Saturday, May 30, 2015

Gouge - "Beyond Death" (2015)

Gouge - Beyond Death
L’unico recensore italiano al mondo capace di recensire robaccia “inascoltabile” come i Revenge, i Nekrofilth e compagnia brutta, oggi ha l’onore (o l’onere, dipende dai punti di vista) di parlare dell’album di debutto dei norvegesi Gouge, un duo di belle speranze nato nel 2011 con un solo demo alle spalle pubblicato l’anno dopo. Senza tanti giri di parole, vi avverto che quei due ventenni dei Gouge sembrano usciti totalmente dalla fine degli anni ’80, e quindi tale recensione potrebbe concludersi qui per coloro che sono ormai stufi di sentir parlare ancora di questo revival fatto spesso di adolescenti che fanno propri uno stile e un’attitudine inventati da altri ben trent’anni prima. Ma, mi dispiace cari miei, a me questo cosiddetto “revival” piace un casino, ergo ora sorbitevi pure i Gouge, anche perché, a dirla tutta, di gruppi come questo ce ne sono veramente pochi in giro.


I Gouge sono la tipica formazione che attizza un sacco a quelli della Hells Headbangers: questi qua infatti suonano un death metal venato di punk a là Autopsy/Slaughter, quindi roba bella grezza e primitiva consistente di pezzi brevi perlopiù da 2 minuti, batteria in tupa-tupa martellante, assoli caotici, basso distortissimo, voce in un growl sgraziato che talvolta si trasforma in urla da disperato, chitarre essenziali ma spesso nevrotiche e una generale approssimazione che fa molto “I don’t give a fuck!”. E tutto questo vi viene sparato in faccia attraverso 12 pezzi per 30 minuti circa di una musica che dopo un po’ sarà pure ripetitiva ma che si dimostra intensa e selvaggia come insegnato dai gruppi da cui trae profonda ispirazione.

Ma una tale descrizione sommaria non rende giustizia ai Gouge perché ‘sti 2 ragazzi, nonostante tutto, sanno come differenziare sufficientemente un pezzo dall’altro. Infatti, qui e là c’è qualche sano tocco thrash che caratterizza soprattutto brani come “Butcher Attack” (in assoluto uno dei miei preferiti) e “Devil’s Debt” ma non mancano neanche delle influenze più hardcore punk (come in “Malady Macabre”). Ci sono pure dei momenti doom che però vengono utilizzati sempre e solo (e pure raramente) per introdurre le canzoni mentre, per ravvivare il discorso che altrimenti sarebbe una tempesta infinita e un po’ piatta di tupa-tupa, il batterista se ne esce talvolta con dei tempi groovy belli fighi come anche con degli ancor più occasionali blast-beats.

Il pezzo più bello del lotto è sicuramente l’ultimo, cioè la titletrack, che dura per puro miracolo quasi 5 minuti che si concludono con una sorprendente parte strumentale doomish preceduta fra l’altro da una specie di falso finale saggiamente sviluppato per evitare una conclusione banale.

Però, sia chiaro, a dispetto di tutte queste entusiasmanti parole, “Beyond Death” (voto: 7) è sì un buon album ma senza essere eccezionale. Questo perché, va bene che i Gouge sono belli selvaggi e propongono un death di fine anni ’80 assolutamente non da tutti che io adoro, ma certi pezzi non lasciano esattamente il segno visto che si concludono in modo totalmente brusco (“alla cazzo”, oserei dire) come la brevissima “Uncontrollable Madness” mentre altri sono paradossalmente troppo lunghi perché ripetono in sostanza le stesse cose, e in quest’ultimo caso sarebbe servito un assolo che però non c’è (come in “Blood Feast”). Adesso credo che abbiate capito in toto cosa io intendessi dire con “generale approssimazione” ma, in fondo, con questo tipo di musica primitiva tali pericoli, oltre che comunque ben accetti, sono sempre all’ordine del giorno. Tenetevelo bene a mente.

Tracklist:

1 – Wretched Passion
2 – Breath of the Reaper
3 – I Smell of Rotten Death
4 – Blood Feast
5 – Putrefaction
6 – Butcher Attack
7 – Morbid Curse
8 – Malady Macabre
9 – Uncontrollable Madness
10 – Chaos and Horror
11 – Devil’s Debt
12 – Beyond Death

Line-up:

Christoffer Bråthen – voce/chitarre/basso
Herman Holen – batteria

Hells Headbangers Records: http://www.hellsheadbangers.com/

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