto per il nostro progetto), poi proseguendo con la stesura di “Predicting the Future” e gli altri abbiamo incominciato a sviluppare le nostre capacità e a cercare di staccarci dalle influenze come dici tu deathiane.

15) Eppure, in tutto questo marasma, ho rintracciato personalmente qualche difettuccio, piuttosto secondario ma vabbè. Prima di tutto, in “Dead Inside” ed “Alienation” ho notato una soluzione che è praticamente quasi uguale, e ciò nonostante l’ottima fantasia e tecnica che vi ritrovate. O l’avete fatto apposta, legando così i due estremi del demo, oltre che l’inizio e la fine dell’incubo, un po’ come per voler dire che quest’ultimo ha un limite, ed oltre non può più andare perché sarà fermato e bloccato?

Non è stata assolutamente una cosa voluta, anche perché “Alienation” è stato scritto molto dopo “Dead Inside”.

16) Un altro riguarda la prevedibilità in ogni brano del ruolo della voce, anche se alla fine non mi si dimostra mai invasiva e quindi sempre bella efficace. Pensate di voler darle in futuro un ruolo un pochino più importante?

Sì, questa è un considerazione che ci fanno in molti e quindi nei prossimi pezzi sicuramente cercheremo di dargli un ruolo più importante.

17) E come ultimo prendo di mira il rullante che, come già osservato, ha un suono che considero plastico, quasi finto, non sincero, ma anch’esso si rivela a mio parere come un’arma a doppio taglio (leggasi il punto 10). Come mai ha un suono così bizzarro per un vero e proprio rullante (o è soltanto una mia impressione?)?

Ok diamo una spiegazione nel dettaglio allora (non mi accontento mai eheheh! Nda Claustrofobia)… Le tracce sono state registrate con un set elettronico in formato Midi, e successivamente all’input Midi sono stati assegnati suoni presi dal software EZDrummer. La debolezza di questo software è che è molto difficile regolare i vari volumi senza apportare delle modifiche anche pesanti ai vari pezzi del set. Nel nostro caso, quel particolare suono era il migliore che potevamo usare, e inoltre usando un altro suono si sarebbe sentito pochissimo e avremmo dovuto stravolgere tutto il resto del set… Un macello in pratica. Sempre meglio però dei bidoni della monnezza di 2 anni fa!!
18) Perché un titolo come “Human Troubles” e quale significato esso possiede (ovviamente non in senso letterale)?
Beh, il senso è quasi letterale!! Cercavamo un titolo che racchiudesse un po’ tutto il senso dei nostri pezzi e abbiamo pensato che “Human Troubles” fosse perfetto!
19) Parliamo adesso della copertina del demo. Per caso quell’occhio rappresenta qualcosa di simile al Grande Fratello, che guarda e controlla totalmente la vita dell’individuo, spezzando così la sua rete di protezione (è forse il vetro?) dal Male che attanaglia la realtà? Sotto all’occhio (è forse una rappresentazione moderna del simbolo piramidale della Massoneria?) ci sono 2 persone, che lo guardano con paura e denudati anche dei capelli in testa, come per simboleggiare al meglio la loro impotenza nei confronti del di esso. Beh, insomma, mi ha colpito anche la copertina. Prima ci sono state altre proposte per la copertina, e quella attuale chi l’ha fatta?
La copertina vuole semplicemente esprimere graficamente il significato dei testi. L’ occhio non centra assolutamente con il Grande Fratello!! Vuole solo richiamare le tematiche di “Predicting the Future” e il vetro vuole dare solamente l’ impressione che la custodia sia rotta! Riguardo le 2 persone che lo guardano sono state inserite sempre per esprimere la sofferenza dell’ uomo che viene richiamata nei nostri testi e nel titolo del demo.. Sono state disegnate varie proposte della copertina (sempre dallo stesso grafico) ma questa ci è sembrata la più adatta e “cattiva”!! E’ stata disegnata da Massimiliano Renzi di Sulmona e cogliamo l’ occasione per ringraziarlo di tutta la pazienza e la disponibilità che ci ha offerto! Grazie Max!!
20) Questa è una domanda un po’ provocatoria, però perché utilizzate l’inglese, lingua forse un po’ troppo stra-abusata ed anche innaturale per gruppi non-anglofoni? Siete forse contrari alla corrente italiana che usa la propria lingua, in misura maggiore il black metal? Non siete forse un po’ troppo originali per cantare nella lingua classica del Metal?
Prova a fare una cosa: prendi i nostri testi e prova a cantarli in italiano… Uscirebbe fuori un qualcosa di banale e ridicolosamente ridicolo (rende l’idea?). L’italiano è buono solo per fare le canzoni di merda di Sanremo. E’ una lingua troppo “romantica” per essere usata nel metal (non siamo minimamente a conoscenza di gruppi black che usano l’italiano!!) (allora vi consiglio di sentirvi fra gli altri i Tenebrae in Perpetuum, i Rovina e bla bla bla…Nda Claustrofobia), o anche nel semplice rock. L’inglese, grazie alla sua diffusione, è la lingua perfetta per qualsiasi cosa tu voglia dire, che sia “Ti amo baciami facciamo l’amore” che “voglio sbudellarti e stuprare il tuo fegato”… Per dire XD
21) Sono passati solo pochi mesi dalla pubblicazione di “Human Troubles”, e quindi siete ancora soddisfatti del lavoro appena raggiunto o c’è qualcosa che ora vorreste raffinare? Come stanno reagendo la critica ed il pubblico?
Ci sopraggiungono molte critiche riguardo la produzione che comunque in un certo senso condividiamo perché non pensiamo assolutamente che sia una produzione che possa competere con le stupende sonorità che oggi ci offre la tecnologia! Ma comunque ci accontentiamo poiché è stato fatto da noi ed è stata la nostra prima esperienza in studio. Ci basta solo pensare che è un lavoro con il quale possiamo farci conoscere in giro! Il prossimo sarà sicuramente meglio (speriamo!XD)!

22) Il nome che vi portate appresso ve lo siete scelto anche per omaggiare la vecchia scuola del death metal? E chi sarebbe più precisamente il “riesumato” cui fate riferimento? Inoltre, perché ve lo siete cambiato? Forse perché avete controllato in giro se qualche gruppo avesse già il nome di Holy Terror?

Resumed non vuol dire “riesumato”!!!! “Resume” vuol dire riprendere qualcosa di interrotto… Facci caso se per esempio stai giocando a un videogame e metti in pausa. Per riprendere c’è l’opzione resume (Sì ma il senso mi sembra quasi lo stesso. Nda Claustrofobia)!! Abbiamo avuto l’idea di questo nome proprio pensando all’intento di voler riprendere il filone techno-death che si è interrotto verso la fine degli anni ‘90. Siamo stati costretti a cambiare nome perché a quanto pare c’è un certo gruppo americano di nome Holy Terror che è anche abbastanza famoso, e così per evitare inconvenienti abbiamo preso provvedimenti in anticipo!

23) Volete parlarmi invece del logo che vi siete scelti?


Volevamo un logo che somigliasse come impostazione a quello dei vecchi gruppi techno-death come Atheist e Cynic, cioè niente di speciale, solamente il nome scritto con un carattere interessante, né troppo sobrio, né troppo vistoso.

24) Come avviene un vostro concerto-tipo (la domanda si riferisce anche con quale canzone partite e finite, oppure se ci sia la presenza di un qualche effetto scenico, pure primitivo)?

Nelle nostre ultime serate abbiamo preso l’abitudine di aprire con un “numero demenziale” (possiamo sembrare brutti e cattivi a chi ascolta il demo, ma in realtà siamo uno più pazzo dell’altro :): per esempio, nella serata di promozione del demo, il 27 dicembre, abbiamo aperto cantato “We Wish You a Merry Christmas” sul riff in 6/8 nell’intro di “Into the Trip”!! XD Poi lasciamo perdere le puttanate e iniziamo immediatamente, e il primo pezzo suonato è sempre “Dead Inside”, perché è quello che secondo noi scalda meglio! Poi per quanto riguarda gli altri pezzi, non seguiamo un ordine fisso per ogni serata, ma variamo scaletta ogni volta, anche perché in ogni concerto suoniamo una nuova cover, perciò ci mettiamo a tavolino e decidiamo l’ordine dei vari brani per creare magari più atmosfera!!
25) Quando avete iniziato, siete partiti già con le direttive attuali oppure suonavate in maniera più o meno diversa? Inoltre, sempre negli inizi, pensavate di creare qualcosa di simile ad “Human Troubles” o tutto è stato graduale?
La forza del nostro gruppo è stata proprio il fatto che siamo partiti con le idee già chiare, cosa che ci ha fatto evitare di perdere tempo o pazienza nella stesura dei pezzi. Magari all’inizio abbiamo indugiato un po’ di più, perché avevamo sì in mente cosa volevamo fare, ma ovviamente avevamo appena cominciato… Poi, vedendoci molto soddisfatti del nostro lavoro abbiamo cominciato a scrivere pezzi in maniera molto naturale, pensa che “Alienation” e “Into the Trip” sono state prima scritte completamente e poi provate!!

26) Prima di militare nei Resumed, in quali altre formazioni avete suonato, e con loro si è portata a compimento pure una registrazione oppure addirittura la pubblicazione di un disco? Come è andata comunque l’esperienza?

L’unico a non aver mai suonato prima in un gruppo è Filippo, ma non solo, non aveva mai suonato metal prima di allora!! Invece tutti gli altri hanno avuto esperienze precedenti, molto spesso in piccoli gruppi senza pretese, con cui hanno suonato in pubblico poche volte. I Resumed sono quindi il primo progetto serio del quale tutti e 4 abbiamo fatto parte!

27) L’evento più esilarante che avete vissuto come gruppo (domanda vaghissima comunque dato che ne dovrebbero esser stati mille, se non di più…)?

Beh, a noi basta veramente poco per divertirci come pazzi, anche le normali prove possono diventare dei veri e propri spettacoli comici!! Ci basta semplicemente stare insieme, e qualsiasi occasione diventa un evento memorabile!! Poi però ci divertiamo tantissimo anche in compagnia dei gruppi con i quali suoniamo insieme.

28) Una curiosità cazzona: nella vita di tutti i giorni che fate (università?)?

Nikolas è al 5° anno di istituto tecnico, Daniele studia scienze agrarie ed ambientali a Perugia, mentre Carlo e Filippo si stanno letteralmente BRUCIANDO a ingegneria a L’Aquila! XD
29) Considerando che siete giovanissimi, da quanto tempo suonate i vostri rispettivi strumenti? Avete magari fatto anche studi classici?
Daniele da circa 8 anni, iniziando a suonare chitarra classica con la supervisione di un insegnante, ma poiché è una rottura di palle appena intraprese le basi è passato alla elettrica prendendo insegnamenti da Montos (No More Fear).. / Nikolas circa 5 anni come autodidatta / Carlo circa 7/8 anni sotto la supervisione di un insegnante / Filippo infine suona “seriamente” la batteria da circa 4 anni. Niente studi classici purtoppo! :)
30) Dati i vostri testi, siete per caso schierati politicamente o secondo voi la politica è un mondo da non prendere minimamente in considerazione (almeno in positivo)?
Assolutamente no, non vogliamo mettere nei nostri testi niente che riguardi ideologie politiche di qualsiasi tipo. Daniele tende leggermente a sinistra, ma gli altri 3 se ne fregano altamente. Troviamo decisamente sbagliato che un gruppo musicale si schieri politicamente, è qualcosa che va oltre il concetto di musica. Oltretutto, la politica odierna è uno schifo in tutte le sue forme, ci risulterebbe anche difficile parteggiare per un’ideologia in particolare.

31) Rimanendo appunto nella “classicità”, vi ritenete contrari all’accademismo musicale (i conservatori et similia), al loro inquadramento in tutto e per tutto della musica tramite regole fisse, e magari perché?


E per quale motivo? La musica non si fa alla cazzo di cane. Noi stimiamo profondamente il mondo della musica classica, una delle più alte forme di cultura che esistano. Certo apprezziamo anche il jazz, che è completamente l’opposto, ma non per questo siamo contro l’accademismo musicale.

32) Cos’è, secondo voi, il death metal?

Ottima musica, passione… Uno stile di vita!!

33) Secondo voi quali sono le ragioni che hanno portato alla nascita del death metal e perché? Che ne so, ragioni sociali, in quanto si vuole usare quel tipo di liriche per rappresentare un mondo ormai allo sfascio, e così via? E quindi perché, secondo il vostro parere, i temi trattati si sono rivolti subito verso l’horror? Forse perché fin dall’inizio i gruppi di tale genere hanno voluto distruggere i tabù, un po’ come successo con il fumetto “dark” italiano negli anni ’60 – ’70, magari esprimendo insofferenza verso il sistema?

All'epoca si voleva creare un genere ancora più violento ed estremo del thrash metal. Infatti nei Possessed, uno dei gruppi padri del genere, si nota una notevole influenza thrash di gruppi come Kreator e soprattutto i Celtic Frost, band fondamentale per il metal estremo. Forse si voleva far conoscere al mondo il male della terra attraverso i testi parlando di morte e distruzione.

34) Quali sono, per voi, i 5 più bei dischi death metal?

“Blackwater Park” (Opeth), “Symbolic” (Death), “Cosmogenesis” (Obscura), “Piece of Time” (Atheist) “Wake Up and Smell the Carcass” (Carcass)…
35) Che differenze ravvisate tra la vecchia scuola e quella successiva e quest’ultima è un’evoluzione o meno della prima? Quindi, essa cosa, secondo voi, ha aggiunto e/o perso qualcosa di meglio? Quindi apprezzate anche il death metal moderno?
Sicuramente c’è stata un’ evoluzione, ma che a nostro parere si è fermata.. Oggi si ascoltano molti gruppi che fanno musiche scontate, roba già sentita, tecniche già sperimentate dai precursori del metal e che ogni giorno riascoltiamo… Anche noi come hai potuto sentire riproponiamo uno stile passato, ma lo facciamo proprio perché oggi è difficile riascoltarlo da altri gruppi e forse facendo questo tipo di musica riusciamo a staccarci un po’ dalla monotonia… Pochi gruppi death metal moderni riusciamo ad apprezzare veramente grazie alla loro capacità di creare musiche originali… Prendi ad esempio gli Opeth!!

36) Come rispondete a quelli che si lamentano che il death metal vecchia scuola appartiene soltanto ai primi gruppi della scena, quelli più importanti, dimenticandosi così della passione, il semplice suonare quello che si vuole, che costituisce formazioni come la vostra?

Che sono dei poser modaioli del cazzo!!! Vabbè, senza esagerare, riteniamo che la musica debba essere qualcosa di personale e soggettivo, ognuno deve potersi esprimere come meglio crede, e nessuno dovrebbe assolutamente criticare vecchi generi solo perché ce ne sono di nuovi che vanno più “di moda”. A volte anche noi ci siamo sentiti dire cose del tipo “fareste meglio ad abbandonare un po’ la vecchia scuola”. Noi abbiamo cominciato a suonare proprio per riprendere QUEL genere in particolare, quando ci sentiamo rivolgere questi commenti ci cadono le palle!!

37) Ascoltate magari altra musica oltre a quelle che vi hanno più influenzato per i Resumed?

Tutti e 4 abbiamo ampi gusti musicali che non si limitano al solo metal, ascoltiamo anche rock, artisti fusion, a volte musica classica, perché no anche un po’ di musica italiana (sia chiaro, musica buona, del tipo PFM …) (Per chi non lo sapesse, si tratta della Premiata Forneria Marconi, storico gruppo di rock progressivo. Nda Claustrofobia).
38) Che ne pensate del cosiddetto “metal” mainstream?
Non ce ne siamo mai interessati!!
39) Come vi rapportate con il fenomeno sempre più diffuso del peer 2 peer e quindi con il formato MP3? Esso può essere considerato veramente pericoloso per l’Underground e perché?
Beh, dipende dai punti di vista… da un lato è conveniente perché con gli mp3 è più facile diffondere le propria musica, ma ciò comporta la diminuzione di vendita di dischi che è un bel problema anche per gruppi emergenti come noi.

40) Che ne pensate della vostra scena Metal estrema, ossia quella abruzzese( anche dal punto di vista extra-musicale – nel senso dei locali, del pubblico e così via)? Sbaglio o dalle vostre parti c’è una vasta scelta di formazioni metalcore, e tra l’altro politicizzate?

Non c’ è una scena molto sviluppata, e pochi gruppi propongono metal. Purtroppo non si vede neanche un buon legame tra di noi portando giovani menti ad abbandonare l’ idea di avviare nuovi progetti. Insomma un bello schifo!!

41) Che ne pensate invece della scena Metal estrema italiana più in generale( idem)?

Una merda!!

42) Cosa bolle attualmente in pentola per voi? State componendo nuovo materiale?

Sì stiamo cercando di comporre nuovi pezzi. Ovviamente tempo permettendo poichè Daniele si trova a Perugia per studiare e anche Filippo, Carlo e Nik sono trattenuti dallo studio. Quindi troviamo abbastanza problemi da dedicare tempo per le prove…

43) Ragazzuoli, l’intervistona è proprio finita, e credo che in questo momento sarete molto felici eheheh! Volete mandare magari un messaggio contorto ai lettori di “Timpani Allo Spiedo” per salutarli?

Finalmente!!:) ... Ringraziamo tutti i lettori interessati a questo nostro tipo di musica e tutte le persone che ci seguono, ma sperando che col tempo aumentino. Noi non molleremo e speriamo che nelle prossime produzioni rimarrete ancora più soddisfatti!! STAY METAL!!!!