Monday, June 11, 2012

Rejekts - "Promo 2012" (2012)

Promo autoprodotto (2012)
Formazione (2006): Black, voce;
Joe, chitarra;
Dave, chitarra;
Paco, basso;
Nico, batteria.

Provenenza: Milano, Lombardia.

Canzone migliore del disco:
“Asettico”.

Punto di forza dell'opera:
la follia.

Ennesimo disco per un gruppo che migliora di uscita in uscita e che, in preparazione del grande passo costituito dal primissimo album, ci regala una prestazione – bomba condita da 2 pezzi ormai storici del quintetto lombardo, cioè “Fango” e “L’Odio che Hai Dentro” + la già pubblicata "Nihilius" e 2 brani inediti che ripercorrono un po’ le stesse orme tracciate nello split condiviso insieme ai greci Slaughtergrave e ai pazzi sardi Tuco. E la presente produzione mostra fra l’altro, in maniera più chiara e compatta (nello split suddetto suona solo in 2 pezzi su 4), le doti di Nico, batterista che nonostante i suoi 15 anni spacca culi che è un piacere (mah, affermazione un filino gay ma vabbè…).

Ogni canzone del promo è praticamente migliore dell’altra, e lo stile è meno dispersivo di qualche tempo fa essendo adesso classificabile costantemente come un black/grind a dir poco folle. “Folle” vuoi perché i brani procedono nel proprio massacro in maniera sì ossessiva e soffocante ma dinamica, presentando cioè minime variazioni e cambi di tempo nonostante il riffing proponga più o meno sempre le stesse note (“Nihilius” e “Abbandono”); vuoi perché, ascoltando questi Rejekts, si respira un’aria malata e infetta, che trova il suo perfetto esempio in “Asettico”, il quale mostra fra l’altro il lato più black metal della proposta.

Un’altra novità viene dall’avvolgente capacità dei nostri di sfruttare in modo creativo tutti gli strumenti. Infatti, ora anche il basso prende iniziativa, seppur occasionalmente, nella costruzione delle linee melodiche (l’introduzione di “Fango” è esemplificativa), mentre la chitarra solista, mai sfociante in assoli veri e propri, dà un’ottima prova di sé ad esempio nella finale “Abbandono”, nella quale tira fuori una linea bella tecnica e tremendamente vorticosa e spaventosa. Inoltre, sarà pure un’impressione, ma sembra che vengano utilizzati di più quei grugniti marci e puzzolenti in stile Nis che in “Nessuno” facevano più che altro delle comparsate, così da ridimensionare, anche se leggermente, le urla parossistiche di Black.

Come già scritto però, nel disco brilla specialmente un pezzo quasi sui generis per ‘sti ragazzi. Ciò per i seguenti motivi:

1) “Asettico” (l’episodio più lungo dato che dura 2 minuti e mezzo circa) praticamente rifiuta i tempi veloci, preferendo invece tempi medi impreziositi anche da uno – due che fanno molto Vlad Tepes oppure addirittura litanie doom allucinate come nella chiusa (e l’introduzione, in fatto di “esperienze allucinatorie”, non è da meno, causa soprattutto una semplice e psicotica chitarra solista);

2) Il sapore fatalista di certo riffing, che a tratti sembra annunciare chissà quali abomini.

Ma il bello non finisce qui, visto che si è stati capaci persino di attualizzare i 2 vecchi brani ("Fango" e "L'Odio che Hai Dentro"), aggiungendo magari una linea di basso oppure suonando in maniera un filino diversa un riff. Oddio, a dir la verità la sostanza non è che sia cambiata poi così molto, e quindi avrei desiderato un’attualizzazione più coerente con le altre canzoni. Infatti, sia dal punto di vista stilistico che da quello emotivo la differenza si sente fin troppo, anche se comunque fa sempre piacere ascoltare due cavalli di battaglia del gruppo.

Infine, la produzione del disco è fantastica. Il suono è molto cupo e sporco ma con tutti gli strumenti in primo piano, e inoltre la voce non è più soffocata come accadeva in “Nessuno”.

In parole povere, un antipasto succoso.

Voto: 81

Claustrofobia
Scaletta:
1 – Nihilius/ 2 – Asettico/ 3 – Fango/ 4 – L’Odio che Hai Dentro/ 5 – Abbandono

MySpace:
http://www.myspace.com/rejektshc