Singolo (Armed God Records, 2013)
Formazione (2009): Rick Costantino – voce/basso;
F.B. – chitarre;
Azmeroth – solo di chitarra (“Glorification of the Black Angels”);
Sal Hammerfury – batteria.
Provenienza: Catania, Sicilia
Canzone migliore del singolo:
la titletrack.
Punto di forza dell’opera:
la sua incredibile bestialità, pur filtrata attraverso una certa eleganza.
Copertina: Rick Costantino
Minkia come può cambiare la musica di un gruppo in un solo anno! E ti credo, dico io, ultimamente c’è stata la rivoluzione nei Krigere Wolf tanto che l’unico membro originale rimasto è Riccardo Costantino. Ma basta, questo già l’ho detto nella 2° puntata di RadioTimpani allo Spiedo, anche se mi devo rimangiare una cosa sputata durante quella serata, e che riguarda proprio la musica di questi catanesi. Infatti, ascoltando bene i 2 pezzi di questo singolo, non credo che si debba parlare di black/death metal, piuttosto di black/THRASH metal. E così, si scopre che i nostri stanno semplicemente sviluppando in maniera (molto) differente il suono dell’ottimo album di debutto. E quello che è uscito fuori dal presente disco fa presagire un secondo album da fuochi d’artificio, quindi spero vivamente che tale formazione sopravviva a lungo.
Chiariamo subito questa cosa: di death metal non c’è quasi niente, esso si esplica soprattutto in qualche grugnito bello cupo che talvolta esce fuori per dar manforte alle urla doppiate di Riccardo. Per il resto, si parla di un black metal incredibilmente glaciale con un po’ di inflessioni thrash anche parecchio groovy (memorabili quelle di “Glorification of the Black Angels”, molto a là Forbidden). La melodia è stata ridimensionata, non è più importante come una volta (“come una volta”… sto parlando forse di un secolo fa?), seppur sia sempre bella presente negli assoli (2 in “Glorification of the Black Angels” – fra cui uno curato da Azmeroth degli Heretical -, solo 1 nella titletrack), i quali sanno essere anche molto eleganti, perfino quasi ammalianti.
Visto che parliamo di eleganza, si deve dire che è stata mantenuta una certa ricercatezza, anche nella struttura dei pezzi, che magari sono divenuti forse più semplici e sequenziali ma in maniera sempre imprevedibile. Per fare qualche esempio, ci sono degli stacchi (molto vari) che danno spesso voce a delle ripartenze spettacolari, tremendamente brutali e furiose come sono, e finalmente barbare come vuole l’immaginario dei Krigere Wolf. Si senta a tal proposito “Glorification of the Black Angels” che, nei suoi poco meno di 6 minuti, conta fra l’altro dei momenti epici con tanto di tom – tom molto in tema.
La produzione è un altro elemento per così dire barbaro del singolo visto che, a parte la voce, si presenta molto naturale. E’ curioso ma sembra che nel Sud Italia ci tengano a non triggerare la batteria, considerato anche l’esempio di “Carnal Devastation” degli Abyssal Flames, recensiti giusto ieri.
Se questo è il singolo, sinceramente non riesco a immaginare la qualità dell’album. Quindi, non esageriamo con il voto e attendiamo fiduciosi la nuova produzione.
HORNS UP, BARBIARIANS!
Voto: 75
Flavio “Claustrofobia” Adducci
Scaletta:
1 – Intro/ 2 – Glorification of the Black Angels/ 3 – Victory of Satan’s Warriors
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