Gruppo: Milizia HC
Titolo: L'inferno dell'uguaglianza
Genere: Hardcore Punk
Durata: 19.38 min
Data di rilascio: 2007
Voto: 94/100
Devo ammettere di aver rosicato un botto quando, a causa di questa fottuta quarantena che ci ha cambiato radicalmente la vita, un mese fa è stata cancellata la serata HC punk del 14 marzo a Roma con headliner i leggendari Milizia HC. Sì, volevo vederli, volevo salire sul palco per cantare le loro canzoni, volevo pogare come un forsennato (anche se con il pollice destro ancora un po' sfasciato ma vabbè - leggere questo live report, prego), volevo comprare un po' del loro merchandise e, soprattutto, volevo conoscerli di persona, specie il cantante Lorenz, l'unico superstite rimasto della formazione originale. Tutto questo perché i Milizia HC hanno significato veramente tanto per me da quando, da pischelletto di 18 anni, scaricai il loro secondo album, "L'inferno dell'uguaglianza", da punk4free.org, sito HC punk per me di riferimento da una vita. Perciò è quasi inutile dire che mi sono esaltato un casino quando, a dicembre, seppi, attraverso FB, del freschissimo ritorno dei Milizia HC dopo ben 12 anni di assenza dalle scene. Quindi, per celebrare il loro ritorno e per rendere finalmente il giusto tributo a quello che è praticamente il mio gruppo HC punk italiano preferito insieme ai Wretched, eccovi oggi su Timpani allo Spiedo la recensione dell'intramontabile "L'inferno dell'uguaglianza". Daje!
Rilasciato nel 2007 da una gigantesca co-produzione DIY che ha coinvolto ben 15 etichette discografiche (di cui una brasiliana), l'album risulta composto da 10 tracce (+ una cover, di cui vi parlerò dopo). Queste spesso sono brevissime visto che possono durare anche poco più di un minuto, cioè una durata sensata dato che, all'interno di esse, si viene travolti da un'intensità mostruosa. Questo è merito di un gruppo che violenta i timpani dell'ascoltatore con un hardcore punk vecchia scuola bello veloce e brutale, che va subito al sodo senza inutili assoli di chitarra (del tutto assenti) nè tecnicismi vari. Inoltre, amo da impazzire le urla straziate, molto particolari, di Lorenz, e così, sommando il tutto, si hanno dei pezzi, compresa la riuscitissima cover "Proprietà del governo" dei mitici Affluente, capaci di infondere un'energia pazzesca per un pogo veramente assassino.
In più, c'è da dire che i testi sono fantastici. Quelli dei Milizia HC mi sono sempre piaciuti perché sono sparati quasi con arroganza e si scagliano contro (quasi) tutto e tutti, sembrando delle sentenze assolute che non ammettono possibilità di risposta per quanto sono piene di disprezzo. Ciò significa che i testi raramente sono positivi, come quello di "Costanza", che praticamente è dedicata ai fan ma, per il resto, aspettatevi solo odio e violenza, i quali vengono intensificati da qualche coro qui e là. Per esempio, "Amami" si scaglia contro l'amore tossico, "Parola d'ordine" è un'appassionata invettiva contro la religione, "Avamposto di irrazionalità" è diretta contro lo Stato d'Israele e la sua perenne campagna di terrore anti-palestinese mentre "Nuova schiavitù" è contro il lavoro. E poi, subito prima la cover che chiude il disco, c'è "Brucia", il mio pezzo preferito di tutti e anche quello più lungo visto che, per puro miracolo, raggiunge perfino i 3 minuti di durata, il quale è un inno rivoluzionario e pieno di rivalsa che parla della città del gruppo, Padova (che ai tempi poteva contare su un altro gruppo favoloso come gli Antisexy!)... e sicuramente non in termini allegri!
Ora, come ogni innamorato perso, per me questo album è perfetto sotto tutti i punti di vista dato che è brutale e intenso come dev'essere l'hardcore punk secondo i miei gusti e, in più, ha dei testi stupendi che trattano anche tematiche un po' insolite ("Amami", per dirne una). Se dovessi però individuare un difetto riguardo "L'inferno dell'uguaglianza", non ho mai sopportato al 100% il suono della batteria un po' plastificato ma alla fine questa è una facezia, quindi ecco perché il voto è così alto. Detto ciò, i Milizia HC, prima che questa quarantena ci fermasse tutti, erano ripartiti alla grande non solo con qualche concerto di ritorno ma registrando pure un adrenalinico pezzo nuovo, "Il sangue dei vinti", che potete ascoltare attraverso il loro BandCamp. In breve, questa recensione si riassume in un unico, solo pensiero: "cazzo, prima o poi, VOGLIO vedere in azione i Milizia HC!"!
Scaletta:
1 - La mia strada
2 - Costanza
3 - Avamposto di irrazionalità
4 - Colpevole
5 - Parola d'ordine
6 - Inferno
7 - Moda e opinione
8 - Amami
9 - Nuova schiavitù
10 - Brucia
11 - Proprietà del governo (Affluente cover)
Formazione:
Lorenz - voce
xEnrix - chitarre
Marco - basso
Forest- batteria
FaceBook: https://www.facebook.com/miliziahc/
BandCamp: https://miliziahc.bandcamp.com/
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