E dopo aver recensito qualche giorno fa la ristampa di "Scream Your Hate", secondo album degli Zora, eccovi una bella intervista-fiume che ho condotto proprio ieri in chat su Instagram con Giuseppe Tatangelo, per tutti Tat0, ovvero il loro cantante/bassista nonché fondatore. Tanti gli argomenti trattati, dall'antifascismo ai live fatti anche in posti molto lontani, e per non parlare dei millemila progetti in cui è coinvolto Tat0, personaggio dalle idee inesauribili e dall'entusiasmo contagioso che, nel corso dell'intervista, mi ha dato parecchi spunti per porgli sempre più nuove domande. Insomma, bellissima chiacchierata ma non mi dilungo oltre, ergo non mi rimane altro che augurarvi buona lettura!
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Ciao Tat0! Come stai? Pronto per quest'intervista? Che poi te la faccio finalmente dopo tanti anni averti ospitato sulle paginette di Timpani allo Spiedo. Meglio tardi che mai!
Ciao Flavio!! Prontissimi, e davvero felice di scambiare finalmente due parole con te per Timpani allo Spiedo, una 'zine presente da anni e che offre sempre dei bei contenuti, grazie quindi per questo spazio.
Daje, allora cominciamo! E voglio cominciare con una domanda che mi assilla da un po': ma avete scelto di chiamarvi Zora per omaggiare l'omonimo fumetto o sbaglio?
Ahaha no no, ma capisco bene che si possa pensare ciò, in realtà Zora era il nome del pitbull di un nostro caro amico, che poi è il ragazzo che ha disegnato il nostro logo e le nostre prime copertine. Questo cane era stato trovato per strada in condizioni pessime, pieno di ferite, esterne e soprattutto interiori, in quanto proveniva da combattimenti clandestini per poi essere abbandonato. Naturalmente era un cane aggressivissimo, inavvicinabile, tranne che da Fabio, questo nostro amico, verso il quale Zora nutriva profonda riconoscenza, e la storia di questo cane, reso appunto aggressivo per tutti i maltrattamenti subiti, ma nonostante tutto pronto a dimostrare affetto verso chi gli aveva dato cure, rispetto e calore, mi portò a dare il nome alla band, dal momento che anche il tema portante della nostra musica è l'odio, il rancore e la lotta verso tutto ciò che imbastardisce giorno dopo giorno la natura dell'uomo.
Ecco, allora quali sono, secondo te, i vostri pezzi più rappresentativi dal punto di vista lirico e perché? Chiedo questo anche perché mi sembra che abbiate un approccio abbastanza impegnato al death metal, considerando pure certi vostri dischi pregni di un messaggio bello schierato, come l'antifascista "Mad-e in Italy".Assolutamente sì, avendo a cuore la denuncia verso tutto ciò che deturpa, violenta e limita la libera vita di ogni persona non possiamo che essere totalmente antifascisti e contro ogni forma di totalitarismo, e continueremo a gridarlo sempre. Il nostro motto o slogan è sin dagli inizi "Scream Your Hate", che sta a simboleggiare la necessità di gridare sempre tutto ciò che non ci sta bene ed in maniera forte e plateale, senza mai tenersi nulla dentro, è necessario sfogarsi in tutto e per tutto. A tal proposito direi che la nostra musica è senz'altro di matrice death metal, e ci tengo a sottolineare di vecchia scuola americana, ma con testi tendenzialmente hardcore, basti pensare a brani come "Hate", "Enslaved by the Pigs", "Mass-sacred Nation", "Tsantsa", "A Narcos War": brani di denuncia sociale che ci rappresentano in pieno.
Quindi si può dire che siete sì dei metallari ma con una forte attitudine hardcore. Ciò significa anche che avete suonato spesso nei centri sociali?
Haivoglia, spessissimo, e ci siamo trovati sempre benissimo ed a nostro agio, è nei live nei centri sociali che abbiamo conosciuto anche tante band con le quali ancora oggi manteniamo contatti solidi e sinceri.
Però mi par di capire che non suonate live praticamente dal Calabrian Metal Inferno del 2023. Come mai suonate rarissimamente in questi anni?
Vero, e prima di quella data al Calabrian non suonavamo live da almeno 10 anni. Il problema principalmente è la distanza che separa me, Glk e Giampiero, più i vari impegni di ognuno che non ci consentono di dedicare il dovuto tempo a prove e preparazioni del caso. Riusciamo giusto a lavorare a distanza per la produzione dei dischi, cosa che per la verità va anche più che bene. Dopotutto suonare live è senz'altro appagante e rigenerante, ma l'importante è andare avanti anche solo producendo dischi permettendoci così di continuare a gridare il nostro odio.
Minkia, 10 anni sono tanti! Allora è arrivato il momento amarcord: quali sono i vostri concerti che più ricordi con piacere e perché? A parte però il Calabrian Metal Inferno, di cui parleremo fra poco.
10 anni sono tantissimi, concordo, soprattutto in considerazione del fatto che nel periodo precedente abbiamo suonato moltissimo in giro. C'è stato praticamente uno stop improvviso, non è stata graduale la cosa, quindi si è fatta sentire ancora di più. Ci portiamo però dietro, per l'appunto, il ricordo di molte serate e giri di concerti in cui ci siamo divertiti davvero tanto condividendo diverse situazioni che ci hanno anche fatto conoscere tante belle persone. Mi tornano in mente tutti i concerti fatti con Tsubo e Dr. Gore ad esempio, conosciuti (tornando a quanto dicevamo prima) al centro sociale Spartaco ed il Decolliamo di Roma, così come tornano in mente alcuni festival come l'Underworld di Pomezia, o anche una data in Russia ad un festival incredibile, con band da tutto il mondo praticamente, esperienza pazzesca non solo dal punto di vista musicale, o anche un live a Tirana in Albania, dove abbiamo conosciuto persone pazzesche ed una città davvero splendida. Indimenticabile anche il tour fatto insieme ai grandi Deathcrush, con i quali siamo rimasti a dir poco uniti ancora oggi, tanto che il loro batterista, Giampiero, adesso suona con noi anche. Poi tornano in mente i live nella nostra amata terra calabra, serate con i nostri fraterni Land of Hate, gli Acrylate, i concerti al csoa Cartella di Reggio Calabria con i Traumagain, ed al 5/4 di Messina con grandi band siciliane come Spoilshroud e Cadaver Mutilator. Sono molte le date ed i bei ricordi, e sono certo che tra un po' mi mangerò la mani per qualche dimenticanza che non ho riportato.
Com'è stato invece il live al Calabrian Metal Inferno? È stato facile rimettere in piedi la line-up originale? Devo dire però che dalla registrazione traspare tantissima intensità, quindi non dovevate essere troppo arrugginiti, nonostante i tanti anni di assenza dai palchi.
Beh, il Calabrian di due anni fa è stato qualcosa di stupendo per noi, non ti nascondo che siamo concordi nel dire che è stato forse tra i migliori concerti che abbiamo mai fatto, se non proprio il migliore. Questo perché abbiamo affrontato la cosa in maniera del tutto rilassata, senza nessun tipo di pressione o aspettativa, con la sola voglia di divertirci e di dare una giusta celebrazione ai venti anni di attività che stavamo commemorando con quel concerto. Infatti lo scopo principale era proprio questo, celebrare i venti anni di attività con un bel concerto e con la formazione originale, e lo abbiamo fatto senza mai nessun dubbio e ripensamento, mettendoci a spolverare i vecchi brani qualche mese prima, e dopo diverse applicazioni di Voltaren ai tendini atrofizzati siamo arrivati sicuri e carichi al concerto.
Ma come mai avete scelto di infilare il live nella ristampa di "Scream Your Hate"? Insomma, perché non pubblicarlo separatamente, facendolo quindi entrare ufficialmente nella vostra discografia?
Volevamo celebrare questi venti anni di attività anche con qualcosa di fisico, qualcosa di rappresentativo, e quindi abbiamo deciso di stampare nuovamente il disco che porta il nome del nostro slogan, "Scream Your Hate", suonato con la formazione attuale, ed in più abbiamo voluto allegare appunto il live suonato con la prima formazione riportante solo brani dei primi tre lavori, una cosa completa insomma, che racchiude a 360 gradi questi venti anni.
Oltre a rappresentare il vostro slogan, cosa vi ha spinto praticamente a rifare "Scream Your Hate"? Non vi soddisfaceva qualcosa?
"Scream Your Hate" sinceramente non mi aveva mai convinto molto, aveva delle potenzialità che nella prima versione non erano venute a galla, e mi è sempre sembrato un peccato, bisognava dargli giustizia . Principalmente non mi ha mai convinto la voce, fu la mia prima esperienza dietro al microfono, dettata dal fatto che l'allora cantante, Marco Veraldi (Bretus, Land of Hate) fu costretto per motivi personali ad abbandonare il gruppo alla vigilia delle registrazioni di questo disco, e quindi mi ritrovai a dover mettere una pezza, come si suol dire. In più la produzione era venuta in po' troppo "scura", compromettendo diversi passaggi e riff. Insomma andava rifatto, e quindi abbiamo colto la palla al balzo, rimanendo davvero ma davvero soddisfatti di questa nuova versione, curata come sempre e come ogni altro nostro lavoro da Glk Molé al suo Soundfarm Studio di Catanzaro.
E con Glk condividi anche l'esperienza dei grandissimi Glacial Fear, storico gruppo calabrese. Ma questo è soltanto uno dei tanti progetti in cui suoni. Ce li vuoi presentare tutti i tuoi gruppi?
Ma certo, Glk è da ormai più di dieci anni che è il chitarrista degli Zora, ed in realtà è stato sempre da noi considerato il quarto membro degli Zora, avendo lui sin da principio contribuito allo sviluppo del progetto producendo ogni nostro lavoro ed essendo sempre presente in tutto ciò che potesse aiutarci, ma prima di ogni altra cosa è il membro fondatore dei Glacial Fear, gruppo nato nei primi novanta a Catanzaro, e di cui facciamo parte anche io e Peppe Pascale, primo cantante e chitarrista degli Zora, quindi si può dire che siamo un'allegra famiglia haha!
I miei personali progetti, nei quali sono stato coinvolto con sempre con grandissimo piacere ed entusiasmo, sono gli Antipathic, band formata da Chris Kuhun, già chitarrista degli americani Human Repugnance, nonché leader della Malicious Intent Records, label americana che stampò uno dei nostri primissimi lavori, "U.V.A.". Con Chris, che vive ovviamente negli States, siamo rimasti sempre in ottimi rapporti, e nel 2017 mi coinvolse in questo suo nuovo progetto, gli Antipathic, nel quale siamo in due, io al basso ed alla voce e lui alle chitarre ed alla programmazione delle batterie, e proponiamo un brutal slam di stampo naturalmente americano arricchito da diversi insert in chiave industrial. Siamo attualmente al lavoro sul quinto lavoro in studio, di cui un full e tre mcd.
Poi ci sono i Throne of Flesh, progetto death metal vecchia scuola ideato da Flavio Tempesta, ex chitarrista e cantante degli Zora [e ora attivo pure negli A Cat In the Brain nonché, praticamente da sempre, nei Disease. - Flavio Er Coppola], e nel quale è presente anche Ale Di Meco, primo batterista sempre degli Zora, più Joseph di Porto, ex CLG ed attualmente nei Bestial Vomit, alla voce. Abbiamo prodotto nel 2019 il primo demo "Dogma", e successivamente il full "Dust". Ad ora siamo al lavoro sul secondo full.
Altro progetto ancora sono i Defechate, nel quale siamo io alla voce e basso e Luke Scurb degli Humangled alle chitarre e programmazione di batteria. Luke mi ha coinvolto in questo progetto nel 2020, ed abbiamo stampato un primo demo dal titolo "Overthrown Into Oblivion", e successivamente un full dal titolo "Unbounded". Con Luke ci si conosceva già da parecchio tempo, avendo collaborato con lui già nel suo progetto principale Humangled in passato, ed i legami sono rimasti sempre forti e sinceri.
Nel 2021 mi è stato proposto di entrare a far parte degli Spiral Wounds, band sarda formata da Sandro Ne alle chitarre e batteria programmata e Patrizio Melis al basso, io sto alla voce, e con il quale abbiamo fatto uscire un primo demo dal titolo "Spiral Wounds" e dopo tempo un full dal titolo "Shadows". Attualmente stiamo vedendo di buttare giù nuove tracce per un nuovo lavoro.
Un altro progetto nel quale mi ha coinvolto Stefano Zani, già Endless Pain, è SZP, con il quale abbiamo all'attivo un mcd dal titolo "Descent Beyond Hell", e siamo attualmente al lavoro per un nuovo disco.
Infine ci sono altre interessanti collaborazioni fatte con gli Astral Fortress di Ivano Spiga e Aaron Tolu degli Shardana, e con i quali abbiamo stampato il full nel 2023 dal titolo "Spawn of the stars", e con gli Algos, band doom heavy ideata da Massimiliano Elia dei Valgrind, e con il quale abbiamo stampato un full dal titolo "Upon the Rivers of Night".
Concludo citando, per dovere di cronaca, anche altri progetti del passato per me molto importanti, come Unscriptural ed A Buried Existence.
Insomma, sai come tenerti impegnato! Ma è solo una coincidenza che alcuni dei tuoi progetti, tipo Spiral Wounds e, appunto, Zora, stiano con la Great Dane Records? Com'è nata la collaborazione con questa label francese?
Anche Defechate e Throne of Flesh sono sotto Great Dane Records. E' un'etichetta francese che ho conosciuto in occasione della pubblicazione del full dei Defechate per l'appunto, e mi è piaciuta da subito per la sua onestà, correttezza e saper fare. Per questo gli ho proposto via via ogni produzione che mi riguardasse, e non solo, dal momento che gli ho segnalato anche altre band non mie con le quali poi ha stretto contratti di produzione. Inutile dire che non stiamo parlando di una di quelle pseudo label che tutto sono tranne che etichette, e che chiedono soldi alle band in cambio di una produzione. Niente di tutto ciò, altrimenti li avrei mandati a cagare sin da subito, questa è una label seria che investe sulle band in cui crede e le promuove via ottimi canali di distribuzione.
Quindi ci sono ampie possibilità che anche il prossimo disco targato Zora venga pubblicato dalla Great Dane. A proposito, state lavorando a del nuovo materiale? Cosa possiamo aspettarci?
Ampissime possibilità, direi proprio di sì, squadra che vince non si cambia (senza nulla togliere alle label con cui abbiamo avuto il grande piacere di collaborare in passato)! Al momento ci sono diverse bozze per del nuovo materiale su cui lavorare per un nuovo full, e anche tanta e troppa merda in giro per il mondo contro cui urlare. Non ci sono ancora tempistiche o particolari anticipazioni, ma posso sicuramente dire, ed assicurare, che sarà un disco in linea con i precedenti.
A proposito di urlare, considerando anche che hai cominciato a farlo praticamente con "Scream Your Hate", riesci a cantare e suonare tranquillamente allo stesso tempo? Qualche consiglio per chi vorrebbe iniziare a farlo?
Guarda, quando mi sono ritrovato a dover cantare, questa cosa del dover anche suonare facendo entrambe le cose assieme, mi sembrava uno scoglio insormontabile ed impossibile, ma alla fine con un po' di prove ed esercitandosi la cosa viene spontanea. Io ho iniziato a suonarmi il brano in poltrona canticchiandolo, così da studiarlo, piano piano e lento. Così facendo credo che si riesca a capire l'esatta cadenza e gli incastri tra testo e musica appunto, poi naturalmente ognuno avrà il proprio approccio, e soprattutto non credo che possa dare consigli.
Daje, proprio quella era l'ultima domanda. Quindi adesso sentiti libero di chiudere l'intervista come meglio preferisci. Intanto ti ringrazio per esserti prestato a quest'intervista, che dopo anni di contatti ci voleva proprio. Ciao e... speriamo di beccarci prima o poi, magari con una birra in mano!
Ma grazie a te Flavio, prima o poi sì che dobbiamo beccarci, magari al Calabrian Metal Inferno, saresti il benvenuto con Timpani allo Spiedo! Chiudo ricordando giusto che per ascoltarci lo si può fare al nostro canale zora.bandcamp.com, e grazie anche ai lettori di Timpani allo Spiedo per averci seguiti!
Interview by Flavio Er Coppola.
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