giovedì 16 ottobre 2025

Refuse/Resist #22 (2025)

Allora, vediamo un po': il primo numero di Refuse/Resist, lo 0, è uscito nel 2019, anno che ormai sembra lontanissimo perché lontanissimo sembra tutto quello che è successo prima del maledetto Covid. E un mese fa questa fanza bolognese è arrivata addirittura al 22esimo numero, un traguardo ambitissimo anche perché piuttosto inusuale per le fanzine, spesso dalla vita breve. Ma, pur conoscendola da un po', mi sono deciso a comprarla solo recentemente, acquistando proprio l'ultimo numero. E devo proprio dire meglio tardi che mai! Infatti ho finalmente toccato con mano questa fanza, che è veramente di altissima qualità e piena di contenuti interessanti. A questo punto, meglio recuperare i numeri passati, alcuni dei quali liberamente scaricabili attraverso la pagina FaceBook di Refuse/Resist. Insomma, un po' come ho fatto io con i 3 numeri di Timpani allo Spiedo, resi liberamente disponibili tramite la sezione "Download" ma di cui, fra l'altro, mi sono rimaste ancora delle copie fisiche, specialmente del 2, quindi chiedete se interessati ad acquistarne una.

Ma com'è Refuse/Resist? Com'è il 22? Prima di tutto, apprezzo un botto la copertina, un bel disegno incendiario con una molotov in primo piano che non spoilera assolutamente nulla circa i contenuti, in una scelta piuttosto insolita. E appena si comincia a sfogliare la fanza, ci si accorge della larghezza di vedute di quest* ragazz*, che trattano praticamente tutto l'universo metalpunk senza paraocchi né barriere di sorta. Già le interviste, riservate solo a gruppi italiani, spaziano dal grind dei modenesi Grumo (che - attenzione! - il 2 novembre scenderanno qui a Roma per suonare al Defrag) all'oi! dei fiorentini Iena, o ancora dal thrash metal dei ferraresi Game Over (intervistati su queste stesse pagine ben 15 anni fa quando erano ancora dei giovincelli sbarbatelli) e agli inclassificabili e cervellotici (in tutti i sensi!) PensieriOltre di Arezzo. Insomma, qui c'è una notevole apertura mentale, che si riflette anche in tutto il resto, come si vedrà.

In questo resto, ci rientrano ovviamente le recensioni, 19 in totale, piuttosto analitiche anche perché alcune sono belle lunghe, prima fra tutte quella sui trentini Astio. Pure qui c'è di che scegliere, visto inoltre che in tal caso non si parla soltanto di gruppi italiani underground, come i giovanissimi Apoptosi o i Gasse (da poco purtroppo scioltisi dopo aver sfornato un bel secondo album) ma anche stranieri, talvolta appartenenti addirittura più al mainstream come gli svedesi The Haunted. In tutto ciò, c'è solo un piccolo problema, una piccola svista: in realtà le recensioni sono 18 in quanto quella sui fiorentini The Rads si ripete 2 volte dato che occupa per sbaglio anche lo spazio originariamente assegnato alla compilation "Chi scappa è oppresso in ogni modo", la cui recensione è completamente assente. Occhio a queste cose, regaz!

Finite le recensioni, è ora il turno di una rubrica molto particolare intitolata "Art'n'Lifes", dedicata praticamente alle arti e ai mestieri che ruotano intorno alla nostra cultura metalpunk, approfondendola così ancora di più. Più nello specifico, vi si trovano 2 interviste, una a RebellioSogno, un'artista e illustratrice genovese dal tocco dark ma di stanza a Firenze; e l'altra a Marco aka Boh_Tattoos, un tatuatore e graffittaro bresciano ma di stanza a Bologna. Ebbene, queste rappresentano delle belle variazioni extramusicali non molto comuni nelle fanze metalpunk, accompagnate fra l'altro da una variazione un po' più comune come una rubrica dedicata al cinema ovviamente horror, e in tal caso pure bello splatteroso, chiamata molto sobriamente "Cinemerda". E all'interno vi si trova una recensione molto dettagliata  del malatissimo e surreale "Last House on Dead End Street" di Roger Watkins, film-cult che prima non conoscevo affatto.

Ma come si presenta invece tecnicamente Refuse/Resist? Ha in tutto 60 pagine (ma la 58 e la 59 sono totalmente vuote, proprio come in Timpani allo Spiedo #1) che, racchiuse in normali fogli A4, sono piuttosto minimaliste e accattivanti al tempo stesso. Minimaliste perché non denotano particolari abbellimenti, visto che hanno perlopiù solo un semplice sfondo bianco e caratteri neri. Eppure, riescono comunque a essere accattivanti grazie alle tante foto e immagini (tra cui dei disegni sparsi qui e là), fra l'altro spesso a colori, altra caratteristica che fa distinguere Refuse/Resist dalle altre consorelle, spesso più che altro in un classicissimo bianco e nero.

Ergo, Refuse/Resist, che prende il nome dall'omonimo brano dei Sepultura sintetizzando pure così l'attitudine che la muove, è una bellissima fanza, non solo per l'apertura mentale mostrata da quest* ragazz*. Ma ciò che è ancor più bello è che tutt* loro formano un vero collettivo attivo anche nell'organizzazione di concerti e festival. Allora sappiate che domani e dopodomani si terrà allo storico El Paso di Torino la primissima edizione del Do Your World Fest, cioè una rassegna che, già inserita da un po' di tempo nel calendario dei concerti che cerco sempre di aggiornare il più possibile, si prospetta fighissima grazie a gruppi e artisti perlopiù accacì/fastcore/grindviolence come Neid, Cranked!, Jilted, Repulsione, Klava (dove suona Liuc Mammoth, uno degli scribacchini della fanza), Mucopus, i miei amatissimi Milizia HC e altri ancora. E il buon Capó dei Neid presenterà pure il suo "Killed by Noise". Tutta roba tosta, nevvero? Anzi, tostissima. Proprio come Refuse/Resist!

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