Demo autoprodotto (Aprile 2009), poi ristampato (Mother Death Productions, Luglio 2012)
Formazione (2008): Marte - voce/chitarra (poi sostituito da Spettro);
Astaroth - chitarra (poi sostituito da Order);
Spettro - basso (poi sostituito da Nèfas);
Militia Sagittarius - batteria.
Formazione: Ostia, Lazio.
Canzone migliore del demo:
"Divina Terra".
Punto di forza del disco:
la batteria.
Certo che è divertente: il black metal, oltre a essere un genere praticamente unico, è il solo a mettere d'accordo tutti quando si comincia a parlare dei Darkthrone, gruppo così inarrivabile come pochi quanto maestro per molti. Cioè, ci sono per esempio gli anarchici ultra - incazzati Black Trinity, che sfornano canzoni lunghissime dai tupa - tupa in stile crust; ci sono i cristiani apocalittici Abdijah, che pestano ossessivamente in blast come se non ci fosse un fottuto domani; e ci sono i fascisti Animus Infirmus (che dal latino significa all'incirca "mente debole"), di cui mi appresto a recensire la ristampa del loro primissimo e finora unico demo "Nell'Odio", al quale è stata aggiunta, guardacaso, la cover di "Lifeless" (molto fedele all'originale) dei Darkthrone, che è comparsa la prima volta in una compilation - tributo italiana di 2 anni fa.
Il quartetto laziale propone un purissimo black metal molto semplice e perfettamente equilibrato fra i tempi veloci e quelli più lenti, che, classicissimi e tonanti, risultano molto importanti (si ascolti ad esempio "Kalashnikov") e non manca neanche una buona dose di groove. Anche il riffing si nutre di opposti, visto che le schitarrate gelide vengono alternate a melodie evocative e battagliere, magari rasentando (raramente) pure intuizioni più vicine al black depressivo.
Un po' meno di contrasti vive la struttura dei vari pezzi, che spesso procedono ossessive nel loro discorso, anche modificando semplicemente la parte ritmica. E, come insegna il Darkthrone - style, gli stacchi e le pause sono veramente roba rara da queste parti, pur essendoci un'eccezione significativa nel terzo brano, cioè "Spedizione Punitiva", che ha fra l'altro una parte centrale con tanto di basso in evidenza.
La voce riserva invece delle sorprese interessanti. Infatti, è sufficientemente malata così da rendere più intenso l'intero insieme, anche perchè le urla vengono combinate con una certa frequenza con dei grugniti niente male. Ma il nostro ha un'inventiva quasi insospettabile perchè per esempio in "Divina Terra" se ne esce addirittura con una voce pulita, che non sarà il massimo ma comunque si rivela funzionale; mentre in "Smarrito nel Buio" a tratti sembra che stia "cantando" un corvo con il suo tipico verso. Purtroppo però che la voce sia stata messa un po' in secondo piano, cosa che rende incomprensibili i testi, pur cantati in madrelingua.
Gli Animus Infirmus sono inoltre completamente restii a vomitare anche una misera ombra di assolo, limitandosi al massimo a una chitarra solista che completa, spesso in maniera minimalista, il riff della compagna. L'esempio migliore che si possa fare è praticamente l'introduzione di "Divina Terra", che poi sarebbe la canzone più riconoscibile di tutto il lotto, anche perchè presenta un discorso più articolato del solito, delle partiture sui tom - tom davvero niente male, e un riffing abbastanza fantasioso.
Infine, la produzione è davvero bella sporca e graffiante, ma stiamo parlando di una sporcizia, per così dire, cristallina. Le cose cambiano un po' con "Lifeless", che da una parte è più piena (la batteria) e dall'altro più disturbata (chitarre e voce) e, sarò strano, ma preferisco quest'ultima, decisamente folle, anche se venuta sicuramente in maniera non voluta.
Insomma, gli Animus Infirmus sono semplicemente un gruppo onesto, molto migliorabile sia in fase di rifinitura dei pezzi (per esempio, le intuizioni caotiche simil - "Transilvanian Hunger" sono state purtroppo relegate soltanto nella parte finale di "Smarrito nel Buio"), sia nella fase strutturale degli stessi (e qui esemplificativo è sempre il brano soprammenzionato perchè ha una parte centrale sviluppata male). Comunque bravo il batterista, abile a enfatizzare il lavoro dei compagni attraverso delle puntualizzazioni anche rare da trovare in circolazione. Ma in ogni caso, "Divina Terra" è (oddio, ormai "era", visto che tra un po' uscirà sotto la romana Mother Death il primissimo album del gruppo, "Rivolta") il pezzo da dove ricominciare, e insieme a "Spedizione Punitiva" è uno degli episodi più riusciti del demo.
Voto: 69
Flavio "Claustrofobia" Adducci
Scaletta:
1 - Nell'Odio/ 2 - Kalashnikov/ 3 - Spedizione Punitiva/ 4 - Divina Terra/ 5 - Smarrito nel Buio/ 6 - Lifeless
MySpace:
http://www.myspace.com/animusinfirmus
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