venerdì 20 giugno 2025

La Vrunx Attack fa rivivere gli Espansione Urbana, un pezzo di storia della VeronaHC!

Quando iniziarono, nel 1980, gli Urban Sprawl non solo non sapevano tenere in mano i propri strumenti ma non avevano letteralmente nulla, tant’è vero che presto rubarono sia un ampli (ovviamente scrauso) che un microfono. In più, il batterista utilizzava solo un rullante e nientemeno che 2 barattoli di caffè da 2 chili ciascuno.

Questo è quello che per il mio "Più Veloce!" mi ha raccontato direttamente Zambo, all’epoca chitarrista della band, riguardo gli esordi totalmente improvvisati dei nostri. Ma furono così improvvisati che il loro primo concerto, fatto con un paio di pezzi propri e qualche cover, lo fecero con un bassista, che ovviamente non sapeva suonare, raccattato ad minkiam in mezzo al pubblico semplicemente per via del suo look stiloso alla Johnny Rotten e che si esibì, senza neanche saperlo, con l’ampli spento. E tutto questo perché il loro vero bassista li lasciò durante il soundcheck!

Dopo poco però gli Urban Sprawl, inizialmente dediti a sonorità più punk rock, si diedero all’hardcore anche grazie a una coscienza politica decisamente più marcata, arrivando in tal modo a definire un bel giorno la propria musica “hardcore punk-aos”. Inoltre, a questo punto avevano aggiustato un po’ la formazione, includendo pure come batterista Rudy, più avanti nei temibili Agonia.


Questo nuovo corso della band lo si potè sentire, fra le altre occasioni, nel febbraio 1982 alla mitica “Offensiva di Primavera”, un festival di 3 giorni tenutosi al Virus di Milano che sostanzialmente vide la nascita della scena hardcore italiana grazie al coinvolgimento da tutto lo Stivale di realtà come i torinesi 5° Braccio, i milanesi Wretched, i biellesi Indigesti, i bolognesi Nabat e RAF Punk, i romani Bloody Riot, i piacentini Chelsea Hotel (con alcuni membri poi nei Raw Power) e tante altre realtà.

Nonostante questi bei traguardi, gli Urban Sprawl non stavano registrando niente di ufficiale, limitandosi al massimo a incidere su qualche cassettina dei concerti (come quello fatto il 19 giugno 1982 coi Plastic Surgery) o delle prove in sala. E così avrebbero continuato a fare fino al 1983 quando, cambiato per l’ennesima volta il batterista visto che Rudy preferì imbarcarsi nei neoformati Agonia, decisero di italianizzare il nome in Espansione Urbana.

Con questa nuova denominazione, la popolarità dei nostri stava crescendo sempre di più nel circuito locale, anche grazie alla produzione di un'omonima fanzine. Attraverso questa parlavano spesso e volentieri della propria scena, quella veronese, dando quindi voce sia a gruppi ormai dimenticati come Vrunx e Grido Suburbano che di poi più noti come i già citati Plastic Surgery, tuttora tanto controversi per le loro derive fasciste quanto amati per i loro poderosi inni oi! da entrambe le parti della barricata, e per questo coverizzati e tributati in qualche maniera anche da band della mia città, Roma, come The ‘80s, Lenders e Plakkaggio.

Fra l’altro, gli Espansione Urbana parteciparono per la prima volta a una curiosa compilation su nastro: “Damned Attack”. Trattasi di un’iniziativa messa su dalla Oscuri Prodotti Tapes a cui presero parte gruppi sia brasiliani come i longevi Inocentes che, naturalmente, italiani come i sardi PSA, i toscani I Refuse It! e i ferraresi Disarmo Totale (in seguito confluiti per metà nei grandissimi Impact). Piuttosto interessante il contributo degli Espansione Urbana, presenti con 3 pezzi quali “Questa è la società”, “Odio” e “Polizia No Rules”, brevi testimonianze di una formazione alle prese con un hardcore grezzissimo, caotico e incazzato, un po’ sullo stile dei Wretched ma più minimalista, capace però di alcune variazioni come nel primo brano menzionato, forte di un’intro relativamente melodica alla GBH e pure di un finale dissonante.

I nostri però avevano in repertorio anche altre canzoni. Tipo “Ricorda che sei libero” (conosciuto altrimenti col titolo di “Mai”), 30 secondi di pura furia in quello che forse è stato il brano più violento mai partorito dagli Espansione. O tipo “5038”, un mid-tempo abbastanza melodico lungo addirittura poco più di un minuto, una rarità in una scaletta piena di schegge impazzite che a malapena riuscivano a raggiungere i 40 secondi di durata.

Tutti i pezzi nominati sono stati inseriti nella prima cassetta targata Vrunx Attack, di fatto una compilation con soltanto 6 pezzi (con “Ricorda che sei libero” proposto in 2 versioni differenti) che, uscita il 17 aprile 2025 e ordinabile anche su BandCamp, documenta gli Espansione Urbana sia dal vivo che in sala prove anche quando si chiamavano ancora Urban Sprawl. Mancano però alcuni dei pezzi registrati in quel succitato nastro split diviso con i Plastic Surgery, e più nello specifico parlo di "Rifiuta", "Seghe", "Lode" e "L'unione fa la forza". In ogni caso, aspettatevi ovviamente una resa sonora non proprio brillante ma comunque sufficientemente ascoltabile. Sempre nel caso vi piaccia farvi massacrare i timpani con roba molto lo-fi, eh! 

Peccato comunque che l’avventura degli Espansione Urbana sarebbe andata avanti ancora per poco, fino al dicembre 1983. Ciò paradossalmente accadde dopo il loro concerto migliore di sempre, come scritto sulle pagine de La Prugna Elettrica da Zambo, ormai spostatosi in pianta stabile alla batteria e militante anche nei Vrunx. Con entrambi i gruppi suonò infatti in quel concertone invernale che, finito in una mega-rissa fra punx e skin, vide inoltre all’opera gente come Wretched, Kobra (altro gruppo milanese legato al giro del Virus) e Impact. Passato quello, il bassista scomparve per chissà quale imperscrutabile motivo, e così Zambo e Luca, il chitarrista, provarono a cercare un sostituto tramite delle audizioni ma invano. E solo allora calò definitivamente il sipario sugli Espansione Urbana, del tutto morti nei primi mesi del 1984.

La cosa ironica è che un certo riconoscimento a livello internazionale fra le cerchie del thrash, cioè dell’hardcore più violento ed estremo come si usava chiamarlo a quei tempi, arrivò soltanto nel 1985. Merito di “Noise Attack”, compilation d’esordio della tedesca Lärm-Deponie, effimera etichetta di nastri gestita da Karl-Heinz Tolkmit, noto sia per la sua militanza negli Scapegoats che per la sua passione sfrenata verso questo tipo di approccio all’hardcore. In effetti, lui assemblò una raccolta gigantesca composta da 46 pezzi, fra cui “Mai” proprio degli Espansione Urbana in una versione live inclusa nella tape della Vrunx Attack. Oltre a ciò, loro ebbero l’onore di comparire, anche se in maniera postuma e fra l'altro con il vecchio nome di Urban Sprawl, insieme a gruppi anche importanti come gli svedesi Avskum, Mob 47 e Rövsvett, i bostoniani Impact Unit, i canadesi Direct Action, gli inglesi Varukers e i leggendari Skum Dribblurzzz, gli spagnoli IV Reich, i messicani Solucion Mortal, i polacchi Dezerter e Rejestracja, gli olandesi Funeral Oration, gli stessi Scapegoats e via dicendo, praticamente tutti presenti con un solo pezzo cadauno.

Insomma, un riconoscimento certamente piccolo e tardivo da parte della comunità hardcore mondiale ma era proprio ora che arrivasse! (Flavio Er Coppola)

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