Autore: Fabio Rossi
Genere: Libro
Data di uscita: settembre 2017
Voto: 80/100
Sì, lo so, il libro che mi sto apprestando a recensire non ci azzecca praticamente nulla con ciò che è Timpani allo Spiedo ma, da quanto ho imparato, con 'sta quarantena tutti gli schemi, anche quelli più elementari, possono saltare, ergo recensire questo libro su questa webzine è cosa buona e giusta. Ma di quale libro stiamo parlando? Di "Rory Gallagher: il bluesman con la camicia a quadri", secondo libro, pubblicato nel 2017 dalla genovese Chinaski Edizioni, del romano Fabio Rossi, giornalista freelance e grande appassionato della musica rock e metal perfino dagli anni '70 che in campo letterario ha esordito due anni prima con un volume dedicato al prog inglese mentre l'anno scorso ne ha pubblicato un terzo totalmente focalizzato sui leggendari Emerson, Lake and Palmer. Bene, è stato proprio il buon Fabio che il 4 marzo 2020 mi ha regalato volentieri il suo secondo libro, con tanto di dedica e pure di foto fra noi due per ricordare il bel momento. Devo ringraziarlo di nuovo per avermelo regalato, anche perché, grazie a lui, ho conosciuto un chitarrista talentuosissimo di cui non sapevo l'esistenza fino a qualche tempo fa e il cui nome è: Rory Gallagher.
Questo libro è una breve ma esaustiva e appassionata avventura in ciò che è stato e continua a essere Rory Gallagher, cioè un instancabile ma sfortunato chitarrista irlandese blues rock attivo fra la fine degli anni '60 e i '90, la cui carriera musicale è iniziata con una showband chiamata Fontana, è poi proseguita con i Taste (con cui realizzò due acclamati album, togliendosi qualche bella soddisfazione, compresi degli apprezzamenti da parte di "personaggetti" come John Lennon e Jimi Hendrix!), ed è infine culminata con la sua Rory Gallagher Band, con cui ha invece realizzato 11 album in studio e 3 infuocati album dal vivo. Ma, nonostante una carriera di tutto rispetto che ha vantato collaborazioni importanti con gente del calibro di Muddy Waters e Jerry Lee Lewis, Rory Gallagher non è mai riuscito a diventare una star mondiale, quindi veniva e viene tuttora un po' sottovalutato dai più.
Ora, a dispetto della sua brevità, questo volume riesce a dire parecchio riguardo a questo chitarrista solitario. Si va quindi dal suo incrollabile stakanovismo, che gli permise di fare tour estenuanti in giro per il mondo ma che gli impedì di avere rapporti sentimentali degni di questo nome, al suo attaccamento quasi morboso alla sua Stratocaster Sunburst del '61 comprata all'età di 15 anni grazie a sua madre, oppure dal suo amore smisurato per i suoi fan tanto che, da buon irlandese, ebbe spesso il coraggio di suonare nella tumultuosa Irlanda del Nord, al suo odio per il music business tanto da aver rifiutato categoricamente di seguire le mode del momento rimanendo così sempre fedele a se stesso, o ancora ai Rolling Stones, che nel 1975 gli offrirono ma invano il ruolo di chitarrista al posto del defezionario Mick Taylor! Queste e altre curiosità si alternano alle recensioni canzone per canzone di Fabio su ogni album pubblicato da Rory, facendo anche alcune volte parlare i diretti interessati (compreso Donal Gallagher, il fratello minore di Rory che per un po' è stato il suo stesso manager), e abbellendo il tutto con alcuni ricordi dello stesso autore in modo da rendere ancora più sentito ed efficace l'intero racconto.
Finita la narrazione riguardante la carriera musicale e la vita di Rory Gallagher (il quale morì purtroppo nel 1995 all'età di 47 anni a causa di complicazioni dovute a un intervento chirurgico al fegato), l'autore ha pensato bene di offrire qualche extra. Questi sono rappresentati non solo da alcuni brevi interventi riguardo Rory da parte di affermati musicisti come Brian May, Slash o Gary Moore, ma anche e soprattutto da alcuni racconti di suoi fan italiani che andarono a vederlo live, specie quando lui venne da noi per il suo primo tour italiano, toccando città come Roma, Milano o Firenze dal 12 febbraio al 30 luglio 1972.
Quindi, sì, "Rory Gallagher: il bluesman bianco con la camicia a quadri" sarà pure un filino breve per i miei gusti, e non c'entrerà pure una assoluta ceppa con Timpani allo Spiedo ma, pensando che qui in Italia prima non esisteva nessun volume su questo particolare personaggio, il tema è davvero molto interessante per qualsiasi persona si interessi veramente di musica rock. Poi, lo stile di Fabio è veloce, diretto e anche informale, ergo si lascia piacevolmente leggere, facendo in tal modo incuriosire pure i lettori più ignoranti... e, infatti, non è un caso che, a un certo punto, io mi sia ritrovato ad ascoltare su YouTube un intero live di Rory!
Io e l'autore. Avviso che, grazie a un
mia fotomontaggio fatto per FaceBook,
il libro che Fabio tiene in mano,
No comments:
Post a Comment