Friday, February 19, 2010

Intervista agli A Buried Existence


Eccovi gli A Buried Existence. Da sinistra verso destra: Gianluca Molè, Marko Veraldi, Giuseppe "Tato" Tatangelo ed Alessandro Vinci. Purtroppo non sono ancora disponibili le foto degli ospiti sull'opera degli A Buried Existence.

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1) Weilà ragazzuoli come la vas? Todo bien? Presentate la vostra creatura agli avidi lettori di “Timpani Allo Spiedo”.

Marko, voce: Salve a tutti! Cito la Bio: “A buried existcence nasce nel 2008 dall'unione di 4 musicisti della scena metal calabrese uniti dalla passione per l'estremismo sonoro e le tematiche forti, principalmente a sfondo sociale. Il primo passo è la produzione (al Sound Farm Studio di Catanzaro) di “Ferocity”, un promo di 4 brani (“Revenge”, “Reborn in the Sick”, “Perverted Church”, “New World Desaster”). La line-up è composta da Gianluca Molè (Glacial fear, C02) chitarra, Marko Veraldi (Land of hate, Uranium 235) voce, Tat0 (Glacial fear, Zora) basso, Alessandro Vinci batteria."

2) Di cosa parlate esattamente nei testi e chi li compone? Forse è una domanda banale, ma da cosa siete ispirati, anche dal punto di vista più formale (ossia, da quali gruppi)?

Marko: I testi trattano argomenti a sfondo sociale, nulla di inventato o di astratto. Vivendo nel 2010 In Italia, soprattutto al Sud non è così difficile scrivere dozzine di riflessioni riguardanti quello che ci si trova ad affrontare giorno dopo giorno in una terra invasa dall’ignoranza e dalla corruzione.
Per quanto riguarda i gruppi che ci ispirano, non saprei dirti sinceramente, dentro A Buried Existence ci puoi trovare mille influenze differenti, in linea di massima credo ci influenzi la buona musica e tutte quelle band che in un modo o nell’altro sono riuscite ad emozionarci aldilà del genere proposto.

3) Vorrei trattare adesso più dettagliatamente i testi, che mi sembrano orientati molto sul sociale ed in generale su tematiche scottanti, partendo da “Revenge”. Tale canzone è forse un inno alla ribellione rivolto all’umanità intera, e precisamente in che modo essa secondo voi dev’essere attuata, ossia armata o pacifica, oppure cos’altro?

Marko: Sono del parere che la pace è la strada giusta, ma sono anche consapevole del fatto che essere pacifista vuol dire necessariamente essere sottomesso e quindi prendersela in quel posto. Purtroppo siamo invasi da gente senza scrupoli, devo fare un nome a caso? Mi consenta!!! Non credo si possa risolvere qualcosa andando per le strade a cantare “Bella Ciao” o cose del genere, meglio agire.

4) Di cosa tratta esattamente “Reborn In Sick”? C’entra forse anche la reincarnazione o sto dicendo una cazzata madornale? E cos’è la malattia a cui fate riferimento nel titolo? E’ la società stessa, oppure per esempio chi governa (o che almeno crede di governare)?

Marko: No, non c’entra la reincarnazione (effettivamente…Nda Claustrofobia),è più che altro una fase della vita se così si può definire, una sensazione che si prova in un momento di rottura,l a fase in cui si reagisce ad un qualcosa che non si sopporta più, rinascere nella pazzia, nella rabbia, nell’odio verso un qualcosa che cerca di sottometterti, che ti frustra giorno dopo giorno. Il titolo per l’appunto gioca in maniera un po’ ambigua su questo stato d’animo e sullo stato della società stessa.

5) Andiamo ora a “Perverted Church”, che mi sembra invece porre l’accento su sentimenti fortemente anti-clericali. E’ così? Ma il vostro odio è rivolto verso la chiesa cattolica, o si estende anche alle religioni vere e proprie, magari rifiutando l’idea stessa di Gesù cristo? Apprezzate comunque alcune figure papali, come Wojtila, considerato da molti come un papa-innovatore?
Marko: Il testo parla precisamente dei Preti Pedofili, quindi non è propriamente una canzone contro la chiesa o la religione.
Se poi dobbiamo proprio allargare il discorso alla chiesa, io personalmente credo che la chiesa sia stata artefice di alcune delle peggiori porcherie mai esistite ma è anche vero che nella chiesa ci sono state delle grandi persone, Wojtila e Padre Pio aldilà degli ideali, secondo me sono stati due grandi uomini, però per quel che mi riguarda la chiesa è solo una grande Mafia, così come lo sono le altre istituzioni religiose. Con questo non voglio neanche dire che ci sia qualcosa di giusto nel Satanismo o cazzate simili, a mio parere sono solo delle grandissime porcate. Magari non c’entra nulla ma ci tengo a specificarlo, visto che spesso si tende ad associare il Metal a Satana, per me Satana può benissimo andare a fare in culo.

6) “New World Disaster” è invece un brano che si pone contro gli Stati Uniti d’America, essendo loro considerati il Nuovo Mondo, oppure criticate il disastro della società moderna che ha creato in effetti un mondo, se così si può chiamare, nuovo anche se ciò non significa che sia per forza di cose non dannoso?

Marko: Sicuramente parla di una società moderna in generale, sicuramente non deve essere per forza dannosa ma alla luce degli avvenimenti che ci troviamo ad apprendere giorno dopo giorno di sicuro possiamo affermare che è realmente un “New World Desaster” ,).

7) Come avviene la composizione dei vostri pezzi e quanto è durata la loro stesura? Chi li compone? Quale è stato il pezzo che vi ha dato più, come dire, “rogne”, e ci sono state per caso anche delle litigate durante questa fase (è una domanda che mi fa ridere non poco ma tant’è)?


Marko: A dire il vero non ci impieghiamo molto a sfornare delle canzoni, non siamo gente che va in discoteca, quindi preferiamo passare alcuni week-end nei SoundFarm Studio di Glk a comporre e sfornare nuovi pezzi.
Le canzoni nascono da un idea di Glk seguito da una base di batteria. Per “Ferocity” ad esempio era Peppe Pascale a creare queste basi di batteria, Alessandro non era ancora il batterista della band.
Per quanto riguarda le litigate e gli scazzi, assolutamente no! Ahahah,siamo una band di amici che si ritrova in studio per il gusto di stare assieme e per il piacere di dare libero sfogo alla nostra passione. Succede di tutto fuorchè gli scazzi! ,)

8) Dove avete registrato invece i pezzi ed in quanto tempo? Da questo punto di vista, c’è stato un pezzo più difficile rispetto agli altri? Com’è stata l’esperienza in studio?
Marko: Il cd lo abbiamo registrato nei SoundFarm studio,lo studio di registrazione del nostro chitarrista, dove oltretutto registriamo anche i cd delle altre nostre rispettive band, Land Of Hate ed Uranium 235 per quel che riguarda me, Glacial Fear per GLK, Zora e Glacial Fear per Tato.
E’ una fortuna per noi avere uno studio come i SoundFarm in Calabria e soprattutto a Catanzaro, questo ci evita di fare centinaia di Km per ottenere un disco che suoni in maniera professionale.

9) Secondo me, la vostra musica non si può descrivere attraverso una definizione esatta, ma solo “semplicemente” come “metal estremo moderno e sperimentale”, dato che vi cibate di varie influenze, quali ad esempio il mathcore (“Revenge”), il metalcore (“Perverted Church”), il thrash metal (questo piuttosto frequente) oppure…il pop-rock (?) quasi nel finale di “New World Disaster”, in cui Marko si esprime con vocalizzi melodiosi non esattamente metal, quasi come speranzoso in un futuro migliore. Il tutto però viene espresso solitamente entro tempi medi ed una struttura quasi lineare e non particolarmente difficile da capire, molto fedele al classico schema strofa-ritornello, e la tecnica presentata mi sembra notevole, di sicuro non siete degli sprovveduti. La produzione dell’ep al sottoscritto è piaciuta molto, impostata com’è sulle frequenze medie (e per ascoltatori come me che regolano il volume quasi sempre nello stesso modo ciò è una favola vera e propria!). Insomma, siete d’accordo con ciò che affermo o mi sono dimenticato qualcosa? Quali sono le vostre principali influenze e da chi partono? Sinceramente in voi sento lo spettro dei Land of Hate, sia per un’atmosfera apocalittica che respiro che per una certa meccanizzazione, seppur meno marcata, nel lavoro ritmico. Come definite il vostro suono? Concordate con la definizione di Metal-Archives secondo cui voi suonate “death metal tecnico – tale ultimo appellativo sinceramente non lo vedo bene e già l’ho fatto osservare, anche perché ci sono pochi cambi di tempo - /metalcore”? C’è un motivo, magari filosofico (!) per il quale non suonate così convenzionalmente?

Marko: Allora andiamo con ordine, sul genere musicale proposto posso dirti che è sicuramente una cosa che non ci affligge più di tanto il saper in quale filone siamo inseriti, Thrash, Death, Reggae, quello che conta è che quello che componiamo esprima ciò che abbiamo dentro.
Ci piace sperimentare, quello credo sia chiaro sin dal primo ascolto. Per quello che riguarda lo schema e la struttura dei pezzi posso assicurarti che tante volte non ci facciamo molto caso neanche noi se siano strutture simili tra loro, se il pezzo ci soddisfa da subito diamo per buona la prima versione.
Per quel che riguarda lo spettro dei Land Of Hate, con tutta sincerità io non ce lo vedo proprio, se proprio devo nominare una band ti cito i Glacial Fear, storica band Italiana nella quale militano sia Glk che Tato, ed essendo Glk la mente di Glacial Fear ad A Buried Existence magari è semplice trovare delle similitudini tra le due proposte musicali. Se devo dirla tutta, neanche a livello vocale ci trovo similitudini con i Land Of Hate (concordo. Nda Claustrofobia) pur essendo io stesso il cantante.
Per lo stile proposto, non so sinceramente se suoniamo death tecnico, metalcore o altro, credo siano tutte etichette date per inserire una proposta musicale in un filone standardizzato, potrei definirci extreme bastard metalcore calabrian southern ecc ecc, ma non avrebbe senso. Diciamo che siamo gli A Buried Existence, credo possa bastare.

10) Per quanto riguarda la canzone migliore del lotto, personalmente ho scelto per “Perverted Church” in quanto la considero come IL pezzo completamente apocalittico dell’ep, con quei ritmi svogliati e rassegnati forse al limite del trip-hop, e poi per esempio quella voce dai toni ipnotici e lontana, pervasa fra l’altro da un evocativo effetto d’eco, come per simboleggiare il tormento dell’umanità che si perde infinitamente nei secoli senza essere ascoltato. Apprezzo inoltre anche molto il finale metalcore, che sembra incitare alla ribellione, e quindi tale brano mi risulta decisamente ricco circa le emozioni che tira fuori. Siete d’accordo con le mie affermazioni? Se no, quale ritenete sia l’episodio migliore di “Ferocity” e magari perché? Com’è nato “Perverted Church” e per quale motivo avete messo proprio qui gli effetti alla voce, e non pure agli altri pezzi?

Marko:Ti ringrazio per i complimenti,non saprei scegliere sinceramente tra i 4 brani qual è il migliore,come si suol dire in questi casi,son tutti figli per noi.
Per l’effetto della voce non c’è una vera motivazione, Glk durante il mix fa varie prove sulle equalizzazioni e sull’effettistica in generale, in questo brano la voce “suonava”meglio così.

(Faccio presente che a dir la verità ho confuso “Perverted Church” per “Reborn in the Sick”, anche se poi l’avevo scambiato con “New World Desaster”! Nda Claustrofobia)

11) Credo che il vostro principale punto di forza sia rappresentato degnamente dalla varietà e fantasia che vi ritrovate addosso, visto e considerato che non solo così facendo riuscite a creare un affresco ricco di soluzioni imprevedibili e che a mio avviso riescono anche a legare benissimo fra loro, benché diversissime, ma ce l’avete fatta pure nell’impresa di trasmettere emozioni sempre differenti, magari rappresentando idealmente varie sfaccettature dell’umanità, come il ribelle militante, il depresso e rassegnato, il potente senza scrupoli e così via. L’altro punto di forza è però a mio avviso anche la batteria, il cui lavoro non credo sia così convenzionale, e mi piace pure il suo suono, così tonante, quasi a simboleggiare idealmente la caduta fragorosa di pezzi irrecuperabili della nostra cara Terra. Siete d’accordo con me? Se no, qual è il vostro principale punto di forza secondo voi e perché?

Marko: Ti dirò,secondo me il nostro punto di forza, se così si può definire è il non porsi limiti o restrizioni e soprattutto la passione, in questo EP a mio avviso viene trasmessa tutta la passione di 4 amici che si divertono senza troppe pretese a fare quello che più amano fare: la Musica.

12)Una cosa a mio avviso decisamente interessante della vostra musica è data dal batterista, che sembra quasi una macchina, dato che è quasi statico ed in tal modo sembra rimandare alla stanchezza, al carattere abitudinario di un’umanità che si regge solo grazie al denaro ed a un lavoro che si è costretti praticamente a fare. Insomma, questa è una mia curiosità, oltre ad essere una domanda per Alessandro, ma quali sono le tue principali influenze, e cosa vuoi trasmettere con il tuo stile percussivo?
Marko: Ci tengo a precisare che nell’EP non è una vera e propria batteria a suonare, il fatto che sia così simile ad una vera batteria è merito di Peppe Pascale e di GLK, Alessandro è subentrato successivamente nella formazione e con il suo inserimento i pezzi sono leggermente differenti da come li puoi ascoltare nel cd, li abbiamo parecchio velocizzati ed Alessandro li ha risuonati facendoli propri e modificando qualche passaggio in maniera davvero egregia. Puoi fartene un’idea su YouTube, abbiamo caricato i video del nostro ultimo live.

13) Mi va di trattare adesso una vostra particolarità, ossia il fatto che praticamente 3 pezzi su 4 (l’unico è “Perverted Church”) non partono con un’introduzione strumentale ma l’inizio è affidato di solito ad uno dei due temi del brano. C’è magari un motivo ben specifico dietro un tale aspetto strutturale o è soltanto una cosa istintiva?

Marko: Nessun motivo specifico, semplici scelte dettate dal nostro gusto.

14)Parliamo adesso del titolo della vostra opera, che pareva alludere anche ad uno stile musicale violentissimo, ed invece…Ma perché proprio “Ferocity” e quindi quale significato gli date?
Marko: A questa domanda non saprei proprio cosa risponderti, nel senso che è tutto così soggettivo. Secondo me la ferocia non viene trasmessa solo suonando grind o brutal estremo, feroci nel mio ideale di ferocia lo sono anche gli Obituary per farti un’esempio che di sicuro non suonano musica veloce, ma come ti dicevo, si tratta di punti di vista.

15) Che significato ha invece la copertina dell’album e perché avete scelto proprio questa? La ripetizione praticamente infinita del titolo dell’opera c’entra forse qualcosa con la continua violenza che c’è in giro nel mondo ed alla paranoia dei cosiddetti cattivi a far del male?

Marko: La copertina è opera di Fabio Bagalà che ha curato in passato anche alcune delle copertine degli Zora. Ci siamo limitati a fargli ascoltare delle canzoni e lui ha tirato fuori questo artwork che a noi è piaciuto parecchio.

16) Perché la vostra prima opera è un ep e non un demo (spero che non sia una domanda idiota)?

Marko: Se proprio vogliamo dirla tutta è un promo (dio quante cazzate dice Metal-Archives! Nda Claustrofobia), abbiamo deciso di creare questi 4 pezzi, racchiuderli in un cd ben stampato in modo che esso possa essere un biglietto da visita per il full che verrà.

17) Volete raccontarci della partecipazione di Francesco Merante e Peppe Pasquali? E, più precisamente, in quali pezzi si sentono (od almeno in quali momenti)?

Marko: Peppe Pascale è presente praticamente in tutto il cd, la batteria è stata programmata da lui e ha messo anche parecchie idee a livello musicale, Francesco Merante è presente nelle 2 uniche canzoni in cui sono presenti degli assoli di chitarra, ha registrato solo le parti soliste infatti. La collaborazione è avvenuta in maniera molto spontanea nel senso che A Buried Existence è una famiglia composta da membri di band sorelle se così possiamo definirle che sono Glacial Fear, Zora, Land Of Hate, Uranium 235.

18) Adesso dovrei farvi presente qualche mia critica, anche per correttezza. La prima riguarda la fase conclusiva di “Revenge”, che non considero sfruttata proprio a dovere, nonostante il finale sia comunque suggestivo, il quale sembra simboleggiare l’umanità che viene prima intrappolata nell’abisso e viene inghiottita rendendola così passiva ed apatica, e non a caso il volume viene abbassato gradualmente. Ma non sento il giusto colpo di grazia, ed infatti penso che la situazione poteva migliorare forse con un bell’assolo semplice e minaccioso, e magari anche sì abbassando la musica, per poi mettere in solitario le voci in lontananza che si sentono. Concordate con le mie parole o c’è qualcosa che non condividete?

Marko: Non saprei, cioè se l’abbiamo conclusa così è perché per noi andava bene così, però rispetto la tua critica.

19)Nella seconda punto l’obiettivo su “Reborn in Sick”, e sempre circa la sua fase conclusiva. Qui praticamente spezzate bruscamente l’ultima parte apocalittica del pezzo in modo da non farla ripetere in una battuta e mezza (non so se mi spiego), con relativi effetti. Penso comunque che se ripetevate in 4 battute, come prima in fin dei conti, tale soluzione l’affresco di disperazione e tormento probabilmente si concretizzava ancora di più. Come rispondete a questa invece, e c’è un motivo particolare per cui avete scelto proprio tale brusco finale?

Marko: Ahahha, non posso far altro che risponderti come sopra, nessun motivo particolare per la scelta della conclusione del brano.

20)Questa è una domanda un po’ provocatoria (ma mica tanto ormai), però perché utilizzate l’inglese, lingua forse un po’ troppo stra-abusata ed anche innaturale per gruppi non-anglofoni? Siete forse contrari alla corrente italiana che usa la propria lingua, in misura maggiore il black metal?

Marko: Non siamo contrari alle band che cantano in Italiano, ma credo che l’inglese è una lingua universale, quindi non esiste modo migliore per far arrivare il tuo messaggio anche a persone che non hanno la tua stessa nazionalità.

21)A distanza di ormai 2 anni, siete soddisfatti del lavoro fatto in “Ferocity” o c’è qualche “stecca” che adesso vorreste cambiare? Come stanno andando la critica ed il pubblico in generale, e cosa stanno apprezzando maggiormente della vostra musica?
Marko: Siamo soddisfattissimi e siamo già proiettati al futuro, le recensioni sono state tutte positive e anche l’esperienza live è andata piuttosto bene. Continuiamo a divertirci come sempre,)

22)C’è una ragione precisa per il quale voi avete pubblicato la prima opera nello stesso anno in cui vi siete formati, non aspettando così i soliti 2 anni che di solito interessano molti gruppi? Siete partiti quindi subito con i vostri pezzi, senza le cover?
Marko: Guarda, con tutta onestà questo side project è nato per l’appunto per creare nuove canzoni, è vero che come band siamo nati nello stesso anno, ma è anche vero che ci conosciamo da anni e in linea di massima tra di noi condividiamo tutti gli altri progetti che abbiamo in comune, quindi solo l’anagrafe del nome A Buried Existence è datato 2008. Abbiamo fatto 5, 6 prove e avevamo già i 4 pezzi, da lì alla registrazione il passo è stato breve.

23) Chi ha scelto il nome del gruppo e quale è il suo significato?

Marko: Il nome è stato scelto da GLK e sta a significare Esistenza Sepolta (non chiedevo il significato letterale ma vabbè…Nda Claustrofobia).

24) Chi ha fatto il logo e cosa volete che esso trasmetta?
Marko: Come per l’artwork,anche il logo è stato creato da Fabio Bagalà. Lui ha davvero delle ottime idee.

25) Volete raccontarmi di un vostro concerto-tipo?

Marko: Il tutto si svolge in totale tranquillità, si sale sul palco, ci facciamo la nostra suonatina che si trasforma sempre in una grande festa tra amici e riscendiamo dal palco senza pose particolari o chissà quali atteggiamenti, il tutto condito dall’immancabile compagna di sempre, la birra.

(Faccio notare, tanto per cronaca, comunque che in alcune foto si può vedere Marko cantare con una maschera. Nda Claustrofobia)

25) Prima di militare negli A Buried Existence, qualcuno di voi ha suonato in qualche altro (oscuro) gruppo, magari registrando e/o pubblicando qualcosa? E come andò l’esperienza?
Marko: Se metti da parte gli altri progetti di cui facciamo parte attualmente posso dirti che sono varie le esperienze che abbiamo maturato in altri contesti. GLK sta nel giro da più di 15 anni, ha creato progetti come Lupercalia, stava anche in mezzo al progetto Scream from Italy, una compilation di un certo valore per l’underground Italiano. Fa attualmente parte assieme a Tato e Alberto PenZin (ex SCHIZO) di CO2, Tato stesso suona in parecchi progetti che vanno dal metal estremo come Humangled all’hip hop. Io faccio parte anche dei BRETUS, una band stoner doom esistente dal 2001, io però ci son entrato da 2 anni, è da poco uscito l’ep per Maddie Records. Insomma ci diamo tutti da fare in un modo o nell’altro.

26)Visto che il gruppo è praticamente formato anche da membri di pezzi grossi del metal estremo calabrese, quale priorità hanno per voi gli A Buried Existence? Come fate poi ad accordarvi con i vari gruppi per non sovrapporre gli impegni?

Marko: Quello non è un problema, la musica nella nostra ottica è tutta prioritaria, basta organizzarsi fra i vari impegni e tutto fila liscio.

27)Considerando che tecnicamente non mi sembrate per niente degli sprovveduti, da quanto suonate e magari quanto vi esercitate al giorno? Potete dirci la vostra strumentazione?
Marko: Come dicevo prima in linea di massima ci sta gente come GLK o Tato che suona da più di 10 anni, e gente come me o Ale che suona da 6, 7 anni o giù di lì. Per l’esercizio, lavoriamo più o meno tutti, quindi quando ne abbiamo l’opportunità imbracciamo gli strumenti.

28)Una domanda cojona: quale è stato l’evento più esilarante che avete vissuto come gruppo?
Marko: Ahahahhaha, al momento non mi viene in mente nulla sinceramente.

29)Dato che i vostri testi trattano il sociale, da quale parte politica siete schierati? O siete contrari ad appartenere a qualcosa?

Marko: Sicuramente non siamo di Destra,)

30)Perché, secondo il vostro parere, certa gente cerca il potere, e quindi lo sfruttamento dell’uomo, degli animali e dell’intera Terra? Chi o cosa la fa muovere? E tra l’altro perché l’uomo ha creato le istituzioni?
Marko: Ti risponderò brevemente dicendoti che a mio avviso l’uomo tende sempre a voler sopraffare e o sfruttare il prossimo, quindi le conseguenze vengono da sole. Se dovessi risponderti completamente alla domanda non basterebbero 20 pagine,)

31)Avete mai organizzato direttamente voi qualcosa come manifestazioni, iniziative nei centri sociali ecc…e, se sì, come sono andate?

Marko: Da 4 anni io, Tato e GLK organizziamo il Calabrian Metal Inferno, abbiamo ospitato band come Natron, Tsubo, Orange Man Theory,Guru of Darkness e così via, sta andando sempre meglio anno dopo anno, radunare 400 paganti per un festival underground in Calabria non è affatto male.

32)Come stanno andando le iniziative per Porro?
Marko: Proprio Sabato ce ne sarà una in cui suoneremo anche noi, spero proprio vadano bene, sono iniziative per una giusta causa.

33)Come vi rapportate con il fenomeno sempre più diffuso del peer 2 peer e quindi con il formato MP3? Esso può essere considerato pericoloso anche per l’Underground e perché?

Marko: Io sono favorevole, i cd costano troppo! Le persone intelligenti scaricano i cd delle band famose, non dei gruppi underground anche se mi è capitato di vedere che certe persone scaricano anche le band underground per evitare di spendere 3 euro.

34)Che ne pensate invece di MySpace e cazzi e mazzi? Si può considerare come una valida alternativa ai modelli di diffusione del passato, o c’è qualcosa che si è perso veramente di questi ultimi?

Marko: MySpace è stato una svolta nel vero senso della parola, peccato che ultimamente stiano apportando un po’ troppe modifiche,era meglio 3 anni fa (concordo. Nda Claustrofobia).

35)Che ne pensate della vostra scena Metal estrema, ossia quella calabrese( anche dal punto di vista extra-musicale – nel senso dei locali, del pubblico e così via), che ogni volta mi sembra proporre ottimi gruppi?


Marko: A livello musicale a mio parere è un’ottima scena, tante band valide, ma a livello di live c’è da buttare il sangue per organizzare un qualcosa, ogni volta si ha a che fare con strozzini o ignoranti che preferiscono il karaoke alla musica live.

36)Che ne pensate invece della scena Metal estrema italiana più in generale(idem)?

Marko: Sono un sostenitore accanito della Scena Metal Italiana, a mio avviso esistono band che possono reggere benissimo il confronto con la scena estera. Ma in Italia l’erba del vicino è sempre la migliore. La situazione Live da un anno a questa parte è in crisi, 2 o 3 anni fa si suonava molto di più in giro, credo che la crisi abbia toccato anche questo campo.

37) Sbaglio a dire che il Sud è sempre in minoranza rispetto al Nord per quanto riguarda la nostra amata musica, nonostante dal primo esca una montagna di buoni gruppi? Sarà per la famosa ed eterna questione meridionale o secondo voi c’entra anche la mafia?
Marko: No, la mafia non c’entra assolutamente niente, è più una questione di mentalità. Se parliamo a livello di eventi grossi, è vero, c’è una netta differenza, se parliamo però a livello di affluenza non credo ci sia il paragone, cosa che mi è stata confermata anche da band amiche venute dal Nord Italia e cosa che abbiamo constatato anche noi stessi nei vari giretti al Nord Italia. Nei concerti al Sud Italia l’affluenza è totale e soprattutto si spaccano nel pogo in un concerto underground come se stessero vedendo i Cannibal Corpse.

38)Credo che ascoltiate tra i più diversi tipi di musica. Giusto? Se non erro anche il pop, nevvero?

Marko: Sì ascoltiamo diversi generi musicali ma il Pop al momento non mi sovviene ahahha, so che hai descritto la parte finale di “New World Desaster” molto pop nelle melodie ma se ci pensi bene gente come Fear Factory, Chimaira e compagnia bella hanno sempre sfruttato questo tipo di soluzioni musicali.

39) Cosa bolle attualmente in pentola per voi? State componendo nuovo materiale?

Marko: Qualche live in programma e la composizione del nuovo full senza fretta, tanto nessuno ci corre dietro,)

40)L’intervistona è finita ragazzuoli, spero che vi sia stata divertente (!). Volete mandare un ultimo saluto ai letteracci di “Timpani Allo Spiedo”?

Marko: Grazie mille per lo spazio che ci hai concesso,e un saluto a tutti i lettori del tuo blog, vi rimando al nostro sito: www.myspace.com/aburiedexistence. Supportate l’underground sempre e comunque!


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