Sunday, April 28, 2013

Exciter - "Heavy Metal Maniac" (1983)

Album (Shrapnel Records, 14 Giugno 1983)

Formazione (1978):       Dan Beehler – voce/batteria;
                                       John Ricci – chitarre;
                                       Alan Johnson – basso.

Località:                         Ottawa, Ontario (Canada).

Miglior pezzo dell’album:

“Cry of the Banshee”.

Punto di forza del disco:

il suo istintivo attacco frontale, mediato da caratteristiche sempre molto interessanti.
 Exciter - Heavy Metal Maniac
Qualche mese fa io recensii “Power Games” degli Jaguar, glorioso gruppo ancora esistente dell’NWOBHM, perché volevo esplorare i primi passi verso l’estremo che si stavano compiendo agli inizi degli anni ’80. Quindi, adesso passo all’album di debutto degli Exciter, gruppo purtroppo snobbato da moltissimi nonostante abbiano influenzato un sacco di giovani estasiati dai loro inni, e succede pure adesso, ora che c’è tutto questo ritorno generale alle radici vecchia scuola, dall’heavy al thrash e dal death allo speed. Speed? Già, non thrash, beninteso. Adesso che mi sono fregato da solo, chiariamolo una volta per tutte: lo speed metal è la versione ultra – velocizzata dell’heavy metal puro (e guardacaso gli Exciter, una volta conosciuti come Hell Razor, prendono il nome da uno dei pezzi più veloci dei Judas Priest), mentre il thrash… vabbè, lo sapete, è l’unione fra l’heavy e il punk/HC, quindi stiamo parlando di due generi molto diversi fra loro e dalle differenze ben marcate. Eppure, ancora oggi molti non concepiscono lo speed come un genere a sé stante, così  la diatriba continua, gli Exciter rimangono sottovalutati (forse anche perché si sono fatti vivi proprio durante lo strapotere del thrash), ma io me ne sbatto altamente di tutto ciò perché ‘sti canadesi picchiano come fabbri posseduti in tutti i circa 38 minuti che compongono “Heavy Metal Maniac”.

Infatti, lo speed metal ha più o meno solo una cosa in comune con il thrash: la tendenza a partorire soprattutto pezzi veloci, che poi è stato uno dei passi per quello che poi sarà il metal estremo. Certo, un gruppo come gli Slayer di “Show No Mercy” erano molto più veloci, ma in quanto a ferocia gli Exciter avevano all’epoca pochissimi confronti sparsi per tutto il mondo. E fra l’altro, l’album è pure parecchio grezzo e semplice, a partire dalla produzione sporchissima, con tanto di chitarre zanzarose, un bel riverbero sulla voce, batteria triggerata (e a me solitamente il trigger fa schifo ma in questo caso fa un bell’effetto) e il basso in buona evidenza e capace di qualche buono spunto melodico. Insomma, qui tutto suona terribilmente anni ’80… e cazzo se è figo!

Inoltre, pur non essendoci così tanta varietà, nell’album ce n’è a sufficienza per non stancare l’ascoltatore. Per esempio, sono notevoli i due pezzi lenti (strategicamente posizionati sempre dopo due/tre brani veloci), cioè la potente e tamarra “Iron Dogs” e la ballata da 7 minuti “Black Witch”, poetica e drammatica come solo i gruppi anni ’80 sapevano fare. Da menzionare assolutamente anche “Rising of the Dead”, che dopo un po’ diventa ultra – epica con tanto di chitarra acustica che introduce la cavalcata ricca di intensi uno – due da parte del batterista. Il disco si conclude in maniera eccellente con “Cry of the Banshee”, celebre per gli urli finali da strega di Dan Beehler, uno dei rarissimi cantanti a suonare la batteria, altra cosa da tenere bene in conto.

La struttura delle canzoni sarà pure immediata e senza pretese ma è sorprendentemente piena di punti d’interesse. Più nello specifico:

1)      molti brani sono costellati di mini – assoli, così da sopperire i silenzi vocali, e in queste occasioni la chitarra si comporta in maniera abbastanza varia, proponendo anche sparate rumoriste (che talvolta vengono sviluppate lungo interi assoli, come quello infinito di “Cry of the Banshee”);

2)      l’importanza chiave della batteria negli stacchi e nelle pause, districandosi magari in siparietti nei quali Dan si scatena (“Mistress of Evil”), anche se non al livello di Chris Lovell degli Jaguar nella loro “No Lies”;

3)      infine, molte canzoni hanno al loro interno ben due schemi che si sviluppano più o meno in maniera autonoma, con il secondo che conclude l’assalto. Guardacaso, è così che finiscono sia “Iron Dogs” che “Black Witch”, e sempre con un’accelerazione, l’una in maniera rock’n’roll, mentre l’altra con uno speed metal a manetta, che è sicuramente il momento più veloce dell’album.

In tutto questo, Dan Beehler merita una menzione a parte, dato che la sua prestazione declamatoria e arrogante è strepitosa, famosa anche per i suoi acuti (leggendari quelli di led zeppeliniana memoria di “Mistress of Evil”) e le urla isteriche e gracchianti distribuite in tutto il disco. Fra l’altro, c’è pure qualche linea vocale un po’ stranuccia, che più che alla velocità del pezzo si attiene alla lunghezza stessa del riff (“Mistress of Evil”), quindi non sempre il lavoro vocale risulta ben digeribile.
 
Insomma, “Heavy Metal Maniac” è pressoché un capolavoro, che magari difetta di qualche pezzo che forse poteva essere sviluppato in modo migliore, almeno per quanto riguarda la seconda parte (“Rising of the Dead”). Ma il bello di questi dischi è proprio rappresentato da questa cruda istintività che non lascia prigionieri. E molti di meno gli Exciter ne lasceranno con il seguente “Violence and Force” dell’anno dopo, con il quale velocizzeranno ancora di più il proprio assalto, insieme ad altri feroci gruppi come i belgi Warhead o, ancora meglio, i tedeschi Warrant. E il mondo cominciò a non essere più lo stesso…

Voto: 88

Flavio “Claustrofobia” Adducci

Scaletta:

1 – The Holocaust (intro)/ 2 – Stand Up and Fight/ 3 – Heavy Metal Maniac/ 4 – Iron Dogs/ 5 – Mistress of Evil/ 6 – Under Attack/ 7 – Rising of the Dead/ 8 – Black Witch/ 9 – Cry of the Banshee

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