I Mass Obliteration al completo. Da sinistra verso destra: Andrea, Mariano, Giordano e Luca. Foto scattata in quel di Gaeta.
1) Ehilà, come la va? Tutto bene? Presentate i Mass Obliteration ai lettori di “Timpani Allo Spiedo”.
-(Andrea, voce e basso) Un saluto alle care teste malate che indugiano su queste pagine.
I MASS OBLITERATION, anarco-death metal da Roma, sono una creatura mia e di Luca Zamberti (batteria). Abbiamo dato vita alla band nel 2006. Il nostro intento era e rimane quello di produrre musica estrema e intelligente, e in quanto tale, se non unica, particolare.
Con la formazione comprendente noi e Mariano Gallo alla chitarra è stato rilasciato un ep autoprodotto nel 2007 (“Abrahamithic Curse”) e con l’aggiunta di Giordano Costantino (voce e chitarra) un demo su cd nel 2009 (“Fratricide”). Attualmente siamo in tre, visto che Mariano non fa più parte della band.
2) Di cosa trattate nei testi e chi li compone? Da cosa siete ispirati per farli e da questo punto di vista siete stati anche influenzati dallo stile di qualche gruppo o corrente musicale (punk-hardcore/thrash metal per esempio)? Scusate la mia ignoranza ma mi potete spiegare cosa significhino titoli come “Mashom”, “Nekare” e “Lathe Biosas”?
- (A) I testi per ora li scrivo io, tranne sporadici casi (“The Remains of Hate e “Lathe Biosas”) in cui ho tradotto e rivisto testi di Giordano e Mariano. L’impostazione lirica rispecchia l’attitudine di questa band, più vicina a quella di una band crust-punk che metal.
In ogni lavoro prendiamo in considerazione di volta in volta una tematica portante, anche se non nella forma di un concept. Le basi comuni sono comunque l’analisi e la riflessione su quello che abbiamo attorno da un punto di vista storico e sociale, il che è abbastanza folle e perverso da ispirare tonnellate di testi adatti a questo tipo di musica.
“Mashom” in ebraico significa barriera, e si riferisce chiaramente al muro, chiamato “barriera di sicurezza” dagli israeliani, che separa Israele dai Territori palestinesi della Cisgiordania, e che ha sancito definitivamente lo status di apartheid in quella terra, senza risolvere i problemi di sicurezza che voleva risolvere, aggiungendo solo altri abusi e furti di terra.
“Nekare” in lingua acholi (gli Acholi sono un popolo africano che vive tra l’Uganda ed il Sudan. Nda Claustrofobia) somiglia molto al latino necare, che significa uccidere. Si riferisce all’imperativo inculcato nelle menti drogate dei bambini-soldato usati da Kony (Joseph Kony, capo della LRA, che sta per “Lord’s Resistance Army”, organizzazione creata nel 1987 e fondata su insegnamenti “cristiani” ma anche con qualche tematica islamica. Nda Claustrofobia), criminale di guerra protagonista del conflitto che fino a pochi anni fa ha dilaniato il Nord Uganda (ne parla molto bene il libro di Giulio Albanese “Soldatini di Piombo”, Feltrinelli)
“Lathe Biosas” (che in teoria si dovrebbe più che altro scrivere così: “láthe biôsas”. Nda Claustrofobia) è uno dei capisaldi della filosofia epicureista, sta più o meno per “vivi in disparte”. A nostro modo sarebbe da interpretare come una necessità, una certa stanchezza in cui è purtroppo facile cadere, una disillusione indotta che porta a volte ad allontanarsi del tutto dalla vita pubblica, perché in essa non c’è più la vera politica, partecipata e consapevole, come la intendevano i greci, ma tutto è ridotto a marketing e pubblicità, secondo un piano di dominio e conservazione del potere che ci vuole tutti individui soli, separati, impotenti e depressi, egoisti e senza la capacità di metterci assieme per far valere i nostri diritti e valori, che sono diversi e più grandi di quelli strumentali e marci di chi decide delle nostre vite in base al proprio profitto.
3) Perché preferite parlare di simili tematiche invece che trattare i classici temi del death metal?
- (A) Intanto perché non siamo una semplice death metal band come altre migliaia che spuntano fuori ogni giorno. E poi, come ti dicevo, basta guardarsi attorno per trovare di che parlare senza dover tornare per forza sui soliti clichè di satana e i serial killer.
In pochi si possono permettere di parlare ancora di queste cose risultando credibili. Noi raffiguriamo quello che è la nostra vita, quello che è la vita in questa Italia di merda (Cripple Bastards docet), in questo sistema decadente.
C’è molto da riflettere sul fatto che la gente non vede prospettive di cambiamento, quando invece bisognerebbe tener presente che il capitalismo è la via scelta (o imposta) al mondo da giusto un paio di secoli e poco più, non dura da sempre e non durerà per sempre, anche e soprattutto perché ci sta conducendo tutti verso, appunto, la cancellazione di massa ed è quindi necessario trovare vie nuove, radicalmente diverse, in economia e in politica.
Tutti ormai sanno, e lo si sapeva da almeno trenta anni, che il pianeta terra andrà avanti e nuove forme di vita si adatteranno alle nuove condizioni, ma la specie umana così come è andata avanti fino ad ora è destinata a scomparire fra non molto.
In ogni caso nessuno della band passa le sue giornate in una foresta o su un eremo a fare sacrifici al diavolo, e neppure a sgozzare vecchiette o a sfogare le proprie frustrazioni sessuali su qualche verginella. Tutti noi siamo affezionati ai Cannibal Corpse o ai Deicide, ma certa roba dopo un po’ stanca. Lo stesso messaggio anti-cristiano, è troppo spesso limitato e ripetuto all’infinito , senza una visione globale di tutti gli altri mali della società .
4) Come avviene la composizione dei vostri pezzi e quanto è durata la loro stesura? Chi ne sono i principali compositori? C’è stato un brano in particolare che vi ha dato più “rogne”? Litigate in fase di composizione ci sono state?
- (A) Attualmente, oltre a me, la composizione della musica vede protagonista anche Giordano. Di solito chi porta i riff lavora con Luca allo scheletro ritmico, per poi arrangiare e modificare il tutto assieme. In questo momento stiamo componendo a distanza, visto che Luca è in America (sta frequentando infatti un college. Nda Claustrofobia). E’ proprio con lui che “litighiamo”di solito, visto che quasi ogni cosa che portiamo si diverte a spezzarla in dispari e spostati jazzati,. Il brano che ci ha dato più grane forse è proprio “Balls Torture For Preachers” (brano tratto da “Abrahamitic Curse”. Nda Claustrofobia), prima canzone scritta e arrangiata come M.O. (e ancora inno della band dal vivo). C’era questo riff quando abbiamo registrato..non si capiva se era 6/4 oppure 7/4 oppure altri incastri ancora più assurdi. Dubbi adolescenziali.
5) Dove li avete registrati ed in quanto tempo? Da questo punto di vista, invece, quale è stato il pezzo più difficile?
- (A) Il primo lavoro è stato registrato da Emilio Trillò (Carnal Rapture) in una sua villa abbandonata vicino Anzio. Il secondo nei 16th Cellar Studios di Stefano Morabito a Roma. La cosa ha portato via sempre più o meno 5-6 giorni. Da questo punto di vista direi “Lathe Biosas”, quello su cui avevamo le idee un po’ meno chiare, vista la fretta con cui abbiamo deciso di andare a registrare all’inizio di quest’anno.
6) Secondo me, voi suonate un death metal decisamente di vecchio stampo però spesso venato di black, e non solo a livello di riffing ma anche per certi vocalizzi e ritmiche, pur non disdegnando inflessioni doom (“Nekare” e “Lathe Biosas”) come seppur vaghe incursioni in territori thrash (“Mashom” ed, in maniera meno evidente, anche in “Lathe Biosas”). Presentate un livello tecnico notevole, come anche una fantasia degna di nota, presentando tra l’altro una struttura dei pezzi molto complessa, ed a mio avviso anche originale, ed inoltre proponete un buon equilibrio tra le parti veloci ed un po’ più lente. Ora, mi sono dimenticato forse qualcosa? Comunque, da chi siete influenzati e da quali membri partono le diverse influenze e queste quanto vi hanno pesato?
- (A) Direi che hai azzeccato bene molte sfumature di “Fratricide”. Il nostro stile però è ancora in perpetua evoluzione. Consideriamo il death metal un’arte, e cerchiamo di migliorare sempre, lavorando ogni giorno su nuove idee e sul modo più adatto di rappresentare in musica i nostri pensieri.
Sulle influenze ti potrei ammorbare (che demenziale gioco di parole eh?!) con una lista di vari chilometri. Per dare un riferimento agli ignari potrei restringere il tutto a Immolation, Grave, Napalm Death, Incantation e TANTE altre cose, spesso al di fuori del metal.
7) Devo dire che il pezzo che più mi è piaciuto è "The Remains of Hate" in quanto ha un tipo di struttura che secondo me è il più azzeccato ed ancor più imprevedibile a suo modo rispetto agli altri pezzi (visto e considerato che, come già osservato, è forse l'unico brano che presenta una sequenza più o meno rigida di soluzioni che si susseguono), per non parlare poi di un sentimento apocalittico che personalmente respiro durante l'innesto della chitarra solista (quella insomma che mi ricorda gli Scarve), e di un climax che per me è il migliore di tutto il demo. Siete d'accordo quindi con quanto affermo? Se no, perchè e quale è, secondo voi, il pezzo che più preferite in confronto agli altri?
-(Andrea, voce e basso) Un saluto alle care teste malate che indugiano su queste pagine.
I MASS OBLITERATION, anarco-death metal da Roma, sono una creatura mia e di Luca Zamberti (batteria). Abbiamo dato vita alla band nel 2006. Il nostro intento era e rimane quello di produrre musica estrema e intelligente, e in quanto tale, se non unica, particolare.
Con la formazione comprendente noi e Mariano Gallo alla chitarra è stato rilasciato un ep autoprodotto nel 2007 (“Abrahamithic Curse”) e con l’aggiunta di Giordano Costantino (voce e chitarra) un demo su cd nel 2009 (“Fratricide”). Attualmente siamo in tre, visto che Mariano non fa più parte della band.
2) Di cosa trattate nei testi e chi li compone? Da cosa siete ispirati per farli e da questo punto di vista siete stati anche influenzati dallo stile di qualche gruppo o corrente musicale (punk-hardcore/thrash metal per esempio)? Scusate la mia ignoranza ma mi potete spiegare cosa significhino titoli come “Mashom”, “Nekare” e “Lathe Biosas”?
- (A) I testi per ora li scrivo io, tranne sporadici casi (“The Remains of Hate e “Lathe Biosas”) in cui ho tradotto e rivisto testi di Giordano e Mariano. L’impostazione lirica rispecchia l’attitudine di questa band, più vicina a quella di una band crust-punk che metal.
In ogni lavoro prendiamo in considerazione di volta in volta una tematica portante, anche se non nella forma di un concept. Le basi comuni sono comunque l’analisi e la riflessione su quello che abbiamo attorno da un punto di vista storico e sociale, il che è abbastanza folle e perverso da ispirare tonnellate di testi adatti a questo tipo di musica.
“Mashom” in ebraico significa barriera, e si riferisce chiaramente al muro, chiamato “barriera di sicurezza” dagli israeliani, che separa Israele dai Territori palestinesi della Cisgiordania, e che ha sancito definitivamente lo status di apartheid in quella terra, senza risolvere i problemi di sicurezza che voleva risolvere, aggiungendo solo altri abusi e furti di terra.
“Nekare” in lingua acholi (gli Acholi sono un popolo africano che vive tra l’Uganda ed il Sudan. Nda Claustrofobia) somiglia molto al latino necare, che significa uccidere. Si riferisce all’imperativo inculcato nelle menti drogate dei bambini-soldato usati da Kony (Joseph Kony, capo della LRA, che sta per “Lord’s Resistance Army”, organizzazione creata nel 1987 e fondata su insegnamenti “cristiani” ma anche con qualche tematica islamica. Nda Claustrofobia), criminale di guerra protagonista del conflitto che fino a pochi anni fa ha dilaniato il Nord Uganda (ne parla molto bene il libro di Giulio Albanese “Soldatini di Piombo”, Feltrinelli)
“Lathe Biosas” (che in teoria si dovrebbe più che altro scrivere così: “láthe biôsas”. Nda Claustrofobia) è uno dei capisaldi della filosofia epicureista, sta più o meno per “vivi in disparte”. A nostro modo sarebbe da interpretare come una necessità, una certa stanchezza in cui è purtroppo facile cadere, una disillusione indotta che porta a volte ad allontanarsi del tutto dalla vita pubblica, perché in essa non c’è più la vera politica, partecipata e consapevole, come la intendevano i greci, ma tutto è ridotto a marketing e pubblicità, secondo un piano di dominio e conservazione del potere che ci vuole tutti individui soli, separati, impotenti e depressi, egoisti e senza la capacità di metterci assieme per far valere i nostri diritti e valori, che sono diversi e più grandi di quelli strumentali e marci di chi decide delle nostre vite in base al proprio profitto.
3) Perché preferite parlare di simili tematiche invece che trattare i classici temi del death metal?
- (A) Intanto perché non siamo una semplice death metal band come altre migliaia che spuntano fuori ogni giorno. E poi, come ti dicevo, basta guardarsi attorno per trovare di che parlare senza dover tornare per forza sui soliti clichè di satana e i serial killer.
In pochi si possono permettere di parlare ancora di queste cose risultando credibili. Noi raffiguriamo quello che è la nostra vita, quello che è la vita in questa Italia di merda (Cripple Bastards docet), in questo sistema decadente.
C’è molto da riflettere sul fatto che la gente non vede prospettive di cambiamento, quando invece bisognerebbe tener presente che il capitalismo è la via scelta (o imposta) al mondo da giusto un paio di secoli e poco più, non dura da sempre e non durerà per sempre, anche e soprattutto perché ci sta conducendo tutti verso, appunto, la cancellazione di massa ed è quindi necessario trovare vie nuove, radicalmente diverse, in economia e in politica.
Tutti ormai sanno, e lo si sapeva da almeno trenta anni, che il pianeta terra andrà avanti e nuove forme di vita si adatteranno alle nuove condizioni, ma la specie umana così come è andata avanti fino ad ora è destinata a scomparire fra non molto.
In ogni caso nessuno della band passa le sue giornate in una foresta o su un eremo a fare sacrifici al diavolo, e neppure a sgozzare vecchiette o a sfogare le proprie frustrazioni sessuali su qualche verginella. Tutti noi siamo affezionati ai Cannibal Corpse o ai Deicide, ma certa roba dopo un po’ stanca. Lo stesso messaggio anti-cristiano, è troppo spesso limitato e ripetuto all’infinito , senza una visione globale di tutti gli altri mali della società .
4) Come avviene la composizione dei vostri pezzi e quanto è durata la loro stesura? Chi ne sono i principali compositori? C’è stato un brano in particolare che vi ha dato più “rogne”? Litigate in fase di composizione ci sono state?
- (A) Attualmente, oltre a me, la composizione della musica vede protagonista anche Giordano. Di solito chi porta i riff lavora con Luca allo scheletro ritmico, per poi arrangiare e modificare il tutto assieme. In questo momento stiamo componendo a distanza, visto che Luca è in America (sta frequentando infatti un college. Nda Claustrofobia). E’ proprio con lui che “litighiamo”di solito, visto che quasi ogni cosa che portiamo si diverte a spezzarla in dispari e spostati jazzati,. Il brano che ci ha dato più grane forse è proprio “Balls Torture For Preachers” (brano tratto da “Abrahamitic Curse”. Nda Claustrofobia), prima canzone scritta e arrangiata come M.O. (e ancora inno della band dal vivo). C’era questo riff quando abbiamo registrato..non si capiva se era 6/4 oppure 7/4 oppure altri incastri ancora più assurdi. Dubbi adolescenziali.
5) Dove li avete registrati ed in quanto tempo? Da questo punto di vista, invece, quale è stato il pezzo più difficile?
- (A) Il primo lavoro è stato registrato da Emilio Trillò (Carnal Rapture) in una sua villa abbandonata vicino Anzio. Il secondo nei 16th Cellar Studios di Stefano Morabito a Roma. La cosa ha portato via sempre più o meno 5-6 giorni. Da questo punto di vista direi “Lathe Biosas”, quello su cui avevamo le idee un po’ meno chiare, vista la fretta con cui abbiamo deciso di andare a registrare all’inizio di quest’anno.
6) Secondo me, voi suonate un death metal decisamente di vecchio stampo però spesso venato di black, e non solo a livello di riffing ma anche per certi vocalizzi e ritmiche, pur non disdegnando inflessioni doom (“Nekare” e “Lathe Biosas”) come seppur vaghe incursioni in territori thrash (“Mashom” ed, in maniera meno evidente, anche in “Lathe Biosas”). Presentate un livello tecnico notevole, come anche una fantasia degna di nota, presentando tra l’altro una struttura dei pezzi molto complessa, ed a mio avviso anche originale, ed inoltre proponete un buon equilibrio tra le parti veloci ed un po’ più lente. Ora, mi sono dimenticato forse qualcosa? Comunque, da chi siete influenzati e da quali membri partono le diverse influenze e queste quanto vi hanno pesato?
- (A) Direi che hai azzeccato bene molte sfumature di “Fratricide”. Il nostro stile però è ancora in perpetua evoluzione. Consideriamo il death metal un’arte, e cerchiamo di migliorare sempre, lavorando ogni giorno su nuove idee e sul modo più adatto di rappresentare in musica i nostri pensieri.
Sulle influenze ti potrei ammorbare (che demenziale gioco di parole eh?!) con una lista di vari chilometri. Per dare un riferimento agli ignari potrei restringere il tutto a Immolation, Grave, Napalm Death, Incantation e TANTE altre cose, spesso al di fuori del metal.
7) Devo dire che il pezzo che più mi è piaciuto è "The Remains of Hate" in quanto ha un tipo di struttura che secondo me è il più azzeccato ed ancor più imprevedibile a suo modo rispetto agli altri pezzi (visto e considerato che, come già osservato, è forse l'unico brano che presenta una sequenza più o meno rigida di soluzioni che si susseguono), per non parlare poi di un sentimento apocalittico che personalmente respiro durante l'innesto della chitarra solista (quella insomma che mi ricorda gli Scarve), e di un climax che per me è il migliore di tutto il demo. Siete d'accordo quindi con quanto affermo? Se no, perchè e quale è, secondo voi, il pezzo che più preferite in confronto agli altri?
(A) Il fatto che abbiamo scelto di porlo in apertura del cd e che ne abbiamo fatto pure un video penso parli da sé.
8) Per quanto concerne invece il vostro principale punto di forza, penso che esso sia rappresentato dal lavoro della batteria, sempre tremendamente fantasioso ed anche spesso poco convenzionale, ricco poi di cambi di tempo repentini pure su uno stesso riff, risultando quindi imprevedibili in misura maggiore. Adesso, siete d’accordo? Se no, secondo voi quale è il vostro principale punto di forza e perché?
- (A) Non sei il primo che nota questa cosa. Sono pienamente d’accordo (tra l’altro Luca è l’unico tra noi che studia a tempo pieno da musicista). Alla sua versatilità e dinamica aggiungerei la potenza del “wall of vocals”, che esprimiamo a pieno dal vivo io e Giordano. In genere penso anche che un tratto distintivo sia l’attitudine, non solo compositiva.
Su tutto il resto.. sempre lavori in corso.
9) Vorrei parlare ora della già citata struttura dei vostri pezzi. Sinceramente, io non ho trovato paragoni adatti per accostarla a qualche altro gruppo, dato che non presenta una sequenza rigida di soluzioni che si susseguono, pur se paradossalmente la maggior parte dei passaggi proposti venga poi ripresa, spesso in forma modificata, nel prosieguo di un brano. Inoltre, l’ascolto diventa ancora più difficile grazie a quell’orda di cambi di tempo che interessano, come già osservato, anche un solo riff, non dimenticando inoltre il fatto che in ogni pezzo è presente una soluzione che si ripete soltanto una volta, offrendo così uno scenario poco rassicurante per la maggior parte degli ascoltatori, e quindi non classico. Ci ho visto giusto? Ma da chi siete stati influenzati, più da vicino, riguardo il vostro lato strutturale? Un pochetto dai Gorguts (quelli dei primi due album) per caso?
- (A) Amo molto i primi Gorguts, e devo dire che c’è anche una bella differenza (verissimo anche secondo me! Nda Claustrofobia) tra “Considered Dead” ed “Erosion of Sanity”ma non saprei dirti sinceramente se sono un’influenza così decisiva..tra l’altro tutte le canzoni finora pubblicate risalgono ad almeno 2 anni fa..ascoltiamo continuamente musica diversa, vecchia e nuova, e ognuno ha la sua inclinazione particolare.
Rassicurante è l’ultima cosa che voglio la mia band sembri. Il conformismo è la prima cosa da rifuggire nella scena metal, in ogni senso. Diciamo che non vogliamo limiti, abbiamo pure molti riff e strutture classiche, ma facciamo semplicemente quello che ci piace nella maniera nostra. Purtroppo bisognerà aspettare l’uscita del full-lenght per aver un’idea più completa di tutte le sfumature del nostro sound.
10) In teoria, questa domanda è per Luca, ma considerando che attualmente sta studiando negli Stati Uniti la faccio a voi: il suo stile molto fantasioso e tecnico mi è veramente molto piaciuto, quindi mi chiedevo se fosse stato influenzato da qualche batterista in particolare ed, inoltre, quale preferisca in particolare.
(Luca, batteria) - Per prima cosa ti dirò che fin da subito ognuno di noi ha cercato di trovare un proprio stile che permettesse alla band di creare un sound originale e compatto in modo da non assomigliare a tantissime altre band della scena underground! Per quanto riguarda il mio stile, posso dirti che sono stati tanti i batteristi che mi hanno influenzato, soprattutto di diverso genere, a partire da John Bonham, Dave Grohl, Nicho Mcbrain, Richard Christy, Danny Carey, Sean Reinert, Vinnie Paul, George Kollias, Gene Hoglan, questi sono solo alcuni, ma ce ne sono stati tantissimi altri, ma dato che la lista è lunga non te li sto ad elencare tutti! Di questi non c’ è stato un batterista in particolare a cui mi sono ispirato veramente, ho cercato di prendere un po’ da ognuno di loro, e trarne il loro modo di suonare, per poi crearne uno mio, e mi ha fatto veramente molto piacere che ti sia piaciuto!
11) Mi rivolgo adesso ad Andrea e Giordano. Dal punto di vista strettamente vocale, mi pare che siate piuttosto vari, dato che sapete passare da grugniti cavernosi (ma non gutturali) e profondi a delle belle urla, a volte forse di stampo black metal. Ecco, da quali cantanti siete stati influenzati e quali ne sono i vostri preferiti?
- (A) Potrei dirti David Vincent, Glen Benton, Barney, Craig Pillard, Chris Barnes, Jason Netherton e boh..tanti altri.
12) La copertina di “Fratricide” mi sembra piuttosto eloquente e classica nell’ambiente anarchico, dato che sembra rappresentare un uomo che spezza le proprie catene, facendo vedere tra l’altro molto bene i suoi muscoli, simboli della rabbia, della volontà e della potenza (potenza in quanto capacità dell’individuo di reagire di fronte alle ingiustizie) umana. E’ forse così? Perché, domanda forse retorica, avete scelto proprio una copertina simile e chi l’ha fatta? Prima di questa, ci sono state altre proposte e casomai perché sono state scartate?
- (A) La scelta è andata facilmente in questo caso su Annalisa Gallo, sorella di Mariano, perché ci affascinava molto la sua arte batik e avevamo questo contatto diretto, anche se lei vive a Torino. La descrizione che hai dato tu della copertina penso calzi a pennello.
13) Parliamo adesso del titolo del demo. Per quale motivo “Fratricide” e che c’entra, sperando di non essere banale, con la copertina stessa? Ci sono state altre proposte prima del titolo attuale?
- (A) La parola “Fratricide” ricorre nel testo di “Nekare”, e racchiude il concetto di guerra civile, in generale di odio tra simili, soprattutto nei paesi che soffrono ancora a causa di divisioni create ad arte dai vecchi governi coloniali (e dei nuovi, sotto forma di aziende multinazionali) e, per quanto riguarda le nostre società occidentali, di guerra tra poveri, tra il precario sfruttato che invece di prendersela col padrone e col governo addossa la colpa al più debole, all’immigrato. Il legame con la copertina è soggetto all’interpretazione di ognuno che sia curioso e voglia darci attenzione, anche se dico che per avere un’idea più precisa bisogna vedere anche l’altro disegno, altrettanto bello, che si trova nell’interno del libretto (e che abbiamo usato per le maglie long-sleeve). Altre proposte sul titolo non ci sono state perché è piaciuta subito la mia, e ‘sti cazzi..così sembra che decido sempre io.
14) Questa è una domanda un po’ provocatoria, ma anche considerando il vostro essere esplicitamente anarchici e quindi anti-globalizzazione, perché utilizzate l’inglese? Non credete, inoltre, che sia un po’ troppo stra-abusato, commerciale, e per giunta quasi “innaturale” per una formazione non-anglosassone?
- (A) La scelta dell’inglese è soprattutto per farci capire da più persone possibile. Tra l’altro in “Eudaimonion” (un altro brano dal primo demo del gruppo. Nda Claustrofobia) ho usato anche il greco antico, semplicemente perché ci stava bene. Aggiungo che nel disco che uscirà l’anno prossimo ci saranno almeno 3 pezzi in italiano, visto che abbiamo deciso di esplorare le possibilità diverse che ci dà la nostra stessa lingua, e anche perché ci saranno dei messaggi e riferimenti che vogliamo arrivino direttamente ai nostri “compatrioti”. Non vedo comunque contraddizione nell’usare la lingua inglese, visto che è solo un mezzo, attualmente il più diffuso, per comunicare tra persone che vengono da diverse parti del mondo. Chi è contro la globalizzazione capitalista è necessariamente un internazionalista. Semplicemente: una volta si usava il francese o il tedesco, ora soprattutto l’inglese. Noi non abbiamo strategie di marketing, non siamo gli Afterhours che fanno la versione in inglese del singolo (anche se la pronuncia è terribile), solo per aprirsi ad un altro mercato, adattando a questo le proprie scelte artistiche.
E poi quando mi capita di parlare con persone hispano-hablanti provo a usare il castigliano, visto che un po’ l’ho studiato.
15) Passiamo ora alla più lunga “Lathe Biosas”, che personalmente penso che sia l’unico pezzo un po’ inconcludente di tutto il lotto, e questo perché credo che esso poteva finire benissimo nel momento in cui Andrea e Giordano urlano proprio il titolo della canzone, per poi abbassare lentamente il volume, rappresentando idealmente la rabbia che non perdendo mai la speranza vuole costruire un futuro migliore. Invece, dopo quell’ottimo passaggio, per il mio personale parere ovviamente, allungate inutilmente il tutto, non riuscendo più a trovare una degna conclusione, qui rappresentata dalla prima soluzione proposta dell’intero brano, quasi a simboleggiare la distruzione della speranza di fronte alla guerra, uno dei tanti flagelli dell’umanità. Un’osservazione, quest’ultima, giusta? Inoltre, un altro difetto strutturale che personalmente ho rintracciato è, se non sbaglio, intorno ai 3 minuti, in cui, dopo una soluzione lenta e grooveggiante, tirate fuori un’accelerazione brusca (e senza nessun preavviso) degna di un ottimo climax, ripetendola per le rimanenti 2 volte in modo più violento e pressante, per poi, secondo me inspiegabilmente, ritornare al passaggio precedente. Ecco, come rispondete a queste critiche invece?
- (A) Bah non mi sembrano critiche molto sensate, permettimi, perché sul merito e non sul metodo, cioè su quelle che sono le nostre scelte artistiche (secondo me non sarebbero sensate se non ci fosse un motivo, anche perchè l'ultimo minuto del brano anzidetto mi annoia un poco. Nda Claustrofobia). Solitamente ci piace esplorare le dinamiche e le variazioni, che sono uno dei tratti migliori del metal in generale.
16) Siete soddisfatti del risultato raggiunto o volete cambiare qualcosa? Come stanno andando la critica ed il pubblico?
- (A) Soddisfatti in quanto musicisti, artisti, non lo saremo mai. Avendo più tempo per lavorarci e più esperienza, magari per il disco intero entreremo in studio con le idee ancora più chiare.
La critica è largamente positiva e il pubblico, nelle situazioni in cui abbiamo potuto tastare meglio la situazione (concerti) è in parte altrettanto entusiasta, mentre per il resto, la maggior parte, variamente indifferente e invidioso, come penso capiti a tutti i gruppi italiani underground. Basta vedere la differenza abissale tra un qualunque concerto di un gruppo emergente e quando invece arrivano i Cannibal e altri gruppi grossi, soprattutto stranieri..
17) Chi ha scelto il nome del gruppo e quale è il suo significato? Ci sono state altre proposte prima di decidere per quello attuale e potete dire per quale motivo sono state rifiutate?
- (A) Il gruppo esisteva già nella mia testa molto tempo prima di costruirlo davvero, le canzoni stesse del primo cd già esistevano. Il nome quindi l’ho scelto e proposto a Luca, che ha risposto “Basta che si suona”. Per il significato ti rimando al punto 3. Per capire ancora meglio tocca leggere il testo dell’omonima canzone dei Suffocation.
18) Chi ha fatto invece il logo e cosa volete che trasmetta? Non essendo voi satanisti, perché ci sono due “t” travestite da croci rovesciate? Prima di sceglierlo, ci sono state per caso altre proposte e perché sono state scartate?
- (A) Il logo l’ha disegnato Luca su una mia proposta. Le “croci rovesciate” sono proprio accennate, e comunque figurati che lui si considera cristiano. Non c’è bisogno di essere o dichiararsi satanisti per rinnegare i simboli religiosi. Essere contro il cristianesimo ed essere satanisti in realtà è una contraddizione, visto che sono due facce della stessa medaglia, e in ogni caso qui rimando al giudizio personale di ciascuno.
(Luca)- Si il logo è stato fatto da me su un idea di Andrea, ed è stato ispirato da quello dei Suffocation, Cannibal corpse e Autopsy, e devo dirti che essendo subito piaciuto alla band, non ci sono state altre proposte! Per quanto riguarda le due croci rovesciate concordo con quello detto da Andrea, e posso dirti che quando ho disegnato questo logo non ho affatto pensato ad esse, anzi me ne sono accorto dopo!
19) Siete per la lotta armata oppure per la non-violenza o che altro? Esempi storici che possono suffragare le vostre idee?
- (A) La violenza è giusta solo come stadio avanzato della lotta di classe, inutile e controproducente in tante altre situazioni. I cambiamenti veri avvengono solo quando largamente condivisi, quindi bisogna prima cercare di svegliare le coscienze e mostrare che c’è un’alternativa.
Non a caso la violenza, come la paura, è lo strumento preferito dei fascisti, che vogliono l’annullamento della coscienza, e delle grandi lobby che con gli eserciti, statali o mercenari, difendono i loro privilegi e interessi commerciali.
Il 90% della violenza che vedi ogni giorno è dovuta a questo sistema e alle sue contraddizioni, all’individualismo e ai comportamenti anti-sociali che si hanno quando si considera il prossimo sempre e solo come un concorrente.
Quando la gente conquista il controllo della propria vita come in Spagna nel 1936 o nella Comune di Parigi nel 1871, o attualmente in Chiapas (questo non è altri che uno stato del Messico, dove il 1° Gennaio del 1994 l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale [EZLN] fece un’insurrezione, vinta politicamente. Eccovi il link da Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Chiapas_(stato). Nda Claustrofobia) , ha bisogno di armarsi solo per combattere le forze del capitale che dominano tutt’attorno e che non accettano un sistema diverso per paura del contagio della libertà e dell’autodeterminazione tra i propri sottoposti.
20) Perché, secondo il vostro parere, certa gente cerca il potere, e quindi lo sfruttamento dell’uomo, degli animali e dell’intera Terra? Chi o cosa la fa muovere? E tra l’altro perché l’uomo ha creato le istituzioni?
- (A) In parte ti rimando alla risposta precedente. Aggiungo che le istituzioni non sono una cosa assurda in sé stesse, dipende quasi tutto da chi gestisce l’informazione e la ricchezza nella società. Se queste sono condivise e diffuse anche le istituzioni sono più facili da controllare, responsabilizzare. Il principio, come dice Chomsky (Noam Chomsky, noto anarchico statunitense. Nda Claustrofobia), è che l’autorità deve essere costantemente “questionata”, posta di fronte al proprio mandato, e se ha fallito o addirittura ha fatto l’esatto contrario di quello che la gente vuole, deve essere rovesciata e sostituita. Questo ragionamento è sempre più difficile da comprendere per la gente in una società complessa come la nostra, dove gran parte del potere è centralizzato nelle mani di aziende che usano i governi solo per farsi rendere il gioco più facile. Attualmente ci vuole più partecipazione locale alle decisioni e più leggi a livello internazionale che limitino i guasti delle multinazionali.
21) Credete per caso in un mondo migliore o no? Se sì( domanda comunque forse un po’ banalotta in questo caso), come pensate dev’essere e come si può raggiungere la sua realizzazione?
- (A) Ti rimando a quanto detto finora, non potendomi dilungare troppo…comunque, beh..se nel 2012 o giù di lì non ci sarà la MASS OBLITERATION allora continueremo comunque a pensare che le cose devono cambiare, perché il cambiamento non è semplicemente auspicabile, ma necessario. E’ inutile prendere in giro chi ha speranze quando tutto sembra nero e inamovibile, perché la posizione opposta, il rinchiudersi nel privato, coltivando solo il proprio orticello, i propri vizi e le solite cose con cui siamo cresciuti è semplicemente la strada più semplice, e complice. Tutto quello che facciamo con altre persone è politica, anche dire che si è a-politici significa prendere una posizione, perché vuol dire che si accetta e ci si accontenta dello status-quo.
22) Perché siete contro la religione? Od il vostro odio si basa soltanto sulle religioni organizzate che si fondano su delle istituzioni? Tra l’altro, a proposito di religione, in “The Remains of Hate” parlate anche di “anime umiliate”? Credete nell’anima e se sì, casomai c’è un motivo?
- (A) Sulle basi morali di una religione organizzata si può discutere, essere contrari o no, credere o no a quello che predica. Il problema è che di solito chi dice di crederci e predica non accetta che gli altri semplicemente non lo facciano, e usa la violenza, psicologica o fisica, a seconda di quello che gli è permesso, per obbligare gli altri. Invece di pensare all’embrione o all’aldilà dovrebbero pensare a combattere davvero la povertà in questa vita.
Ma i fatti sono ciò che conta. Per quanto riguarda il cristianesimo, se ci si crede bisogna ammettere che ha fallito. In duemila anni ha provocato danni superiori e più profondi di qualunque altra dittatura, e soprattutto, continua a farlo. La Chiesa usa e strumentalizza quelli che sono valori base positivi come la solidarietà, per perseguire solo il privilegio e il diniego della libertà. Un’eccezione è la cosiddetta teologia della liberazione che in Sudamerica si è messa dalla parte dei più deboli (attirandosi così la scomunica del Vaticano)(tale Teologia della Liberazione è una corrente teologica, che trae spunto sia dal marxismo che da vari pensieri rivoluzionari, nata ufficialmente in America latina nel 1968 dopo il Concilio Vaticano II e trova come principali protagonisti il peruviano Gustavo Gutièrrez ed i brasiliani Hélder Câmara e Leonardo Boff. Bisogna però segnalare che, dopo che tale teologia fu scomunicata, il papa Woytila, come la Commissione Pontificia Biblica nel 1993, si espressero positivamente circa di essa. Nda Claustrofobia).
Lo stesso giudizio vale tra l’altro per tutte le altre religioni, visto che si basano tutte sulla stessa storiella astrologica (vedere il film “Zeitgeist” [questo è un cosiddetto web film senza nessun profitto diretto, prodotto e distribuito da Peter Joseph nell’A.D. 2007, cui ha fatto seguito “Zeitgeist: Addendum” l’anno seguente. Nda Claustrofobia], facile da trovare su internet).
23) Avete mai organizzato direttamente voi qualcosa come manifestazioni, iniziative nei centri sociali ecc…e, se sì, come sono andate?
- (A) No, per il fatto che siamo comunque solo un gruppo musicale (più che altro non mi riferivo a voi in quanto gruppo, ma in quanto singoli, non artisti quindi. Nda Claustrofobia). Per le nostre peculiarità non siamo certamente solo “intrattenimento”, ma comunque sappiamo che non è questa la maniera di cambiare le cose. La band è solo una maniera di esprimerci, rappresentare in una forma estrema quello che più ci fa schifo, per misurare le nostre capacità in qualcosa che non ha un rientro economico, e che facciamo solo in quanto passione.
Per me personalmente è una maniera per mantenere un certo equilibrio mentale, visto che cerco di fare una vita più tranquilla possibile, scrivo, leggo, suono, vado in bici, sto con la mia ragazza. Il death metal funziona e ha funzionato come cura molto meglio delle droghe e dello psicologo.
24) Siete, inoltre, parte integrante dell’organizzazione Anarchici Contro il Muro?
- (A) No. Abbiamo avuto contatti per il video di Mashom, che loro hanno contribuito a diffondere tra la loro rete di attivisti. L’organizzazione comunque è composta da cittadini israeliani che non approvano quanto fatto dal loro governo, che affiancano i palestinesi nella rivendicazione dei loro diritti, e che quindi prevedono la partecipazione di stranieri principalmente come aiuto esterno, per far conoscere la loro lotta in Occidente. Solo un’opinione pubblica mondiale forte come quella che fece crollare l’apartheid in Sudafrica può influire sul comportamento dei militari israeliani.
25) Da quanto siete anarchici e quali considerazioni vi hanno aiutato in tal senso?
- (A) Consapevolmente da quando ho 16 anni. L’anarchismo non è un’ideologia, è un insieme di principi e valori, che possono prendere forma diversa nella loro applicazione.
Si può studiare il pensiero anarchico e comunista, come ho fatto io, oppure no. L’importante penso sia capire le dinamiche che veramente determinano le nostre scelte e il nostro stile di vita, e cercare di cambiarle in meglio. Non trovo brutto far parte di un partito o un sindacato, ma bisogna tener conto che quelle rimangono comunque strutture orientate e appiattite dal vertice, seguono logiche completamente diverse dai bisogni della gente. Bisogna aspirare al potere solo quando, a livello locale, si hanno i numeri per piegarlo alla volontà della gente, altrimenti sarà sempre inutile, come è inutile andare a votare gente che non si è scelta , che non ha niente di promettente e neanche l’obbligo di mandato. La gente continuerà così a essere presa per il culo.
Tocca informarsi, trovare maniere per poter influire sul corso degli eventi, anche se si tratta solo del parco cittadino, cominciare a rivendicare quel poco che erano riuscite a conquistare le lotte degli anni 60-70 e che ora ci stanno togliendo ogni giorno di più.
26) Avete già suonato in qualche altro gruppo oltre il vostro, pubblicando e/o registrando magari qualcosa?
- (A) The Raven e Gardens of Grief sono due gruppi diversi, più o meno metal, più o meno estremi, che avevamo io e Luca prima dei Mass Obliteration. Qualcuno è riuscito a conoscerli, non so come, e ha messo la loro storia su Encyclopaedia Metallum. Per un paio d’anni ho cantato coi Narcosynthesis, thrash-death metal da Canosa di Puglia. Con Luca suonavo fino a poco fa anche in un progetto di musica e poesia, i Gemente (che fra l’altro ho cercato disperatamente, ma invano, durante la Festa della Cultura a Garbatella in Roma ormai tipo 6 mesi fa. Nda Claustrofobia). Non si è mai andati oltre il demo d’esordio o il live album, visto che in nessun caso c’erano le basi per una cosa seria come con i Mass Obliteration.
27) Voi siete di Gaeta (o non tutti?), e quindi, sperando di non essere indiscreto, perché vi siete trasferiti a Roma e quando?
- (A) Attualmente comunque non viviamo a Roma, non stabilmente, almeno. Io e Luca siamo di Gaeta, e siamo venuti nella capitale principalmente per motivi di studio, ma anche per ripartire da zero con la musica. Giordano è cresciuto a Roma, ma è nato e vive in Sabina. Roma rimane la base del gruppo.
28) Nel vostro MySpace vi definite come “una band di immigrati”. Per quale motivo? Questa cosa è per caso legata anche al punto 26?
- (A) E’ appunto una provocazione, che chi vive in Italia, e a Roma specialmente, può cogliere bene, proprio come coglie bene i venti fascisti e razzisti che la attraversano. Quindi la risposta è legata piuttosto al punto precedente, visto che nessuno di noi è di Roma, e non ci sentiamo così diversi dalle centinaia di migliaia di “stranieri” che vi vivono. Come la citazione di Mashom ti ripeto quello che pensiamo: “I HATE THE FRONTIERS, I HATE THE BORDERS” (frasi che si trovano anche nel retro di una loro maglietta. Nda Claustrofobia).
29) Come vi rapportate con il fenomeno sempre più diffuso del peer 2 peer e quindi con il formato MP3?
- (A) Se ne parla fin troppo nelle interviste. I musicisti (e i discografici) che ne parlano sono sempre in malafede, in quanto l’epoca in cui la musica era un business è passata in realtà da un pezzo, e ora ci rimangono male perché gli stanno togliendo pure le briciole.
L’underground si salva sempre. Ci sono regole diverse, e, se la band lo accetta, il download gli può solo dare una mano a farsi conoscere. In caso contrario, è finito anche il tempo in cui i Metallica sbraitavano e la gente ascoltava i loro discorsi, ora a nessuno gliene frega un cazzo e tutti scaricano comunque. Ci sono ormai diversi modi di fruire della musica.
Noi siamo gente che scarica magari 5-10 dischi al mese, ma almeno due-tre se li compra (di solito in vinile), anche se sono i pochi risparmi che abbiamo, perché è una passione.
30) Che ne pensate della vostra scena Metal estrema, ossia quella romana( anche dal punto di vista extra-musicale – nel senso dei locali, del pubblico e così via)?
- (A) Tanti gruppi che vogliono farsi conoscere e che quindi scendono a compromessi inaccettabili con gente come promoter e proprietari di locali che ci fanno sempre la cresta e fottono sia il musicista sia chi va a vederlo. Troppa invidia tra gruppi, spesso pose da rockstar. Però, come dicevo prima, noi veniamo dalla provincia, e quindi ti dico che comunque qui è meglio, almeno rispetto al centro-sud, perché i locali ci sono e c’è un livello minimo di qualità comunque più alto a cui i gruppi devono arrivare per farsi vedere. Per quanto riguarda il pubblico ti rimando al punto 16.
31) Che ne pensate invece della scena Metal estrema italiana più in generale( idem)?
- (A) Ci sono tanti buoni gruppi, e c’è una mentalità di merda verso la cultura e l’arte in generale, figuriamoci quella estrema, quindi è sempre una battaglia. Si va avanti solo per passione, almeno questa è una cosa buona. I nostri esempi positivi sono gente che ha fatto qualcosa di buono in passato come Cripple Bastards, Natron, Sadist, Necrodeath, Negazione, Comrades.
Attualmente ti posso fare qualche nome che apprezzo in particolare: Dirty Power Game, Tsubo, Doomraiser.
32) Ascoltate altra musica oltre al Metal? Se sì, quale? Nuove leve da consigliare? Ritornando al Metal, quali gruppi preferite? C'è qualche sorpresa che volete segnalare, magari con quelle con cui avete diviso il palco?
- (A) Questi giorni sto ascoltando gli ultimi lavori di Agoraphobic Nosebleed, Yob, Giardini di Mirò ed Alice in Chains..come vedi tutta gente che c’entra poco col nostro genere.
Delle nuove leve italiane ho da poco comprato e apprezzato i lavori degli Eroded, death svedese ortodosso e ben fatto dal Piemonte, e Il Male, crust in italiano misto a black-death svedese, sempre dal nord-italia. Mi piacciono, sempre nella scena crust-punk metallizzata, anche Campus Sterminii, Cancer Spreading e i Disforia. Per il death soprattutto Zora e Compulsion (ex gruppo di Giordano).
33) Cosa bolle attualmente in pentola per voi? Altri progetti oltre i Mass Obliteration ci sono?
- (A) Attualmente no, visto che i Mass tirano via quasi tutto il tempo che avanza dal lavoro e dallo studio, ma per quanto mi riguarda ho in mente un progetto di rock sperimentale, una decina di canzoni in cui uso la voce melodica, con una forte componente visuale, oltre che semplicemente musicale. Quando ci sarà tempo per fare la cosa per bene chiamerò la gente adatta per darmi una mano.
34) Considerando comunque che Luca se n’è andato negli Stati Uniti per motivi di studio e che Andrea farà la stessa cosa, solo in Israele, il gruppo sarà in pausa per quanto tempo, o si scioglierà tra qualche tempo direttamente?
- (A) Il gruppo non si scioglierà affatto. Stiamo continuando a promuovere “Fratricide” e soprattutto a comporre a distanza, registreremo a breve una demo con la batteria campionata, un pezzo è già completato e in pre-produzione. In tutto il disco avrà otto pezzi inediti, più due di “A.C.” ri-registrati e un remix di “Nekare”. Uscirà probabilmente entro il 2010, ci sarà una versione limitata in vinile prodotta con la mia etichetta Eudaimonion Productions.
Alcuni dei nuovi titoli sono “Voice of A Betrayed Generation”, “Our World Hunger”, “L’Unico Fascista Buono E’ il Fascista Morto”, “I Sommersi e i Salvati”.
Dopo l’estate prossima comunque torneremo a suonare dal vivo, con l’obiettivo di cercare quante più date possibile al nord e in tutta Europa.
35) Carissimi, l’intervista è finita, sperando che io non vi abbia rotto i cosiddetti considerando la sua chilometrica lunghezza. Vi sono piaciute le domande? Volete mandare un ultimo messaggio agli avidi lettori di “Timpani Allo Spiedo”?
(A) E’ stata lunga, ma ce l’abbiamo fatta. Mi complimento per l’attitudine un po’ da fissati (in cui mi ritrovo molto) con cui porti avanti la fanzine. Se ti capitasse di intervistare quei rotti in culo degli Slayer potresti davvero shockarli.
Chi voglia dare un ascolto può andare su http://www.myspace.com/massobliterationdeathmetal e approfondire su http://www.massobliteration.it/. Continui aggiornamenti sono anche sulla pagina facebook della band (e lì trovate anche “Abrahamithic Curse” in free download)
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