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Wednesday, April 29, 2015
Volahn - "Aq'Ab'Al" (2014)
Dopo il casino immondo perpetrato da Black Cilice, ora vi tocca sapere dell’esistenza dei Volahn, duo USA di origini messicane appartenente a un altro movimento black metal che, conosciuto come il Black Twilight Circle, segue anch’esso le orme delle LLN francesi (tanto per dire, lo stesso Volahn – eterno compagno di merende di Murdunbad con il quale suona in innumerevoli gruppi - indossa, in una foto promozionale, la maglia di Moëvöt, effimero progetto dark ambient LLN). Ciò però non significa che i gruppi del Black Twilight Circle ricopino quelli della controparte francese, anzi, visto che non solo suonano un black metal spesso innovativo e creativo ma liricamente molti di loro si rifanno a un fiero immaginario maya/azteco di cui i Volahn, nati nel 2003 e al secondo album dopo quello di debutto del 2008, ne sono uno dei principali portabandiera. E, tanto per farvelo capire ancora, una maglia della Crepúsculo Negro (cioè, l’etichetta a cui fa capo il Black Twilight Circle proprio come il Black Circle portoghese si poggia sulla Discipline Productions e sulla Black Circle Propaganda) ha sul retro la scritta “Brown Pride”!
Tuesday, April 28, 2015
Black Cilice - "Mysteries" (2015)
C’era una volta una setta di giovani scoppiati francesi che, attivi nell’area di Brest (nord della Francia), diedero vita alle leggendarie Les Légion Noires (LLN), un influente movimento black metal durato dal 1993 al 1996. I suoi gruppi principali erano i Vlad Tepes, Belketre, Torgeist e Mutiilation (gli unici questi ultimi a essere stati capaci di costruirsi una vera carriera), più una pletora di effimeri progetti minori, anche dark ambient, formati in serie dai personaggi di spicco del movimento. Tutti gruppi poco ambiziosi che, pur di essere coerenti al massimo con la filosofia anti-sociale e misantropica del “vero” black metal, rimasero così ancorati all’underground più abissale da aver prodotto quasi solo demo e split in formato cassetta, raramente in vinile. Tale fatto (e non solo) ha reso totalmente di culto queste oscure formazioni tanto che il loro nero verbo ha ispirato ultimamente la nascita, in ogni parte del globo, di analoghi movimenti. Fra i quali figura il Black Circle che, operante in Portogallo (Paese che non ha mai brillato in quanto a “tradizione” heavy metal, a eccezione dei Moonspell, ovvio), sta riportando in vita il black metal che fu attraverso vari gruppi che, costituiti solitamente da una sola persona dall’identità sconosciuta e al contrario di quelli delle LLN, sono capaci di tirare fuori ogni tanto degli album. Come i Black Cilice, progetto solista che, dopo la consueta miriade di demo e split iniziata nel 2009, è dal 2011 che pubblica un album rigorosamente di 6 pezzi ogni 2 anni. E quindi, grazie al benestare della Iron Bonehead Productions, eccovi “Mysteries”, il terzo disco di Black Cilice dall’ennesima copertina in bianco e nero in stile “Transilvanian Hunger” fondamentalmente identica a quella del precedente “Summoning the Night” (Altare Productions, 2013).
Sunday, April 26, 2015
Horned Almighty - "World of Tombs" (2014)
Quando anni e anni fa venni a conoscenza dei danesi Horned Almighty, non ci potevo credere: erano in 5, e tutti e 5 erano pelati, nessuno escluso! Ma, a parte questa frivolezza, me ne innamorai subito appena sentite le prime zozze note di “Black Metal Jesus” (2004), il loro album d’esordio venuto dopo 2 anni dalla fondazione, cioè quando nel 2002 erano ancora un duo (ovvero Smerte ed Hellpig) che, essendo senza batterista, si trovò costretto a usare per circa un anno la drum-machine prima di reclutare Harm, ancora in formazione. E di strada ne hanno fatta gli Horned Almighty, dato che nel frattempo hanno pubblicato altri 4 album, fra cui il recente “World of Tombs” con il quale sono entrati nella scuderia della milanese Scarlet Records. E da fan della roba più sporca in circolazione, non mi sono tirato indietro quando si è trattato di recensire “World of Tombs”.
Saturday, April 25, 2015
Krigere Wolf - "Sacrifice to Valaskjàlf" (2014)
Ma cosa è successo ai Krigere Wolf? Quello che è sicuro è che a ogni disco cambiano sonorità, pur orbitando sempre nel regno del black/thrash metal. Se nel singolo “Victory of Satan’s Warriors” mi hanno sorpreso per un approccio intensissimo e bestiale, quasi death, in questo secondo album (pubblicato dalla coreana Fallen-Angels Productions), il thrash, pur presente occasionalmente, è stato curiosamente ridimensionato a beneficio di un black metal di marca svedese.
Thursday, April 23, 2015
Reverorum ib Malacht - "De Mysteriis Dom Christi" (2014)
Abituati come siamo agli eccessi folli del black metal, in teoria non dovremmo ormai stupirci più di niente. Eppure, alla fine ci caschiamo sempre: c’è chi viene da paesi insospettabili come Cuba, chi affronta tematiche riguardanti gli sport invernali tanto per prendere per i fondelli i classici temi black metal su troll, foreste et similia, c’è chi canta in lingue nerdose prese direttamente dall’immaginario tolkeniano, o chi si fa fare delle foto promozionali del tipo nudista satanico e chi più ne ha più ne metta. E poi ti arrivano gli svedesi Reverorum ib Malacht che, nati nel 2005 come dei luciferiani “anti-cosmici” convinti (uno dei due membri ha avuto un passato negli Ofermod, uno dei principali gruppi religious black della Svezia), sono letteralmente ritornati sulla Retta Via 4 anni dopo, una vera e propria folgorazione di Damasco che li ha fatti convertire al cattolicesimo, una volta tanto odiato. Si può quindi dire che, in un certo senso, i Reverorum ib Malacht appartengano al controverso filone dell’unblack metal, cioè del black cristiano, se non fosse per il fatto che questi due pazzi svedesi hanno ancora dei forti contatti con la frangia satanico/occulta del genere tanto che il loro secondo album “De Mysteriis Dom Christi” (il cui titolo e la cui copertina rifanno chiaramente il verso al capolavoro “De Mysteriis Dom Sathanas” dei Mayhem) è stato pubblicato dalla statunitense The Ajna Offensive, che è tutto fuorché cristiana. La quale ha fra l’altro avuto la bella idea di pubblicare l’album in 3 diversi formati (CD, vinile, cassetta), ognuno dei quali risulta caratterizzato da una differente scaletta e da diversi pezzi che possono durare pure la bellezza di 30 minuti! E paradossalmente, il formato CD in mio possesso, comprendente 11 brani per 71 minuti (il vinile e la cassetta ne hanno invece 2 per un massimo di 65 minuti), è il più accessibile di tutti!
Wednesday, April 22, 2015
Fides Inversa - "Mysterium Tremendum et Fascinans" (2014)
La tedesca World Terror Committee si riconferma etichetta black metal di razza grazie al secondo album dei Fides Inversa che, intitolato “Mysterium Tremendum et Fascinans” (più tardi spiegherò le origini di questo particolare titolo), segue a 5 anni di distanza il disco di debutto “Hanc Aciem Sola Retundit Virtus (The Algolagnia Divine)”, rilasciato dalla francese Osmose Prod. L’esordio fece veramente una bella impressione, anche perché ci si trovava davanti a un vero e proprio monolite titanico composto di 4 pezzi ciascuno lungo come minimo 12 minuti, insomma non proprio una passeggiata per l’ascoltatore e un bel rischio per un gruppo nato nel 2006 ma senza nessun demo alle spalle. Però, la battaglia è stata vinta lo stesso, il duo si è fatto un certo nome grazie a un’intensa attività live (per la quale dal 2013 è diventato un terzetto attraverso l’innesto del bassista V.P. – già negli Ondskapt e nei Nominon, non due gruppi qualunque) in giro per l’Europa. Ma sapete di che nazionalità sono i Fides Inversa? Italiani! Ma che dico? Romani, proprio come il sottoscritto! Ed ecco che, di punto in bianco, questa recensione si impregna di orgoglio capitolino black metal, quindi forse stavolta sono un po’ di parte (ma neanche tanto poi dai… o sì?).
Tuesday, April 21, 2015
Nekrofilth - "Filling My Blood with Poison" (2009)
Zack Rose, chitarrista degli storici death metallazzi di culto Nunslaughter, un bel giorno del 2008 ebbe un sogno: formare un gruppo zozzo e volgare dalla classica attitudine in stile “I don’t give a fuck!” in grado di combinare in modo ultra-selvaggio il metal con il punk. Trovati così due compagni sulla sua stessa lunghezza d’onda (quindi un trio come i Venom e i Motörhead, e già qui si capisce l’antifona), ecco formarsi i Nekrofilth, che subito si misero al lavoro per fare qualche demo. Uno dei quali risponde al titolo di “Filling My Blood with Poison” che, originariamente pubblicato nel 2009 con una copertina così assurdamente spartana (e volgarotta) che gli anni ’80 ritornano subito in mente a guardarla, è stato recentemente ristampato (con un più professionale ma non meno scioccante artwork, ovviamente) dalla Hells Headbangers Records dopo il buon successo dell’album d’esordio dei Nekrofilth intitolato “Devil’s Breath” (2013). Ma attenzione che, se siete altamente interessati a continuare a leggere tale recensione, e soprattutto ad ascoltare i Nekrofilth, dovete essere abbondantemente attrezzati perché se no per voi è una battaglia persa già in partenza.
Saturday, April 18, 2015
Ascension - "The Dead of the World" (2014)
Dopo aver ascoltato con assoluta gioia mefistofelica “The Dead of the World”, secondo album dei tedeschi Ascension, mi sono convinto che la loro connazionale World Terror Committee è una gran bella etichetta specializzata nel cosiddetto “orthodox” o “religious” black metal. Di quest’ultimo genere ne avrete sicuramente sentito parlare ma per quelli che non sanno nulla è bene far sapere che si tratta di una particolare forma di black metal dalle tematiche fortemente occulto-esoteriche completate da una misteriosa simbologia tutta propria. Tale “genere”, ormai inflazionatissimo ma ancora amatissimo da una larga fetta di metallazzi, è nato agli inizi del 2000 grazie a gruppi francesi e svedesi come Deathspell Omega (che da un paio di anni hanno intrapreso una strada personalissima come solo i Maestri sanno fare), Watain, Merrimack, Funeral Mist e pochi altri. Fra le ultime formazioni notevoli che stanno seguendo, ma con personalità, le loro orme figurano proprio gli Ascension, un quintetto che già viene preso come punto di riferimento dalle giovani leve e che, per questo nuovo album, si è avvalso di ospiti illustri come The Magus (Thou Art Lord, Necromantia, Principality of Hell) e Mors Dalos Ra (Necros Christos), che hanno offerto la propria voce rispettivamente in “Unlocking Tiamat” e “Mortui Mundi”.
Friday, April 17, 2015
Sepulchral Temple - "Sepulchral Temple" (2013)
Dopo gli Harvest Gulgaltha, adesso tocca a un altro gruppo strano, i cui membri provengono addirittura da 3 nazioni diverse, cioè la Gran Bretagna, la Finlandia e persino il Cipro: i Sepulchral Temple. Ora sotto le ali protettrici dell’Invictus Productions, i nostri 3 ragazzi se ne sono usciti nel 2013 con un EP autointitolato veramente interessante, ristampato recentemente dalla succitata etichetta ma originariamente pubblicato dalla Iron Bonehead Productions. Devo dire che non mi aspettavo niente da questo gruppo, soltanto un classico death metal o giù di lì, e invece mi sono dovuto ricredere fin dai primi minuti della traccia d’apertura “Salvific Dance”.
Harvest Gulgaltha - "I" (2012)
Le stranezze del metal estremo: non si sa se gli statunitensi Harvest Gulgaltha siano un vero e proprio gruppo o cos’altro, sta di fatto che la loro foto promozionale ritrae uno che, di spalle e a torso nudo, regge a mo’ di croce e su ciascuna mano una candela, rivolgendo fra l’altro lo sguardo a una specie di luce sullo sfondo. Di questi ultimi tempi se le inventano di tutte, e gli Harvest Gulgaltha fanno parte di quella schiera sempre più folta di gruppi retti da uomini senza volto e senza nome, quasi per rendere ancor più inumana e sovrannaturale la propria musica. Però, a dirla sinceramente, a questa nuova moda del farsi prendere assolutamente sul serio, preferisco la demenzialità estrema di gruppi come i Blasphemy, i cui membri, fra le altre cose, si fanno chiamare con i nomi più assurdi perché, in fin dei conti, anche il metal ultra-estremo, pur incazzatissimo, ha come colonna portante non soltanto la pura passione ma anche un sacco di divertimento.
Wednesday, April 15, 2015
Oraculum - "Sorcery of the Damned" (2014)
A forza di recensire gruppi provenienti dal Cile sto diventando una specie di guru della scena estrema di questo Paese (mi sto riferendo alle mie recensioni su heavymetalwebzine.it), che ormai è una delle tappe fondamentali per ogni metallaro brutto sporco e cattivo che si rispetti. E gli Oraculum, trio infernale nato nel 2011, sono un’altra valida realtà cilena con cui fare i conti e di cui la Invictus Productions si è interessata a tal punto da pubblicare quest’anno il loro EP di 4 pezzi per 21 minuti intitolato “Sorcery of the Damned”. Ciò significa l’ennesima botta titanica in puro stile sudamericano.
Tuesday, April 14, 2015
ZOM - "Flesh Assimilation" (2014)
La scena estrema irlandese, pur essendo letteralmente minuscola (e mi sembra ovvio…), sta sfornando in questi ultimi tempi del materiale molto interessante tanto che alcuni suoi gruppi già sono diventati delle fonti di ispirazione per formazioni ancor più giovani. Questo è per esempio il caso degli inumani Malthusian, che paradossalmente devono ancora fare il grande passo dell’album d’esordio (prossimamente aspettatevi però la rece del loro nuovo EP “Below the Hengiform”). Ma è anche il caso degli ZOM, che invece il succitato grande passo l’hanno fatto sul serio dopo esser stati fondati nel 2011. Ecco a voi quindi “Flesh Assimilation”, una tortura disumana di 8 pezzi per 32 minuti uscita grazie all’alleanza fra l’irlandese Invictus Productions e la statunitense Dark Descent Records. Ergo, già si parte con il piede (sinistro, come d’uopo) giusto!
Monday, April 13, 2015
Obscure Burial - "Epiphany" (2014)
Che cos’è l’Epifania? Vabbè, oltre a essere la festa cristiana del 6 Gennaio che tutti noi da bambini abbiamo più o meno amato come una specie di Natale in miniatura, viene festeggiata per ricordare la visita dei cosiddetti Re Magi a Gesù rivelato. E gli Obscure Burial, giovanissimo quartetto finlandese nato nel 2012, hanno voluto intitolare “Epiphany” il proprio secondo demo, rilasciandolo per conto dell’irlandese Invictus Productions. Quindi, non credete neanche per sbaglio che gli Obscure Burial siano cristiani, anche perché lo sapete che gruppi (di assoluto culto) annoverano fra le proprie influenze? Roba come i canadesi Order from Chaos e i Poison (no, non le mammolette glam ma le leggendarie bestie death/thrash tedesche), mica cazzi!
Sunday, April 12, 2015
Infernal Angels - "Pestilentia" (2014)
Ritornano gli Infernal Angels, trio dalla Basilicata nato nell’Agosto 2002 che, attraverso l’italianissima SG Records, ha rilasciato il terzo album “Pestilentia” in data 23 Maggio 2014.
Thursday, April 9, 2015
Nerocapra - "Mefisto Manna" (2014)
Oggigiorno ci sono sempre più gruppi di metal estremo che, piuttosto che perdere tempo a cercare per mesi (se non anni!) un bassista, preferiscono non averlo per niente in formazione. E la cosa è pure sensata dato che, in questo tipo di metal, il basso ha un ruolo così marginale che quasi non si sente. Tale strumento è quindi sistematicamente il più sfigato di tutti, ragion per cui ecco spuntare fuori gruppi come i Funereus, i Sacrocurse o i Bölzer, tutti formati da sole due persone che si arrangiano benissimo anche senza, appunto, il basso. E fra loro figurano pure i torinesi Nerocapra che, nati nel 2003, l’anno scorso hanno dato seguito al primo album “Vox Inferi” (2011) rilasciando l’ottimo “Mefisto Manna”, una co-produzione fra le italiane WarHell Records e Justified Violence Records. Ma che roba veramente interessante che abbiamo qui!
Wednesday, April 8, 2015
Abigail - "Intercourse & Lust" (1996)
Ragazzi, oggi si parla della Storia. Questo è stato reso possibile dalla Nuclear War Now! Prod che recentemente ha avuto la bella pensata di ristampare (per l’ennesima volta e con una diversa copertina dall'originale) il primo album degli Abigail, 3 folli giapponesi in fiera attività dal 1992 che, insieme ai Sabbat e ai Sigh (almeno quando questi ultimi erano ancora “trve” nel più puro senso della parola), rappresentano i principali portabandiera del black metal made in Japan. Ecco quindi a voi “Intercourse & Lust”, cioè 9 pezzi per 40 minuti circa di un massacro capace di strapparti con estrema violenza la tromba d’Eustachio dalle tue orecchie idiote!
Tuesday, April 7, 2015
Nuclear Perversions - "Desolation Rituals" (2014)
Una copertina “nucleare”, un look a base di maschere anti-gas, borchie, cartucciere e maglie degli onnipresenti Blasphemy, dei nomi impossibili come Nocturnal Werewolf of Blasphemous Devastation and Nuclear Goatvomits (che vince veramente su tutti!)… mmh, dite un po’, secondo voi cosa dovrebbero suonare i Nuclear Perversions? E se vi dicessi che il loro demo “Desolation Rituals” è stato pubblicato dalla tedesca Iron Bonehead Productions, che ultimamente sta facendo uscire i peggiori bestemmiatori incalliti del pianeta, compresi i Necroholocaust? Ma sì, vi dò un ulteriore indizio, tanto per chiarirvi le idee: se ben ricordate, qual è il mio sotto-sotto genere musicale preferito? Ehm…
Monday, April 6, 2015
Nuclearhammer - "Serpentine Hermetic Lucifer" (2014)
Carissime e carissimi, oggi vi presento i canadesi Nuclearhammer, gruppo abbastanza conosciuto nell’underground la cui storia inizia nel 2005. Comprendenti, fra gli altri, il chitarrista Impugnor (che suona anche nei violentissimi ma paradossalmente intelletualoidi Paroxishzem – quelli che insomma hanno trasposto in una musica ultra-brutale perfino un caposaldo del Teatro dell’Assurdo quale “Aspettando Godot” di Samuel Beckett!), i Nuclearhammer hanno quest’anno rilasciato il secondo album “Serpentine Hermetic Lucifer”, disco di una violenza allucinante completo di 13 pezzi per 44 minuti complessivi. Oddio, i pezzi sono sì 13 ma quelli “veri” sono solo 8, e questo perché a ogni canzone segue una specie di outro di pochi secondi, la quale solo in un caso è inclusa direttamente in un pezzo metal (cioè, in “Parasitic (Temple of Rats)”). E già qui potete capire che si tratta di un album veramente folle ma a livelli tali che, se non lo provate, non potrete lontanamente comprendere una mazza neanche con questa recensione.
Sunday, April 5, 2015
Necroholocaust - "Holocaustic Goat Metal" (2014)
Avevo praticamente perso ogni speranza di poter ascoltare un giorno l’album d’esordio dei canadesi Necroholocaust, gruppo di culto totale come i da poco recensiti Revenge. Questo perché i Necroholocaust sono così underground da aver pubblicato in 11 anni di carriera una sfilza interminabile di produzioni minori, in particolare split, e quindi fino all’altro ieri non sembravano così interessati a far uscire un album, che ormai pareva esser divenuta una chimera. Ma improvvisamente, come spesso succede di questi tempi, i nostri 4 pazzi hanno trovato il proprio salvatore infernale nell’Iron Bonehead Records. Ecco così materializzarsi, come per incanto, il disco di debutto dei Necroholocaust. E luce (nera) fu.
Saturday, April 4, 2015
Revenge - "Attack. Blood. Revenge" (2001)
Certo che ultimamente le varie etichette discografiche mi stanno viziando proprio bene. Mi sta arrivando infatti materiale di culto totale come l’ultimo EP dei Morbosidad, il tanto atteso album d’esordio dei Necroholocaust, e adesso, fra gli altri, la ristampa via Nuclear War Now! Prod del primissimo EP dei canadesi Revenge, quell’”Attack. Blood. Revenge” (Dark Horizon Rec, 2001), che ha segnato il ritorno sulle scene di James Read. Pochi sanno chi lui sia, praticamente soltanto i fanatici del black/death bestiale: a voi ignoranti vi basti sapere che James è un uomo iper-impegnato in vari progetti (attualmente suona anche negli strani Blood Revolt – dove collabora insieme ad Alan Nemtheanga dei Primordial – e nei marcissimi Black Witchery) ma è così convinto delle sue idee musicali, sempre orbitanti nel black/death bestiale, che ha fondato i Revenge nel 2000 soltanto per continuare il sentiero tracciato dai suoi Conqueror, autori del leggendario e unico album “War Cult Supremacy” nel 1999, ma scioltisi poco dopo. In pratica, si può quasi dire che i Revenge siano i Conqueror sotto mentite spoglie, anche perché il logo “borchiato” è praticamente lo stesso, solo che i primi esistono ancora oggi avendo pubblicato finora la bellezza di 4 album così simili fra di loro che i titoli, sempre contrassegnati da 3 parole d’ordine, sono sostanzialmente gli stessi.