Sunday, September 15, 2019

Dhole - "Dove mitigano i dubbi e nascono credenze" (DIY co-production, 2018)

Gruppo: Dhole
Titolo: Dove mitigano i dubbi e nascono credenze
Genere: Screamo/Post-Rock/Shoegaze
Durata: 28.03 min
Data di uscita: 15 novembre 2018
Voto: 78/100












Certe volte mi arrivano delle richieste di recensione un po' strane. Una volta mi ricordo che un gruppo prog rock polacco mi chiese la recensione, come pure un artista italiano ambient (o qualcosa del genere). Premesso che ovviamente apprezzo anche altri generi al di fuori del metal (estremo) e dell'hardcore punk (e il prog rock è uno fra quelli che più mi piacciono), essi comunque non c'entrano fondamentalmente una cippa di nulla col tipico format di Timpani allo Spiedo. Poi però ti arriva "a tradimento", cioè senza averlo chiesto, perfino un CD fisico di un gruppo che suona un genere che non tratti, e, come ti succede per tutti i CD fisici che ti arrivano visto che questi per te hanno la priorità rispetto ai promo digitali, ti senti moralmente obbligato non solo ad ascoltarlo per bene ma anche a recensirlo, sempre per bene. Infatti, qualche mese fa (non mi ricordo però quando), la True Bypass Promotion (la stessa che mi mandò tempo fa i ['selvɘ]) mi ha inviato totalmente a sorpresa in CD digipack il nuovo, secondo album dei lombardi Dhole, uscito l'anno scorso per conto della Overdrive, che l'ha co-prodotto insieme ad altre etichette italiane, a volte dai nomi bizzarri, come Nothing Left Records, Longrail Records, Dreaming Gorilla Records, E' un brutto posto dove vivere Records e Non ti seguo Records. Ora, probabilmente io sono il meno adatto in assoluto a recensire questo "Dove mitigano i dubbi e nascono credenze" visto che praticamente non me ne intendo di dischi del genere ma comunque, per dirla con Barney Stinson, "la sfida è accettata!". Quindi vediamo cosa hanno da offrirci questi Dhole!

Forte di un titolo piuttosto intellettuale come anche di una copertina realizzata da Alberonero e intitolata "Mezzavalle, 18 Tones of Stones", questo album consta di 6 pezzi nei quali vi è un tipo di musica che pare sia da definire come screamo/post-rock/shoegaze/chiamatela come minkia preferite. In concreto, i Dhole (che in realtà sarebbe uno dei nomi con cui è conosciuto il cuon alpino, una specie in pericolo molto simile al lupo che vive perlopiù in Asia) suonano una musica abbastanza aggressiva e rumorosa ma melodica e pure evocativa allo stesso tempo. Più nello specifico, le principali caratteristiche dei Dhole sono il rude cantato urlato e disperato di Respo; le chitarre avvolgenti di Gaspa e Kenzo, che interagiscono continuamente fra di loro bandendo però completamente gli assoli; il basso essenziale di Gino, che fa il suo dovere senza strafare e senza farsi notare per delle particolari soluzioni; e il batterismo nervoso e dinamico di Paco, capace sia di accelerazioni improvvise e violente che di ritmiche più rilassate. Faccio notare che, dei 5 membri citati, Gaspa è quello relativamente nuovo (ho scritto "relativamente" perché non so quando è entrato in pianta stabile nel gruppo) dato che questo album, se non erro, è stato il primo disco dei Dhole con lui, e devo dire che la sua è stata una bella aggiunta in quanto, con la sua chitarra, riesce a creare un muro melodico di grande profondità insieme a Kenzo.

Parlando ora più da vicino delle canzoni, l'album comincia benissimo con "Abbattere rituali", che si fa notare per una lunga parte finale dove Respo ripete ossessivamente le parole "Tutto è successo dentro un istante", che ti si piantano così tanto nel cervello che ti ritrovi a urlarle anche te! Invece, "Una storia che non si racconta" si fa notare per la capacità dei Dhole di alternare sezioni totalmente differenti fra di loro, come dimostrato da quei rilassanti armonici artificiali a cui fa improvvisamente seguito del noise di una violenza estrema. La seguente "I tratti poetici/I lati semantici" è forse la mia canzone preferita fra tutte, a partire dal suo riff d'apertura, così ballabile da far muovere ben bene il culo! Poi, c'è "Nomi nuovi per vecchi modi di essere", che in pratica è la canzone più melodica del lotto (e pure la più lunga per via dei suoi 6 minuti di durata), soprattutto grazie a un finale strumentale molto suggestivo ed evocativo. Infine, in "Per conoscere sé" i Dhole tornano a essere più intensi e rumorosi, anche a causa di una batteria a volte improvvisamente (e incredibilmente!) veloce. Come vedete, ho citato tutte le canzoni tranne "Le conseguenze delle parole" perché, pur essendo buona, non si fa notare per delle soluzioni particolarmente degne di menzione.
In sostanza, siamo alle prese con un album che sì, non c'entra un emerito ciufolo con Timpani allo Spiedo ma che - SORPRESAAA! - mi ha colpito in positivo, quindi devo ringraziare la True Bypass per avermelo inviato "a tradimento". Certo, non ho forti appigli critici con cui recensire un disco simile anche perché non posso paragonare i Dhole a nessun maestro del loro genere musicale (al massimo posso farlo con gruppi che mischiano il black con lo screamo o il post rock come i Senza o i Deafheaven...ma non mi sembra la stessa cosa!). Di sicuro però i Dhole mi hanno colpito perché sanno costruire canzoni in modo dinamico, energico e imprevedibile, avvalendosi per giunta di una produzione grezza al punto giusto da far immaginare per bene di cosa siano capaci i Dhole su di un palco. Peccato però che la produzione non valorizzi appieno la voce, un po' bassa nel mix. E peccato che i testi, che pare siano così fondamentali nei Dhole, non si trovino disponibili alla lettura da nessuna parte, nemmeno sul CD (o almeno su quello in digipack che ho io). Piccoli nei per un secondo album di un giovane gruppo di Lodi nato nel 2014 che sta facendo veramente delle buone cose, anche suonando spesso in giro. Ma ora torniamo a qualche cosa di più affine allo spirito della 'zine, eh!

Scaletta:

1 - Abbattere rituali
2 - Le conseguenze delle parole
3 - Una storia che non si racconta
4 - I tratti poetici/I lati semantici
5 - Nomi nuovi per vecchi modi di essere
6 - Per conoscere sé

Formazione:

Respo - voce
Gaspa - chitarra
Kenzo - chitarra
Gino - basso
Paco - batteria

FaceBook: https://www.facebook.com/dholeband/
BandCamp: https://dholeband.bandcamp.com/
Overdrive Records: https://www.over-drive.it/?v=cd32106bcb6d
Nothing Left Records: https://www.facebook.com/NothingLeftRecords/
Longrail Records: https://it-it.facebook.com/longrailrecords/
Dreamingorilla Records: https://www.facebook.com/dreamingorillarecords/
Non ti seguo Records: https://it-it.facebook.com/nontiseguo/
True Bypass Promotion: https://www.facebook.com/TrueBypassPromo/

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