Monday, March 26, 2012

Male Misandria - "E.DIN" (Analisi testi)

Questa era una cosa che volevo fare da molto tempo, visto che i Male Misandria mi hanno sempre affascinato dal punto di vista lirico. Quindi, stavolta troverete non la solita recensione di un disco ma più che altro un’analisi dei testi di certe canzoni, visto che vi si beccano delle citazioni particolarmente interessanti, soprattutto per uno come me, in quanto studente di Filosofia de La Sapienza. Spero in ogni caso di aver fatto un buon lavoro, specialmente considerando che è la prima volta che faccio una cosa del genere. Inoltre, per approfondire il discorso, invito chi non conosce i Male Misandria a leggere la recensione del loro album "E.DIN".

Però, prima vorrei avvisarvi tutti circa la nuova uscita del gruppo, ossia lo split con il solo – progetto black canadese Malveillance edito dalla Suffering Jesus Productions. Il disco contiene ben 13 pezzi (7 inediti – stranamente in inglese – mentre il restante dei vecchi brani datati 2007, fra cui la cover di “Nazi Go Home” dei Crude SS) del terzetto friulano.
EARTH RESET:
in questo pezzo vi sono dei chiari riferimenti a Zecharia Sitchin, scrittore dell’Azerbaijan naturalizzato statunitense e morto 2 anni fa.

Lui è degno di menzione per due motivi:

1) per aver scritto un libro, dal titolo “Il Dodicesimo Pianeta” (perché “dodicesimo”? Perché a quanto pare i Sumeri e i Babilonesi chiamavano ogni tipo di pianeta con il termine MUL, compresi il sole e la luna), nel quale ha tentato di dimostrare l’esistenza di un pianeta dal nome Nibiru che, collidendo con un altro pianeta, Tiamat, avrebbe praticamente originato la Terra. Inoltre, Nibiru, seguendo una particolare orbita ellittica, rientrerebbe nel nostro sistema solare ogni 3600 anni, e nel 7° compimento di questo ciclo dovrebbe collidere appunto con la Terra, evento previsto guardacaso in una data ormai famosa, ossia…. indovinate un po’?

2) per essere stato uno dei sostenitori della cosiddetta “Teoria dell’Antico Astronauta” secondo cui gli extraterrestri sarebbero i principali artefici dell’evoluzione dell’umanità.

Entrambe le vedo però come tesi altamente discutibili, vuoi perché Sitchin non era ad ogni modo uno scienziato pur pretendendo di esserlo, vuoi perché Nibiru a questo punto si dovrebbe assolutamente vedere, vuoi perché giustificare l’evoluzione umana attraverso l’aiuto degli alieni mi pare una cosa molto semplicistica. Infatti, basterebbe pensare all’estrema anonimità dell’essere umano, che rispetto a tutti gli animali non ha un’abilità particolare che lo distingue se non l’intelligenza, che per me costituisce l’unica giustificazione accettabile circa (l’apparentemente inspiegabile) sviluppo della razza umana.

CONVINZIONI:
qui con molta probabilità è stato citato (o è più che altro un’ispirazione?) Epicuro, filosofo greco vissuto tra il 341 e il 270 a.c., secondo cui la nostra rappresentazione della realtà dipende semplicemente dalle nostre sensazioni, capaci come sono di determinare “quali cose siano da cercare” (il piacere) e “quali da evitare” (il dolore),

I Male Misandria effettivamente potrebbero essere più o meno considerati degli epicurei, non soltanto per il tema del cuore e delle sensazioni ma anche per il rifiuto di ogni tipo di ideologia precostituita (“Coerenza”) così da permettere l’unità fra persone anche molto diverse fra loro (a tal proposito, faccio notare che Epicuro, ad un certo punto della sua vita, aprì una scuola, conosciuta come “Il Giardino”, nella quale convivevano insieme persone di ogni tipo, perfino donne e schiavi).

SCRIBA:
il pezzo si conclude con la frase “fai ciò che vuoi”, che ha una duplice fonte:

1) la principale è quella dal 2° libro (1534) di “Gargantua e Pantagruele”, una serie di romanzi iniziata nel 1532 avente come protagonisti due giganti, appunto Gargantua, il padre, e Pantagruele, il figlio, e scritta dall’autore francese Francois Rabelais. “Fai ciò che vuoi” sarebbe il motto del monastero di Jean de Entommeurs (in francese, Fracassatutto!), il frate aiutante di Gargantua nella cacciata dell’esercito nemico dal regno di Utopia;

2) il Liber Oz dell’occultista inglese Aleister Crowley, manifesto anarcoide nel quale si proclama non solo la deificazione dell’uomo (altro tratto distintivo dei Male Misandria come si può evincere dal testo di “Idolima”) ma anche il suo diritto totale (completamente condivisibile) di fare quello che vuole, anche “uccidere coloro che volessero negargli” tutto questo.

HOMO HOMINI HOMO:
qua la citazione è veramente elegante, visto che riguarda il filosofo politico inglese Thomas Hobbes, che aveva una stima così scarsa degli uomini da aver partorito la massima Homo Homini Lupus, ossia “l’uomo è lupo per l’altro uomo”.

Il tutto parte dalla semplice osservazione dell’uomo quale creatura fondamentalmente egoista, brutale, sempre con il bisogno mai soddisfatto di prevaricare gli sugli altri in modo da esser avvantaggiato rispetto a questi. Da qui si arriva alla conclusione secondo Hobbes riparatrice, ossia la nascita di uno stato civile per mezzo di un contratto nel quale gli individui alienino tutti i propri diritti (tranne quello alla vita) a un sovrano assoluto così da perseguire meglio la pace.

COERENZA:
con un po’ di fantasia, il testo di tale brano rimanda all’anarchico individualista Max Stirner, colui che arrivò a vedere in ogni tipo di ideologia (e non solo) il perseguimento di un falso disinteresse fondato su una supposta pretesa di verità che interessa di fatto soltanto un numero ristretto di persone, le quali sono fra l’altro ingabbiate in un sistema ideologico creato nonostante tutto da loro stessi.

In base a queste premesse che limitano l’individuo, Max Stirner si definiva un egoista, ossia una persona che non crede in nulla ma soltanto ai suoi istinti e alle sue voglie (“Vomit Soapbubbles”), rifiutando di conseguenza ogni idea prevaricatrice sull’individuo (la Libertà, Dio, il denaro – da cui il disprezzo per i cosiddetti “egoisti involontari”, ovvero persone che, nonostante si curino soltanto dei propri interessi, sono ossessionate dall’accumulo di denaro).

IN STAGIONE DI GUERRA:

stavolta entrano nel discorso addirittura i Crass, grande gruppo anarcopunk inglese che dal 1977 all’84 fungeva praticamente da centro informazioni contro la politica repressiva della “Donna d’Acciaio” Margaret Thatcher (chi ha visto il recente film con Meryl Streep?).

Il rimando è più specificatamente alle raccolte poetiche crassiane del 1984, ossia “Acts of Love” e “Ten Notes on a Summar Day” (le ultime produzioni ufficiali del gruppo), con le quali i nostri mostrarono una volta per tutte che le proprie invettive non nascevano dall’odio bensì dall’amore disperato per un’umanità che si disprezza fin troppo.

Altra caratteristica in comune con i Crass è l’utilizzo della voce pulita femminile… e guardacaso avviene proprio in tale pezzo.



MySpace:


http://www.myspace.com/malemisandria


BIBLIOGRAFIA:


De Bartolomeo/Magni - "Filosofia Greca e Filosofia Romana", Atlas;


Thomas Hobbes - "Leviatano", Laterza;


Max Stirner - "L'unico e la Sua Proprietà", Adelphi;


Massimo Introvigne - "Indagine sul Satanismo", Mondadori;


il caro vecchio Wikipedia, sia riguardo la parte su Zecharia Sitchin, sia quella su Rabelais (prima o poi devo comprarmi il libro!).