martedì 13 maggio 2025

Il mio odio è troppo puro per voi: quarant'anni di "Nerorgasmo"!


Troppo piccola per ricordare, troppo tempo ne è passato, con solo due anni sopra le spalle, posso rammentare ben poco.

Ma negli anni di quel 1985 ne sentii parlare a lungo.

Attraverso gli occhi e le parole degli altri, nell'album delle foto, emergono fotogrammi della neve su Roma, nei filmati dell'epoca: il sangue di Giancarlo Siani ammazzato come un cane, sangue che scorre ancora.

Un anno frustrante e florido: la controcultura italiana veniva messa a tappeto da una serie di pubblicazioni del caro vecchio punk hardcore che in quel 1985 ebbe la fortuna - di veder pubblicati  determinati dischi diventati seminali.

Ed hanno  trascinato con sé un pozzo essenziale per le generazioni future.

"Osservati dall’inganno" degli Indigesti, "Furious Party" dei Cheetah Chrome Motherfuckers, "Screams From the Gutter" dei Raw Power, "Condannati a morte nel vostro quieto vivere" dei Negazione: sono tra quei  dischi pubblicati nel 1985 che hanno segnato la controcultura, sopratutto nella sua vena anti-nazionalista.

Ma c'è un disco, o meglio un ep, che in adolescenza, ossia a dieci anni di distanza dalla sua pubblicazione, mi infiammò il cuore, stimolò i miei ascolti.

Il sette pollici s/t dei Nerorgasmo - pubblicato dalla Babby Records - mi prese per mano, la voce e la penna di Luca Abort per me è stata spinta di fermento e di sostegno.

Quattro tracce per 20 minuti: un concentrato tra mattanza letale e psicotica riversato dentro quei testi e brani, che divennero degli anthem generazionali.

Riffing serrato e batteria monolitica dove Abort ci vomita tutto il suo sacrosanto odio verso il genere umano e il sistema attorno e lontano da lui.

Un atto estremo di nera bellezza, una ghigliottina oscura ma libera.

È la fusione della mente geniale di Luca e di una sezione strumentale imponente, incazzata, ferale, spettrale. (Marina)

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