Saturday, June 1, 2013

As the Monster Becomes - "Renascentia" (2013)

EP autoprodotto (22 Marzo 2013)

Formazione (2009):    Michele Valpondi – voce;
                                    Alessandro Guerresi – chitarra solista;
                                    Cristian Soncini – basso;
                                    (… e devo chiedere delucidazioni…).

Località:                      Mantova, Lombardia.

Miglior canzone del disco:

“Revelation”.

Punto di forza della musica:

il comparto vocale.
 

E 3! Gli As the Monster Becomes confermano ancora una volta che alla Abyssal Warfare Promotion, che li distribuisce, piacciono i gruppi eccentrici. Infatti, a parte i più tradizionali Kataplexy e Bloodtruth, fieri brutallari anche se con qualche elemento non convenzionale, sono da nominare assolutamente gli statunitensi Absvrdist, autori di un black/grind ultra – isterico e dinamico come pochi, e gli argentini Sublevels che, pur carenti dal punto di vista qualitativo, sulle prime sorprendono grazie al loro metal camaleontico di chiara impronta meshugghiana. Gli As the Monster Becomes suonano più o meno una musica simile a quest’ultimi e… ma come faccio a scrivere in maniera così calma e razionale dopo che ieri ho recitato da pazzo scatenato nel mio primo spettacolo teatrale (faccio notare che questa recensione è stata scritta il 31 Maggio)? Mistero…

Ma bando alle ciance e ciancio alle bande, gli As the Monster Becomes, di cui “Renascentia” rappresenta il secondo loro EP con 5 pezzi + intro per 20 minuti circa di assalto sonoro, mi sono stati presentati come deathcore tecnico, anche se a dir la verità, pur suonando belli compatti dall’inizio alla fine (cosa che non fanno i Subleveles che si trasformano a ogni occasione), la loro musica ha un po’ di tutto. In pratica, si passa dal brutal (soprattutto durante le parti lente) al death melodico svedese, dal black a là Dissection (“Revelation”) ai Meshuggah, per non parlare di certe intuizioni addirittura neoclassiche (“The Uncoming Wish”), di qualche pesante contaminazione con l’elettronica e di semplici passaggi tastierosi, talvolta anche abbastanza evocativi. Insomma, tutto ciò vi potrebbe sembrare un polpettone di proporzioni colossali ma per fortuna ‘sti ragazzi se la sanno cav(icchi)are, anche se non sempre.

Il riffing è non poche volte contorto e tecnico, ma solo in “The End of All Sins” occasioni la chitarra solista, abbastanza attiva nel completare/integrare il riff principale, spara un assolo (“The End of All Sins” e “The Uncoming Wish”), e questo è un peccato perché, oltre ad avere buon gusto, si dimostra molto utile nel coprire certi buchi inerenti la struttura dei pezzi, quindi, per la prossima volta consiglio ai nostri di suonare un po’ più di assoli. Inoltre, sono curiosi alcuni stacchi chitarristici totalmente alieni nei quali l’ascia sembra praticamente avere da videogioco anni ’80. In questo, gli As the Monster Becomes assomigliano terribilmente ai War Plague, black caotico e industriale made in USA.

Il comparto vocale, fortunatamente, non fa uso di voci pulite come ormai d’uopo (“d’uopo”…) nel metal meshugghiano, a parte qualche coro in “The End of All Sins”. Per il resto, c’è la classica alternanza fra delle urla scartavetranti e grugniti anche belli cupi e a tratti persino gutturali.

Ma una caratteristica particolarmente interessante (seppur un “pelo” ambiziosa) viene dalla struttura dei pezzi, i quali non seguono assolutamente schemi prefissati, quindi l’approccio adottato è totalmente libero da qualsivoglia vincolo. Solo una volta si rispetta una struttura più tradizionale e logica, cioè in “Revelation”, e si deve dire che in tale occasione il gruppo riesce a essere molto più naturale. Infatti, quando i nostri seguono il loro approccio ultra – anarchico ci sono troppi sbalzi di umore non creando così sufficiente tensione, riuscendoci soltanto nella melodica “The Uncoming Wish”, anche grazie all’assolo che precede la conclusione ossessiva e disperata. Oltre a ciò, i ragazzi fanno spesso uso di stacchi ma non esagerando mai, coinvolgendo persino il basso, mentre talvolta si fa vivo un intermezzo ambientale/atmosferico (“The End of All Sins”).

Peccato però che, in quanto a scelta dei suoni, proprio non ci siamo. Prima di tutto, gli interventi, diciamo così, solisti del basso sono assolutamente inefficaci perché, oltre a essere ripetitivi (la ripetitività è stranamente abbastanza presente in questo disco), sono anche pulitissimi, quindi un po’ di distorsione sarebbe stata utile (certo, non per forza bella “ignorante” come piace a me, però…). Poi, va bene che io odio a prescindere la drum – machine (a parte nel black metal dove si può concettualmente giustificare), ergo sarei un po’ di parte, ma in questo caso il suono è veramente debole. Tolti questi dettagli, bisogna dire che la produzione è abbastanza pulita e cristallina, e talvolta si gioca con le chitarre creando dei buoni effetti disorientanti.

Insomma, nello scrivere questa recensione ero partito con le più buone intenzioni, stuzzicato com’ero dalla bella copertina mostruosa e dai titoli un po’ videoludici dei brani (come quello di “Happy Easter, Jesus Will Not Respawn”, dove il respawn è, per esempio negli sparatutto, la resuscitazione dei nemici in caso non si avanzi nel percorso), ma alla fine non ce l’ho proprio fatta. Peccato, anche perché gli As the Monster Becomes sono il tipico gruppo da parco giochi che potrebbe far felice il recensore di turno dato che hanno una marea di caratteristiche personali, se non addirittura originali (compresi una buona frequenza dei blast – beats, non molto comuni nel metal meshugghiano). Ma per ora ci dobbiamo accontentare di immaginare in proiezione futura il suono di questi ragazzi. Di conseguenza, io consiglierei a loro di seguire una struttura dei pezzi più ragionata, di sfruttare di più gli assoli e di concentrarsi di più sul black/death melodico che non sul modello “Einstein possessed by robots” di meshuggiana memoria. Perlomeno con "The Uncoming Wish" si riesce a salvare abbastanza bene l’intero disco. E con questo ho detto tutto, tanti saluti e BUONA FORTUNA, RAGAZZUOLI!

Voto: 59

Flavio “Claustrofobia” Adducci

Scaletta:

1 – Ascension (intro)/ 2 – The End of All Sins/ 3 – Revelation/ 4 – Happy Easter, Jesus Will Not Respawn/ 5 – Horror Massacre Vol. II/ 6 – The Uncoming Wish

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