Friday, January 11, 2013

Unburied - "Murder 101" (2012)

Album (Selfmadegod Records, 17 Dicembre 2012)

Formazione (1994):       Matt Pike – voce/chitarra;
                                       Mark Riddick – basso/voce;
                                       Brian Forman – batteria.

Provenienza:                  Herndon, Virginia (Stati Uniti).

Canzone migliore dell’album:

“Homicidal Sex Rage”.

Punto di forza del disco:

il suo caos, nonostante la struttura fortemente schematica dei pezzi.
                                         Unburied - Murder 101             
            Cazzo, che sorpresa questi Unburied! Sono un gruppo strambissimo, seppur a modo loro. E hanno delle caratteristiche che potrebbero spaventare sicuramente almeno 9 ascoltatori su 10, e fra l’altro il primo impatto con questi pazzi USA non è stato dei più eccitanti, visto che su Metal – Archives campeggia bella bella una rece negativissima sul loro secondo album, che adesso mi appresto a recensire. Solo che lì il voto si attesta su 30 miseri punti, mentre il mio… beh, aspettate e leggete frementi.

La prima cosa da dire degli Unburied è che sono di una rozzezza incredibile, tanto da non avere neanche una minuscola ombra di assolo, al massimo c’è una sovraincisione di una minimalista chitarra solista in “Trapped in a Delusion”, niente di più. Ma questo non è niente se lo si confronta con l’impianto vocale, il quale vede l’alternanza fra un grugnito rauco ma abbastanza espressivo a là Johnny Hedlund degli Unleashed, e un urlo incredibilmente stridulo molto simile a quello di Desecrator dei misconosciuti Hemlock. Quest’ultimo, pur non essendo così potente, si rivela ben contestualizzato con l’atmosfera generale, perché sembra che stiano sgozzando veramente il cantante!

La struttura dei pezzi, poi, è strana un casino! Infatti, gli Unburied sono tremendamente ossessivi, dato che tendono a ripetere uno stesso riff anche per un centinaio di volte (“Trapped in a Delusion” e “Witchburner” sono ultra – esemplificativi), e, come se ciò non bastasse, seguono pure un approccio decisamente sequenziale, nonostante gli schemi delle canzoni non siano per niente complessi. Eppure, il tutto funziona spesso alla grande, perché il discorso strutturale è molto meno statico di quello che sembra grazie soprattutto alla tentacolare batteria, che varia volentieri una stessa soluzione attraverso tempi/intuizioni talvolta molto inventivi. Ed è stato saggio anche limitare i pezzi a una durata breve, solitamente fra i 2 e i 3 minuti.

Ma il tutto funziona anche per via dei numerosi momenti pieni di groove dell’album. Ed è qui che i nostri mostrano delle notevoli influenze hardcore/thrash (da sentire assolutamente “Stalked, Fucked and Buried”), se non addirittura punk, come in “Reborn Unto Hades” o nella bizzarra “Witchburner”, che fa ballare il culo come non mai essendo concentrata esclusivamente sui tempi medi, come la più metallica “Abraxas Annihilation”.

Però attenzione, gli Unburied, come già si evince dal nome, sono un gruppo death metal, pur non disdegnando parecchie contaminazioni. Sono così riusciti a partorire un disco dai pezzi molto diversificati fra di loro, e si citino come ulteriori esempi “Impulse to Kill”, che nei suoi 58 secondi contiene un furioso grind dalle tinte epicheggianti; l’incontrollabile “Homicidal Sex Rage”, vero e proprio caos organizzato con delle pause improvvise da paura (e i nostri spesso procedono spediti senza interruzioni di alcun tipo); o ancora “The Kidnapper”, la più brutal di tutte. Insomma, ce n’è per tutti i gusti, sempre seguendo quello stile particolare incentrato sulla rigidità della struttura con annesse variazioni ritmiche. Però certo, alcuni pezzi confondono un po’ le idee (per esempio, “Witchburner” non ha nessuna derivazione death, a parte le voci), quindi consiglio al gruppo di essere più coerente e compatto dal punto di vista musicale.

Altro appunto da fare concerne la titletrack, che in pratica è una versione quasi identica di “Trapped in a Delusion”, pur risultando incredibilmente migliore per via di linee vocali più intense. Che strana mossa, devo chiedere assolutamente spiegazioni!

A tutto ciò si aggiunga la tendenza del gruppo a inserire qui e là qualche sequenza parlata/sanguinolenta presa chissà dove (e che talvolta sembrano avere il compito di riempire i buchi solisti degli Unburied); e una produzione sporca ma chiara, con il basso in buona evidenza.
                                                   Unburied - Photo
Ecco, adesso sì che potete leggere il voto. Sorpresi? Faccio notare fra l’altro che il 30 Dicembre è uscito lo split degli Unburied con le leggende del death metal USA Nunslaughter, altro gruppo curioso, più che altro perché sforna senza pace pubblicazioni ogni giorno come nemmanco i Throbbing Gristle! Altro che sorpreso, sono senza parole…

Voto: 75

Flavio “Claustrofobia” Adducci

Scaletta:

1 – Trapped in a Delusion/ 2 – I’m Going to Fuckin’ Kill You/ 3 – Stalked, Fucked and Buried/ 4 – Abraxas Annihilation/ 5 – Homicidal Sex Rage/ 6 – Reborn Unto Hades/ 7 – Impulse to Kill/ 8 – Heartless Corpse Defilement/ 9 – Witchburner/ 10 – The Kidnapper/ 11 – Murder 101

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