martedì 25 febbraio 2025

INTERVISTA AGLI INCONGRUO!



Ci risiamo! Era da un po' che qui non pubblicavo articoli seri come recensioni, interviste e quant'altro, vista la svolta fanzinara che ha avuto di recente Timpani allo Spiedo. Ma a dirla tutta mi sono un po' stancato della "svolta fanzinara", che comunque in 3 numeri mi ha dato parecchie soddisfazioni, e quindi rieccoci in versione digitale con nuovi contenuti. E cosa ho da proporvi? Nientemeno che un'intervista a quei mattacchioni degli Incongruo, quartetto romano formatosi nel 2022 grazie a dei veterani già noti nell'abisso underground locale per gruppi come i Mefitica (ma quanto cazzo era figo il loro "Vessazione Cronica"?) e gli ShAnKaTy , quindi non stiamo parlando esattamente degli ultimi degli stronzi. Al loro attivo un promo e 2 demo e un po' di concerti, dividendo il palco con tanti gruppi diversi, dai Raw Power ai Neid, dai Klaxon agli emergenti Anestesia. Ma basta con le presentazioni, ed eccovi qui di seguito questa bella chiacchierata che ho fatto tramite WhatsApp con Enrico, il batterista degli Incongruo, con la mediazione di EuRoZ, il loro cantante. Ed è stato proprio lui che mi ha proposto di intervistarli. Così, per inciso.

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Oi ciao ragazzi! Come state? Allora, prima di tutto devo dire che mi ha fatto un certo effetto vedere il caro EuRoZ cantare in un gruppo finalmente serio come gli Incongruo, vista la sua militanza nei demenziali ShAnKaTy, i re indiscussi della Musica di Merda. E quindi ditemi un po': come sono nati gli Incongruo?

Stiamo tutti bene, grazie per la domanda non scontata di questi tempi. Stiamo bene sì, ma non quel bene che ti fa stare in poltrona a guardare gli eventi che accadono. Alcune volte ne siamo parte, altre causa. In un certo senso con l’esempio di EuRoZ hai centrato in pieno il discorso. Gli Incongruo nascono proprio dalla certezza di mancata "opportunistica" apparenza. Un batterista che viene dal crust, un cantante che viene dal rock (demenziale e non), un bassista che viene dal punk e un chitarrista che viene dal surf. Parlo di mancata "opportunistica" apparenza per il fatto che siamo tutti, chi più chi meno, degli anti-divo. Di certo non attaccati solo alla band, che ci vede in primis come gruppo di amici, ma soprattutto attaccati alla voglia di fare "musica" incazzata e in italiano (così capite meglio), quindi risultiamo già anti-commerciali per eccellenza. Quando invece parlo di "opportunistica" mi riferisco alle varie opportunità live, o amicizie, che ognuno di noi, avendo quasi 50 anni, ha maturato nel corso degli anni. Potevamo approfittarne, ma così non è stato e si è ricominciato tutto da capo mantenendo così inalterato e vivo lo spirito più vero del punk e della nostra musica, tra l’altro ancora non ben definita, quindi va da sé che Incongruo risulta un nome abbastanza in linea.

In effetti vi prestate volentieri anche a suonare in serate, diciamo, "sfigate", come quella di mercoledì 16 ottobre 2024 al Traffic coi viterbesi Sebak e i Malerba di Ciampino. Cosa vi ricordate di quel concerto? Per me sarà sempre scolpito nella memoria il momento in cui EuRoZ è sceso dal palco per "malmenare" uno del pubblico, facendogli perfino delle mosse da wrestling. Ho riso a crepapelle!

Non le chiamerei serate "sfigate". Piuttosto direi che esistono serate pubblicizzate male o serate dove tanta gente si disperde nelle varie iniziative sparse per una città come Roma. A noi poco cambia perché dal vivo diamo sempre il massimo e anche un po’ di più, e tu che eri presente potrai confermare o smentire. Ci "prestiamo a suonare" perché amiamo ciò che proponiamo. Lo dimostrano le nostre scalette quasi sempre differenti e l’impegno che mettiamo per rendere ogni prestazione unica ed irripetibile. È importante anche il rapporto che si instaura con le altre band che incontriamo nei nostri live che, come durante la serata al Traffic che hai citato, ci hanno dato una mano a far vibrare nel giusto modo le pareti del locale. Un ricordo legato a quel concerto, con le solite teste rotte al seguito, è che è stata una delle nostre prime esibizioni con il nuovo chitarrista e l’ennesima serata con strumenti rimediati all’ultimo perché alcuni posti perdono il pelo ma non il vizio.

Ah, non sapevo del chitarrista. È stato difficile trovarne uno nuovo? E qual è stato il momento che vi ha convinto che proprio lui sarebbe stato adatto per voi?

Non è stato difficile. Diciamo che c’è stato un insieme di coincidenze che ti portano a frequentare determinate persone piuttosto che altre. Il perché proprio quel chitarrista è derivato da una domanda che ci siamo posti, ovvero: cosa ci manca per essere ancora più Incongrui? Di base non avevamo aspettative particolari ma "un metallaro che viene dal surf" ci è sembrata, seppur inaspettata, la risposta migliore.

In effetti ho sentito qualche riff non dico strano ma comunque un po' atipico per un gruppo hardcore punk di base tradizionale come il vostro. In generale mi siete sembrati molto italici in stile Raw Power/CCM ma con un po' di melodia e anche con un po' di metal, presentando quindi un sound piuttosto vario. Siete d'accordo? Ma, soprattutto, è facile per voi scrivere i pezzi viste le vostre molteplici influenze a livello individuale?

In un certo senso, nella domanda c’è già la risposta. Siamo atipici (involontariamente) ma volutamente senza etichette di facciata. Questa nostra essenza è la stessa che applichiamo durante la composizione musicale. Siamo semplicemente noi stessi, con pregi e difetti, ed è questo che ci porta ad essere anche originali e privi di pregiudizi. Creiamo un continuo "equilibrio instabile" che ci rende anch’esso insolitamente incongrui. Da qui torna di nuovo il perché del nome della band. La composizione poi è molto fluida. Abbiamo un’infinità di testi che poi adattiamo alla musica che ci viene in mente ma tutto con molta naturalezza e libertà espressiva individuale.

A proposito di testi, di cosa parlate esattamente? C'è una canzone che dal punto di vista lirico sintetizza al meglio gli Incongruo?

Parliamo di temi distopici e politici che hanno portato all’annichilimento della società odierna, del servilismo verso le varie potenze mondiali di turno e dell’iniquità del genere umano, vero cancro del mondo, che all’altruismo antepone il militarismo e la repressione. Cerchiamo di esprimerci su ciò che ci accade giornalmente immaginando quello che accadrà. Più o meno in ogni pezzo ci sono queste tematiche ma la canzone che più ci rappresenta come testo pensiamo sia "Disallineato".

Temi di un certo peso allora, perfetti per raccontare questi tempi bui in cui sembra non ci sia limite al peggio: la rielezione di Trump, il dl (in)sicurezza 1660 che incombe minaccioso su tutti n'oi, il genocidio in Palestina, e così via. Secondo voi in che direzione stiamo andando?

Dove stiamo andando? Ti risponderemo fornendoti un’immagine figurativa e concettuale che dovrebbe esprimere chiaramente il disagio dei nostri giorni. È come se la nostra vita sia un ristorante dove servono solo un menù che per primo offre “La mia cena con André" di Louis Malle, per secondo ci regala “1984" di George Orwell e come contorno uno squisito “Principio della rana bollita" di Noam Chomsky. Per chiudere, caffè & dolce offerto dalla casa, e la direzione è servita. Tutto il resto dei  "bla bla bla" di parte riguardo la storia umana, dove la gabbia per l’uomo evoluto è sempre in continua elaborazione e in perpetua trasformazione nel perseverare dei nostri eterni sbagli è solo inutile chiacchiericcio. Questo menù figurativo concettuale crea una strada di vita che viene percorsa (in)CONSAPEVOLMENTE da ogni essere vivente e delinea esattamente la direzione in cui stiamo andando.

E tutti questi pensieri li avete praticamente immortalati finora nel promo "Che cosa farai?" (2023) e nel demo "4D". Ma entrambi sono disponibili solo online?


Oltre al promo “Che cosa farai?” ed al demo “4D - Quattrodi” che tu citi, abbiamo anche un secondo demo intitolato “Incongruo”, che dà il nome al gruppo. Tutti e tre sono interamente produzioni DIY per non dimenticare da dove siamo partiti. Amanti del punk generato da ormoni in conflitto dentro garage fatiscenti e pronti ad esplodere nelle piazze. Per adesso sono disponibili solo online come riaffermazione del momento tragicomico che viviamo, in cui si evidenza la dispersione all’interesse per la materia dando invece più credito al virtuale. Proprio per questo, anche in un’ottica “green”, non stiamo tirando fuori vinili, come molti fanno, e che vanno ulteriormente e fisicamente ad "inquinare" il mercato. Magari un giorno ne faremo uno che sia espressione di tutta la nostra opera omnia. C’è anche un’installazione che ci segue nei live e che noi chiamiamo "Il Muro delle Illusioni" nella quale vengono raccolti disegni a tema con la nostra idea ed i nostri testi.

Sì, ho visto quell'installazione. Un'idea bella originale. Come vi è venuta in mente e chi ha fatto i disegni?

È un'idea nata dalla voglia di far comprendere a tutti i nostri testi, visto che a volte le parole potrebbero essere risucchiate dal vortice musicale serrato. L’idea è anche di donare un senso artistico oltre che musicale alla nostra esibizione. Il regalo che ci dona questo "muro" è il rendersi conto che ciò che scriviamo non è solo un testo musicale ma spesso è anche poesia, o una storia  vissuta da raccontare. I disegni per adesso sono stati eseguiti da fan, amici e artisti vari, ma è un lavoro in sereno e progressivo mutamento, viste anche le varie interpretazioni colte da ogni artista per uno stesso testo.

Dev'essere una soddisfazione niente male. Finora quali sono le maggiori soddisfazioni che avete avuto?

Potremmo banalmente rispondere "condividere il palco insieme a svariate band storiche" come tra l’altro è successo in più di una occasione e che ci ha fatto piacere e gratificato, ma per noi la band di nuova formazione o il gruppo più navigato ricoprono la stessa importanza nel mantenere viva la nostra musica. Altra cosa di grande importanza è l’essere stati “IL” senza appartenere “AL” e che con la scusa della musica abbiamo trovato dei fratelli con cui stare insieme sotto e sopra al palco. Ma la reale soddisfazione è vedere che ad ogni nuovo concerto sempre più persone ci apprezzano per le tematiche che trattiamo ed il modo in cui lo facciamo.

Photo by xPositivityxEaterx

Prossime soddisfazioni da togliersi?

Noi sappiamo cosa vogliamo e sarebbe bello condividerlo ma per ora diciamo che non ci sono pretese assurde. Procediamo passo dopo passo, sapendo di dover fare canzoni nuove siamo arrivati fin qui e vediamo il futuro cosa ci riserverà. Prossimamente ci chiuderemo un po' in sala per rinfoltire la scaletta e continueremo ad andare avanti, magari con qualche data estiva.

Allora a voi le ultime parole e grazie mille per esservi prestati a quest'intervista. Ciao!

Siamo noi che ringraziamo te per l’interesse che ci hai dimostrato, soprattutto perché con Timpani allo Spiedo continui a portare avanti un dialogo dal basso, seppur al momento solo virtuale, ma con la speranza futura che ritorni anche in versione cartacea. Un ultimo ringraziamento a tutti i tuoi lettori con la speranza e la voglia di vedervi ai nostri concerti.

Interview by Flavio aka xPositivityxEaterx aka Er Coppola

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