Sunday, February 3, 2013

Banned from Hell - "Nighmare" (2012)

EP autoprodotto (Maggio 2012)

Formazione (2011):      Fabio Giacalone – voce;
                                       Daniele Cisternino – chitarra ritmica;
                                       Leonardo Roina – chitarra solista;
                                       Marco Fiorindi – basso;
                                       Alvaro Garcia – batteria;
                                       Mattia Montesano – tastiere.

Provenienza:                  Firenze, Toscana.

Canzone migliore del disco:

“Nightmare”.

Punto di forza dell’opera:

le tastiere.
                           Banned from Hell - Nightmare
Ultimamente sto andando in fissa con la vecchia scuola. Ma non per chissà quale inutile ideologia, non perché penso, come alcuni, che il metal antico simboleggi l’onestà, la sincerità, la coerenza o altre minkiate del genere. In fin dei conti, non dimentichiamo che gli stessi capostipiti dei generi estremi hanno spesso e volentieri “abbandonato” le direttive di un tempo per esplorare nuovi lidi, dagli Entombed agli Emperor. Ma se ci pensate, la stessa nuova vecchia scuola (quella death metal per esempio), che ormai è diventata una moda, seppur incredibilmente salutare, sta evolvendo discorsi che parevano morti. Ecco, forse la seguo soprattutto per questo, perché anche qui c’è un’ansia dell’evoluzione, magari mascherata sotto il vessillo della vecchia scuola. E proprio perché è mascherata che è così affascinante e avvincente. Eppure, quando mi arrivano dischi moderni, questi li saluto sempre come una vera e propria boccata d’aria fresca, e quando sono di qualità è ancora meglio. Come nel caso di “Nightmare” dei Banned from Hell.

Questi ragazzi fiorentini suonano una specie di death metal melodico dalle tinte gotico/decadenti (e qualche rara spruzzata thrash…), e questo già dovrebbe far incazzare molti lettori di Timpani. Se poi si considera che da queste parti i tempi veloci non sono particolarmente apprezzati, preferendo di conseguenza quelli medi (di cui il perfetto esempio è “Gunshot”, che fra l’altro è la più doomeggiante del lotto), allora l’incazzatura diventa follia (e tra un po’ morte, aspettate e vedrete!). Eppure, qualche tupa – tupa c’è e, sorprendentemente, la titletrack contiene dei notevoli e brevi blast – beats. Insomma, avete già capito che abbiamo a che fare con un gruppo che sa osare, e quando lo fa il più delle volte c’entra il bersaglio.

Il comparto vocale è adattissimo alla passionalità della musica. Esso si fonda sull’alternanza fra un grugnito standard non molto profondo, e un urlo acuto molto simile a quello del nano Dani Filth, e non a caso, in “Gunshot”, ci si prova anche con degli sussurrii abbastanza… seducenti (no, grazie ma sono etero!). Invece, nella sola “Hate” si fa viva una voce pulita un po’ rozza ma comunque dimostra la versatilità del cantante, molto bravo fra l’altro a passare da un registro a un altro senza nessun problema (si pensi soprattutto a “Nightmare”).

Ma una delle caratteristiche più interessanti dei Banned from Hell proviene da due strumenti che, per una volta tanto, si completano a vicenda: le chitarre e le tastiere. Infatti, nella parte centrale di ogni canzone c’è sia un assolo d’ascia che di tastiera, strumento quest’ultimo onnipresente e capace di donare a tutto l’insieme un’atmosfera maestosa ed elegante di indubbio gusto, e di derivazione spesso classica.

E’ però un peccato che in “Gunshot" sia l'unico pezzo che fatichi a decollare. E’ poco inventivo e ritmicamente è statico, mentre gli altri brani hanno sempre dei cambi di umore e di tempo molto ben congegnati. Perlomeno, l’assolo contemporaneo di chitarra e tastiera del brano sopraddetto si rivela abbastanza azzeccato, salvandolo così sufficientemente.

Il gruppo ha avuto comunque l’accortezza di far seguire a “Gunshot” un pezzo bello strutturato, imprevedibile e complesso come la stessa titletrack. Consiglio quindi ai diretti interessati di sviluppare in futuro le direttive di tale brano, anche perché risulta incredibilmente cattivo, summa di tutti gli aspetti positivi dei Banned from Hell. E non scordiamo che è anche l’episodio più lungo del disco dati i suoi 5 minuti e mezzo, e questo è un punto a favore in più.
                                      Banned from Hell - Photo
In poche parole, “Nightmare” è un EP davvero promettente, devo dire che non me l’aspettavo così. Inoltre, i Banned from Hell dimostrano anche la vitalità e inventiva della scena di Firenze (si citi per esempio l’ottimo solo – progetto Maelstrom), città tanto bella quanto ingegnosa.

Voto: 76

Flavio “Claustrofobia” Adducci

Scaletta:

1 – Ouverture/ 2 – Hate/ 3 – Killing in Cold Blood/ 4 – Gunshot/ 5 – Nightmare

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