Wednesday, February 24, 2021

Overcharge - "Metal Punx" (DIY Co-production, 2020)

Gruppo:
Overcharge
Titolo: Metal Punx
Genere: Speed Metal/Crust Punk
Durata: 33.18 min
Data di pubblicazione: 13 marzo 2020
Voto: 87/100













Del Marci su Roma 2 mi è rimasto in particolare il ricordo di un gruppo di metallari punkettoni adoratori dei Motörhead. Sto parlando degli Overcharge, che in quel fest mi fecero pogare come poche altre band, felice di essere preso dall'energia incontenibile di quei 3 scalmanati provenienti dal Varesotto. E oggi loro tornano finalmente su queste sporche pagine con un bel terzo album, che già dal titolo è tutto un programma: "Metal Punx". Se non lo avete già ascoltato, vi dico subito che "Metal Punx" è, senza mezze misure, un disco che spacca veramente tanti (bei e brutti) culi!

L'album è stato rilasciato l'anno scorso in pieno fottuto lockdown in una co-produzione DIY che ha interessato label come Phobia Records, Calimocho Autoproduzioni DIY, N.I.C. Records ed Angry Voice Records. Detto ciò, "Metal Punx" è un massacro totale di 9 pezzi dedito a una combinazione perfetta ed energica fra uno speed metal stradaiolo e rockeggiante alla Motörhead e un crust punk/d-beat che rende ancora più lercio e intenso tutto il discorso. Tutti gli strumentisti fanno il loro dovere, da Marcello, che spara dei vocalizzi rauchi di lemmiana memoria talvolta coadiuvati da delle urla disperate, e che è capace anche di suonare degli assoli col suo basso ("Backfire", "The Hammerlock"); a Josh, chitarrista che, in mezzo a qualche assolo scatenato, inanella una serie di riff anarcoidi e selvaggi, che secondo me costituiscono una cifra stilistica piuttosto peculiare del sound degli Overcharge; e a Panzer, un nome perfetto per un batterista che non si ferma mai nel suo assalto d-beat, tanto che la band ci ha creato perfino un vero e proprio inno intitolato "D-Beat Destruction".

Ma attenzione a considerare gli Overcharge un gruppo monodimensionale. A questo proposito, aiutano pezzi come "Ravenous!" e "Lords of Hysteria", due possenti mid-tempo. Inoltre, talvolta le canzoni hanno dei momenti, oserei dire, addirittura atmosferici, come in "What You Dread" (che poi sarebbe la mia canzone preferita di tutto l'album) e "The Hammerlock".

Insomma, gli Overcharge, che per la canzone "Black Diesel Breath" hanno girato un bel video promozionale di ispirazione post-apocalittica che ho inserito in "Come on, burn my ears! #12", hanno tirato fuori un ennesimo disco di speed metalpunk nel quale ogni canzone è praticamente un invito al pogo più sfrenato, e che può piacere assolutamente agli amanti di gruppi vecchi come Motörhead (ma dai?), Bulldozer e Warfare ma anche contemporanei come Children of Technology, Midnight e Terrörhammer. Peccato non averli potuti vedere di nuovo visto che erano attesi per il Go! Fest 10, rimandato a data da destinarsi per cause che purtroppo sappiamo noi tutti. Inoltre, c'è da dire che gli Overcharge stanno supportando il Vecchio Son, storico locale di Bologna messo su nel 1998 da Steno dei Nabat, che purtroppo rischia di chiudere per gli effetti nefasti del Covid. Quindi, vi invito tutti a firmare questa petizione per difenderlo, nella speranza che il Vecchio Son continui il suo percorso e che l'incubo del Covid finisca al più presto.

Tracklist:

1 - Backfire

2 - Bury the Damned

3 - Ravenous!

4 - D-Beat Destruction

5 - What You Dread

6 - Black Diesel Breath

7 - Lords of Hysteria

8 - Dead City Punx

9 - The Hammerlock

Line-up:

Marcello - voce/basso

Josh - chitarre

Panzer - batteria

FaceBook: https://www.facebook.com/OverchargeRnR

BandCamp: https://overcharge.bandcamp.com/

Phobia Records: https://phobiarecords.net//

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