venerdì 10 ottobre 2025

Symphobia - "Hideously Traumatic" (Comatose Music, 2025)

In Indonesia si picchia. E pure forte. Il che, in realtà, non è esattamente una novità da queste latitudini. Infatti già su Timpani allo Spiedo #3 vi ho parlato dei promettenti Bottled Violent, giovani esponenti di una fervente scena accacì nazionale, ma il fatto è che ultimamente ho scoperto che gli indonesiani, oltre ad avere un divertente campionato di basket (però credo che di questo non ve ne freghi una mazza!), hanno anche una scena brutal death metal a dir poco mostruosa, piena com'è di gruppi uno più figo dell'altro. Non a caso, a supportarla in modo costante ci sta pensando la Comatose Music, nota etichetta statunitense di lungo corso specializzata praticamente solo nel brutal. E proprio quest'anno sta inanellando una devastante serie di album made in Indonesia realizzata da band quali Devastrosity, Anthropophagus Depravity e i qui recensiti Symphobia. Ecco a voi quindi il disco d'esordio di questi ultimi, "Hideously Traumatic", che è già bello traumatico fin dalla splatterissima copertina, curata da tal Timbul Cahyono, un prolifico artista anch'esso indonesiano piuttosto rinomato a livello internazionale, a giudicare dalle sue collaborazioni con gente del calibro di Malevolent Creation, Monstrosity e Terrorizer. Mica cazzi!

Ora, questa perla di buon gusto consta di 10 pezzi spalmati in soli 27 minuti, cioè un arco temporale più che sufficiente per racchiudere il massacro indiscriminato perpetrato con tanta nonchalance da questo terzetto senza bassista (anche se il basso nel disco c'è, suonato però da chissà chi) di pazzi totali. I quali si rifanno sicuramente alla lezione di classici come Cannibal Corpse e Suffocation ma schiaffando queste influenze con una certa personalità e pure con una certa varietà. Aspettatevi allora un brutal isterico e chirurgico fatto di cambi di tempo continui, blast beat a iosa, chitarre laceranti rigorosamente senza assoli, e il growl spaventosamente basso alla Chris Barnes di Jossi Bima, un vero fissato che erutta le sue delicatezze in una panoplia abnorme di gruppi brutal, compresi i Perveration, pure loro di casa Comatose.

Ma aspettatevi qui e là parti slammate con il tipico riffing "grattugiato" ("Monstruosly"), altre pregne di un buon groove anche dal lato chitarristico ("Heinous"), rarissimi accenni di chitarra solista ("Spurted"), riff ora addirittura un po' melodici ("Abominable") e ora macabri e meno schizoidi del solito ("Scattered"), briciole di tupa-tupa ("Incessant") e breakdown pesantissimi con tanto di doppia cassa a mille all'ora ("Abominable"). Il tutto condito da alti livelli tecnici, che permettono ai nostri di costruire strutture abbastanza complicate ma senza eccedere troppo, probabilmente sublimate in "Incessant", forte anche di nervosi passaggi di marca quasi djent che farebbero felici i Meshuggah.

Quindi, sì, in Indonesia si picchia forte. E pure con un certo senno, come dimostrato ampiamente da questi Symphobia, che le canzoni le sanno fare e le sanno riempire di dettagli interessanti, arricchendo così il proprio stile di base molto classico. Che ovviamente comprende anche, seppur occasionalmente, degli sketch belli splatterosi come la tradizione del genere comanda, come in "Deceased", dove ci sono pure delle sovraincisioni vocali abbastanza inquietanti. Ma ora una domanda sorge spontanea: come minkia farà il buon Jossi a non stancarsi a cantare in così tanti gruppi brutal? Booooh! Però contento lui, contenta di sicuro l'attivissima scena brutal indonesiana.

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