giovedì 25 dicembre 2025

Tartaro - "Sabazia's Tales" (No Hope Records, 2025)

Ho sempre trovato difficile dare una precisa definizione musicale ai Tartaro, fin dalla volta che li ho visti in quel famoso concerto a Valle Aurelia a Roma. Loro si autodefiniscono "noise rock" ma, detto francamente, non mi suonano così rumorosi e inascoltabili, anche se è pur vero che il mio concetto di "noise" è bello estremo visto che va, per esempio, dalla power electronics alla roba alla 7 Minutes of Nausea. E quindi mi sono trovato ogni tanto a definirli "sludgecore" mentre altri preferiscono l'espressione "post rock" e così via. Discussione sterile questa perché, qualsiasi sia la definizione usata, sta di fatto che, dopo 2 anni dal loro ultimo lavoro, questo duo laziale dalla ridente Anguillara Sabazia ha tirato fuori in questi mesi un nuovo disco, "Sabazia's Tales", realizzato in combutta con la romana No Hope Records, le cui produzioni sono tutte in free download sulla sua pagina BandCamp. E non dimentichiamo che questa etichetta è diretta da Antonio, bassista, fra gli altri, dei Diserta!, amiconi dei Tartaro con cui si trovano spesso a collaborare. Anche, immancabilmente, in occasione di questo disco.

Infatti, il sassofonista dei Diserta!, Peppo soprannominato non si capisce perché "telodamare" in una maniera che fa tanto Maccio Capatonda,  compare come ospite con il suo strumento adorato nel terzo pezzo di "Sabazia's Tales", l'appropriatamente intitolato "Peppo o' peloso", di sicuro il più particolare del lotto anche per via di ritmi a tratti vagamente reggaeton. Gli altri 4 episodi del disco vedono invece all'opera il classico duetto basso/batteria strumentale a cui ci hanno abituato i nostri, piuttosto convulso e a volte ossessivo se non addirittura psichedelico in certo qual modo, con la batteria spesso sghemba mentre il basso si mantiene su coordinate più semplici. Il tutto suonando su tempi medio-lenti capaci di sconfinare in pesanti breakdown mentre rare volte in impennate veloci e isteriche da me naturalmente molto gradite, come nella grottescamente chiamata "Adolfitness", che funge sia da conclusione del disco che da culmine supremo e indicibile dei terribili giochi di parole usati dai Tartaro per dare un titolo ai loro pezzi.

I Tartaro a Valle Aurelia il 15 settembre 2024.
Photo by Flavio Er Coppola

E così, dopo 16 minuti di autentica follia, si capisce definitivamente quanto siano strampalati i Tartaro, che sono praticamente una via di mezzo difficile da definire fra i Sabot e i più fumosi Sleep. Ma, in qualunque maniera li vogliate classificare, i Tartaro sono così effettivamente strampalati da suonare live con chiunque, sia con i gruppi più sperimentali come i soliti Diserta!, sia con quelli più tradizionalisti come i Milizia HC. Insomma, come si fa a non voler bene a 'sti 2 pazzi cittadini della ridente Anguillara? (Flavio Er Coppola)

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