Titolo: Burning Leaves of Empty Fawns
Genere: Melodic and Progressive Hardcore Punk
Durata: 40.29 min
Data di uscita: 25 novembre 2013
Voto: 88/100
Certe recensioni hanno una storia travagliatissima. Tipo questa che state apprestando a leggere. Infatti, dovete sapere che l'italianissima OverDub Recordings, nell'ormai sempre più lontano 2014, mi spedì ben 5 album per recensirli. Il problema però è che, al tempo, Timpani allo Spiedo 'zine si trovava in un periodo di stanca, con la conseguenza che, poco dopo, io ne fermai ogni attività, non riuscendo così a recensire dei CD fisici, che solitamente hanno la priorità sui promo digitali. E non sono riuscito a parlarne neanche da quando la 'zine ha ripreso, più forte che mai, le sue attività nel settembre 2015. Finalmente, solo ora mi sono deciso a recensire un disco di quel pacco inviatomi ben 5 anni fa. Ma adesso sorge un altro problema: che senso avrebbe recensire dischi perfino alternative rock in una 'zine il cui attuale (quasi) rigido format riguarda solo metal estremo e hardcore punk? Per il momento, parlare dei Fankàz ha mooolto senso! Quindi parliamone!
I Fankàz (da "fancazzista"? Comunque è troppo esilarante 'sto nome!) sono un gruppo della bellissima Ferrara nato nel giugno 2003 con l'intento di suonare uno skatecore melodico, e il cui "Burning Leaves of Empty Fawns", pubblicato a fine 2013, rappresenta il loro secondo album. In quest'album di 14 pezzi c'è un HC punk che, fra tutti i gruppi del genere recensiti su queste pagine, si avvicina moltissimo a quello dei Satanic Surfers. Nonostante ciò, le influenze dichiarate sono altre, cioè gruppazzi come This is a Standoff, A Wilhelm Scream e, soprattutto, i Belvedere (la loro influenza principale)...e devo ammettere che, fissato come sono io con l'HC più brutale, non ne conoscevo nessuno prima di ascoltare i Fankàz!
In soldoni, quello che ci aspetta con questo disco è un HC punk sì melodico ma grintoso, veloce ma tecnico, e così creativo e cangiante che l'approccio usato spesso sconfina praticamente nel prog. Tale approccio permette ai nostri, anche nella stessa canzone, di picchiare come forsennati, di proporre parti molto atmosferiche capaci addirittura di essere parecchio intimiste, di essere totalmente imprevedibili e isterici così da offrire una caterva mostruosa di cambi di tempo che manco in un gruppo power violence, e ogni tanto ci scappano delle più dure sonorità metalliche anche nei breakdown. A tutto questo ben di Dio HC, si aggiunga, fra le altre cose, un cantato, diviso fra Ricky e Mora, ben alternato fra una voce pulita e melodiosa e un'altra urlata un po' alla Kurt Ballou dei Converge. Ma secondo me il pezzo forte del gruppo in quest'album è il lavoro incredibilmente raffinato e avvolgente delle chitarre di Ricky ed Elio, i quali si danno manforte sovrapponendo spesso riff su riff suonati anche in arpeggio nelle stesse numerose parti veloci, e senza mai offrire degli assoli ma dando vita comunque a certi preziosismi rari da sentire in un gruppo del genere, come il tapping in "Break Your Chains".
Fra le canzoni che hanno catturato di più la mia attenzione, ce ne sono alcune localizzate nella seconda parte dell'album, la quale mostra delle cose perfino migliori rispetto alla prima metà. Perciò, è da menzionare di sicuro "The Comedian", certamente la più metallica di tutte non solo grazie a delle scatenate parti thrash metal ma anche a dei breakdown resi più cattivi dai grugniti di Alessio dei Bleed Someone Dry (un ospite che compare in altri 3 pezzi). Poi, c'è "I'm So Fuckin' Pissed Off!!!", che si lascia ricordare per dei pesantissimi passaggi dalle chitarre stridenti e dissonanti, e altro brano dove è presente Alessio. Al contrario, in "Lost Memories" i Fankàz abbandonano temporaneamente la velocità e la furia per dare in pasto agli ascoltatori un mid-tempo sì sempre creativo ma molto emotivo anche grazie ai soavi vocalizzi di un'altra ospite, cioè Martina Ardizzoni dei Decode, in quello che è il brano più lungo del lotto dati i suoi 4 minuti e 20 circa (e in un passaggio con Martina ci sono anche le tastiere!). Invece, della prima parte citerei senz'altro "The Saviour of the South Pole", che dal testo pare una canzone animalista capace di proporre, quasi alla fine, un passaggio molto delicato con tanto di verso di un'orca in sottofondo. E, infine, c'è "Calcall It Boredom", dove i nostri sono abilissimi nel passare da scalmanate parti con giri funambolici di chitarra ad altre più rilassate che concludono il pezzo. Insomma, i Fankàz sono riusciti a rendere riconoscibili le varie canzoni mostrando anche un sacco di influenze fra le più diverse.
Come la musica, anche i testi dei Fankaz sono parecchio differenti dal classico HC punk più arrabbiato che piace a me. Infatti, i loro testi trasmettono spesso un forte messaggio di positività e di speranza. Credo che la chiave per capire le loro liriche risieda nella canzone "I'm So Fuckin' Pissed Off!!!", che contiene versi come "they're so full of hope and passion/and they're born directly from my heart/to tell the world what is right for me". Ma ironicamente, quello di "I'm So Fuckin' Pissed Off!!!" è il testo più disincantato di tutto l'album! Parlando però di testi più esplicativi, parlerei della finale "Behind Her Eyes" che è praticamente una canzone d'amore mentre "Now, Think" invita a pensare con la propria testa così da non seguire il gregge che si beve tutte le menzogne dette dal leader di turno, il quale nasconde la verità, che dev'essere invece scoperta. Altro testo profondo è quello di "Break Your Chains", dove si invita a credere in sé stessi per realizzare i propri sogni, mandando affanculo tutti gli ostacoli che si parano davanti. Altri testi (faccio notare che tutti sono stati scritti da Ricky) sono invece delle sorte di storie, tipo quella di "Lost Memories", che vede una donna aspettare sconsolata il ritorno a casa dell'amore della sua vita, andatosene via chissà perché. Ora, piccola curiosità: l'assurdo titolo "Burning Leaves of Empty Fawns" (cioè "foglie brucianti di vuoti cerbiatti") è doppiamente assurdo perché non compare nel testo di nessuna canzone, e infatti ho letto da qualche intervista (in questo caso da Radio Interstella), che i Fankàz hanno scelto questo titolo in modo casuale e senza nessun collegamento con le tematiche trattate...a parte gli animali!
1 - Intro
2 - A World on Fire
3 - We Are Broken
4 - Breath Out, Breath In
5 - The Saviour of the South Pole
6 - A Treatise on How to Leave People in Peace
7 - Calcall It Boredom
8 - The Comedian
9 - Now, Think
10 - I'm So Fuckin' Pissed Off!!!
11 - Break Your Chains
12 - Lost Memories
13 - Hawaiian Flowers
14 - Behind Her Eyes
Formazione:
Riccardo "Ricky" Daga - voce/chitarra
Matteo "Mora" Mora - voce/basso
Elia "Elio" Michelini - chitarra
Alessandro "Pole" Poletti - batteria
Ospiti alla voce:
Alessio (Bleed Someone Dry) - "Breath Out, Breath In", "The Comedian", "Now, Think", "I'm So Fuckin' Pissed Off"
Libero e Matteo (Action Men) - "Hawaiian Flowers"
Martina Ardizzoni (Decode) - "Lost Memories"
Cori:
Jonny, Ferro, Ricky, Pole e Mora
FaceBook: https://it-it.facebook.com/fankaz/
OverDub Recordings: http://www.overdubrec.com/it/
No comments:
Post a Comment