Gruppi: Discomfort/Neid/Onryō/Verano's Dogs/Mannaia
Locale: Trecentosessantagradi, Roma
Data: 7 dicembre 2018
Ingresso: 5 €
Dopo il folle festival HC punk Marci su Roma, il 7 dicembre sono ritornato finalmente fra le mura amiche del 360 per la primissima edizione del Grind Galà. L'occasione era una di quelle imperdibili essendo il bill composto di gruppi oscillanti fra il death metal più putrido e il grindcore con qualche sempre ben accetta incursione in territori hardcore punk e derivati. Quindi, leggeremo qui le gesta dei seguenti gruppi, tutti italiani: Mannaia, Verano's Dogs, Onryō, Neid e Discomfort. E vi assicuro che non poteva esserci un bill migliore di questo per dare inizio a questo festival!
Allora, i primi a salire sul palco sono stati i Mannaia. Questi sono un gruppo relativamente giovane nato nel 2014 i cui membri provengono da un'area geografica piuttosto ampia che va da Rimini a Fano, quindi dall'Emilia-Romagna alle Marche. Prima però ho detto "relativamente giovane" perché molti di loro sono dei veri e propri veterani della scena metal estrema, uno su tutti il simpatico chitarrista dall'adorabile accento romagnolo Torci, che fra gli anni '90 e i primi 2000 suonò negli storici Entity.
Con alle spalle solo due splittini, i Mannaia ci hanno deliziato con uno stile musicale che mi garba un casino, cioè un violento e grezzo death metal ultra-svedese con le classiche chitarre a motosega e rissose incursioni nel crust punk. Praticamente, stiamo parlando di qualcosa di molto vicino a quanto fatto in tempi non sospetti da gruppi quali Bombs of Hades o i primi Usurpress, e un po' anche dai toscanini Profanal (a proposito, l'8 dicembre hanno suonato al Traffic di spalla agli inglesi Grave Miasma). Aggiungete poi a questa formula già assassina la presenza, più tipica dell'hardcore punk, del doppio cantante, visto che a ruttare allegramente, con liriche sia in italiano che in inglese, ci sono il gigante Thomas (anche lui in passato negli Entity) e la bella Zaza (un duo incredibile tipo "La Bella e la Bestia"!). Non eccezionali (dovrebbero suonare almeno qualche assolo di chitarra per ampliare le dinamiche delle loro canzoni) ma comunque divertenti e simpatici, anche perché il loro concerto è stato una festa (come l'intera serata, del resto!) dato che Torci ha festeggiato il suo compleanno e Zaza il suo diploma ottenuto con un 110 SENZA LODE (e lì sono partite le bestemmie!)!
A seguire i Verano's Dogs, di cui ho già recensito il loro release party di qualche mese fa. Anche questa volta hanno suonato con un altro batterista, cioè l'iper-attivo Valerio dei Seventh Genocide, ma spero che prima o poi questi cani sciolti arrivino a una line-up definitiva perché vedo sempre un volto diverso alla batteria ogni volta che sono sul palco!
Detto ciò, il loro spettacolo, da una parte, non è stato perfetto in termini di esecuzione. Per esempio, in un involontario momento delirante, al chitarrista Pompeo (che, per giunta, il 23 novembre l'ho visto suonare con i suoi Taste the Floor per il festival-benefit Satellithate Fest tenutosi al CSOA Spartaco) è scappata letteralmente la cinghia della chitarra durante uno dei riff più fighi di "Bark at the Grave", ma per fortuna che gli altri due hanno continuato imperterriti a suonare e che Pompeo ha ripreso dopo poco il controllo della situazione. Dall'altra parte però, la grinta e la cattiveria mostrate sono state notevoli, anche grazie alle urla più sadiche del solito di un Ulderico ispiratissimo, che poi ha voluto dedicare a Torci quella scheggia grind impazzita di 10 secondi intitolata "Rabid Moments". E poi oh, stiamo parlando di death/grind à la Autopsy/Terrorizer, che su questa 'zine fa sempre bella figura anche quando l'esecuzione è così così!
La festa è continuata nel delirio più totale con quel quartetto di pazzi degli Onryō, che mesi fa hanno avuto l'onore di supportare nient'altro che i The Secret. Però, io non li vedevo praticamente da un anno, cioè quando aprirono per gli Hierophant, in una serata assurda nella quale i nostri finirono di suonare in tre perché a uno dei due chitarristi si ruppe la chitarra in pieno concerto! Ma fortuna che gli Onryō hanno stavolta suonato senza intoppi, e non poteva essere altrimenti visto che anche Daniel ne ha approfittato per festeggiare il suo compleanno! Eh sì, come vedete, parecchi presenti al 360 quella sera sono diventati più vecchierelli di un anno!
Quindi, gli Onryō hanno sfoderato un concerto mostruoso che mi ha lasciato anche questa volta completamente basito. Il fatto è che loro fanno parte di quella categoria di gruppi per me assolutamente impogabili perché me ne resto lì impalato (o quasi) a osservare meravigliato e iper-concentrato tutto ciò che con i loro strumenti riescono a suonare con una precisione millimetrica, a dispetto dei tantissimi virtuosismi. E proprio questo succede con gli Onryō ogni volta che li rivedo scalmanarsi con il loro grind cervellotico, altrimenti conosciuto come math/death/brutalcore o come minkia volete. Ma attenzione che, pur essendo ultra-tecnici e perciò poco fruibili, non sono freddi ma sono, al contrario, piuttosto intensi, e Daniel, seppur la sua voce fosse forse un po' bassa nel mix, sa intrattenere bene il pubblico, come quando ha tirato fuori un assurdo "super-microfono" (così l'ha chiamato lui) per una delirante intro!
Totalmente rimbambolato dal caos degli Onryō, alla fine del loro show me ne sono uscito per un po' fuori dal locale per far riposare i miei timpani provatissimi e per fare quattro chiacchiere con gli amici, anche se stava piovendo. Così facendo però, mi sono perso gran parte del massacro del gruppo successivo, i Neid.
Appena rientrato nel locale, mi sono goduto le ultime 3 canzoni dei viterbesi Neid, un quartetto sempre in giro a spargere per il mondo il loro rumore (fra qualche mese saranno in Romania di spalla ai Clitgore e poi in Repubblica Ceca per aprire per i Rotten Sound, mica quisquilie!) e che, fra l'altro, ho visto a settembre in occasione del fantastico Go! Fest #8.
Come previsto, durante i Neid si è scatenato, per la prima volta nella serata, un buon pogo con tanto di qualche stage diver impazzito. Inutile dire che mi sono buttato anch'io nella mischia visto che, dopo il rumore labirintico degli Onryō, per sfogarci ci serviva qualcosa di più diretto e ignorante come i Neid. E poi quant'è figa la loro versione di "All Cops are Bastards" dei 4-Skins, con cui ormai chiudono tradizionalmente il loro set!
Con questa salutare iniezione di grind/hardcore nelle nostre vene, non poteva esserci gruppo migliore per finire la serata come i Discomfort, un giovane quartetto veneziano facente parte del famoso collettivo Venezia Hardcore. Fra l'altro, alcuni loro membri vivono adesso in Inghilterra, perciò questi sono partiti da Londra proprio per venire qui a suonare, e già per questo meritano rispetto. Nonostante questa lontananza geografica fra i membri stessi, i Discomfort sono sempre attivissimi a livello di attività live tanto che, per esempio, il giorno dopo il Grind Galà hanno suonato in quel di Cesena.
Forti dell'ancora fresco album di debutto "Fear" (Epidemic Records), i tatuatissimi Discomfort, come i Neid, hardcore lo sono sul serio, anche se lo mischiano con la glacialità del più apocalittico black metal, e pure con dei fangosissimi rallentamenti tipici dello sludge. In pratica, i Discomfort suonano ciò che potrebbe essere definito come blackened HC punk, partorendo così uno stile affine a quello di gente come Hexis o Ramlord. E pure qui c'è stato una buona dose di pogo, anche se niente di assassino ma va benissimo lo stesso.
In conclusione, è stata una bella serata passata a vedere, in compagnia di un sacco di amici e di nuove conoscenze, cinque bei gruppi, ognuno con un proprio modo di concepire la musica estrema. Ci saranno state 50 persone circa, quindi niente di paragonabile ad altre serate al 360 dove il pienone c'è stato sul serio come il soprammenzionato Marci su Roma o quella che, il 20 luglio 2018, ha visto l'esordio live dei grandi Tempest. Ma quelle 50 persone sono state quelle giuste per apprezzare questa serata raffinatissima all'insegna del death metal e del grindcore. Il prossimo appuntamento al 360? Giusto domani per una serata dedicata al black/death metal (flyer qui a sinistra) che vedrà sul palco i Verano's Dogs, i veronesi Sepolcro, e l'esordio live sia dei Bedsore che dei Thecodontion (la cui prima cassetta, "Thecodontia", ha riscosso un sorprendente successo nell'underground più sozzo), entrambi romani. Quindi, ci vediamo lì, e magari farò un live report anche di questa serata! Ma intanto, godetevi tutte queste mie foto al solito molto sobrie...e il bello è che sobrio lo sono stato incredibilmente sul serio durante TUTTO il Grind Galà come nemmanco uno straight-edge!
P.S.:
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ALTRE FOTO:
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