Data: 7 novembre 2019
Locale: Trecentosessantagradi
Ingresso: 5 €
Comunicazione di servizio:
sarà forse la millesima volta che ve lo annuncio ma sappiate che il 24 marzo 2019 è uscito il mio libro sulla first wave of black metal intitolato "Nel Segno del Marchio Nero". Se volete sapere qualcosina sulle gesta degli Hellhammer, Sodom, Bathory ma anche di gruppi un pochino meno famosi come Parabellum, Vulga e chi più ne ha più ne metta, questo libro fa per voi. Ah, puntualizzo che è un ebook e che si può comprare attraverso i migliori stores digitali come Amazon, IBS, Google Books e altri. Comprate, leggete e poi fatemi sapere, eh! DAJE!!!
--------------------------------
Il 7 novembre 2019 c'è stata una serata imperdibile per ogni amante del death metal vecchia scuola più oscuro. In più, per me è stata anche un'importante occasione per rivedere in azione i Sepolcro, di cui mi sono praticamente innamorato l'anno scorso, quando sono venuti qui sempre al 360. E, insieme a loro, altri giovani grupponi uno più figo dell'altro, cioè i milanesi Morbus Grave e gli eroi locali Thulsa Doom.
Quando sono arrivato al locale, i Morbus Grave stavano già suonando ma da poco, quindi non mi sono perso granchè. Ma se fossi arrivato veramente tardi, allora avrei di sicuro rosicato perché i Morbus Grave, che prima di questo concerto non conoscevo affatto, suonano un bel death metal di matrice svedese che mi ha ricordato terribilmente i Grotesque, anche per la voce lacerante del cantante (già in passato nei Sepulcral, recensiti parecchi anni fa su queste pagine). Delle influenze di black metal occulto colorano poi di (nera) pece il tutto, per un modo di concepire il death metal che i presenti hanno apprezzato. Faccio notare che i Morbus Grave, che quest'anno hanno dato alle stampe ben due demo, in quel periodo stavano facendo un tour di 6 giorni proprio con i Sepolcro, conclusosi una settimanella fa.
Finito il gruppo di apertura, c'era grande attesa per il secondo concerto romano dei Thulsa Doom, di cui si sta parlando molto in questi ultimi tempi (per esempio, sono stati intervistati qualche mese fa dalla fanzine Metal Redentor e pure da Blog Thrower), avendo pubblicato l'anno scorso un possente EP di debutto, "Realms of Hatred", per l'irlandese Invictus Productions, mica quisquilie! Formati da membri o ex-membri di gruppi di puro culto come Demonomancy, Vultures Vengeance e Necromancer, i Thulsa Doom hanno spaccato veramente tanti culi con una prestazione sopra le righe, scatenando anche qualche brevissimo momento di pogo a metà setlist. Questo è merito non soltanto di questi tre ragazzi indemoniati (di cui ho particolarmente apprezzato il batterista, capace di tirare dei tendenti di rara ferocia), ma anche, direi, del tipo di death metal che suonano. Infatti, il loro è un death metal radicalmente anni '80, di quello brutale, selvaggio e un po' thrashone alla maniera di gruppi come Possessed, Infernäl Mäjesty, primissimi Morbid Angel e Slaughter Lord, di cui, se non ricordo male, hanno suonato anche una cover di "Bringer of War". Ma in fin dei conti, da un gruppo i cui membri si truccano con l'occhiale war metal, vestono le maglie di Sadistic Intent, At War e degli stessi Slaughter Lord, e che suonano pure con degli splendidi battle jacket che vomitano anni '80 da tutti i pori, non ti puoi aspettare altro che intensità e brutalità a bizzeffe! Pochi cazzi, per me i Thulsa Doom, che hanno suonato pure un pezzo nuovo, sono stati il migliore gruppo dell'intera serata, senza se e senza ma!
Il 360 era abbastanza pieno per i Thulsa Doom ma, purtroppo, si è un po' svuotato per i veronesi Sepolcro, durante i quali gli spettatori (incluso me) sono stati tipo 20 circa. Comunque sia, i Sepolcro, che si sono stavolta presentati con una formazione a quattro elementi (e di nuovo il cantante/chitarrista ha suonato con gli occhiali da sole manco fosse un Blues Brother!), hanno suonato il loro bel death metal catacombale e pestilenziale, con parecchi pezzi tratti dal loro acclamato "Amorphous Mass", EP che ho recensito poco tempo fa. Purtroppo però, a questo giro i nostri non mi hanno granchè impressionato, e questo è da imputare, per esempio, a un settaggio dei volumi non proprio ottimale (voci troppo basse...), e senza dimenticare ovviamente il fatto di essere stati preceduti dai Thulsa Doom, che hanno fatto un concerto di pura furia come pochi. Inoltre, l'anno scorso chiedemmo il bis ai Sepolcro mentre questa volta non c'è stato. Poco male, hanno comunque chiuso per bene e senza intoppi una serata completamente dedita al death metal vecchia scuola, cioè l'unico VERO death metal possibile.
Poco altro da dire. Questa è stata una serata tranquilla (a parte per le orecchie, che sono state debitamente violentate!) e praticamente intima per pochi ma veri appassionati del metallo estremo. Peccato che sia stata organizzata di giovedì, giorno un po' sfortunato, ma se non ci fossero serate come questa, fra l'altro organizzata dalla Sycamore Shows, bisognerebbe inventarle!
No comments:
Post a Comment