Sunday, June 24, 2012

Acheronte - "Genesis of Evil" (2012)

EP (SBRT Records, 5 Maggio 2012)
Formazione (2010): Lord Baal, voce;
Phobos, chitarra/seconda voce;
A.T. La Morte, basso;
Lars, batteria.

Provenienza: San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), Marche.

Canzone migliore del disco:
“Genesis of Evil”, che poi è anche quella più completa di tutto il lotto.

Punto di forza dell’opera:
la devastante istintività.
Ragazzi, lo dico fin da subito (come al solito…), ma fra tutti gli ultimi gruppi di black metal più o meno puro, gli Acheronte sono quelli che più mi sono piaciuti, anche perché talvolta abbracciano soluzioni provenienti da un certo sotto – genere per cui impazzisco (e che svelerò fra poco). Fra l’altro, ‘sti ascolani, rispetto a formazioni come Arcanum Inferi, Rhetra e compagnia, cantano anche in madrelingua… però peccato che lo fanno soltanto in una canzone, e quindi consiglio immediatamente di riprendere (su vasta scala) quest’esperimento e di abbandonare del tutto una lingua impersonale e fin troppo invasiva come l’inglese (insomma, sarò pure anarchico ma un po’ di orgoglio nazionale non guasta mai, e in tal senso la nostra scena HC insegna).

Passando a robe più concrete, si ha a che fare stavolta con un black metal spietatissimo e semplice che si nutre prima di tutto di un comparto vocale – bomba per come riesce a trasmettere un’intensità e una follia palpabili. E lo fa esprimendosi non soltanto con una buona inventiva nelle linee vocali, ma sciorinando anche vari tipi di cantato, passando così da un urlo gonfio d’odio (quello principale) a uno più gutturale e “schifoso” (“Extinction of Life”) per finire con dei grugniti cupissimi ed effettati (“Genesis of Evil”) – da utilizzare decisamente di più in futuro anche perchè sono l'unico contributo vocale, in tutto il disco, di Phobos -, i quali mostrano (ed ecco il sotto – genere da me tanto amato) qualche influenza derivante dal black/death più bestiale.

La quale la si sente occasionalmente in un riffing che fa molto Bestial Warlust (“Extinction of Life”), ma per il resto si tratta di black metal puro spesso quasi minimalista (specie nelle parti più lente) e che concede pochissimo alla melodia (“Sacrifice for the King of the Desert”). La semplicità però è dovuta anche a un rifiuto pressoché totale di qualsiasi tipo di intervento solista della chitarra, caratteristica questa che si sposa benissimo con una classica formazione a 4 elementi quale è quella degli Acheronte.

Ma non si pensi comunque che da queste parti si vada sempre e soltanto a blast – beats assatanati. Sì, perché il gruppo fa spesso uso, in modo molto fluido e quindi quasi senza stacchi e/o pause, di decelerazioni praticamente di tipo doom che rendono ancora più disturbante il tutto. Inoltre, durante questi momenti i nostri estremizzano quella tendenza nel ripetere ossessivamente qualche soluzione che nei passaggi più veloci è sì presente ma fino a un certo punto.

E’ un tipo di ossessività che comunque non impedisce di rendere incredibilmente varie le differenti canzoni, che così, attestandosi sempre sui 5 – 6 minuti, possiedono ognuna personalità ben definite. A tal proposito, “Extinction of Life” è gelida e apocalittica; “Sacrifice for the King of the Desert” è disperata, melodica e più dinamica; “Sepolto dai tuoi Peccati” è paranoica, senza un vero e proprio climax e concentrata esclusivamente sui tempi medi; e “Genesis of Evil” rappresenta il pezzo più distruttivo, strutturalmente più complicato, pieno di piatti stoppati e pregno anche di soluzioni spaventosamente ipnotiche.

Certo, non è oro (nero) tutto quel che (non) luccica. In tal senso, gli Acheronte hanno qualche problema nel risolvere in maniera efficace i tempi medio – lenti, e questo perché loro, come già scritto, amano renderli eccessivamente ossessivi. E così il doom di “Extinction of Life” (che nell’introduzione presenta fra l’altro una buona comparsata nei territori di un thrash metal non veloce che dopo poteva essere benissimo ripreso) non riesce a decollare, ma in compenso “Sepolto dai tuoi Peccati” riesce a farlo grazie più che altro all’apporto del sempre imbestialito Lord Baal. Inoltre, “Genesis of Evil” ha un riff quasi identico a quello principale del pezzo più melodico del lotto.
Ma nonostante tutti questi difetti, il disco si regge splendidamente (anche perché i pregi, come si è visto, non sono per niente pochi), e soprattutto è sì furioso e istintivo ma con cognizione di causa. E poi, per essere un’opera (la seconda degli Acheronte e diciassettesima uscita dell’italianissima e anti – nazista e totalmente folle SBRT Records) di tal genere , è fatta fin troppo bene, a partire dalla bellissima copertina di tal Igino “Worst” Di Ludovico.

Voto: 75

Claustrofobia
Scaletta:
1 – Intro/ 2 – Extinction of Life/ 3 – Sacrifice of the King of the Desert/ 4 – Sepolto dai tuoi Peccati/ 5 – Genesis of Evil

MySpace:
http://www.myspace.com/acheronteblack

FaceBook:http://www.facebook.com/acherontefanpage

ReverbNation:
http://www.reverbnation.com/acheronte

SBRT Records:
http://www.sbrtrecords.blogspot.com/