Tuesday, October 4, 2011

"Rejekts/Slaughtergrave/Tuco 3 way split" (2011)

Demo split autoprodotto (2011)
Formazioni:
Rejekts (2007): Black, voce;
Dave, chitarra e voce;
Joe, chitarra;
Pacho, basso;
Pio, batteria (sostituito giusto un mese fa da Sean).

Slaughtergrave (2001): Spiros, voce, effetti rumoristici;
Telis (Fast Clark), chitarra;
Pavel, basso;
Jim (Mallias), batteria.

Tuco (2008): Damiano, voce e batteria;
Pierpo, chitarra;
Robi, basso e voce.

Provenienza:
Rejekts: Saronno/Garbagnate, Lombardia.

Slaughtergrave: Thessaloniki (Grecia).

Tuco: Cagliari/Iglesias, Sardegna.

Canzoni migliori del disco:
dei Rejekts fra tutte preferisco sicuramente “Nihilius”, che è così imprevedibile dal punto di vista ritmico da compensare la staticità del riffing. Mi mancherà Pio, ed in effetti sarei curioso di testare lo stile del nuovo batterista;

degli Slaughtergrave indubbiamente “Bastardi, Assassini, Criminali” (sì, il titolo è proprio così!) dato che riesce a combinare una parte punk che fa ballare tremendamente il culo con un semplicissimo assalto grindcore condito come sempre dallo sbraitare di Spiros;

infine, “Tucollapse” è a mio avviso il miglior brano dei Tuco, dato che è un qualcosa di anomalo per un gruppo del genere. Anomalo sì ma perfettamente gestito e comunque lo stile dei Tuco è sempre ben riconoscibile.

Punti di forza dello split:
non ho voglia di ripetermi, e quindi per quanto riguarda i Rejekts scelgo la prestazione bella tecnica e varia del batterista, che lascia il gruppo con un più che ottimo biglietto d’addio;

degli Slaughtergrave mi piace invece da matti quelle montagne di groove che spesso sciorinano con tutta tranquillità;

ed invece i Tuco si fanno riconoscere per un riffing strambissimo, e che consiglio di sfruttare in maniera migliore nei prossimi dischi.





Nota:



oggi mi sento fin troppo buono. Ricordo infatti che 1) Robi dei Tuco sta cercando un chitarrista e batterista nuovi (quindi chi è interessato si sbrighi a contattarlo) e 2) lo stesso Robi porta avanti un'interessantissima distro chiamata SickPunx (fra l'altro vende "Morte Chimica" dei bresciani Cilicium... yam yam!). Dai che il contatto MySpace ce l'avete!



Proprio in uno dei periodi più angoscianti della mia esistenza (il 10 Ottobre dovrò per la seconda volta fare un noiosissimo esame di guida per una patente che userò sì e no ogni morte di papa; inoltre da domani dovrò sudare quintalate di camicie per ottenere la laurea alla Facoltà di Filosofia della Sapienza con l’unico vantaggio rappresentato dall’essere circondato da una caterva di esponenti del gentil sesso iscritte all’Università) mi è arrivato un succoso split fra 3 branchi di pazzi, utile a rincuorarmi un po’ anche grazie a delle trovate favolose le quali, è bene dirlo fin da subito, sono tutte circoscritte nell’irriverente calderone del grindcore.

REJEKTS.

Dei Rejekts dovreste già sapere qualcosa visto che qualche mese fa di loro ho recensito il bellissimo ep “Nessuno”. In ogni caso, basti sapere che ‘sti lombardi suonano un grindegore di base che però si sposa spesso e volentieri con sonorità black/death metal, ragion per cui la musica solitamente è bella cupa. E soprattutto, da loro ci si può aspettare “solo” assalti fantasiosi e mai e poi mai ripetitivi. E’ però un peccato che a distanza di circa un anno da “Nessuno” ci siano solo due inediti (le altre due sono direttamente prese dal disco succitato, quindi non sono ri – registrazioni) nello split, pur essendo questi molto interessanti e promettenti. Ciò perché i nostri sembrano aver meglio definito la propria proposta rendendola al contempo più ossessiva nel riffing (capace però di certe finezze come la chitarra solista in “Sguardo a Ponente”), ma più tecnica ed imprevedibile sotto il profilo ritmico.

Si avverte un bel cambiamento anche per quanto riguarda la produzione, più “viva” ma “caciarona”, seppur rimanga curiosamente intatta la non facile intelligibilità delle parole sfornate dalle urla indiavolate di Black.

SLAUGHTERGRAVE.

Questi, a parte la derivazione grindcore della loro musica, possono essere tranquillamente definiti come il pesce fuor d’acqua del disco, e ciò per diverse considerazioni (escludendo quella ovvia inerente la nazionalità):

1) sono quelli sicuramente meno dotati di inventiva, anche perché, pur essendo divertenti da ascoltare, presentano qua e là qualche pesante deja – vù (per esempio, “Mouvottava” e la canzone successiva in certi punti si somigliano troppo);

2) il loro approccio al grindcore è semplicissimo, anche perché rifiutano qualsiasi influenza proveniente dal metal preferendo di conseguenza un approccio più punk’n’roll e grooveggiante (sì, nonostante tutto non sono fissati con i blast – beats). Inoltre dal punto di vista strutturale sono pressoché paranoici, dato che spesso una stessa soluzione se la portano appresso più del previsto;

3) sono gli unici ad aver proposto un pezzo anomalo sotto tutti i punti di vista e che farebbe invidia ad Andrea Lisi ed i suoi Mass Obliteration. Sto parlando di “46 Shits For Your White Pride”, pseudo – canzone geniale priva di qualsivoglia ritmo e melodia dall’”andamento” continuamente spezzettato consistente fra l’altro di minime variazioni che stranamente dicono più di mille parole. Urge segnalare che un delirio di tal fatta è incredibilmente l’episodio più lungo di tutto il lotto (sapete sorbirvi ben 3 minuti e 36 secondi di questa cosa senza imprecare?);

4) il tipo di produzione, mega – sporca e disturbata, molto vicina a quella del grandioso demo “Necromancy” dei Mortuary Drape, con l’unica sostanziale differenza che con gli Slaughtergrave ogni strumento è al suo posto, ossia nessuno seppellisce l’altro. Bisogna avere dei bei timpani allenati per ascoltare ‘sto gruppo, ma ben venga così, visto che così facendo si riesce bene a trasmettere la corruzione e la malattia della società moderna.

TUCO.
Per certi versi questi sardi (che prendono il nome da quel Tuco Ramirez impersonato dal grande Eli Wallach ne "Il Buono, il Brutto e il Cattivo". EVVIVA! IO CI SGUAZZO NEGLI SPAGHETTI WESTERN!) sono quelli che mi hanno impressionato di più, se solo lasciassero da parte quelle schegge impazzite da 5 secondi tutte uguali a sé stesse, influsso del grindcore più puro.

In sostanza i Tuco suonano un punk – hardcore spesso bello grooveggiante ma schizzato con influssi provenienti dal grindcore e in misura decisamente minore dal metal. Oltre a tutto questo offrono una caratteristica del tutto gradita che purtroppo viene sfruttata soltanto in “Tucollapse” (pezzo per la maggiore incredibilmente lento e tutto costruito attraverso un rallentamento progressivo) e “From the South I Cum Your Mouth”: la bizzarrìa del riffing, a volte così spaventosamente dissonante e malato da sembrare completamente alieno.

Quest’alienazione viene enfatizzata fra l’altro dal comparto vocale, nel quale trovano posto 2 tipi di voce: la prima, quella più frequente, è una voce sgraziatissima tipicamente hardcore, mentre l’altra mi ha ricordato nientepopodimeno che Serj Tankian dei primissimi System of a Down (avete presente quella specie di inquietante “soffio gutturale” che si sente particolarmente nell’album omonimo del 1998?), utilizzato in maniera sì limitata ma in perfetta simbiosi con tutto il resto.

Di tutti i gruppi però quelli che mi sono garbati di più sono i Rejekts, vuoi perché presentano una completezza ed una voglia di osare rare nel grindecore, vuoi perché dal punto di vista strettamente qualitativo non presentano veri e propri punti da limare.

I quali, escludendo quelli già espressi dei Tuco, riguardano specialmente gli Slaughtergrave perché, oltre al fatto di essere ripetitivi (ma è anche vero che è impossibile giudicare un gruppo attraverso soli 3 pezzi per altrettanti minuti), sono un po’ meccanici nella costruzione dei brani, soprattutto perché, passati almeno 20 secondi, uno stacco di chitarra è praticamente inevitabile in ogni loro canzone.

Claustrofobia

Voto Rejekts: 76

Voto Slaughtergrave: 65

Voto Tuco: 70

Scaletta:

Rejekts: 1 – L’Odio Che Hai Dentro/ 2 – Sguardo a Ponente/ 3 – Fango/ 4 – Nihilius

Slaughtergrave: 5 – Mouvottava/ 6 - ? (titolo in greco)/ 7 – Bastardi, Assassini, Criminali/ 8 – 46 Shits For Your White Pride

Tuco: 9 – Politiclash Blowjob + Politicrass Blowjob/ 10 – Annal Cunt/ 11 – Broken Feet/ 12 – 4A/ 13 – Dany Speppard Crew/ 14 – Extremismo Alcolico/ 15 – Tucollapse/ 16 – From the South I Cum Your Mouth

MySpace:

Rejekts: http://www.myspace.com/rejektshc

Slaughtergrave : http://www.myspace.com/slaughtergrave

Tuco: http://www.myspace.com/tucogrindcore