Saturday, November 17, 2012

Massgrav - "Still the Kings" (2012)

Album (Selfmadegod Records, 2012)

Formazione (1996):           Norse – voce/chitarre;
                                           Ola – voce/basso;
                                            Fenok – batteria.

Provenienza:                       Stoccolma (Svezia)

Canzone migliore del disco:

“Flytta Hem Då Om Det Inte Duger”.

Punto di forza dell’opera:

la sua ciclopica e incrollabile potenza.
Semplicità e brutale intensità. Era da tempo che non si affacciava su Timpani allo Spiedo un disco con queste caratteristiche, senza scervellamenti raffinati o intellettualistici, e così via. “Still the Kings” è per certi versi un disco… riposante. Sì, lo metti nel lettore cd e cominci a muoverti/a ballare come un dannato, senza nessun cazzo di costrutto, godendo del suo estremismo patologico e divertito. Ma in fin dei conti, da un gruppo che si chiama Massgrav (“fossa comune” in svedese), , ci si deve aspettare solo un caos sonoro che picchia come se non ci fosse un domani. E questo caos è stato fatto così bene che un po’ dispiace che duri soltanto poco più di 20 minuti.

“Ma, aspetta, perché è così esigua la durata dell’album?”. Ecco, è proprio qui che vi volevo, perché oggi parliamo finalmente del più puro grindcore, seppur misto a qualche (ovvia, vista la nazionalità) inflessione nel crust più ignorante e rockeggiante, ma non sono da dimenticare quelle leggerissime incursioni nel black metal che si fanno vive qui e là. Ma quello dei Massgrav è più che altro un grindcore battagliero, cioè pregno di quelle semplici melodie epiche tanto care a certo punk/HC moderno, solo che in questo caso si va quasi perennemente e furiosamente in blast – beats. Eppure, questo approccio non è per niente limitante.

Infatti, i nostri hanno avuto prima di tutto l’accortezza di alternare l’assalto più animalesco con pezzi in un certo senso… riflessivi, ossia dai tempi medio – veloci di stampo crust e dal buon tiro grooveggiante (“Brallorna Nere Igen” e Såg Vad Du Vill). Oppure attraverso brani come “Ni Krustar, Dom Dör” (il più lungo del lotto dati i suoi quasi 2 minuti), che parte con una conversazione tutta al femminile per poi creare l’inferno, alternandolo però con delle marcette militari che danno più marzialità al tutto, per “concludersi” successivamente in dissolvenza. “Sell your Hole – for Rock’n’Roll”  è invece l’unico episodio ad avere un rallentamento sostanzioso, e mica tanto breve, cioè un tempo medio punk nel quale il batterista dà un’ottima prova di sé districandosi fra i tom – tom e il rullante. Insomma, i nostri non saranno maestri per quanto riguarda la varietà, ma ne propongono comunque a sufficienza per non stancare l’ascoltatore.

Ma quando si parla di gruppi del genere, la cosa più importante è sicuramente la potenza della loro musica. E ragazzi, i Massgrav sono così intensi da fare vera e propria Arte. Ecco infatti un perfetto esempio di collaborazione fra i compagni, che si aiutano a vicenda in qualsiasi modo, sia con feedback lancinanti, sia con accenti di batteria fulminei, sia con assoli brevissimi ma lontani dall’essere rumoristi (“Kom Ihåg Vad Du Rösta På” e Auktoritetsproblem),, sia ancora e non per ultimo attraverso delle linee vocali veramente inventive, anche perché i cantanti sono due, nessuno prevale sull’altro e sono ben distinguibili, pur essendo degli urlatori mica da ridere.

E per quanto concerne il collettivo, cioè la struttura delle canzoni, esse procedono rapidissime e senza tanti cazzi, alcune volte in maniera spezzettata (e da questo punto di vista quelle della seconda parte del disco sono esemplificative), altre proponendo degli stacchi mozzafiato nei quali fondamentali risultano essere le urla.
Per il resto, perfetta la produzione, non così sporca e con tutti gli strumenti al loro posto. Certo, sono da rivedere alcune soluzioni, come gli assoli o i tempi medi, che non sono stati sfruttati debitamente, eppure l’album è così distruttivo che per il momento ci si può passare sopra su queste piccole mancanze.

“Still the Kings”… puro olocausto sonoro!

Voto: 81

Claustrofobia

Scaletta:

1 – Sell your Hole – for Rock’n’Roll/ 2 – Jag Vill Bara Dö/ 3 – Brallorna Nere Igen/ 4 – Kom Ihåg Vad Du Rösta På/ 5 – Ni Krustar, Dom Dör/ 6 – Auktoritetsproblem/ 7 – Väktarnas Värld/ 8 – Vi Höll På Snuten/ 9 – Såg Vad Du Vill/ 10 – At War with Etno/ 11 – Flytta Hem Då Om Det Inte Duger/ 12 – Full Fart Mot Döden/ 13 – Fittorna På Tele2/ 14 – Tack För Maten/ 15 – Ingen Iävla Summer of Love/ 16 – Chefens Lilla Hora Rider Igen/ 17 – G4S/ 18 – Är Det Slut Snart?/ 19 – Suicide

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