Saturday, March 10, 2012

Ecco le recensioni riguardanti il mio primo demo a nome L'Alba Che Mai Verrà!

Di seguito le recensioni inerenti il mio primo demo a nome L'Alba Che Mai Verrà. La prima (del Novembre dell'anno scorso) è piuttosto positiva mentre la seconda (di qualche giorno fa) è più negativa anche se non del tutto lapidaria.

Ringrazio comunque i due autori i quali fra l'altro hanno affrontato le liriche, soprattutto Iron Jo che ha illuminato correttamente i miei testi.

L'Alba Che Mai Verrà è un progetto nato come one-man band in quel di Roma, che ha pubblicato il primo demo autoprodotto dal titolo "Eterno E' Il Nostro Viaggio Perchè Eterna E' La Nostra Colpa".

Il percorso musicale intrapreso potrebbe essere descritto come un incrocio tra Black Metal e Grindcore, influenzato sicuramente da gente come Anaal Nathrakh e Fukpig.
Il disco è un autoprodotto e le conseguenze del caso sono ovvie: la qualità della registrazione è davvero da grotta e in alcuni punti rende difficile la comprensione di ciò che viene proposto.

Tuttavia le idee di fondo sono piuttosto nitide. Sono, per esempio, molto buoni i cambi in corsa offerti dal riffing crudo e aggressivo di "Sole Di Tortura" e "La Chave Ed Il Buio (Eternità)", così come decisamente ben inseriti i pattern di batteria, battenti e abbastanza vari, in linea sicuramente con l'andamento della parte chitarristica.

Ho apprezzato in maniera particolare "Aspettando Il Tuo Suicidio" in cui piccoli movimenti entropici interni alla struttura del pezzo rendono il lavoro molto interessante e, forse, il migliore del lotto.

La prestazione a livello vocale è tutt'altro che canonica, grazie all'alternanza tra uno scream straziato e alcune parti pulite, sicuramente uno dei maggiori richiami ai già citati Anaal Nathrakh, anche se si infiltrano derive che mi hanno fatto pensare molto spesso a uno stile orientato alla parte più violenta del Crust Punk.

Come già detto però, la produzione grava parecchio sull'economia del lavoro in generale: i volumi della batteria sono infatti sproporzionati rispetto alla voce. Purtroppo questo tende ad affossare un po' la prestazione vocale e a renderla difficilmente comprensibile, il che è un peccato dal momento che anche i testi sono molto interessanti e meriterebbero di essere uditi più chiaramente.

Intendiamoci: non sono di certo io a criticare o non apprezzare le produzioni casalinghe (i miei stessi progetti personali sono orientati verso quella direzione), ma credo che comunque, in questo caso, un pochino di pulizia in più aiuterebbe a rendere più "nitido" il tutto e a chiarificare maggiormente gli intenti dei musicisti.

Tirando le somme posso dire comunque che la giustà quantità di insania c'è, le idee non mancano e sembrano anche ben sviluppate.
Non ci resta quindi che attendere ulteriori sviluppi futuri per poter giudicare ancor più positivamente questa proposta!

Autore: Dope Fiend

Webzine: Aristocrazia Webzine

-------------------------------------------------------------------------------------------------
L’Alba Che Mai Verrà è un progetto romano ‘one man band’, gestito da tale Claustrofobia alla batteria/chitarre/voce, che propone una sorta di black metal molto primitivo e grezzo.
Recensire questo demo di tre pezzi intitolato "Eterno è Il Nostro Viaggio Perchè Eterna è La Nostra Colpa" per me non è stato semplice. Il motivo? Semplicemente, è inascoltabile.
Non che i pezzi non siano validi, almeno da un punto di vista potenziale. Sì, perché essendo autoprodotto, è stato registrato in un modo improponibile, con i volumi non certamente regolati come si deve, ottenendo un pastone sonoro incomprensibile.
Capisco che il genere, tradizionalmente parlando, si offre a queste situazioni, ma nell’anno del Signore 2012, non posso ascoltare roba che sembra uno dei peggiori demo di black norvegese anni ’90.
E’ un peccato, perché, sforzandosi non poco, qualcosa di interessante lo si riesce a trovare. Innanzitutto, i testi in italiano. Sono ermetici, ma hanno un loro fascino ‘intellettuale’, con tematiche molto pessimistiche, dove la vittima e il carnefice hanno la stessa identità: l’uomo.
Infatti l’autore sostiene che non ci sarà mai un futuro migliore di quello attuale (anzi!) poiché vivendo solo di cose materiali e ignorando le necessità spirituali, ci saremmo inseriti in una sorta di spirale senza uscita, il tutto cantato con un mix di gelido scream e voce pulita.
Musicalmente ci sono spunti interessanti e originali, però ribadisco che il tutto è penalizzato dalla registrazione. Anche il booklet è molto amatoriale, però essendo un demo, ci può stare.
In definitiva, dico che mi piacerebbe ascoltare del nuovo materiale, magari un EP, per poter ascoltare e capire appieno ciò che Claustrofobia vuole trasmettere con la sua musica, dando la giusta colonna sonora ai suoi testi di stampo anarco-antiprogresso.

Autore: Iron Jo

Webzine: Suoni Distorti