Ultimamente la Hells Headbangers sta assestando dei colpi notevoli, tipo l’album di debutto dei veterani cileni Atomic Aggressor o, ancor meglio, il nuovo disco dei controversi Satanic Warmaster. Ma di recente si è anche accaparrata gli australiani Abominator, un gruppo non amatissimo ma comunque ben apprezzato dai cultori più sfegatati (fra cui me, ovviamente) del black/death metal bestiale. Questo anche perché sono in giro dall’ormai lontanissimo 1994 e, dopo un silenzio di ben 9 anni dall’ultimo album, ora se ne sono finalmente usciti con il 5°, cioè “Evil Proclaimed”. Il quale ha purtroppo visto una vera e propria decimazione del gruppo dato che, da terzetto qual era, è diventato un duo (composto dai due fondatori Chris Volcano ed Andrew Undertaker)… come in fondo va di moda adesso. Ma, nonostante tutti gli innumerevoli casini vissuti in tutti questi anni, gli Abominator sono ancora qui vivi e vegeti, ergo vediamo che cosa ci propongono con questo nuovo capolavoro di terrore sonico.
Oddio, capolavoro mica tanto. Eppure le premesse sono quelle giuste: batteria che sfonda i timpani dell’ascoltatore con un assalto senza scampo a base di blast-beats e tupa-tupa atomici raramente interrotti da qualche tempo medio-lento (molto efficace quello della titletrack) di cui in questi casi si ha sempre bisogno; riffing (quasi) sempre in tremolo picking ma più black del solito e pure capace di tirare fuori qualche vaga melodia (tipo nell’iniziale “Black Mass Warfare”) mentre qui e là non mancano degli assoli caotici tipici del genere; basso perlopiù inesistente, nel senso che ha importanza pari a zero nel discorso musicale; e cantante che si sfonda generosamente le corde vocali attraverso un urlo gutturale molto simile a quello di Impurath dei Black Witchery (citati parecchie volte anche nel riffing, come in “Ashes of a Demonic Legacy”) interrotti di quando in quando da una sorta di grugnito (che si sente soprattutto in “Invoker of the Four Winds”). Insomma, tutta roba grezza e ignorante che riporta alla mente gruppazzi come i Bestial Warlust, Conqueror et similia, anche perché gli Abominator, proprio come loro, propongono spesso pezzi belli lunghi, ergo sui 5 – 6 minuti.
Ma, seppur io sia un fan accanito di tutto questo marciume così tale che gli aspiranti suicidi non lo userebbero neanche come arma per ammazzarsi, ciò non significa che mi debba piacere per forza qualsiasi cosa del genere. Infatti, qui gli Abominator hanno toppato alla grande. Prendiamo per esempio la produzione del disco: piatta e pure un po’ troppo pulita per i miei gusti, non colpisce nel segno, e sinceramente preferisco delle chitarre cavernose e “incomprensibili” del tipo di “War Cult Supremacy” dei Conqueror piuttosto che quelle che si sentono in “Evil Proclaimed”. Poi, molte canzoni, pur avendo delle belle intuizioni, potevano essere fatte meglio perché spesso gli Abominator le fanno dilungare troppo rispetto a quello che hanno da dire, magari perché talvolta si fossilizzano su delle sequenze di soluzioni pure articolate ma che, ripetute forzatamente, stemperano l’estrema furia belluina dei primi momenti (tipo quelli di “Ashes of a Demonic Legacy”). Ragion per cui preferisco i pezzi più brevi da 3 minuti come “The Devil’s Pandemonium”.
Concluso dal tour de force da quasi 7 minuti di “Re-Birth of the Arch Nemesis”, “Evil Proclaimed” (voto: 5,5) non è esattamente un brutto album ma, forse un po’ condizionato dai livelli produttivi, di sicuro mi aspettavo qualcosa di meglio da questi veterani, che probabilmente, pur testardi come l’attitudine underground comanda, non sono riusciti a reggere benissimo tutti i recenti problemi da poco patiti. E vabbè, come dimostrato pure dagli Horned Almighty, anche i gruppi underground di lunga data, con la loro passione bruciante per la musica che fanno come se fossero ancora degli adolescenti, talvolta sbagliano. Così è la vita, ragazzi miei, così è la vita.
Tracklist:
1- Black Mass Warfare
2- The Brimstone Nucleus
3- Evil Proclaimed
4- Ashes of a Demonic Legacy
5- Invoker of the Four Winds
6- The Devil’s Pandemonium
7- Indomitable Master
8- Re-Birth of the Arch Nemesis
Line-up:
Chris Volcano – voce/batteria
Andre Undertaker – chitarre/basso
Hells Headbangers Records: http://www.hellsheadbangers.com/
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