Data: 30 maggio 2020
Locale: live in streaming su YouTube
Ingresso: vabbè... gratis ma con possibilità di donare qualcosa al 360.
Comunicazione di servizio:
prima di leggere questo lunghissimo live report, vi annuncio che in questi giorni sto assemblando una mega-compilation con tutti gruppi HC/grind/Oi!/punk di Roma e dintorni. All'iniziativa ci partecipano già xSenselessxPositivityx, I Maiali, Tumultum Hostilis, Verano's Dogs, Mind/Knot, Short Fuse, No Look City, Grigio Piombo, No More Lies, Causeffect, Sbocco Nichilista, e altri che verranno.
La compilation sarà pubblicata su BandCamp e sarà o in free download oppure sarà una compilation benefit (mi piacerebbe per il 360).
Se volete partecipare con il vostro gruppo, contattatemi a timpaniallospiedozine@hotmail.com e vedrò se inserirvi.
-----------------------------------------------------
Una cosa che mi piace molto dell'hardcore punk è che, al contrario del metal, esso è un genere crudo, realista, vero, che permette a chi lo suona di parlare anche di se stessi, delle proprie fragilità, della propria umanità sia nel bene che nel male, e a chi lo ascolta perfino di cambiare e migliorare come persona, attuando magari delle scelte di vita radicali. E questa quarantena, che è stata durissima per tante persone e purtroppo fatale per altre, mi ha fatto capire molto di me stesso, forse anche troppo, visto che sono passato attraverso varie fasi, andando così dalla più intensa positività alla più profonda tristezza, arrivando ad attuare anche scelte "sbagliate" che sono andate contro me stesso e perfino contro certe persone a me veramente care. Alla fine, forte anche del fatto di aver preso, a un certo punto, come inno personale "Watch Me Rise" degli Have Heart, ho concluso che bisogna ricordarsi dei propri errori, delle proprie sconfitte e dei propri fallimenti perché essi danno l'occasione di stravolgere in positivo noi stessi, di diventare persone migliori e più forti, adattandosi così meglio a quanto ci succede intorno a noi e dentro di noi (perché, in fondo, il vero nemico siamo noi stessi). Ma, in ogni caso, come dicevano i Terror, "I'm only stronger"!
Ecco, i ragazzi del Till Death sono un grande esempio di spirito di adattamento perché, per il 30 maggio, hanno organizzato una serata molto particolare chiamata "Fuck Covid-19 Edition", nella quale hanno "costretto" 21 fra gruppi e artisti vari a suonare in acustico, stravolgendo così le proprie canzoni in modi anche veramente inaspettati. Lo scopo di tutto ciò era duplice: ricreare quel bel senso di comunità e di cameratismo tipico dei concerti HC; e aiutare il 360, che attualmente sta in cattive acque. Alla fine, quest'iniziativa, questo concerto in streaming si è rivelato bellissimo... anche perché, durante la visione, abbiamo potuto interagire fra di noi in una chat che, come potete vedere dalla foto qui sopra, è diventata a poco a poco un delirio totale ahah! Adesso vediamo che cosa è successo, e vi assicuro che ne vedrete delle belle!
I primi a suonare sono stati gli Idont, che vidi live l'anno scorso al Malatempora (RIP), quando, se non ricordo male, loro suonarono tutti con degli occhiali da sole che nemmanco i The Blues Brothers! In quest'occasione hanno suonato una cover, la nuovissima "Bloody Valentine" dei Machine Gun Kelly, con tanto di batteria elettronica così da simulare un po' la canzone originale. E qua vi anticipo che i vari batteristi si sono inventati letteralmente di tutto per dare una parvenza di suonare il loro strumento!
Poi è venuto il turno dei The Ammonoids, che hanno suonato "Let Her Go", prima fra le tante canzoni dal testo d'amore struggente che sono state proposte in questa serata. Qui faccio notare due cose: il batterista ha suonato su... un pacco (o cos'altro era?); e Matteo ha "parlato" col pubblico dopo la fine della canzone, sempre con la sua caratteristica vena ironica come se si fosse trovato veramente sul palco, e peccato che nessun altro gruppo abbia fatto una cosa simile, terminando semplicemente i propri pezzi e bon.
E adesso un altro gruppo punk rock: i Closed Speech, che sono simpatici e (auto)-ironici pure in acustico. I nostri hanno completamente stravolto la propria "Banana State" suonandola col pianoforte e pure con l'armonica a bocca! E poi cazzo, voglio anch'io gli occhiali a forma di bottiglia birra del cantante!
Dopo, momento super-emo con i Regrowth, quintetto di hc melodico di belle speranze che si è divertito a ri-arrangiare la loro "Wilt", di cui è uscito da pochissimo un bel video ufficiale su YouTube.
E ora uno dei gruppi che ero più curioso di sentire: i Rake-Off. Di norma sono belli incazzati e cattivi ma in quest'occasione hanno voluto sorprendere tutti noi suonando in una fighissima versione blues sia "Despise" che "Self-Disgrace", con un Fabio versione crooner, supportato ogni tanto dai fischi molto western di Francesco. A 'sto punto, vi dico subito che, fra tutti gruppi in scaletta, i Rake-Off sono quelli che più mi hanno preso perché hanno ri-arrangiato i loro pezzi in modo molto fantasioso.
Dopo di loro, eccovi i Blind Ride, terzetto da Campobasso nato nel 2019 dalle ceneri dei Fronte della Spirale, che ho visto l'anno scorso di supporto ai Circle One il giorno stesso in cui tornai da una bella vacanza a Valencia. I Blind Ride, che prossimamente saranno recensiti su queste pagine, hanno debuttato da poco con l'EP "Too Fast for a Sick Dog", di cui hanno hanno suonato proprio la titletrack. Belli cupi, fa strano vedere un gruppo HC punk, seppur non così convenzionale, i cui componenti sono tutti dei capelloni! Viva i capelli lunghi!!!
Tocca adesso agli Iena, tre fiorentini che hanno riproposto perfettamente in acustico il loro crudo street punk con voce ringhiosa e cori alcolici con la loro "Sprofonda l'abisso", fra le canzoni più intense della serata. E pensare che gli Iena sono formati da gente che suona in gruppi di tutt'altro genere come i velocissimi Carlos Dunga e xDeloreanx!
Altro momento emo con i Rejoyce/Rejoice, di cui si è esibito solo il cantante/chitarrista. La loro "A Creature in a Hellhole is a Piece of Art" è pura introspezione!
L'introspezione continua con i Not Sober at All, sestetto ultra-melodico che qui si è esibito con una formazione a 4 suonando una canzone inedita cantata con parecchio trasporto in italiano, intitolata "Luglio". Il testo strappa-lacrime di questa canzone è veramente profondo e significativo, la cui intensità è stata però un po' stemperata dal batterista, che ha suonato... sui colli di alcune bottiglie di birra! Un vero delirio ahah!
Dopo due pezzi introspettivi, ci volevano i Plakkaggio per ridare un po' di durezza a questa serata! E ci ha pensato il loro cantante/chitarrista per farlo, suonando la loro "Leggenda", dove si è respirato perfino un po' di black metal. I Plakkaggio, secondo me uno dei gruppi più originali della scena HC laziale vista la loro insolita miscela fra HC punk, Oi!, heavy metal e black metal, li vidi l'anno scorso in una splendida serata al Communia, nella quale ci fu fra l'altro il ritorno live dei The Difference dopo ben 12 anni di assenza dalle scene.
Sempre dalla parte gli ultimi, ecco... Gli Ultimi! Questi street punkettoni romani hanno giocato "facile" proponendo, nella veste di un duetto voce/chitarra, un pezzo già di per sè acustico come "Rimane una canzone". Questa è una ballata acustica veramente emozionante e coinvolgente che, importante sottolinearlo, è dedicata a Sigaro della Banda Bassotti, purtroppo deceduto due anni fa.
Ha giocato "facile" anche Palm Down, al secolo Francesco Zappia (anche nei Rejoyce/Rejoice), ma "facile" nel senso che il suo progetto, che ha debuttato l'anno scorso col suo primo album, è acustico a tutti gli effetti. A giudicare dalla canzone qui proposta, "Storm of Feelings", devo dire che Francesco, che nel video portava una adorabile camicia sgargiante che nemmanco Ace Ventura, ha una bella e intensa voce, e spero che continui su questa direzione perché è parecchio interessante, per quanto non sia esattamente il mio genere.
Ed ecco i Dalton, che mi ricordo di aver perso al Questa E' Roma 2019. Da pochissimo usciti con il loro terzo album "Papillon", questi sono 4 skin tatuatissimi ma dal cuore tenero che hanno suonato "Senza amore", praticamente un blues con una fantastica parte strumentale nel mezzo. Figa, non c'è altro da dire!
Altro progetto veramente acustico con Gab de la Vega, un hardcore kid che si è dato al cantautorato dal 2011, il quale ha suonato la sua "I Still Believe", tratta dal suo ultimo album "Beyond Space and Time", pubblicato nel gennaio 2020.
Si ritorna all'oi! più strafottente con i Sempre Peggio, quintetto milanese che ha suonato qui sotto forma di terzetto ben 3 canzoni, cioè l'inedita e moooolto attuale "Chat", "Fate i Nabat" (attesissima eheh!) e "Vincenzo". Ora, adoro un botto la voce urlata del cantante, e comunque la chat, durante i Sempre Peggio, è stata assurda, fra chi voleva i Nabat, i Fabat (cioè io eheh!) mentre altri hanno implorato di suonare (ma ormai era troppo tardi!), "Rinnegato Oi!"! Ah, dettaglio tecnico: all'inizio c'è stato qualche problema con il video che, sempre durante 'sto gruppo, si era stranamente rimpicciolito ma, per fortuna, i ragazzi del Till Death hanno risolto 'sta cosa senza troppi patemi.
La cosa delirante è che, se con i Sempre Peggio il video si era rimpicciolito, con i Second by Default si era ingrandito a livelli atroci! Ma anche questo problema non è sfuggito al Till Death, che lo ha risolto tempestivamente. I Second by Default sono un altro di quei gruppi di cui si è esibito soltanto un componente, il quale, con "Avista", ha dato una buona prova non solo vocale ma anche chitarristica suonando perfino un assolo. Fra l'altro, questo gruppo, che praticamente suona metalcore, l'ho visto agli inizi di gennaio 2020 all'Alvarado in una serata che ricordo sempre con grande piacere... anche se in sala concerti faceva un caldo veramente assurdo!
Curioso come i componenti dei Rejoyce/Rejoice amino i progetti solisti acustici! Sì, perché anche Lorenzo Betterini, il loro batterista, si è esibito in questa serata in versione solista, a nome Foxtail. Il nostro ha suonato "Throwing Chances", cioè una canzone ancora fresca fresca visto che è stata pubblicata nel febbraio di quest'anno.
Ora, potevano mancare gli eroi locali Short Fuse in questa serata? Certo che no! I nostri, in una formazione a 3, hanno proposto "Religion is War", tratta dal loro ultimo album "Sink or Swim" (2019), e devo dire che sono fighi e intensi persino in acustico! Curiosità: non so voi ma mi si è gasato il mio lato nerd metallaro quando, nella camera del chitarrista Jacopo, ci ho trovato persino uno sticker degli Hellhammer che, in un mare di memorabilia tutta più o meno hardcore, fanno sempre un bell'effetto!
Dopo di loro, eccovi i Pressa, terzetto street punk da Civitavecchia che non vedo live dal release party degli Short Fuse. Questi ragazzi hanno suonato la loro "Notte di tempesta", canzone che ha un testo bellissimo e che lo vedo vicino a me perché parla di dover lottare con se stessi e anche con un passato personale che ritorna. Insomma, ragazzi, la canzone l'avete scelta veramente bene!
Quindi, è il turno dei Mind/Knot, gruppo di hardcore punk furioso anni '80 che ha qui riproposto, anch'essi in un duetto voce/chitarra, l'incazzatissima "Don't Break My Brain". Di questo gruppo ho un ricordo bellissimo e pure relativamente bruttissimo perché, se ben ricordate, nella serata allo Spartaco dove loro hanno suonato a febbraio... mi lussai in modo spettacolare il pollice destro ahah!
E l'ultimo gruppo sono stati i Calzeeni. Questi tre ragazzi totalmente fusi di testa suonano punk rock, e mi devo complimentare con loro perché, per la loro "Gambino", hanno girato praticamente quello che sembra a tutti gli effetti un video promozionale che vanta persino la partecipazione, in una veste quasi...ehm... osè, di Demian degli Idont/Inferno Sci-fi Grind'n'Roll/Undertakers. Mmmh... mi sa che devo rivalutare i Calzeeni anche in formato live!
Quando l'ultimo gruppo ha finito di suonare, io non ci potevo credere: dopo solo un'ora, cioè dalle 21 alle 22, era già tutto finito! Insomma, il tempo è letteralmente volato e personalmente mi sono divertito un casino a guardare tutti questi gruppi in versione acustica, specie quelli dei miei amici e pure quelli che ho visto più e più volte su di un palco. Devo ammettere anche che, a un certo punto, mi sono commosso, sia perché ho tanti bei ricordi delle nostre serate dove ho anche conosciuto un sacco di belle persone che apprezzo e stimo, e sia perché mi e ci mancano un botto questi momenti di comunità, di condivisione, di felicità, e quindi questa serata, che è stata bella coinvolgente ed emozionante, ha colmato per un po' questo vuoto. Però, a pensarci bene, mi mancano anche i ritardi di queste serate, e infatti volevo presentarmi tipo alle 21.30, e invece mi sono accorto che stavolta il Till Death è stato puntualissimo ahah! Ergo, ringrazio sia i ragazzi di questo fantastico collettivo che tutti i gruppi/artisti vari che hanno preso parte a quest'ottima iniziativa e spero che il Till Death ne farà di altre, anche perché per i concerti nostri credo che se ne riparli per gennaio 2021 o giù di lì. Ma dai, siamo positivi, ed è stato bello godere questi momenti! Alla salute, ragazz* (nella foto qui in basso stavano suonando Gli Ultimi)!
No comments:
Post a Comment