Un progetto nuovo striscia tra le imperanti strutture della controcultura romana, sotto i ponti del malaffare, una nuova realtà pronta a far crollare tutto quel fetido e sudicio qualunquismo moderno.
Gli A Cat In the Brain - gruppo di recente formazione che promette di entrare nelle viscere della vostra esistenza.
5 teste unite da un percorso similare - non proprio dei novellini - i cinque elementi della formazione, con i loro precedenti progetti (Ultimo Mondo Cannibale, Inglorious Basterds, Disease, Sudden Death, Zora, Tsubo, Buffalo Grillz e ancora molti altri), hanno già in lungo e largo fatto rumore e sconvolgimento nella controcultura estrema underground.
Con un nome decisamente ispirato al capolavoro del Maestro Lucio Fulci, "Un gatto nel cervello" del 1990 - chitarra, basso, batteria, voce/urla luciferine al servizio di un feroce deathgrind.
Lo scorso 17 giugno hanno pubblicato una demo in self titled (che potete trovare su BandCamp) autoprodotta dove attraverso tre tracce espongono una chiara e lucida proposta sonora.
Scegliendo di indossare una struttura compositiva lurida, marcia del deathgrind, di quello più crudo e imbruttito degli anni '80, ispirato al cinema cult horror italiano.
Una scelta radicata nel genere estremo dove non è solo mezzo espressivo, ma linfa vitale.
I Carcass di "Reek of Putrefaction" incontrano i Terrorizer ma quelli con Jesse Pintado, per intenderci. (Marina)
Nessun commento:
Posta un commento