Promo autoprodotto (6 Aprile 2013)
Line – up: Asmodeus Mannaz – voce;
Shon – chitarra;
Tolo – basso;
Nicko – batteria.
Località: Brescia, Lombardia
Pezzo migliore dell’opera:
“Miss Bloody Pain”.
Punto di forza del disco:
la sua immane pesantezza.
Curiosità:
questo disco l'ho recensito a tempo di record, visto che, prima di farlo, l'ho ascoltato solo 2 volte (e mezzo, sì perchè ho sentito di più "To Feel You in Agony", per capire meglio la sua struttura) ma mi sono così esaltato che ho voluto subito recensirlo senza pensarci troppo su. Spero di essere stato obiettivo...
Continua l’opera di distruzione dei Blessed Dead che, dopo il secondo demo “Sick Human Essence”, rilasciano questo promo che mostra un gruppo praticamente irriconoscibile. Non so che cazzo sia successo a questi ragazzi, quello che è sicuro è la qualità intrinseca di questi 6 minuti e mezzo + intro di bombardamento sonico ricco di novità.
Si comincia con una intro di 44 secondi con tanto di orchestra che viene poi stuprata per qualche momento dal gruppo, e qua già si capisce un po’ dove i ragazzi vogliono andare a parare.
E dove, di buona grazia? Eh, in un death metal incredibilmente bastardo e cattivo, pieno di blast – beats, di un grugnito abbastanza dinamico ed espressivo, opera del nuovo cantante Asmodeus Mannaz, accompagnato talvolta da qualche urlo spettrale. Tutto questo senza proporre melodie, se non a sprazzi, e soprattutto senza neanche l’ombra di un assolo, così importante nel recente passato, data la fuoriuscita dal gruppo del chitarrista solista Ghast. Ma stavolta i nostri sono andati ben oltre perché l’assalto è di tipo decisamente collettivo, e ciò significa, fra le altre cose, che non c’è mai una seconda chitarra che completa/integra il riff principale. Ergo, i Blessed Dead sono diventati belli pesanti, anche perché la voce è praticamente onnipresente, quindi ascoltarli è come essere schiacciati da un monolite di immense proporzioni (non che uno più “modesto” non schiacci lo stesso…).
In compenso, i nostri hanno introdotto qualche interessante variazione al loro death metal senza pietà, come i rallentamenti semi – brutal in entrambi i pezzi, o il selvaggio riffing blackeggiante di “Miss Bloody Pain”, che conta inoltre un breve spezzone porno nel mezzo, altra novità per il gruppo.
Il bello è che il brano sopraccitato è addirittura più sorprendente di “To Feel You in Agony”, più che altro perché raggiunge velocità veramente assurde. Ma le due canzoni si distinguono benissimo anche per quanto concerne la loro struttura, visto che “To Feel You in Agony” è sì fortemente sequenziale ma in maniera un po’ anomala, nel senso che il 2° e il 3° passaggio, alla seconda ripetizione dello schema, s’invertono l’ordine di apparizione. “Miss Bloody Pain” è invece più libera e articolata, nonostante il suo parossistico andamento ritmico. Fra l’altro, i pezzi non hanno nessuno stacco, al massimo qualche brevissima pausa, e questo è un altro fattore che appesantisce alla grande l’assalto dei Blessed Dead.
In parole povere, questo disco, dalla produzione compatta e densa come mai prima d’ora pur essendo abbastanza pulita, è un ottimo biglietto da visita per l’imminente primo album, anche se magari, se fosse stato più consistente dal punto di vista del minutaggio, si sarebbe potuto testare in maniera più sicura le potenzialità del nuovo corso del gruppo. Ma in fin dei conti, questo appunto è tremendamente irrilevante, perché i nostri hanno stuzzicato lo stesso la mia curiosità, quindi, per ora, non ci resta che goderci questo monolite di promo fino a spaccarci le orecchie.
Voto: 74
Flavio “Claustrofobia” Adducci
Scaletta:
1 – Intro/ 2 – To Feel You in Agony/ 3 – Miss Bloody Pain
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