Album (Nuclear War Now! Productions, 25 Gennaio 2012)
Formazione (2003): Usurper of Eternal Condemnation and Inverted Crucifixion, voce/chitarre;
Irrevent Captor of Abysmal Flames and Ultimate Desolation, basso/voce;
Abomination of 4 Mayhemic Winds and Bestial Offensor.
Provenienza: Madrid, Spagna.
Canzone migliore dell’opera:
La tracklist, che ha un tiro thrasheggiante non da poco e delle favolose linee vocali.
Punto di forza del disco:
il fatto che i nostri riescano brillantemente a mitigare l’assalto, tra i più estremi in assoluto, tramite puntuali decelerazioni.
Per un estremo assertore dell’evoluzionismo musicale quale sono io, recensire un gruppo super – iper – ultra – mega tradizionalista come i Proclamation equivale praticamente a un suicidio. E questo non nei confronti della storia musicale tutta ma più che altro in quelli della storia del gruppo stesso, così fanatico del proprio olocausto sonoro da aver pubblicato addirittura ben 4 album (incluso il presente) che alla fine propongono più o meno la stessa formula black/death (indice di questo sono anche le copertine dei dischi, una più uguale dell’altra), così estrema, pesante e amante dei Blasphemy da trovarla nel catalogo della Ross Bay Cult di proprietà di quel mattacchione di Ryan Forster (chi si ricorda i Conqueror e il loro capolavoro “War Cult Supremacy”?). Ma così va quest’ambiente, tanto pieno di sé da ingabbiarsi spesso e volentieri in una musica guerrafondaia… o più prosaicamente è una richiesta di mercato, cioè una sorta di tributo verso i cosiddetti fans che vogliono simili gruppacci soltanto in quest’incarnazione esageratamente blasfema? In ogni caso, e quasi per mandare affanculo quanto finora scritto, l’ultima perla del terzetto spagnolo… mi è paradossalmente piaciuta! Anche se con un po’ di riserve…
Il bello è che i nostri sono riusciti più o meno a mitigare la difficoltà dell’ascolto, non soltanto perché la durata dei pezzi si attesta ragionevolmente sui 2 – 3 minuti ma anche perché qui e là vi sono vari momenti ambientali e piuttosto minimalisti con tanto di cori gregoriani, in modo da introdurre e/o concludere il massacro.
Ma se parliamo di quest’ultimo, il cosiddetto “buon gusto” se ne va a farsi bellamente friggere alla grande anche perché il suono di per sé è già inquietante di suo. Infatti, la batteria, quasi sempre sparata come se non ci fosse un domani, è quasi senza profondità, come suonata su un tavolo mentre la chitarra ritmica, totalmente schifata dal concetto di melodia, è cavernosissima e gracchiante come nella migliore tradizione (chi ha detto Conqueror?), cosa che impedisce a qualsiasi ascoltatore sano di mente (quale non sono io…) di utilizzare lo stereo per sorbirsi un così tale piacevole sterminio (= le cuffie sono raccomandatissime). Il basso c’è ma è soppresso e neanche gli è stato concesso qualche intervento in solitario, esclusiva dell’ascia. L’unica cosa comunemente ascoltabile, e che quindi, per così dire, si “ribella” ad una produzione così “chiusa” e oppressiva, è la voce, comunque quasi onnipresente e consistente di urla belle vomitate, accompagnate per l’occasione da grugniti bestiali e, perché no?, sussurrii terrorizzanti.
Però, al contrario di gruppi similari come i primi Bestial Warlust o, ancor peggio, i Black Witchery, i Proclamation talvolta si concedono qualche massiccia decelerazione che dà un po’ di respiro al tutto rivelando fra l’altro tali momenti non così infrequenti, come invece si potrebbe pensare. Alcuni tempi più lenti si somigliano fra di loro (plagiando chiarissimamente…) ma ve ne sono altri che incitano definitivamente alla battaglia.
La ripetizione di soluzioni è in effetti un neo del terzetto spagnolo, anche perché in canzoni come “Christ Death Ceremony” citano ritmicamente nient’altro che i Conqueror (e di conseguenza “Ritual” dei Blasphemy) mentre nella seguente “Psalms of Mortification” prendono in prestito, facendoli divenire più piacevolmente schifose, delle linee vocali care ai Bestial Warlust. A tratti sembra infatti un gioco di citazioni dove il gruppo si diverte sfacciatamente a seminare indizi chiari e tondi delle proprie influenze. Per non parlare dei continui accenti sui tom – tom che rimandano invece ai primissimi Beherit.
Ad un esame più attento i Proclamation si dimostrano a dir la verità più fantasiosi (oddio, non esageriamo dai!) di quello che sembrano, e qui emerge sopra ogni cosa la questione riguardante la struttura dei pezzi. Va bene, alla fine questa si rivela piuttosto classica e semplice (schema iniziale 1 – 2 – 1 – 2 preceduto spesso e volentieri da un’introduzione medio – lenta) ma i vari brani vengono caratterizzati specialmente lungo la parte finale attraverso differenti tipo di conclusione, riuscendo così nell’intento di risaltare debitamente il tutto in modo da concludere degnamente ogni episodio.
Alcune volte invece danno l’impressione di essere proprio limitati per quanto concerne la capacità di accentare tutto l’insieme. Da tale punto di vista gli assoli, rumoristi e brevi come da tradizione, si rivelano quasi innocui (oddio, che cosa ho scritto?), e quindi, fra i tanti, Ghastly Apparition di Nocturnal Blood ha tanto da insegnare all’ascia dei Proclamation!
Eppure, i nostri sanno cos’è il black/death e non si fermano, come si è visto, alle sole citazioni, aggiungendo un po’ di loro ed estremizzando il proprio olocausto con una struttura – tipo (ops, mi ero dimenticato di scriverlo!) che quasi non concede niente in fatto di pause e/o stacchi assortiti. Anche se in definitiva risulta decisamente migliore il precedente album, ossia “Execration of Cruel Bestiality”, che dà più spazio all’atmosfera mentre dal punto di vista della produzione si rivela più compatto e “aperto” del successore.
Insomma, chi vuole essere coraggioso?
“Iooo!” – rispose un metallaro brutto, sporco e cattivo con eccessiva enfasi bestiale.
Gli altri, ammutoliti come non mai, artefici di un silenzio catacombale…
Voto: 72
Claustrofobia
Scaletta:
1 – Communion of Putrescence/ 2 – Atonement Cenotaph/ 3 – Regurgitated Bibles/ 4 – Christ Death Ceremony/ 5 – Psalms of Mortification/ 6- Nether Tombs of Abaddon/ 7 – Entrails of the Nazarene/ 8 – Hatred Sacrament/ 9 – Ascension of the Avernal Demigods/ 10 – Under the Sempiternal Abhorrence
Sito ufficiale:
http://www.proclamationofdoom.com/
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