Band: Corpsefucking Art
Album: Splatterphobia
Genere: Brutal Death Metal
Durata: 33.57 min
Data di pubblicazione: 23 novembre 2018
Voto: 74/100
Lectern, Sudden Death, Whiskey & Funeral, Dr. Gore, Verano's Dogs...insomma, parecchi gruppi death metal di Roma e dintorni hanno quest'anno pubblicato degli album ma, fra di essi, ne mancava almeno uno: i Corpsefucking Art. Questi sono un nome storico della scena death metal della mia città visto che sono nati nell'ormai lontanissimo 1993 con il moniker di Enthralment. Da quel momento, hanno intrapreso una fruttuosa carriera musicale durante la quale hanno potuto suonare di supporto a gente come Cannibal Corpse e Immolation, fare il loro primo tour negli USA nel 2014, e partecipare a importanti festival internazionali. E quest'anno è arrivato il loro quinto album, "Splatterphobia", che, come di consueto, vede in copertina la simpaticissima mascotte dei Corpsefucking Art, Mr. Daisy, stavolta intento a maciullare per benino una delle sue tante vittime, fra l'altro indossando una maglia dei Mortician. Fra queste vittime si vede anche la testa del chitarrista Andrea "Corpse" Cipolla, co-fondatore del gruppo nonché boss della Despise the Sun Records e pure membro degli autopsiani Morbo, recensiti ormai ben due anni fa. Adesso però pochi cazzi e vediamo cosa hanno tirato fuori 'sti cinque pazzi!
Inviatomi dalla promotion agency inglese Imperative PR e pubblicato dall'"ammericana" Comatose Music, "Splatterphobia" è un mattatoio dove sarete squartati da un classicissimo brutal death metal alla Cannibal Corpse. Quindi, aspettatevi una buona alternanza fra tempi (ultra)-veloci alle volte vicini al grind ("Black Sheep Terror") e altri più lenti alle volte di stampo slam, sadici riff quasi senza nessun assolo di chitarra, un basso che si sente bene, una serie di grugniti perversi da parte di Southern Bastard (anche nei grandi Southern Drinkstruction, visti live qualche mese fa al Defrag di spalla ai finlandesi Vitriol Crops), tematiche sanguinolente ma demenziali (basti citare titoli assurdi come "Tomator" o "Robocorpse II"!), e spezzoni tratti da qualche film di culto (tipo Profondo Rosso nella conclusiva "Blood, Knife, Mirror"). Insomma, roba diretta e con pochi fronzoli, cioè proprio quella che mi serviva dopo l'ultra-violento orgasmo di death metal tecnico dei portoghesi Cronaxia!
Ma, se devo essere sincero, la prima parte dell'album l'ho trovata sì buona eppure priva di sorprese e di tocchi di classe, perciò prevedibile. Invece, la seconda parte è caratterizzata da una maggiore varietà espressiva e da dinamiche un pochino più creative. Per esempio, in essa viene usata finalmente un po' di più la chitarra solista, sia per suonare qualche assolo ("Robocorpse II"), sia per creare degli efficaci riff di supporto (come quello malato e dissonante di "Devoured by the Sauce") a quelli dell'altra chitarra. Molto interessante poi "Beyond the Holy Grounds" (cioè un pezzo ripescato perfino dal repertorio degli Enthralment!), nel quale si trovano dei passaggi più atmosferici del solito e dal taglio orrorifico dando così alla canzone un malsano tocco alla Autopsy. E subito dopo questo brano, si viene massacrati da una cover a dir poco devastante di "Staring Through the Eyes of the Dead" dei Cannibal Corpse.
Non dimentichiamo poi che è proprio nella seconda parte che si trovano gli ospiti, cioè Max Varani come seconda voce in "Beyond..." (ospite scelto non a caso, visto che cantava negli Enthralment) e persino Danny Cinicolo degli Excidium (sfortunato gruppo molisano che è stato fra i primissimi gruppi death metal italiani!), che ha suonato invece l'assolo di chitarra nella cover. Tutto ciò senza tralasciare di menzionare l'iper-attivo Marco Coghe (Devangelic, Xenomorphic Contamination...) che non è un ospite ma il batterista session, il quale ha fatto veramente un buon lavoro.
Ed eccoci qui a concludere questa rece di fine anno. Ebbene, "Splatterphobia" è un album di brutal death metal americano che sicuramente non entrerà nella mia Top Ten del 2018 ma che si fa valere per una seconda parte molto interessante specie grazie a massacri come "Robocorpse II", "Devoured by the Sauce" e l'ispiratissima cover. A questo punto, mi piacerebbe che il gruppo cominciasse a sfruttare di più la chitarra solista per le sue future produzioni visto che l'album offre il meglio appunto dalle canzoni dove c'è la solista. E soprattutto mi piacerebbe sapere quando suoneranno live visto che, se non erro, non fanno un concerto da un bel po' di mesi.
Tracklist:
1 - Splatterphobia
2 - Satanic Barbecue
3 - Black Sheep Terror
4 - Tomator
5 - Nightmare City
6 - Robocorpse II
7 - Devoured by the Sauce
8 - Beyond the Holy Grounds (Tomato version)
9 - Staring Through the Eyes of the Dead (Cannibal Corpse cover)
10 - Blood, Knife, Mirror
Line-up:
Southern Bastard - voce
Mario di Giambattista - chitarra
Andrea Cipolla - chitarra
Marco de Ritis - basso
Marco Coghe (session) - batteria
Ospiti:
Max Varani - voce ("Beyond the Holy Grounds")
Danny Cinicolo - assolo di chitarra ("Staring Through the Eyes of the Dead")
FaceBook: https://www.facebook.com/sachertorture/
BandCamp: https://corpsefuckingart.bandcamp.com/
Comatose Music: http://www.comatosemusic.com/
Imperative PR: https://www.facebook.com/imperativepr/
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