Allora, "Un passo avanti" si compone di 10 pezzi che si rifanno principalmente a un classicissimo oi! ora melodico e ora più aggressivo a seconda delle esigenze ma, in ogni caso, capace sempre di essere piuttosto orecchiabile, semplice, quadrato e pieno di cori con un po' dei miei amatissimi "oi oi oi!" che non guastano mai. Ma una caratteristica peculiare, anche un po' controcorrente, dei nostri è quella di non suonare, per l'appunto, MAI e poi MAI veloce nemmeno per sbaglio, preferendo invece, si può dire esclusivamente, un mid-tempo assurdamente granitico, con i cambi di tempo che si contano in sostanza sulle dita di una mano, tipo qualche breakdown qui e là ("Il canto del rinnegato"...) e poi poco altro. Però non si pensi che le canzoni dei Diossina non riescano a essere dinamiche perché, grazie a qualche dettaglio, i nostri riescono a vivacizzarle per bene.
A questo punto parliamo dei miei brani preferiti, in tutto 4, ognuno molto diverso dall'altro. Il primo è sicuramente "Giornalista", uno dei più aggressivi del lotto e che si fa notare per un riffing più cupo e anche più schizzato del solito. Più avanti troviamo "Ultimo romantico", altro episodio bello incazzato ma stavolta grazie specialmente ai botta e risposta vocali, dai toni più urlati e violenti, fra Lorenzo, Emiliano e Davide, cioè rispettivamente voce, chitarra e basso dei Diossina. Subito dopo ecco "Meglio di te", forte di un mood più spensierato e con uno stupendo lavoro di chitarra solista che mi ricorda tantissimo i torinesi Youngang. E, last but not least, devo citare "Abbiamo perso", a dir poco innodica e gonfia di cori oserei dire addirittura maestosi.
Fra l'altro, "Abbiamo perso" ha pure un testo bellissimo che invita a lottare anche se poi "la storia è sempre quella" ma è pur vero che "chi non lotta ha già perso". Però i testi dei Diossina si muovono continuamente fra temi esistenzialisti, rappresentati al loro meglio da "Fantasma", il pezzo più melodico di tutti, e altri più socio-politici. Belli forti questi ultimi, che si scagliano ora contro i giornalisti, tipo Feltri e Vespa, che diffondono disinformazione al soldo dei potenti ("Giornalista"), ora contro i leoni da tastiera ("Attivista social") e ora contro i celerini nella particolarissima titletrack, praticamente un inno agli scontri in piazza dove i nostri suonano una specie di durissimo nu metal rallentato con al seguito sia un bell'assolo rockeggiante che un mostruoso urlo di 10 secondi di Lorenzo da far invidia a John Gallagher dei grandissimi Raven.
Quindi, per farla breve, siamo dalle parti di un bell'oi! che pare una via di mezzo fra gli Youngang e i Klaxon, oltretutto cantato da Lorenzo con un buon gusto melodico, evitando così i growl avvelenati tipici del genere che a me piacciono da impazzire (come quelli di Elia degli Autodifesa Proletaria/Sacro Cuore). E devo dire che sì, sticazzi se i Diossina non suonano mai veloce visto quello che riescono a combinare. Ecco, li perdono ahah!
Ma, a parte il disco, i Diossina Boyz, insieme ai loro compari, hanno messo su una bella situazione per il 12 dicembre presso l'Eden, un ristopub di Frattocchie, dalle parti di Marino. A suonare ben 6 gruppi: 2 da Roma quali i Casus Belli (usciti recentemente con un nuovo disco) e i miei Quattro Lire Vigliacche (che torneremo live con il nostro nuovissimo batterista), e 4 dai Castelli Romani e dintorni quali gli Unbelieveboys, gli Euno, i Malerba e proprio i Diossina. Fra l'altro, è il primo concerto organizzato dal collettivo Smashing Boville, nato da pochissimo con lo scopo di vivacizzare la scena locale. Ci sono quindi tante ottime ragioni per presenziare, e allora accorrete numerosi e, soprattutto, preparatevi a pogare con il paradenti! (Flavio Er Coppola)



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