Thursday, February 7, 2013

Abyssal Flames - "Carnal Devastation" (2013)

EP (SBRT Records, 2013)

Formazione (2011):   Rocco Castellano – voce;
                                    Giuseppe Patella – chitarra;
                                    Rokko Zingaropoli – basso;
                                    Ale Fornari – batteria.

Provenienza:              Castellaneta (Taranto), Puglia.

Canzone migliore del disco:

“Altered Blood”.

Punto di forza dell’opera:

la voce.
                                                       Copertina: Rocco Castellano 

Oddio ragazzi, che disco! In fin dei conti ormai non mi dovrei più sorprendere delle uscite della SBRT Records, eppure non posso farci niente, è più forte di me. Anche perché, quando ho visto la copertina del disco, mi aspettavo un death metal antico alla maniera svedese, cioè scanzonato e puzzolente a là Entombed/Dismember (i primi, beninteso). E invece ti metti ad ascoltare il primo pezzo di “Carnal Devastation” e BOOM… ecco una sorpresa spiazzante come poche, che sa essere interessante e particolare sì, ma lo fa in un modo tutto suo, rivelandosi però in certi punti un po’ troppo discutibile. Non corriamo e cerchiamo di argomentare il tutto con calma e sangue freddo.

Prima di tutto, devo rispondere a una domanda: sì, gli Abyssal Flames effettivamente suonano death metal vecchia scuola. Si tratta però di un death metal rozzissimo, per certi versi vicino a quello degli Unburied visto, che per esempio, in entrambe le esperienze è bandito qualsiasi intervento di chitarra solista (il gruppo pugliese ci tiene a sottolineare di volere una sola ascia in formazione in modo da creare “brani diretti e d’impatto”), e la struttura dei pezzi è abbastanza simile. Almeno lo è per quanto riguarda la quasi perfetta rigidità e sequenzialità dei brani (si sentano a tal proposito “Wasted by Insanity” e “Divine Punishment”), fatta magari di continui botta e risposta fra due sole soluzioni musicali che fa avvicinare gli Abyssal Flames ai gruppi più duri e pesanti del punk/HC britannico (Disorder e Chaos UK su tutti… ma anche i Chaotic Dischord non scherzano affatto. Basta però fare er fighetta cazzo!). Solo che tale struttura – tipo, così controllata e precisa (senz’assoli soprattutto) fa a cazzotti con la durata spesso esosa dei pezzi (“Wasted by Insanity” dura la bellezza di 4 minuti che sembrano infiniti), nonostante la maggiorparte sia lunga circa 2 minuti o poco meno.

Perlomeno, il gruppo sa come diversificare fra loro i vari episodi. Per fare qualche esempio, “Altered Blood” ha inflessioni black, “Drowned” è incredibilmente melodica (ed è anche la canzone meno estrema di tutte), la titletrack ha una piccola dose di brutal, mentre “Divine Punishment è più death metal puro, finalmente si sente un po’ di piacevole puzza tipica del genere. Ma il gruppo, qui e là, ci va stranamente leggero inventandosi dei tempi medi, talvolta groovy, non esattamente estremi. Ed è per questo che le parti più pacate di “Drowned” non vanno molto d’accordo con i grugniti belli cupi e rozzi di Rocco, che comunque ha il merito di essere espressivo e capace di creare buone linee vocali.

Queste intuizioni più leggere (di cui è pieno anche “Wasted by Insanity”, ma in tal caso funzionano meglio) sono un completo paradosso se si pensa anche al lavoro di batteria nel resto del disco dove invece Ale si scatena letteralmente. Infatti, lui o va in blast – beats o va in tupa – tupa velocissimi, non ci sono vie di mezzo. Io consiglio di continuare su queste direttive e quindi di lasciare, almeno in parte, i tempi più lenti. Fra l’altro, il batterista risulta molto capace nell’accentare, tramite efficaci interventi, il lavoro dei compagni.

Ma non è finita ancora. Eh sì, perché il rozzume si manifesta anche nella produzione: semplice, abbastanza pulita ma con il suono di batteria totalmente naturale, senza quindi quel cazzo di trigger che rovina tantissimo questo strumento. Per una volta tanto c’è un gruppo che non ha paura di sporcarsi le mani, bene così, cazzo!
Insomma, gli Abyssal Flames hanno alla fine un solo difetto, che però è anche il più importante (e il più raro, per giunta): sono abbastanza bravi individualmente ma collettivamente fanno desiderare, non ci sono buone canzoni in sé. Per ora tutto è confuso, fermo a un collage di intuizioni, magari anche felici, e quindi adesso l’obiettivo è quello di renderle organiche e chiare. Basta ancora un po’ di lavoro e di volontà, e tutto è fatto per creare almeno un buon disco. Dai che non ci vuole molto, le premesse ci sono, ma PER FAVORE… chiedo per favore, siate più estremi e senza pietà che i timpani devono sanguinare!

Voto: 58

Flavio “Claustrofobia” Adducci

Scaletta:

1 – Apocalypse from the Abyss (intro)/ 2 – Wasted by Insanity/ 3 – Altered Blood/ 4 – Drowned/ 5 – Carnal Devastation/ 6 – Divine Punishment

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