lunedì 13 aprile 2015
Obscure Burial - "Epiphany" (2014)
Che cos’è l’Epifania? Vabbè, oltre a essere la festa cristiana del 6 Gennaio che tutti noi da bambini abbiamo più o meno amato come una specie di Natale in miniatura, viene festeggiata per ricordare la visita dei cosiddetti Re Magi a Gesù rivelato. E gli Obscure Burial, giovanissimo quartetto finlandese nato nel 2012, hanno voluto intitolare “Epiphany” il proprio secondo demo, rilasciandolo per conto dell’irlandese Invictus Productions. Quindi, non credete neanche per sbaglio che gli Obscure Burial siano cristiani, anche perché lo sapete che gruppi (di assoluto culto) annoverano fra le proprie influenze? Roba come i canadesi Order from Chaos e i Poison (no, non le mammolette glam ma le leggendarie bestie death/thrash tedesche), mica cazzi!
domenica 12 aprile 2015
Infernal Angels - "Pestilentia" (2014)
Ritornano gli Infernal Angels, trio dalla Basilicata nato nell’Agosto 2002 che, attraverso l’italianissima SG Records, ha rilasciato il terzo album “Pestilentia” in data 23 Maggio 2014.
giovedì 9 aprile 2015
Nerocapra - "Mefisto Manna" (2014)
Oggigiorno ci sono sempre più gruppi di metal estremo che, piuttosto che perdere tempo a cercare per mesi (se non anni!) un bassista, preferiscono non averlo per niente in formazione. E la cosa è pure sensata dato che, in questo tipo di metal, il basso ha un ruolo così marginale che quasi non si sente. Tale strumento è quindi sistematicamente il più sfigato di tutti, ragion per cui ecco spuntare fuori gruppi come i Funereus, i Sacrocurse o i Bölzer, tutti formati da sole due persone che si arrangiano benissimo anche senza, appunto, il basso. E fra loro figurano pure i torinesi Nerocapra che, nati nel 2003, l’anno scorso hanno dato seguito al primo album “Vox Inferi” (2011) rilasciando l’ottimo “Mefisto Manna”, una co-produzione fra le italiane WarHell Records e Justified Violence Records. Ma che roba veramente interessante che abbiamo qui!
mercoledì 8 aprile 2015
Abigail - "Intercourse & Lust" (1996)
Ragazzi, oggi si parla della Storia. Questo è stato reso possibile dalla Nuclear War Now! Prod che recentemente ha avuto la bella pensata di ristampare (per l’ennesima volta e con una diversa copertina dall'originale) il primo album degli Abigail, 3 folli giapponesi in fiera attività dal 1992 che, insieme ai Sabbat e ai Sigh (almeno quando questi ultimi erano ancora “trve” nel più puro senso della parola), rappresentano i principali portabandiera del black metal made in Japan. Ecco quindi a voi “Intercourse & Lust”, cioè 9 pezzi per 40 minuti circa di un massacro capace di strapparti con estrema violenza la tromba d’Eustachio dalle tue orecchie idiote!
martedì 7 aprile 2015
Nuclear Perversions - "Desolation Rituals" (2014)
Una copertina “nucleare”, un look a base di maschere anti-gas, borchie, cartucciere e maglie degli onnipresenti Blasphemy, dei nomi impossibili come Nocturnal Werewolf of Blasphemous Devastation and Nuclear Goatvomits (che vince veramente su tutti!)… mmh, dite un po’, secondo voi cosa dovrebbero suonare i Nuclear Perversions? E se vi dicessi che il loro demo “Desolation Rituals” è stato pubblicato dalla tedesca Iron Bonehead Productions, che ultimamente sta facendo uscire i peggiori bestemmiatori incalliti del pianeta, compresi i Necroholocaust? Ma sì, vi dò un ulteriore indizio, tanto per chiarirvi le idee: se ben ricordate, qual è il mio sotto-sotto genere musicale preferito? Ehm…
lunedì 6 aprile 2015
Nuclearhammer - "Serpentine Hermetic Lucifer" (2014)
Carissime e carissimi, oggi vi presento i canadesi Nuclearhammer, gruppo abbastanza conosciuto nell’underground la cui storia inizia nel 2005. Comprendenti, fra gli altri, il chitarrista Impugnor (che suona anche nei violentissimi ma paradossalmente intelletualoidi Paroxishzem – quelli che insomma hanno trasposto in una musica ultra-brutale perfino un caposaldo del Teatro dell’Assurdo quale “Aspettando Godot” di Samuel Beckett!), i Nuclearhammer hanno quest’anno rilasciato il secondo album “Serpentine Hermetic Lucifer”, disco di una violenza allucinante completo di 13 pezzi per 44 minuti complessivi. Oddio, i pezzi sono sì 13 ma quelli “veri” sono solo 8, e questo perché a ogni canzone segue una specie di outro di pochi secondi, la quale solo in un caso è inclusa direttamente in un pezzo metal (cioè, in “Parasitic (Temple of Rats)”). E già qui potete capire che si tratta di un album veramente folle ma a livelli tali che, se non lo provate, non potrete lontanamente comprendere una mazza neanche con questa recensione.
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