martedì 19 agosto 2025

Doppia recensione: Necrocene e Bobson Dugnutt!

E dopo qualche mesetto di silenzio (almeno su queste pagine) torna in grande spolvero la nostra Marina! E lo fa parlandoci non di uno ma di ben 2 dischi, entrambi pubblicati nel 2024 ed entrambi molto diversi dal punto di vista stilistico. Il primo è infatti "Detrimental Paratomy" dei Necrocene, quintetto diviso fra Lucca e Firenze che suona un bel ciccioso death/thrash metal anni '90; e il secondo è "Sell Me Lies" dei Bobson Dugnutt, quartetto diviso invece fra Berlino e l'Emilia-Romagna alle prese con un metalpunk con una forte vena rock'n'roll. Ad accomunare questi 2 gruppi il fatto di provenire dall'ambiente punk, cosa che ovviamente li influenza anche dal punto di vista sia attitudinale che lirico, con i Necrocene che, supportati da un'etichetta messicana di nome Personal Records, si scagliano apertamente contro il capitalismo. Ma mi sono stufato di scrivere, e quindi lasciamo parlare Marina! (Intro by Flavio Er Coppola) 

NECROCENE - "DETRIMENTAL PARATOMY" (Personal Records, 2024)

Stanchi di sentir sempre i dischi di 40 anni fa? Avete consumato i vinili dei dischi di death/thrash, di quello incazzato, violento e trascinante? Oggi cerco di accontentarvi con una realtà di recente formazione ma di facce note nell’underground. Dalle viscere della Toscana centrale, con membri appartenenti ai Carlos Dunga, Nido di Vespe, Dragnet - i Necrocene - azzannano il circuito controculturale toscano estremo, con un irriverente e pesantissimo incastro di death/thrash sulla falsariga dei primi Death, dei Sepultura più marci e degli Autopsy di "Severed Survival". Quintetto superincazzato, che non ci sta a farsi rubare anche quel briciolo d’aria che ci rimane, con "Detrimental Paratomy", ep di debutto uscito lo scorso anno - mettono in chiaro sia la dimensione espressiva in cui cimentarsi ed a chi sferrare a calci in culo al fulmicotone. 5 tracce che sgorgano in 18 minuti di pura violenza sonora - colate di riff slabbrati inghiottiti da batteria nera come la morte trascinati da una voce arcigna, malefica e sacrilega. Indossando dentro sé l’emblema del Necrocene, l'impatto del capitalismo sulla biosfera, la massiva morte di esseri umani - i ragazzi fanno a pezzi le frustrazioni, le magagne dell’uomo sulla Terra. La paralisi della società attuale viene fatta a brandelli da un monolitico assalto sonoro - snodato in ritmi cadenzati trainati comunque da irriverenti e massicci cambi di tempo. Autentico ed imbruttito - proprio come un disco death metal old school deve essere. Zio Chuck Schuldiner sarebbe fiero di loro.

Capital is death
Death to capitalism

BOBSON DUGNUTT - "SELL ME LIES" (Coproduzione DIY, 2024)

Altro giro, altro disco. Scavando tra i vinili, ne ho trovato uno di un gruppo che racchiude tutto quello che un disco underground deve essere: veloce, pesante, sguaiato. "Sell Me Lies" dei Bobson Dugnutt - è un disco supermegaveloce, solo 10 tracce per una mezz'oretta - ed esprime il concetto nella sua interezza del DIY or die. Coprodotto da una cospirazione di etichette indipendenti (Flames Don't Judge, Radio Punk, Wrong Disk Records, Rebound Action Records, Fresh Outbreak Records e Bobson Dugnutt Productions), "Sell Me Lies" è il risultato della fusione fra punk hardcore e metal/rock, un asse congiunto tra Berlino e l'Emilia-Romagna. Una girandola di suoni urticanti e serrati - trascinati da riffing incisivo e malato, batteria collerica, guidati e scanditi dalla voce - acida, arcigna, amara come la vita, imponente come la morte. Un disco che espone, attraverso il connubio tra rumore e testi - la necessità, come diceva Carmelo Bene - di fare un po' di autocontestazione ed autocritica per migliorare la società, per disintossicare l'uomo dall'alienazione. Heavy, fast, rock'n'roll.

(Reviews by Marina)

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