Friday, September 4, 2009

Masturbacion Cristiana - "Devastando Cristianos"

Prima di leggere la prima recensione, mi sembra giusto anche farvi presente del seguente avviso, dato che in fin dei conti vorrei dare a tutti una visione integrale del numero e di quelli successivi.
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RECENSIONI

Devo subito annunciare un cambiamento nel metodo di valutazione: non è più in decimi ma in centesimi e la motivazione di questo apparentemente inutile cambiamento è per far capire meglio a chi legge chi, tra due gruppi con un voto in decimi praticamente identico, sia, per il redattore, realmente migliore. Quindi, se due gruppi con il metodo in decimi si beccano, che ne so, un 7, chi è quello che piace di più al redattore si becca un voto più alto, e così invece di un 7, che equivale in centesimi ovviamente ad un 70, si becca un 72 o dintorni. Capito?

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MASTURBACION CRISTIANA – “DEVASTANDO CRISTIANOS”

Bisogna dirlo, il Sudamerica è una delle culle del Metal estremo, e lo dimostrano gruppi come gli ormai da tempo venduti Sepultura( chi si ricorda le ormai polverose primissime testimonianze del gruppo?), i Sarcofago( che, tra l’altro, sono considerati i creatori del war metal), gli ultra-provocatori Anarchus, oppure la grande triade peruviana Anal Vomit-Mortem-Necropsya, ossia dei gruppi che hanno dimostrato come il Metal, musica che, di fatto, parla una lingua internazionale, si possa intrufolare in ogni angolo del globo, anche il più oscuro, piantando così le radici per la nascita della scena del proprio paese, e questi 4 ragazzotti ecuadoregni, ossia i Masturbacion Cristiana( 10 e lode per il nome cavolo! Tra l’altro trovati grazie a Metal Archives…se non ci fosse lui..), rispettano tale tradizione, e lo fanno inviando ai posteri un disco veramente da intenditori, col palato fino, ossia il molto esplicativo “Devastando Cristianos”, e il risultato è, se non ottimo, promettente.
“Devastando Cristianos”: un nome, una garanzia, senza dubbi di sorta. Un mattatoio dove trovano posto 7 pezzi più come bonus la versione inglese di “Invocacion”, un inferno musicale introdotto da una campana a morto che segna sadisticamente l’ora dello sterminio sopraggiunta infatti, dopo un po’, da un mitra che fa sfoggio di tutta la sua brutalità massacrando a più non posso, senza pietà alcuna, una marea di cristiani urlanti senza vie di scampo. E subito dopo….la Musica, ossia un black/death non particolarmente violento, decisamente e spensieratamente semplice ed anche abbastanza equilibrato tra parti veloci e parti più lente( quindi siamo lontani dai territori ultra-brutali di gruppi quali Black Witchery et similia) ma che sa essere, sereno paradosso, capace di soluzioni molto volentieri differenti l’una dall’altra, oltre che abile a trasmettere, almeno personalmente, un livello di malvagità che è, se non particolarmente alto, abbastanza coinvolgente.
Allora, partiamo dalla batteria: poca tecnica, poca fantasia per quanto riguarda il variare in diverso modo da quello standard uno stesso pattern ma buona nel diversificare almeno un minimo le diverse soluzioni, e molta marzialità, molta meccanicità( praticamente il batterista sembra una drum machine umana- tralasciando gli errori- dato il suo lavoro ultra-semplice, quasi privo di variazioni insomma) che in teoria dovrebbe essere un difetto ma in un simile contesto si traduce in un pregio con i controfiocchi perché in questo modo la batteria, decisamente e spassionatamente sporca, sembra sottolineare la natura fredda, assassina, delle liriche, risultando quindi malvagia, coerente con tutto il resto. Le chitarre, prive nel senso più completo delle parti soliste( ovviamente data la povertà tecnica generale del gruppo) semplicemente sporche anch’esse( anche se non siamo certamente ai livelli al limite dell’inascoltabile dei primi Beherit), apparentemente monotematiche, sanno essere decisamente malvagie( come in “Flamas en el Cielo”, specialmente nel terzo riff, veramente devastante!), oltre che abbastanza fantasiose nelle varie soluzioni passando per esempio da riffs groovy, epici oserei dire( “Canibalismo Espiritual”, “Refugio de Mentiras”), a riffs più strettamente black metal( come in “Desafion Infernal” e “Refugio de Mentiras”), per non dimenticare poi oscuri riffs d’atmosfera ( come in “Desafion Infernal” e “Canibalismo Espiritual”), svolgendo quindi un lavoro decisamente buono, tenendo così desta l’attenzione dell’ascoltatore, cercando di far intrufolare nel discorso musicale soluzioni che non hanno niente da invidiare a gruppi ben più preparati. Il basso svolge un lavoro dignitoso, semplice, non distaccandosi dai classici canoni d’utilizzo. La voce, invece, a mio avviso, è il massimo di tutti gli aspetti prettamente musicali del gruppo, grazie ad una prova superlativa dovuta all’isterismo puro, infernale( ma comunque siamo ben lontani dalle gride frastornanti, maligne oltre il collasso di gruppi quali i Belketre) del cantante, che vomita letteralmente le tonsille, sembrando un posseduto nel vero senso della parola, uno che nella visione di cristiani che vengono lentamente squartati, sbudellati vivi trova l’unica vera soddisfazione di vita, facendo quindi immaginare realmente ciò di cui parla nei testi….ed io per tutto questo premio la voce come il principale punto di forza del gruppo, senz’ombra di dubbio.
Passando invece al pezzo rappresentativo del gruppo, beh, la scelta va alla prima canzone, ossia “Flamas en el Cielo”, più di 4 minuti di delirio grazie al cantante veramente impazzito, che trova il picco negli ultimi momenti in cui diventa un isterico prossimo al manicomio, grazie a riffs veramente buoni( come il mio preferito, ossia il terzo, malvagio a non finire!), e grazie agli ultimi momenti pieni di blast-beats, dove tutto trova il suo completamento definitivo…insomma è ottima, e pensate che ho chiesto a loro pure di passarmi la tablatura di questa canzone per quanto mi piace!
Ma devo dire che certe volte sembra che il gruppo si sforzi un po’ troppo per infilare due passaggi che, a mio avviso, non trovano nessuna connessione, come succede nell’inizio di “Devastando Cristianos” che parte con un ottimo riffs d’atmosfera, molto tendente al death metal, che precede, secondo me un po’ troppo frettolosamente, un passaggio con stesso riff ma diverso ritmo, poco più veloce…ecco, ed è questo cambio improvviso di ritmo che non mi convince per niente, si poteva fare qualcosa di meglio, esplorare un po’ di più l’atmosfera del riff d’introduzione; in più non mi convincono completamente pezzi come “Desafion Infernal” e “Refugio de Mentiras”, due pezzi, simili nella struttura oltre che nel finale dominato da un riff di chiaro stampo black metal, che mi paiono fastidiosamente inconcludenti, non colpendomi come giustamente dovrebbero fare, facendosi quindi inghiottire come plancton dagli altri pezzi di ben altra caratura, anche perché ho la sensazione che l’ottimo epicismo che caratterizza i primi minuti del secondo pezzo venga un po’ troppo frettolosamente distrutto da quell’ultimo passaggio tipicamente black, smorzando così bruscamente la buonissima atmosfera precedente.
Inoltre devo rendere nota della versione inglese di “Invocacion”, che è una buonissima canzone molto lenta( dopo poco più di un minuto diventa ancora più lenta), tendente al doom più semplice e snervante( certo, non sono gli Evoken ma comunque…) grazie a quei due semplicissimi riffs( che comunque sono tremendamente simili) che vengono ripetuti per un bel po’. Insomma la versione inglese mi convince decisamente di meno di quella in spagnolo e questo per essenzialmente due motivi: a) non so per quale oscura ragione, lo spagnolo lo sento molto più adatto per trattare temi come il satanismo, anche se un tipo di satanismo abbastanza ingenuo, scevro di vera e propria filosofia, facendomi sembrare quindi lo spagnolo come una lingua maledetta, dannata; b) siccome l’inglese è stra-abusato, mi sembra giusto che i Masturbacion Cristiana cantino in spagnolo, perché almeno così hanno una propria identità, allontanandosi quindi dalla globalizzazione che l’uso dell’inglese comporta.
Insomma, ci troviamo al cospetto di un disco decisamente buono, promettente, per niente povero di contenuti, nonostante la povertà tecnica, un disco che può piacere moltissimo agli amanti della cara vecchia scuola con errori connessi. Che dire? PERSEVERATE MASTURBACION CRISTIANA!

Voto: 72

Claustrofobia

NOTA: del gruppo ho apprezzato anche la scelta onesta e nobile di lasciare gli errori, che comunque non intaccano gravemente la musica, errori che a mio avviso rappresentano più un pregio che un difetto e sostanzialmente per due motivi: 1) in questo modo il gruppo non si protegge dietro i facili trucchi del computer, che certe volte rende inumanamente perfetto ogni pezzo, urlando così a tutti la loro immaturità tecnica, quasi da voler dire: “Che volete dire, stronzi? Abbiamo fatto un disco e molta gente lo ascolta ben volentieri! Quindi le vostre prediche non servono ad un autentico cazzo!”); 2) per buona grazia del pur apprezzabile nuovo Metal estremo, gli errori sono storicamente ed ideologicamente…vecchia scuola, quindi…

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