martedì 23 settembre 2025

E' ora di... Party Grind!

E ora vi chiederete: ma perché un titolo così scemo a quest'articolo? Semplice: i 2 gruppi inseriti in questo articolo mi sono stati regalati alla festa a sorpresa che i miei amichetti mi hanno fatto in data 24 marzo 2025, giorno del mio 36° compleanno. Consapevoli del fatto che io sia letteralmente fissato col grind tanto da averci scritto un intero libro di 536 pagine chiamato "Più Veloce!", mi hanno giustamente regalato 2 album grind uno più figo dell'altro. E, manco a farlo apposta, entrambi gli album sono stati fatti da gruppi provenienti dall'Emilia-Romagna, terra sempre favorevole per questo tipo di sonorità. Ma non dilunghiamoci oltre, e così andiamo a parlare proprio di queste band!

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MUCULORDS - "LETHAL LAXATIVE POWER" (Autoprodotto, 2000; End of Silence Records, 2011)

7 anni fa ebbi il piacere di vedere in concerto al compianto 360 i Mannaia, che conobbi proprio in quell'occasione e che mi piacquero fin da subito per il loro ciccioso death metal svedese tinto di crust che amo ormai da tempo immemore. Ma mi piacquero anche per l'umorismo festaiolo, condito da un accento adorabilmente romagnolo, del loro chitarrista, Torci, al secolo Stefano Mancini. Ma quello che anni fa non sapevo è che Torci prima suonava nei mitici Muculords, band riminese da lui co-fondata nel 1999 che nel 2000 si autoprodusse un album d'esordio del calibro di "Lethal Laxative Power", un disco delirante con cui iniziò la leggenda di questo gruppo in fissa con le carpe, i copepodi, il gore e amenità varie ed eventuali. E proprio utilizzando tali soggetti i nostri amavano da matti fare dei terribili giochi di parole per i titoli delle canzoni, mascherandosi fra l'altro in modo spesso improbabile per i concerti, come in fondo insegna certa tradizione grind.

Registrato fra il 6 e il 7 maggio 2000 in presa diretta presso i fantomatici No Dignity Studios con una formazione a 4 comprendente Diarreus al "mucrofono", Genital Erpes alla "skatarra", appunto Torcicolon alla "katarra" e Scrotum alla "doppia carcassa" (sì, bassista non pervenuto, così gli ultimi 2 si occuparono delle parti di basso), "Lethal Laxative Power" è grind demenzialissimo, in realtà non così blasteggiato ma pieno di voci orribilmente effettate e che gioca con i generi. Per dire, fra i suoi 27 pezzi si passa tranquillamente dal valzer di "Valgorezer" alla spagnoleggiante "Gorero", dall'inno metalpunk stradaiolo di "Sick & Gore Romagna Grind-Core" (che non sfigurerebbe affatto nei Venom o nei Warfare) agli Ac/Dc scimmiottati in "Blues the Cul" in un modo che nemmanco i Six Feet Under, oppure ancora dal black metal di "Canepa Witch Forest", cover dei misteriosi Darkulords, alla rockeggiante e vivace "Mucuteam". E, last but not least, per i malati dello short song noisecore come me ci sono ben 7 schegge lunghe 10 secondi ma anche meno, comprese 4 dedicate ciascuna a un componente della band. Tuttavia, non scordiamoci di nominare la più breve di tutte, "My Dick is Hit", cover di soli 4 secondi dei cechi Purulent Spermcanal, favoloso gruppo goregrind che ha suonato pure all'Obscene Extreme già in tempi non sospetti. E non scordiamoci nemmeno della più che autoesplicativa "The Shortest Slow Song", dal sapore doom.

Insomma, non mi sorprende che questo disco mi sarebbe piaciuto. Ma quella che ho in mio possesso è in realtà la sua seconda edizione, quella, diciamo, professionale. Sì perché "Lethal Laxative Power" uscì originariamente in un semplice CD-R stampato in poche copie e poi distribuito solo ai concerti della band. Ma in seguito Torci ebbe la bella idea di fondare nel 2007 anche un'etichetta discografica, la End of Silence Records, responsabile di questa seconda edizione dell'album, distribuendolo così finalmente in maniera decisamente più capillare. Per la somma gioia degli amanti del grind, che in questo modo hanno più facilità nel reperire il primo, marcio capitolo del "Total Valgorezer Mucu-Grind" perpetrato da questi pazzi riminesi, che poi avrebbero dato vita ad altri 2 album fino al 2010. Mettendo in conto, fra l'altro, pure uno splittino con i Fahrenheit AGX, un progetto collaterale degli Agathocles. Ma c'è un gruppo grind al mondo che non vorrebbe fare in qualche maniera uno split con gli Agathocles? Si accettano scommesse!

TERROR FIRMER - "THE ULTIMATE NUCLEAR CORE EXPLOSION!" (Despise the Sun Records, 2022)

Ecco, scommessa persa sicuramente con i modenesi Terror Firmer che, tanto per cambiare, hanno fatto in carriera uno split con gli Agathocles. Ma, in realtà, prima di realizzare il loro album d'esordio nel 2022, hanno pubblicato fin dal 2010 una spaventosa infornata di split, anche con altri gruppi di una certa caratura internazionale come i canadesi Archagathus, ma senza scordare quello con i padovani crossover thrashers Minkions, di cui una volta parlai sulle pagine di Heavymetalwebzine.it. Insomma, già da questo punto di vista i Terror Firmer rappresentano l'essenza stessa del grindcore, votata com'è alla solidarietà e alla cooperazione e non alla competizione, in un approccio spiegato dal gruppo in un pezzo dell'album, come si vedrà. E pure per questo motivo i Terror Firmer parteciparono all'ultimissima edizione del compianto Go! Fest, la 10, svoltasi il 25 settembre 2021 allo Strike. Anche se in quella strana occasione post-lockdown non vidi quasi nessun gruppo in azione, se non i miei amatissimi Overcharge, i sardi Stigmatized e non mi ricordo chi altri. Ergo, anche per rimediare a questa lacuna di non aver visto live i Terror Firmer, quest'oggi parlo pure di loro e, più specificatamente, del loro "The Ultimate Nuclear Core Explosion!", pubblicato dopo ben 14 anni di dura gavetta. Ed era pure ora, dico io!

Presentato con una copertina a dir poco bellissima a opera di Bosco, il chitarrista della band, fra l'altro intervistato da quel mattacchione di Capò dei Neid per il suo "Killed by Noise", "The Ultimate Nuclear Core Explosion!" contiene un grindcore selvaggio che, a primo acchito, si rifà molto alla lezione dei Repulsion, e quindi i Terror Firmer non sembrano più di tanto discostarsi da quanto fatto dai palermitani Eraser, recensiti qualche mesetto fa. Ma dico "sembra" perché, a poco a poco che si prosegue nell'ascolto dell'album, si scopre che il grindcore dei nostri non è tutto mitragliato a velocità folli ma è molto più vario e pure articolato di quanto possa sembrare all'inizio. Infatti i Terror Firmer non disdegnano di camminare, per più di una volta, a passo doom, come nella conclusiva "Egocentric Shameless Preachers" (che si avvale pure di mostruose rullate da parte di Rava, il batterista) mentre "Deliberately Not Giving a Fuck" è sostanzialmente un bel mid-tempo vivace con tanto di assolo al seguito, di fatto l'unico presente in tutto l'album. A livello individuale, poi, tutti i componenti sono piuttosto inventivi, e per valutarli nel loro insieme basti citare la sorprendente "Pandemic Holocaust", capace di passare da sonorità thrash metal a parti addirittura sincopate. Importante anche il cavernosissimo basso che, suonato da Teo aka Morbid JJ, è spesso presente negli stacchi, mentre impressionante la prestazione bestiale del cantante, Gabri, un tipo iperattivo che canta non solo nei Cancer Spreading ma anche nei Gravesite e che tira fuori delle urla così estreme che un utente su YouTube le ha accostate perfino a quelle di Dani dei Cradle of Filth, e in effetti non ci siamo tanto lontani.

Nonostante però la copertina splatterosa e apocalittico/radioattiva, e nonostante il nome della band, ripreso spudoratamente da quello del leggendario film della Troma uscito nel 1999 per la regia del geniale Lloyd Kaufman, i testi dei Terror Firmer su questo dischetto trattano spesso tematiche sociali e raramente sconfinano nello splatter & gore, come in "Radioactive Green Vomit". Per fare qualche esempio, "The Great Grindcore Swindle" è praticamente un omaggio al grindcore, che dev'essere mosso solo da passione e non da altro, non dai voltagabbana, citando nel frattempo la famosa frase detta da Johnny Rotten alla fine del loro tour americano conclusosi il 14 gennaio 1978 ("Mai avuto la sensazione che vi abbiano fregati?"). "Horrendous Lack of Personality" si scaglia contro chi, nella musica estrema, copia sfacciatamente quanto fatto da altri senza nessun contributo personale. "Deliberately Not Giving a Fuck" parla invece del "gioco idiota" e controproducente della competizione, nel quale "nessuno vince in nessun modo possibile". Infine, "Pandemic Holocaust" è incentrato sul periodo del lockdown, dove noi tutti, incapaci di contrastare effettivamente il virus, "abbiamo conosciuto l'impotenza umana", con la natura che si è ripresa un po' di spazi. E via dicendo, ergo vi consiglio di leggervi i testi dell'album, che considero molto profondi.

Insomma, gran bel disco questo dei Terror Firmer, che fra l'altro è stato pubblicato su CD e cassetta dalla romanissima Despise the Sun Records, cioè la label di Andrea dei Corpsefucking Art, mentre della versione vinilica se ne è occupata la gallese Grindfather Productions. Collaborazioni quindi di un certo rilievo per un album abbellito pure dalle cover di "Russian Roulette" dei brasiliani Rot e di "Maniacal Discharge" dei giapponesi Unholy Grave, che fanno capire ancora di più le influenze dei nostri, dedite in special modo al mincecore che, per chi non lo sapesse, è la branca militante del grindcore, nata grazie agli Agathocles in risposta alla (relativa) commercializzazione di band come i Napalm Death e i Carcass, e non a caso i Terror Firmer si definiscono "Mince Grind". Tuttavia, questa cosa delle cover è in realtà una vera fissa di questi ragazzacci, visto che ne hanno proposta almeno una praticamente in ogni loro produzione, e così negli anni hanno rifatto pezzi di band fighissime come Siege, Electro Hippies, Wehrmacht, Terrorizer, Fear of God, Repulsion (ovviamente!) e Agathocles (ancor più ovviamente!!), tutti più o meno trattati diffusamente nel mio stesso libro. Una cosa meno bella è che i Terror Firmer sono praticamente inattivi da un anno ma, perlomeno, hanno di recente pubblicato per la Sistema Mortal una cassetta chiamata "Mince the Nazi Scum", che cattura il loro concerto fatto al tedesco Grind the Nazi Scum del 2019, dove suonarono anche i nostri Repulsione, Taste the Floor (con Pompeo del Go! Fest, ora nei Plague Bomb) e Crisis Benoit. Spero quindi che i Terror Firmer riprendano l'attività live perché se lo meritano veramente.

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