mercoledì 30 aprile 2025

Malerba - "Per sempre" (Autoprodotto, 2025)


Da una coinvolgente membrana che fonde street punk e oi! incazzato trascinato da una scrittura tagliente - i Malerba - dalla ridente Ciampino - dopo la pubblicazione di tre lavori, tornano a importunare la controcultura romana.

giovedì 24 aprile 2025

Diserta! - "Volume II" (No Hope Records, 2024)


C'è stato un periodo di taaaaanti anni fa in cui, da giovane metallaro appassionato del metal più strano e anti-convenzionale (tipo Scarve, Carnival in Coal, Messhuggah...), sono stato letteralmente in fissa col jazz, anche grazie a un librone gigantesco  del 1975 scritto dal grande Arrigo Polillo, "Jazz - La vicenda e i protagonisti della musica afro-americana". Per via di questo tomo ciclopico ho cominciato a conoscere questo genere, arrivando così a collezionare un po' di dischi, comprati sistematicamente dal mio negozio di musica di fiducia, Star Music, di gente come Eric Dolphy, Charles Mingus o Ornette Coleman. In particolare, per quest'ultimo nutrivo all'epoca una certa adorazione, impressionato com'ero dal folle estremismo del suo "Free Jazz: A Collective Improvisation", album del 1961 che, violentando veramente i timpani dell'ascoltatore con uno stile incredibilmente rumoroso e dissonante con pochissimi accenni melodici, creò di fatto il free jazz, che di tutti i sottogeneri jazz è di gran lunga il mio preferito perché, come al solito, se non suoni estremo per me non sei nessuno.

martedì 22 aprile 2025

Peroni & Pericolo+Malerba+Quattro Lire Vigliacche (18 aprile 2025 @ Alvarado Street, Roma)


A freddo di qualche giorno, quando l'adrenalina e la serotonina mollano il tiro alle tue sinapsi - imbraccio penna e foglio e cerco di fare quadrato al crocevia di emozioni, di watt, di fiumi di attitudine, birra e mattanza sonora ed umana vissuta. 

Assistere ad un concerto non è mai un atto fine a sé stesso: è la congiunzione di piccoli tasselli che si incastrano, parti di un unico e complementare quadro. 

Senza fare discorsi prolissi da fiera delle ovvietà, questa è la cronaca, senza filtri,  di una zigzagante ed unitaria serata nel cuore del Pigneto all'Alvarado Street. 

lunedì 14 aprile 2025

Quale destino per n'oi! Fest 3 (29 marzo 2025 @CSA Baraonda, Milano)


Questa trasferta a Milano è stato qualcosa di epico. Per dire, il viaggio di andata con Itabus, che dai miei amici mi è stato spacciato come la versione scrausa di Flixbus, è durato ben 9 ore mentre quello di ritorno, fatto il giorno dopo (ovvero il 30 marzo), "solo" 8 ma col bus che è partito praticamente con un'ora e mezza di ritardo. Insomma, questi viaggi sono stati un'esperienza veramente nichilista, veramente autodistruttiva, fra l'altro anche la mia primissima su questi arnesi, e spero pure l'ultimissima. Perché per la prossima volta meglio tornare al caro vecchio treno, eh!

mercoledì 9 aprile 2025

Un viaggio nella letteratura punk! - Parte 3

Ma se si vuole parlare di biografie, allora recuperatevi in qualche modo, sempre se non lo abbiate già fatto, “Africani Marocchini Terroni”, libro pubblicato nel 2021 dalla Spittle Edizioni e scritto da Davide Morgera, batterista dei napoletani Underage, la cui storia viene raccontata per filo e per segno in forma di diario. E così il nostro parla anche dei suoi amori, del suo Napoli pre-Maradona, dei suoi viaggi in giro per l'Italia, del difficile rapporto con la sua città e altro ancora. Però non si racconta solo degli Underage, uno dei pochissimi gruppi hardcore, e punk in generale, emersi nei primi anni '80 dal Sud Italia, ma anche della scena hardcore italiana di quel tempo. E in effetti qui c'è di tutto: il leggendario bollettino Punkaminazione, le proteste a Comiso contro la base missilistica NATO, il Vanchiglia di Torino, il Virus di Milano, l'arrivo dei Discharge nel 1981 a Roma che segnò un netto distacco fra la vecchia guardia punk e quella nuova hardcore, i Nabat, la bolognese Attack Punk Records, il tour italiano dei Disorder nel 1983, Maximum RocknRoll (di fatto la Bibbia per ogni hardcorer del periodo) e così via. Toccante infine il capitolo dedicato alla corrispondenza epistolare fra punk di tutto il mondo, dove si possono leggere fotocopie di lettere che Davide riceveva non solo da futuri luminari della nostra scena come Marco "Maniglia" Medici o Marco Philopat ma perfino da fan brasiliani (fra cui qualche membro dei Desespero) o peruviani della band, i quali scrivevano al nostro perfino in un buon italiano. E non scordiamo nemmeno una bella introduzione a cura di Jumpy Velena, storica voce dei RAF Punk e titolare della stessa Attack Punk.

sabato 5 aprile 2025

Un viaggio nella letteratura punk! - Parte 2

A forza però di mitizzare gli ‘80s, da un certo momento qui da noi si è sentito il bisogno di documentare i bistrattati anni ’90, un decennio praticamente mai sufficientemente coperto in precedenza nonostante abbia prodotto delle realtà hardcore più che valide. Quel momento arrivò finalmente nel dicembre 2020, quando la viterbese Scatole Parlanti pubblicò la prima edizione di “Schegge di Rumore”, volumetto di 178 pagine che racconta l’hardcore italiano del periodo direttamente attraverso le parole di 15 protagonisti della scena provenienti da bande del calibro di Sottopressione, Contrasto, Affluente, By All Means, Frammenti, Jilted, Tear Me Down e altre ancora. A scriverlo proprio l’ex-batterista dei Tear Me Down nonché attuale componente dei Neid, il buon Andrea “Capò” Corsetti, colonna portante del TusciaHC, in co-operazione con Monica “Rageàpart” Miceli, che si diletta anche con la poesia militante. Il libro, insieme alla piccola raccolta di poesie di Monica chiamata “Il cuore divelto”,  lo comprai proprio a una loro presentazione, una delle tante che hanno fatto in un lungo tour che ha interessato tutto lo Stivale, nel mio caso precisamente allo Strike, in realtà la prima post lockdown realizzata il 30 maggio 2021. Peccato solo per le cosiddette “testimonianze grafiche”, di fatto ridotte soltanto alle locandine dei concerti.

mercoledì 2 aprile 2025

Un viaggio nella letteratura punk! - Parte 1

Oggigiorno è piuttosto facile imbattersi in libri che parlano di musica punk e dintorni. Di questi, negli ultimi 20 anni, ne sono usciti parecchi, e molti di questi possono essere considerati dei documenti inestimabili in grado di ripercorrere anche per filo e per segno intere scene, interi periodi storici, se non pure l’intera vita di gruppi sia famosi che di nicchia. Da bravo lettore ma pure da bravo scribacchino, tanti ne ho nella mia personale collezione, e tanti altri ancora se ne aggiungeranno di sicuro in futuro, affamato come sono io di saperne sempre di più. Alcuni di questi libri mi hanno segnato profondamente, soprattutto quelli che ho comprato nei miei primi anni da metallaro incuriosito dal punk.