Band: Stolen Lives
Title: Luciferův efekt
Genre: Thrashcore with Grindcore influences
Time: 25.55 min
Release Date: 1st April 2019
Rating: 72/100
Defense Records and Maximed Records are back on these pages after some months of silence! Credit for this goes to Marcin of Mythrone Promotion, that some time ago sent me new interesting albums to review. Obviously, when he send me releases edited in co-operation between those two labels, I must expect only tons and tons of extreme aggression! In fact, this "Luciferův efekt", second album by Stolen Lives, isn't an exception to this right trend. But, before talking about the album, I should like to say a few words about Stolen Lives. This is a quartet from Czech Republic that lovely destroys the ears of the maniacs since 2005, releasing mostly a lot of splits along with other ugly bands like Time of My Life or D.F.C., and whose first album arrived only in 2015. 4 years later, this album had finally a follow-up in the shape, indeed, of "Luciferův efekt". Were 4 years enough to Stolen Lives to calm them down a little bit? OF COURSE NOT!
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Monday, July 29, 2019
Thursday, July 25, 2019
Honorable Mentions from the Abyss #10: Bloodsoaked Necrovoid/Pestilent Death/Vistery/Thrombus
Hey brutalbangers,
in these last days I listened to a lot of death metal, so this new episode of "Honorable Mentions from the Abyss" is entirely dedicated to this genre. Sure, every band featured here plays death metal in an old-school approach (the better one, undoubtedly), as it's regular for this 'zine. And, in addition, this time I touched also exotic countries like...but no spoiler, so please read this article and enjoy it!
Tuesday, July 23, 2019
Fankàz - "Burning Leaves of Empty Fawns" (OverDub Recordings, 2013)
Gruppo: Fankàz
Titolo: Burning Leaves of Empty Fawns
Genere: Melodic and Progressive Hardcore Punk
Durata: 40.29 min
Data di uscita: 25 novembre 2013
Voto: 88/100
Certe recensioni hanno una storia travagliatissima. Tipo questa che state apprestando a leggere. Infatti, dovete sapere che l'italianissima OverDub Recordings, nell'ormai sempre più lontano 2014, mi spedì ben 5 album per recensirli. Il problema però è che, al tempo, Timpani allo Spiedo 'zine si trovava in un periodo di stanca, con la conseguenza che, poco dopo, io ne fermai ogni attività, non riuscendo così a recensire dei CD fisici, che solitamente hanno la priorità sui promo digitali. E non sono riuscito a parlarne neanche da quando la 'zine ha ripreso, più forte che mai, le sue attività nel settembre 2015. Finalmente, solo ora mi sono deciso a recensire un disco di quel pacco inviatomi ben 5 anni fa. Ma adesso sorge un altro problema: che senso avrebbe recensire dischi perfino alternative rock in una 'zine il cui attuale (quasi) rigido format riguarda solo metal estremo e hardcore punk? Per il momento, parlare dei Fankàz ha mooolto senso! Quindi parliamone!
Titolo: Burning Leaves of Empty Fawns
Genere: Melodic and Progressive Hardcore Punk
Durata: 40.29 min
Data di uscita: 25 novembre 2013
Voto: 88/100
Certe recensioni hanno una storia travagliatissima. Tipo questa che state apprestando a leggere. Infatti, dovete sapere che l'italianissima OverDub Recordings, nell'ormai sempre più lontano 2014, mi spedì ben 5 album per recensirli. Il problema però è che, al tempo, Timpani allo Spiedo 'zine si trovava in un periodo di stanca, con la conseguenza che, poco dopo, io ne fermai ogni attività, non riuscendo così a recensire dei CD fisici, che solitamente hanno la priorità sui promo digitali. E non sono riuscito a parlarne neanche da quando la 'zine ha ripreso, più forte che mai, le sue attività nel settembre 2015. Finalmente, solo ora mi sono deciso a recensire un disco di quel pacco inviatomi ben 5 anni fa. Ma adesso sorge un altro problema: che senso avrebbe recensire dischi perfino alternative rock in una 'zine il cui attuale (quasi) rigido format riguarda solo metal estremo e hardcore punk? Per il momento, parlare dei Fankàz ha mooolto senso! Quindi parliamone!
Wednesday, July 17, 2019
LaFuria!+Napoli Violenta+Scheletro+yButteroy (Rome, 12th July 2019)
Gruppi: LaFuria!+Napoli Violenta+Scheletro+yButteroy
Data: 12 luglio 2019
Locale: CSOA Forte Prenestino
Ingresso: 5 €
Comunicazione di servizio:
non c'è fine all'Operazione Spam Selvaggio che riguarda il mio libro. Quindi, se non lo avete ancora fatto, comprate "Nel Segno del Marchio Nero", un libro che racconta vita, morte e miracoli della cosiddetta first wave of black metal. Ci troverete brevi recensioni, aneddoti, morti ammazzati, foto, interviste (tipo ai brasiliani Holocausto) e chi più ne ha più ne metta! Disponibile nei migliori stores digitali come Feltrinelli, IBS, Amazon e Google Books. Ah, una cosa: il libro è uscito come ebook...ma spero che questo non sia un problema per voi divoratori di libri cartacei!
Minkia, quasi 2 mesi sono passati dall'ultimo live report che ho fatto! Tranquilli, niente paura, non ho smesso di andare ai concerti, anzi! Per dirne qualcuna, il 14 giugno al Traffic ce le siamo date di santa ragione ai Possessed, e il 28 giugno ho assistito a qualcosa di magico vedendo gli storici Kina divertirsi sul palco del Forte Prenestino con una grinta inarrestabile. E adesso arriviamo al concerto oggetto di questo live report. Infatti, il 12 luglio ho fatto ritorno al Forte Prenestino per una serata mezza grindcore che ha visto alternarsi sul palco, in ordine cronologico, i yButteroy (che non vedevo da poco più di un anno), gli Scheletro (più sul versante HC punk), i Napoli Violenta (nomen omen), e LaFuria!, un gruppo totalmente sui generis come vedrete presto. Ma adesso vediamo più o meno nel dettaglio cosa è successo durante la serata.
Data: 12 luglio 2019
Locale: CSOA Forte Prenestino
Ingresso: 5 €
Comunicazione di servizio:
non c'è fine all'Operazione Spam Selvaggio che riguarda il mio libro. Quindi, se non lo avete ancora fatto, comprate "Nel Segno del Marchio Nero", un libro che racconta vita, morte e miracoli della cosiddetta first wave of black metal. Ci troverete brevi recensioni, aneddoti, morti ammazzati, foto, interviste (tipo ai brasiliani Holocausto) e chi più ne ha più ne metta! Disponibile nei migliori stores digitali come Feltrinelli, IBS, Amazon e Google Books. Ah, una cosa: il libro è uscito come ebook...ma spero che questo non sia un problema per voi divoratori di libri cartacei!
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Minkia, quasi 2 mesi sono passati dall'ultimo live report che ho fatto! Tranquilli, niente paura, non ho smesso di andare ai concerti, anzi! Per dirne qualcuna, il 14 giugno al Traffic ce le siamo date di santa ragione ai Possessed, e il 28 giugno ho assistito a qualcosa di magico vedendo gli storici Kina divertirsi sul palco del Forte Prenestino con una grinta inarrestabile. E adesso arriviamo al concerto oggetto di questo live report. Infatti, il 12 luglio ho fatto ritorno al Forte Prenestino per una serata mezza grindcore che ha visto alternarsi sul palco, in ordine cronologico, i yButteroy (che non vedevo da poco più di un anno), gli Scheletro (più sul versante HC punk), i Napoli Violenta (nomen omen), e LaFuria!, un gruppo totalmente sui generis come vedrete presto. Ma adesso vediamo più o meno nel dettaglio cosa è successo durante la serata.
Friday, July 12, 2019
Go! Fest: the 9th edition is near!!!
Hey brutalbangers,
on 21st September 2019, there will be the new edition of the Go! Fest, the "Italian fastest festival"!
on 21st September 2019, there will be the new edition of the Go! Fest, the "Italian fastest festival"!
Wednesday, July 10, 2019
Herida Profunda/Hello Bastards - "Herida Profunda/Hello Bastards" (DIY co-production, 2017)
Bands: Herida Profunda/Hello Bastards
Title: Herida Profunda/Hello Bastards
Genre: Grindcore/Power Violence
Time: 8.46 min
Release Date: 2017
Rating: 71/100
Explosive split EP between two devastating bands belonging to the most violent hardcore punk spectrum. The first one is called Herida Profunda and, despite their moniker (that stands for "deep wound" in Spanish), comes from Poland, even though one of their members comes from UK. Instead, the other group is called Hello Bastards, that are 3 UK vegan and straight-edge gentlemen, without the bassplayer, coming from London. Their split is really explicit starting from its cover artwork, that present a strong message against the nationalistic, racist and xenophobic deviations arising in these last years.
Title: Herida Profunda/Hello Bastards
Genre: Grindcore/Power Violence
Time: 8.46 min
Release Date: 2017
Rating: 71/100
Explosive split EP between two devastating bands belonging to the most violent hardcore punk spectrum. The first one is called Herida Profunda and, despite their moniker (that stands for "deep wound" in Spanish), comes from Poland, even though one of their members comes from UK. Instead, the other group is called Hello Bastards, that are 3 UK vegan and straight-edge gentlemen, without the bassplayer, coming from London. Their split is really explicit starting from its cover artwork, that present a strong message against the nationalistic, racist and xenophobic deviations arising in these last years.
Monday, July 8, 2019
E.G.O.C.I.D.E.: some very good news for them!
Hey brutalbangers,
some months ago I reviewed (in Italian) the furious debut album of the Italian thrashcore band E.G.O.C.I.D.E.. Apart the fact that I am still shocked for the incredible amount of rage expressed by their singer in every fuckin' song of the album, there are some very good news for them.
some months ago I reviewed (in Italian) the furious debut album of the Italian thrashcore band E.G.O.C.I.D.E.. Apart the fact that I am still shocked for the incredible amount of rage expressed by their singer in every fuckin' song of the album, there are some very good news for them.
Friday, July 5, 2019
Honorable Mentions from the Abyss #9: Black Therapy/S.R.L./Hierophant/Iblis
Service communication:
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Hey brutalbangers,
welcome to this new journey to the Italian extreme metal with a new episode of "Honorable Mentions from the Abyss". This new episode is very various since it ranges from the ultra-melodic death metal to the ultra-pure black metal as taught by the '90s, featuring also two bands from my city, Rome.
4 bands, 4 different styles to conceive the extreme metal = only good music!
Monday, July 1, 2019
Felis Catus - "Answers to Human Hypocrisy" (Self-released, 2011; Southern Hell Records, 2018)
Gruppo: Felis Catus
Titolo: Answers to Human Hypocrisy
Genere: Black Metal ultra-sperimentale
Durata: 54.32 min
Data di uscita: 1° Dicembre 2018
Voto: 60/100
Comunicazione di servizio:
nel caso (gravissimo!) in cui ancora non lo sappiate, il 24 marzo 2019 è uscito il mio saggione sulla first wave of black metal "Nel Segno del Marchio Nero", dove leggerete qualcosa di più sul black metal senza leggere le solite cose trite e ritrite alla Lords of Chaos. Lo potete ordinare attraverso una valanga di store digitali, fra cui Feltrinelli, IBS, Amazon e Google Books. Ah, vi ricordo che è uscito solo come ebook ma spero che questo non sia un problema per voi divoratori di libri cartacei ihih!
Ve lo dico fin da subito: "Answers to Human Hypocrisy", secondo album di Felis Catus, è senza ombra di dubbio una delle esperienze musicali più strane e inclassificabili, partorite da uno che è fondamentalmente un metallaro, che io abbia mai ascoltato. Il metallaro in questione non è altri che Francesco Cucinotta che, meglio conosciuto per far parte degli storici Sinoath (primo fra i gruppi black italiani presente, fra l'altro, nel mio libro "Nel Segno del Marchio Nero"), si firma qui come Felis Catus, nome con il quale lo abbiamo già conosciuto su queste pagine per il suo lavoro nei Malauriu, recensiti poche settimane fa. Ebbene, la Southern Hell Records, l'etichetta che ha rilasciato l'ultimo EP di questi ultimi, ha pubblicato l'anno scorso anche la versione in CD di "Answers to Human Hypocrisy", uscito originariamente nell'ormai lontano 2011 solo in formato digitale. Ma ora perché quest'album è così strano e inclassificabile?
Titolo: Answers to Human Hypocrisy
Genere: Black Metal ultra-sperimentale
Durata: 54.32 min
Data di uscita: 1° Dicembre 2018
Voto: 60/100
Comunicazione di servizio:
nel caso (gravissimo!) in cui ancora non lo sappiate, il 24 marzo 2019 è uscito il mio saggione sulla first wave of black metal "Nel Segno del Marchio Nero", dove leggerete qualcosa di più sul black metal senza leggere le solite cose trite e ritrite alla Lords of Chaos. Lo potete ordinare attraverso una valanga di store digitali, fra cui Feltrinelli, IBS, Amazon e Google Books. Ah, vi ricordo che è uscito solo come ebook ma spero che questo non sia un problema per voi divoratori di libri cartacei ihih!
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Ve lo dico fin da subito: "Answers to Human Hypocrisy", secondo album di Felis Catus, è senza ombra di dubbio una delle esperienze musicali più strane e inclassificabili, partorite da uno che è fondamentalmente un metallaro, che io abbia mai ascoltato. Il metallaro in questione non è altri che Francesco Cucinotta che, meglio conosciuto per far parte degli storici Sinoath (primo fra i gruppi black italiani presente, fra l'altro, nel mio libro "Nel Segno del Marchio Nero"), si firma qui come Felis Catus, nome con il quale lo abbiamo già conosciuto su queste pagine per il suo lavoro nei Malauriu, recensiti poche settimane fa. Ebbene, la Southern Hell Records, l'etichetta che ha rilasciato l'ultimo EP di questi ultimi, ha pubblicato l'anno scorso anche la versione in CD di "Answers to Human Hypocrisy", uscito originariamente nell'ormai lontano 2011 solo in formato digitale. Ma ora perché quest'album è così strano e inclassificabile?