giovedì 24 aprile 2025
Diserta! - "Volume II" (No Hope Records, 2024)
C'è stato un periodo di taaaaanti anni fa in cui, da giovane metallaro appassionato del metal più strano e anti-convenzionale (tipo Scarve, Carnival in Coal, Messhuggah...), sono stato letteralmente in fissa col jazz, anche grazie a un librone gigantesco del 1975 scritto dal grande Arrigo Polillo, "Jazz - La vicenda e i protagonisti della musica afro-americana". Per via di questo tomo ciclopico ho cominciato a conoscere questo genere, arrivando così a collezionare un po' di dischi, comprati sistematicamente dal mio negozio di musica di fiducia, Star Music, di gente come Eric Dolphy, Charles Mingus o Ornette Coleman. In particolare, per quest'ultimo nutrivo all'epoca una certa adorazione, impressionato com'ero dal folle estremismo del suo "Free Jazz: A Collective Improvisation", album del 1961 che, violentando veramente i timpani dell'ascoltatore con uno stile incredibilmente rumoroso e dissonante con pochissimi accenni melodici, creò di fatto il free jazz, che di tutti i sottogeneri jazz è di gran lunga il mio preferito perché, come al solito, se non suoni estremo per me non sei nessuno.
Iscriviti a:
Post (Atom)