Monday, March 22, 2010

Intervistona Game Over!!!


1) Ehilà carissimi, tutto bene dalle vostre parti? Presentatevi con una breve biografia ai lettori di “Timpani Allo Spiedo”.

Reno, voce/basso: Ciaom! Qui nella nebbiosa Ferrara tutto bene. La nostra alimentazione a base di cotechino e cappellacci alla zucca ci rende completamente insensibili a qualsivoglia intemperie.
Dunque, i Game Over nascono oramai un anno e mezzo fa, quando, assolutamente per caso, incontrai un ragazzetto riccio, solitario ed evidentemente povero e denutrito, che strimpellava qualche pezzo degli Anthrax in una loschissima sala prove comunale del ferrarese.
Gli diedi un bicchiere d’acqua e un tozzo di pane.
Qualche giorno dopo, sempre per puro caso, incrociai nel medesimo posto un chitarrista biondo ed incredibilmente macho, appassionato di thrash metal anni 80 e zoofilia.
Decidemmo allora di suonare assieme, arruolando anche il buon Sanso (il ragazzo affamato di cui parlavo prima, che nel frattempo era divenuto un magnate del petrolio).
Dietro le pelli ci raggiunse quasi immediatamente Med.
Ricordo che alla prima prova portammo un paio di cover di Nuclear Assault ed Overkill, e iniziammo a comporre il primo pezzo, “World Collapses”, che tra l’altro compare nella nostra prima-zero-budget-demo.

2) Di cosa parlate esattamente nei testi e chi li scrive? Da quali gruppi siete influenzati dal punto di vista squisitamente formale ed inoltre da cosa siete ispirati per farli? Vorrete descriverli uno ad uno, magari spiegando anche cosa sta a significare l’acronimo (per me mooolto thrash) “N.F.H.”, e tra l’altro c’è una ragione per il quale voi siate così fantasiosi a livello lirico?

I nostri testi si dividono in due filoni tematici: circa metà trattano di filmacci di serie Z, dei quali personalmente sono molto ghiotto, mentre l’altra metà è concentrata su riflessioni sociali decisamente più serie.
Iniziamo subito con l’eccezione che conferma la regola, ovvero “Dawn of the Dead”, che nel suo brevissimo testo, ispirato al grandissimo capolavoro di George Romero, “Dawn of the Dead” appunto (in italiano tradotto “Zombie”… misteri del business tricolore), si concede una brevissima domanda sul chi siano i veri mostri, ora come ora.
La prima schiera, quella relativa alle tematiche b-movies/splatters/film malriusciti, annovera tra le sue fila “Zombie Revenge”, presente sulla nostra prima demo e trattante la triste storia della vita di un non-morto in prima persona, la nuovissima “Nightmare City” (film del 1980, apprezzato tra gli altri addirittura da Quentin Tarantino. Nda Claustrofobia), ispirata all’omonimo aborto cinematografico del maestoso Umberto Lenzi, uno dei peggiori registi della storia, che ovviamente adoro alla follia, “Heavy Damage”, che nel suo dire tutto e niente potrebbe essere la trama di un qualsiasi film brutto anni ’80, e “Tupa Tupa or Die”, che è una dichiarazione d’amore incontrollato per il thrash metal d’una volta in una cornice decisamente Troma.
Poi ci sono gli altri testi, quelli decisamente più seriosi, che utilizzo come valvola di sfogo per dar voce a milioni di domande che mi sorgono quotidianamente dinnanzi alle altrettante ipocrisie e contraddizioni del mondo contemporaneo.
La nuova “War Of Nations”, per esempio, tratta dell’anestesia delle coscienze e delle responsabilità messa in atto da numerosi governi e veicolata dai media (TV in primis) e della necessità, soprattutto in questi tempi, di accendere il cervello ed esercitare quanto più possibile il senso critico.
In “Science Addiction” cerco di dimostrare come l’uomo, nella sua storia vecchia di millenni, sia progredito enormemente quasi esclusivamente a livello tecnologico, rimanendo intimamente pressoché il medesimo. Ma purtroppo questo potere tecnologico che possiede non riesce a dargli il “perché” che l’uomo, in quanto (se Goethe aveva ragione) essere alla ricerca di senso, cerca, ma soltanto il “per come”.
“Innocent Victims” è dedicata alle migliaia di, appunto, vittime innocenti, ma senza riferirmi unicamente ai morti in seguito agli atti di guerra messi in piedi ogni giorno.
Inoltre mi soffermo su come la giustizia venga spesso messa da parte per far spazio a numerose bugie e false promesse di diversi capi di stato, impegnati a creare ignoranza (spesso facendo leva sulla stupidità delle persone) al fine di avere un territorio più “bonificabile”.
E veniamo finalmente a uno dei testi per noi più impegnativi, tant’è che credo che il suo parto ci abbia impegnato quasi una ventina di secondi: “N.F.H.”.
Innanzitutto ti svelo l’acronimo, che sta per “Nuclear Flies Holocaust”.
La sua storia è decisamente banale: io e Zironi (chitarra/voce aggiuntiva del gruppo. Nda Claustrofobia) stavamo passeggiando per il centro cittadino quando, infastiditi dal continuo girarci attorno di diverse mosche (probabilmente attratte da un odore a loro molto gradevole), abbiamo augurato alla loro stirpe una morte lunghissima. Per questo nel testo invitiamo a “ucciderle con il DDT senza risparmiare le armi atomiche”.
Dal punto di vista lirico, dato che i testi sono scritti quasi esclusivamente da me, prendo abbastanza ispirazione da Exodus, Xentrix, Misfits, Nuclear Assault, teste che esplodono, barili nucleari, gonorrea…

3) Come avviene la composizione dei vostri pezzi e quanto è durata la loro stesura? Chi li compone? Quale è stato il pezzo che vi ha dato più, come dire, “rogne”, e ci sono state per caso anche delle litigate durante questa fase (è una domanda che mi fa ridere non poco ma tant’è)?
Ma guarda, i pezzi escono in maniera molto lineare. Sin dalla prima o seconda prova utilizziamo quasi sempre il medesimo metodo: solitamente quando siamo in sala prove qualcuno porta un riff che ha tirato fuori nel corso della settimana, il quale viene poi integrato sul momento con altre parti (già esistenti o inventate ex novo in sala prove), “arrangiato” e completato con una linea vocale, solitamente scritta in un momento differente, ma il tutto avviene molto spontaneamente.
Se il procedimento fallisce, si estrae a sorte uno dei quattro membri della band, il quale viene esposto alla gogna in pubblica piazza per quarantotto ore.
Fortunatamente abbiamo un’ottima intesa all’interno del gruppo (come è dimostrato dalle numerose gang bang rigorosamente maschili organizzate da noi quattro, quando “andiamo a provare”), e questo fa sì che creiamo continuamente pezzi nuovi, che per questioni di povertà non vengono registrate, e che quasi mai la stesura di un pezzo dia rogne!
Comunque, per quanto riguarda i pezzi contenuti nell’EP, forse la parte che è uscita più con fatica è stata la linea vocale di “Heavy Damage”. Avrò scritto quel testo e quella melodia almeno una decina di volte, poi ne abbiamo trovata una che aggradava tutti quanti e per festeggiare abbiamo fatto l’amore.
Uh, per fortuna non ci sono mai state litigate per quanto riguarda la stesura dei pezzi, ma se dovessero nascere dissidi ci toccherebbe risolverli organizzando un campionato di lotta nel fango. Il vincitore deciderà poi come verrà fatta la canzone.

4) Dove avete registrato invece i pezzi ed in quanto tempo? Com’è stata l’esperienza in studio?

Abbiamo registrato l’EP agli Animal House Studios di Federico Viola, a Ferrara.
Ovviamente ce la siamo spassata alla grande, dato che gli “studi” altro non sono che una casa sperduta nella campagna ferrarese, appunto attrezzata dal facinoroso Federico, che è nostro amico da anni.
Siamo entrati, abbiamo iniziato a bere come cloache, e quando la sbronza è finita (circa tre-quattro giorni dopo), il CD era bello che pronto.
I pomeriggi li abbiamo passati bevendo, suonando (ovviamente), giocando alla playstation gentilmente offerta dal mastermind Viola, mentre solitamente la sera bevevamo, suonavamo e guardavamo squallidi canali erotici in una terribile tv locale.
Insomma, uno spasso.

5) A mio parere, la vostra musica si può definire come un thrash metal molto anni ’80 non molto estremo né così tanto cattivo, sufficientemente vario e fantasioso fino a proporre addirittura un brano grind (“N.F.H.”), e tecnicamente molto preparato e degno di nota. Il tutto però viene secondo me a sposarsi con le melodie e l’epicismo battagliero delle speed metal, cosa che forse vi si avvicina a gruppi quali Helstar e certi Whiplash. L’assalto è pressoché veloce, considerando che ben 3 canzoni non possiedono neanche un misero rallentamento, ed invece dal punto di vista prettamente strutturale i vari brani si presentano veramente molto lineari ma non proprio a strofa-ritornello come nel modo più classico del termine, e comunque sempre belli rigidi e diretti. Considero buona la produzione, piacevolmente sporca e “vissuta”, con il basso in discreta evidenza però senza esagerare, e che riesce a dare secondo me una notevole profondità a tutto l’insieme. Insomma, mi sono dimenticato forse qualcosa e, soprattutto, siete d’accordo con la mia analisi? Ma quali sono le vostre principali influenze e potete dire anche a quale livello loro?

Ahah! No, direi proprio che non hai scordato niente! Ti ringrazio molto per la valutazione positiva che hai dato al nostro lavoro, e anche all’aiuto fornitoci avendo sviscerato i nostri pezzi sotto ogni aspetto, dato che hai notato un sacco di cose alle quali noi non avevamo assolutamente fatto caso! Come ti dicevo, abbiamo un approccio decisamente istintuale nel comporre i pezzi, e quindi capita spesse volte che le variazioni vengano portate soltanto una volta che il pezzo è già finito, nelle parti in cui magari non fila bene.
Le nostre principali influenze sono senza dubbio Nuclear Assault, Exodus, Xentrix, Megadeth, badilate sui denti e randellate sugli stinchi.


6) Personalmente ho rintracciato il miglior pezzo del lotto in “Dawn of the Dead”, che è fra l’altro il più lungo. Tale brano comunque è quello che mi dà più carica di tutti, non solo grazie a delle linee vocali che definirei magnifiche, ma anche ad un epicismo che mi pare molto marcato qui che nel resto degli episodi, oltre a presentare una struttura digeribilissima e senza pretese, e non a caso questa canzone è stata messa per prima. Concordate con tutto ciò e qual e pensate sia il più bel pezzo dell’ep e magari per quale motivo? Inoltre, scusate la mia ignoranza, ma da dove avete preso lo sketch iniziale?


Beh, ti ringraziamo davvero tanto per i complimenti!
Anche a noi piace molto quel pezzo, tant’è che pensiamo proprio verrà messo in loop nella colonna sonora del porno di nostra prossima pubblicazione.
Effettivamente forse la struttura musicale di “Dawn” è quella che più permette un’apertura “melodica” alla voce, non essendo sempre serrata con gli stoppati (prima del bridge).
Quella che nel CD funge da introduzione è un dialogo tratto da “Dawn of the Dead” (il film, questa volta!), grandissimo capolavoro inarrivabile del magister George Romero, che in Italia è uscito con il poco pretenzioso nome di “Zombie”. A parte il fatto che consiglio a chiunque la visione di questo film, la quale dovrebbe essere resa un obbligo costituzionale, la parte in questione è probabilmente il dialogo più famoso della pellicola (“quando non ci sarà più posto all’inferno, i morti cammineranno sulla terra”), che non è solo una masnada di carne putrefatta e non-morti tontoloni che mangiano glutei e aprono casse toraciche come fossero pandori (il che mi provocherebbe comunque incontrollate erezioni) ma una riflessione veramente profonda sulla struttura sociale americana e soprattutto un cinico attacco al consumismo.

7) Ho apprezzato molto il fatto di aver messo “N.F.H.”, brano-spaccaossa, come successivo episodio di “Heavy Damage”, in quanto questo, giocato fondamentalmente sui tempi medi, fa per bene “riposare” le orecchie dell’ascoltatore, per poi distruggerle con una sparata velocissima e senza pietà. Il senso di tale scelta è proprio questa o la cosa è stata più istintiva? Oppure c’è qualcos’altro dietro?

No, beh, direi che ci hai preso! Avevamo un pezzo come “Heavy Damage”, il meno veloce del lotto, e “N.F.H.” (che in origine doveva essere ancora più veloce), e ovviamente abbiamo pensato di metterle una a fianco all’altra, non si sa mai rimanesse l’amaro in bocca.

8) L’avevo scritto nella recensione che facevo questa domanda, e così passo alla pratica: mi sono reso conto sentendo l’opera che durante il prosieguo dei vari brani, seppure non in tutti, le soluzioni che spesso vengono modificate sono la prima e la terza, eccetto anche la quarta in “Tupa Tupa or Die”. C’è anche qui un senso nascosto o sono soltanto delle mere coincidenze (a volte sono pignolo)?
Nessun messaggio subliminale… mi spiace forse deluderti nel caso pensassi ci fosse sotto qualcosa di più ponderato, ma solitamente queste variazioni vengono fatte in maniera non troppo riflessiva.
Semplicemente partiamo magari come un riff, che stando bene in apertura manteniamo intatto, per poi magari variarlo un minimo in modo da rendere il pezzo più omogeneo creando comunque qualche variazione non drastica.
Comunque dobbiamo ringraziarti ancora per avere stanato un sacco di nostri modi di fare a noi inconsci. Ci sarà certamente utile. Certamente lo sarà per me, impegnato da mesi a capire cosa si nasconde nella testa sicuramente malata di Luca Zironi.

9) Per quanto riguarda invece il vostro principale punto di forza in “Heavy Damage”, a dir la verità ne ho trovati persino 2, ossia la voce, dato che la trovo molto fantasiosa oltre che bella intonata, così che dinamicizzi anche di molto il suono stesso, nonostante abbia a mio avviso l’irruenza tipica del thrash metal, ed il riffing delle chitarre che, seppur poco vario, riesce a dare, almeno personalmente, un’intensità ed una potenza devastanti, anche perché è decisamente semplice e quindi basato maggiormente sull’impatto. Ora, siete d’accordo con le mie affermazioni? Se no, qual e invece considerate sia il vostro più importante punto di forza nell’ultima opera pubblicata, e perché?

Woah! Ti ringrazio ancora una volta. Per quanto riguarda la voce è stato un esperimento: prima non avevo quasi mai cantato, eccezione fatta per i cori nel mio altro gruppo, ma ci trovavamo talmente bene in quattro che non volevamo aggiungere un cantante, così ci siamo arrangiati.
Per quanto riguarda le chitarre, hai centrato l’obiettivo! Puntiamo molto più sull’impatto, anche a scapito di una soluzione più semplice ma efficace.
Nonostante per esempio negli ultimissimi pezzi da noi composti si trovino anche passaggi più intricati, non vogliamo assolutamente perdere in efficacia, che troviamo assolutamente necessaria.

10) Parliamo adesso del titolo dell’ep. Perché proprio “Heavy Damage” e quale significato gli attribuite? Inoltre, c’è una ragione per il quale avete messo la canzone omonima come terza traccia, e tra l’altro perché è l’unica che è fondata principalmente sui tempi medi, nonostante il suo titolo mi facesse presagire ben altre cose?

Dunque, innanzitutto il nome “Heavy Damage” è nato prima della canzone e quindi dell’album. Volevo assolutamente scrivere un pezzo con quel nome, e qualche giorno dopo in sala prove abbiamo composto il pezzo con alcuni riff di repertorio, e casualmente è venuta fuori la nostra canzone più lenta. Il fatto che sia la terza traccia è anche questo quasi un caso: il pezzo meno a tutto buco non poteva essere né il primo, né il secondo né l’ultimo, e con il fatto che volevamo collegarlo a “N.F.H.” è diventato automaticamente il terzo!
Poi volevamo chiamare l’EP con il nome di un nostro pezzo, e quello più adatto ci sembrava decisamente questo.

11) Riguardo alla copertina, molto spartana e vecchia scuola, dell’ep, perché avete scelto proprio questa e chi l’ha fatta? Quel thrashettone che distrugge il mondo che dovrebbe rappresentare?
La copertina, come da tradizione, è stata fatta dal poliedrico Luca Zironi, che ha anche creato il logo, la copertina della precedente demo e una discreta quantità di volantini e immagini porno.
Quel thrasher lucertoloide dai capelli mediterranei appare un po’ ovunque, è diventato ufficialmente la nostra mascotte, ed è liberamente ispirato a Sanso, il nostro meridionalissimo chitarrista.
Decisi che nella copertina dell’EP sarebbe stato fico inserire ovviamente lui, qualcosa di splatter, qualcosa di un po’ più serioso e qualcosa riferibile ai cartoni animati anni ’80.
Gli ultimi tre elementi sono stati sintetizzati nella pizza-mondo, riconducibile oltre al nostro bel paese d’origine, anche alle Tartarughe Ninja, per noi veri e propri maestri, i quali ci han forgiato sin dalla tenera età, ma anche a un disastro globale con tanto di spruzzi di sangue a caso.
Adesso non vorrei buttarla troppo sul sofisticato, ma forse proprio il significato del testo di “Heavy Damage” può guadagnare di senso se messo in relazione alla copertina, estendendo cioè a un mondo di pomodoro e mozzarella nelle mani di un lucertoloide gigante con un enorme coltello in mano le sensazioni apparentemente gratuite esposte nel testo.

12) Adesso dovrei però farvi presente qualche mia critica, anche per correttezza. Non ho particolarmente apprezzato gli assoli, che ho trovato poco incisivi, vuoi perché spesso non sento una melodia forte che mi entri fin nelle viscere, vuoi perché sono di solito secondo me inutilmente virtuosi, ma si consideri inoltre il fatto che qualcuno di essi si confonde quasi con tutto l’insieme, venendo in tal modo un po’ sotterrato. Come controribattete a questa critica (se mai sia possibile certo), e perché date un’importanza oserei dire capitale ai solismi? Devo dire che comunque qualcosa di buono dagli assoli lo sento, quindi non tutti li butterei certamente via.
Credo che tu non abbia particolarmente apprezzato gli assoli perché effettivamente una buona quantità di questi fanno schifo. Purtroppo me ne sono accorto soltanto una volta che il prodotto l’avevamo in mano, e mi sono chiesto perché non ci avevo fatto caso durante le prove.
Comunque tutte le parti di assolo che erano venute male le abbiamo cambiate, adesso il risultato è decisamente migliore!
Della questione assoli se ne occupano i due chitarristi, che per evitare soprusi e rivolte hanno deciso di fare praticamente in ogni pezzo un assolo a testa, cosa che a parer mio può risultare a volte un po’ troppo pesante, anche se magari gli assoli non sono lunghissimi.
In ogni caso, nei pezzi a venire cercheremo di curare maggiormente questo aspetto, anche a costo di praticare innumerevoli violenze sui due poveri chitarristi, nel caso il loro risultato non sia aggradante.

13) Ed eccovi la seconda, riguardante stavolta la fase conclusiva di “Heavy Damage”, che mi lasciava intravedere un brano lungo un po’ a là “Open the Grave” degli Heathen, peccato però che quell’accelerazione non penso venga così approfondita, distruggendo subito l’atmosfera “cattiva” appena creata, lasciandomi un po’ con l’amaro in bocca. Ergo, credo che tale brano avesse ancora ampi margini discorsivi. Concordate almeno un minimo con quanto affermato, e com’è nato “Heavy Damage”?


Dunque, devi sapere che quando stavamo facendo quel pezzo ci sono venuti in mente due-tre riff. I primi sono stati usati per sviluppare il brano, dato che si legavano meglio insieme, e poi abbiamo messo l’ultimo, differente, in fondo, assieme ad un’accelerazione quasi svincolata dal resto del pezzo.
Non ci avevamo mai pensato troppo su, ma ci ho riflettuto una volta che ce l’hai fatto notare. Effettivamente non sarebbe una cattiva idea andare avanti con il pezzo accelerato, anche se la nostra idea originale era quella di tenere il raptus finale veloce.
Comunque, se decideremo di allungarlo, diventerai ricco grazie alle royalties (YAHOOO, CHE FIGATA, così potrò rivaleggiare con Re Banana Silvio! Nda Claustrofobia).

14) )Questa è una domanda un po’ provocatoria (ma considerando il fatto che siete vecchia scuola non credo che vi farà qualche effetto in tal senso), però perché utilizzate l’inglese, lingua forse un po’ troppo stra-abusata ed anche innaturale per gruppi non-anglofoni? Siete forse contrari alla corrente italiana che usa la propria lingua, in misura maggiore il black metal?
Guarda, sinceramente credo che l’inglese sia la lingua più adatta per cantare generi come l’heavy metal o l’hard rock, vuoi per abitudine, vuoi per il fatto che è una lingua né troppo morbida né troppo dura.
Credo che l’italiano si sposi alla perfezione con il progressive rock tricolore nato sugli anni 70, ma per quanto riguarda il thrash metal mi sembra proprio una lingua fuori luogo (eccezione fatta per gli In.Si.Dia., che però, nonostante i testi in italiano, fingevano palesemente di cantare in inglese).
Non sono assolutamente contrario a chi vuole utilizzare l’italiano nei testi dei suoi pezzi, anche perché in sé è una lingua bellissima, e credo che se un gruppo, a maggior ragione black metal, dove si capisce ben poco delle parole pronunciate, riesca ad esprimersi meglio in italiano non ci sia nulla di male.

15) Perché “Heavy Damage” è un ep e non un demo?

Semplicemente perché avevamo un bel po’ di canzoni, e non volevamo lasciarne da parte nessuna. Inoltre avevamo racimolato un budget seppur scarso ma sufficiente per registrarle tutte, quindi abbiamo pensato di inserire tutti e sei i pezzi (anche se “Tupa Tupa or Die” era già presente nella prima demo).
Tra l’altro sta accadendo la stessa cosa proprio ora: abbiamo sempre più pezzi nuovi e sempre meno soldi, tant’è che credo che a breve registreremo in maniera molto artigianale qualche altro pezzo nuovo, ma avremmo teoricamente già il materiale sufficiente per registrare un altro EP (cosa che però non faremo, anche se sto già provvedendo a raccattare qualche danaro vendendo mia mamma a pezzi su eBay).

16) A distanza di ormai pochi mesi, penso che siate ancora soddisfattissimi del risultato appena ottenuto. Come stanno andando il pubblico e la critica (questa come al solito seeempre severa…), e cosa stanno apprezzando maggiormente della vostra musica?
Certamente! Siamo assolutamente soddisfatti del risultato in sé e anche del fatto che la critica e i ragazzi abbiano molto apprezzato.
Credo che il merito sia dei messaggi subliminali a carattere erotico che abbiamo inserito in tutte le tracce dell’EP, i quali lasciano nell’inconscio dell’ignaro ascoltatore un irresistibile desiderio di accoppiarsi con noi.
Personalmente spero che venga apprezzata la nostra sincera voglia di far casino e divertirsi, che mi auguro trasudi da ogni pezzo.

17) Non avendo il vostro primo demo “Thrash is Back!”, quali differenze ravvisate fra questo ed il vostro ultimo parto e magari quale considerate sia il migliore?
Sicuramente “Heavy Damage” è di gran lunga migliore del primo Demo, soprattutto per via della resa sonora, decisamente approssimativa in “Thrash is Back”, il quale è stato registrato a budget zero da un nostro amico, che voleva provare impianto e microfoni vari, appena comprati, per far un po’ di pratica nell’a me oscuro mondo dei fonici.
Nel primo Demo c’è un pezzo (“World Collapses”) che non facciamo quasi mai dal vivo, “One Night in Violence”, pezzo che a me piace un sacco e che cerchiamo di riproporre live quando possibile, “Zombie Revenge”, tappa fissa nei nostri show e quasi sempre brano di chiusura, una arcaica e zero-budget-version di “Tupa Tupa or Die”, e in conclusione una terrificante cover di “You Spin Me Right Round”, dei virilissimi Dead or Alive.
Credo che nei primi due brani un po’ si senta che il gruppo si era formato da pochi minuti, e qualcosa da cambiare c’è di sicuro, ma magari dopo una qualche ritoccatina potrebbero apparire in future registrazioni più “professionali”.

18) Il nome che vi siete scelti mi rimanda terribilmente al primissimo album dei Nuclear Assault, e con esso anche il logo (non credo che c’entri inoltre la passione per i videogiochi anni ’80…). Quest’ultimo ed il nome sono quindi praticamente un omaggio al gruppo succitato? Magari oltre a ciò volete trasmettere qualcos’altro con essi?
Il nome che abbiamo scelto è decisamente un riferimento ed un omaggio al gruppo che più ci ha ispirato, e che rientra tra i gruppi preferiti di sempre di tutti e quattro noi. Siamo cresciuti ascoltando “Game Over”, “Handle With Care” e “Survive”, ma anche giocando con i videogame anni ‘80, che personalmente adoro (mi pareva strano in effetti. Nda Claustrofobia).
“Game Over” mi pareva un nome ottimo per fondere i Nuclear e una passione per le sale-gioco anni ‘80, che hanno partorito alcuni dei più grandi capolavori videouludici di sempre.
Ancora una volta, abbasso la grafica, viva i sedici bit (CONCORDO! Nda Claustrofobia)!

19) Come avviene un vostro concerto-tipo (la domanda si riferisce anche con quale canzone partite e finite, oppure se ci sia la presenza di un qualche effetto scenico, pure primitivo – ovviamente, non a là Death SS…)?

Per adesso non abbiamo particolari effetti scenici, anche se stiamo creando un paio di elementi di arredo per intamarrire un po’ i palchi futuri che calcheremo, ma cerchiamo di dare quanto più possibile, fare sbattere la testa della gente quanto più possibile, fare quanto più casino possibile.
Preferiamo suonare davanti a dieci persone che si ammazzano piuttosto che davanti a cento che se ne stanno immobili a fissare.
Viviamo il concerto come una festa, è per questo che adoriamo suonare live.
Solitamente iniziamo con “Dawn of The Dead” e finiamo con “Tupa Tupa or Die/”Zombie Revenge”, ma i brani in mezzo vengono solitamente decisi da noi o dai ragazzi che vengono a supportarci (e che non ci stancheremo mai di ringraziare) seduta stante.

20) Prima di militare nei Game Over, in quali altre formazioni avete suonato, e con loro si è portata a compimento pure una registrazione oppure addirittura la pubblicazione di un disco? Come andò comunque l’esperienza?

Quasi tutti abbiamo avuto esperienze antecedenti. Il biondissimo Ziro ha militato in due gruppi, uno dei quali è addirittura uscito dal garage ed ha fatto qualche prova in una loschissima sala prove comunale, sperduta nelle fosche lande nebbiose estensi.
Sanso ha suonato in un gruppo che proponeva qualche cover, per poco tempo, ed insieme a Med è attualmente impegnato anche in un altro gruppo thrash, gli A.D.S..
Io milito negli Asgard, con i quali facciamo dal 2004 un grindolissimo heavy-speed di matrice americana (Agent Steel, Metal Church, ecc…). Stiamo per andare finalmente a registrare il nostro primo album, dopo aver rotto le palle a mezzo mondo con le nostre due prime demo. Se volete dare un’ascoltata, andate su www.myspace.com/asgarditalia (il myspace è in fase di ristrutturazione, non preoccupatevi per la scadentissima grafica).

21) Considerando che voi siete giovanissimi, da quanto tempo suonate i vostri rispettivi strumenti e quanto vi esercitate al giorno? Potete dirci la vostra strumentazione? Studiate anche le varie scale, o da questo punto di vista siete più sullo stile cosiddetto punk?

Ziro suona da quando frequentava la prima media, quindi sei anni, e credo si eserciti un bel po’, dato che tutte le volte che passo per casa sua trovo la chitarra collegata all’amplificatore, solitamente macchiata di una sostanza vischiosa e biancastra, con un odore familiare.
Ha una Jackson RR5 Ivory e una Ibanez da sfascio.
Sanso non so di preciso: ho provato a chiedergli, ma mi ha risposto che suona “dalla sesta elementare della scuola per ragazzi speciali che frequenta”, ma credo suoni da un paio di anni, e va regolarmente a lezione (di musica, glottologia e buone maniere) con la sua LTD.
Med suona da quasi quattro anni, e io, che sono il più anziano, da sette.
Con il fatto che tutti conosciamo più o meno le basi della teoria musicale e le scale (nonostante assolutamente nessuno di noi sia in ciò un maestro), cerchiamo di sfruttarle per trovare soluzioni non cacofoniche, ma mantenendo l’attitudine compositiva che hai ben definito “punk”.

22) L’evento più esilarante che avete vissuto come gruppo (credo che ce ne sarebbero mille ma tant’è…)?

Beh, di eventi divertenti ce ne sono stati diversi, anche se forse il più esilarante è la faccia di Sanso in qualsiasi momento della sua vita.
Una volta dopo un concerto siamo stati rincorsi per tutto l’ostello, completamente ubriachi e mezzi nudi, dall’elegantissimo e riverente responsabile della hall, il quale stava evidentemente provando disgusto, oppure un’altra ancora siamo stati fermati dalla polizia mentre indossavamo abiti decisamente ridicoli (occhiali da sole minuscoli e berretti alla Jovanotti) e abbiamo finto di essere tutti e quattro handicappati.

23) Dato che trattate anche argomenti sul sociale, siete forse politicamente schierati, magari spiegando sinteticamente la vostra posizione?

No, non siamo assolutamente schierati. Cerchiamo solo, come possiamo, di far riflettere la gente, ma non siamo assolutamente un gruppo politico (nel senso di destra e sinistra).

24) Una curiosità cazzona: nella vita di tutti i giorni che fate e, nel caso, avete anche un lavoro? Siete amanti dello skateboard?

Tendenzialmente siamo dei perdigiorno incredibili: nessuno di noi lavora, e per tutti e quattro il divano è uno sport estremo.
Ziro frequenta la terza superiore, ed è una delle persone più genuine che conosca. E’ un vero e proprio campagnolo di una volta, fisicatissimo e genuino. E’ responsabile di un larghissimo giro di cocaina e prostitute in Sudamerica, che gli fruttano un sacco di soldi.
Sanso frequenta la sopraccitata “scuola per ragazzi speciali” assieme a Med, il quale però si occupa di meccanica.
Io studio filosofia alla facoltà di Ferrara, leggo, ogni tanto giro film splatter amatoriali (insieme all’inseparabile Sanso: giusto oggi abbiamo girato una scena in cui venivo moto-segato), guardo un sacco di film di serie Z e gestisco una catena di videonoleggi di VHS coprofile.
L’unico ad andare in Skate credo sia lo spericolato Med, che sistematicamente si lamenta perché “non ci sono più gli skater di una volta, con la frangia e la maglia degli Anthrax”.

25) Da dove provengono i vostri soprannomi, che mi ricordano molto quelli dell’hardcore, e perché li utilizzate pure in ambito musicale? Magari per ironizzare, oppure per trasmettere un’aria, come dire, stradaiola?

Beh, i nostri soprannomi sono derivati dal nostro cognome (eccezione per il mio, che è legato a quando un mio amico cantava continuamente una canzone dei REM che si chiama “All the way sto Reno”, dato che c’è un’assonanza con il mio nome), e siamo chiamati così da tutti, anche dai nostri genitori direi.

26) Cos’è secondo voi il thrash metal? Se è anche uno stile di vita, questo su che si basa?

Riteniamo che il thrash metal sia sostanzialmente un atteggiamento schietto e sincero, antecedente la musica.
Un approccio di questo tipo verso il mondo ed il reale, che per forza di cose viene riverberato nella musica che uno suona e nella passione viscerale per la suddetta musica.
E’ anche una necessità di immergersi nel mondo e nella vita e valutarla in maniera lucida, anche con un certo cinismo e “distacco”. Diventa quindi un modo decisamente costruttivo per sfogarsi e porsi domande.
Ma non solo: il thrash metal è anche voglia di divertirsi, di fare casino tutta notte supportando e vivendo la scena.
Credo che siano molto chiare quelle che sono le sue radici: l’heavy metal da una parte e l’hardcore punk di una volta dall’altra. Da uno ha preso la tradizione, la voglia di divertirsi, ma con l’altro la fonde ad un atteggiamento critico e cinico oltre che, ovviamente, un tupa-tupa selvaggio.

27) Quali sono state a vostro avviso le ragioni (sociali, ideologiche, musicali…) che hanno portato alla nascita del thrash metal e pensate che gli stessi Metallica possano essere considerati quali i primi musicisti a suonare una sorta di thrash metal primordiale o secondo voi c’entrano cronologicamente prima gente come i Death SS, gli Overkill ed i Bulldozer? Pensate inoltre che la fama di Hetfield e soci sia giusta proporzionalmente alla loro musica innovatrice?


Credo ci siano diversi fattori che hanno portato alla nascita di questo genere.
Innanzitutto il thrash metal è paradossalmente nato non nella working class appartenente ai gruppi della NWOBHM, che non ci sono mai politicizzati, ma nella media borghesia americana e tedesca, da ragazzi che non facevano la fame.
Innanzitutto chiarisco che non credo i Metallica siano stati il primo gruppo thrash, o meglio, dal punto di vista strettamente musicale no. Prima c’erano per esempio i Venom, i quali però del thrash come lo intendiamo ora avevano solo la musica, non tutto l’apparato ideologico, il quale è presente nei primi Metallica. E’ però difficile capire chi, nel marasma della Bay Area degli anni ottanta, sia stato il primo, anche se ritengo che il modello del thrash metal con il quale tutt’ora si identifica questo genere (dal punto di vista musicale e non) siano stati gli Exodus.
Dicevo, non saprei bene indicare quale fattore determinante abbia fatto scattare la molla a questi ragazzi, iniziando la gara ad andare sempre più veloce, ed il fatto, successivamente, di avervi aggiunto tematiche decisamente serie. Penso abbiano in una certa misura incanalato nella musica la classica rabbia adolescenziale, corroborata da un clima sicuramente teso come quello che si viveva nell’America (e nella Germania) dei primi anni ottanta.
Credo abbiano respirato questo clima (basti pensare ai simboli nucleari che tutt’ora campeggiano nelle copertine di decine di gruppi thrash, noi compresi), e abbiano anche cercato di sdrammatizzarlo con bevute colossali, ma si è comunque riverberato nella loro musica e nei loro testi.

28) Sapete dirmi quali sono per il vostro punto di vista i primi 5 più bei dischi thrash metal finora incisi e magari per quale motivo?

Dopo una ponderatissima riflessione, ti diciamo: “Handle With Care” dei Nuclear Assault, “Bonded by Blood” degli Exodus, “Show no Mercy” degli Slayer, “Rust in Peace” dei Megadeth, “Infernal Overkill” dei Destruction, “Feel the Fire” degli OverKill, “Agent Orange” dei Sodom, e “Spreading the Disease” degli Anthrax.
Purtroppo non sappiamo contare, ma speriamo che siano cinque (non sia mai…Nda Claustrofobia)!
E’ difficile dire il perché di ognuno di loro, dato che li ascoltiamo da una vita, e ognuno di noi è legato a questi dischi anche per ragioni diverse rispetto agli altri. Di sicuro hanno in comune lo spaccare il culo ed essere dei capolavori.

29) Credete che ciò che viene chiamato oggigiorno thrash metal moderno possa rivaleggiare per qualità con quello vecchia scuola oppure è un confronto perso già in partenza? Se sì, cosa possiede in più il secondo rispetto al primo?

No, assolutamente! E’ un confronto annichilito in partenza, se per thrash metal moderno intendi quel thrash metal variato con modernismi e soluzioni avveniristiche.
Purtroppo manca di quella schiettezza, quella crudezza che ti dicevo prima, e che è assolutamente necessaria per questo genere.

30) In riferimento anche a “Tupa Tupa or Die”, secondo voi il Metal dev’essere per lo più veloce, e perché?
Ovviamente. L’heavy metal dev’essere veloce e aggressivo. È nato per esserlo, e dire “heavy metal lento e pacato” è una contraddizione in termini. Si finirebbe per fare altro.
È per questo che odio a morte i gruppi che, utilizzando l’appellativo di gruppi heavy, perché magari fa più ganzo, o solo a causa della loro abissale ignoranza sul genere, fanno poi cagate sinfoniche, pataccate pop, o si concentrano unicamente su quanto sia bravo questo o quel chitarrista, anche se stanno suonando delle robe che con l’heavy metal, quello vero, nulla hanno a che fare.
Io personalmente non ho nulla contro chi vuole suonare quelle che io reputo delle cagate musicali. Basta che non si scomodi il nome di “heavy metal”.
Tra l’altro notavo una cosa terribile di recente. Un sacco di ragazzini, tutti appassionati di queste correnti depotenziate di “heavy metal” (power-nerd-robaccia in primis), le quali prendono diverse cose dall’originale heavy metal tranne che il suo spirito vero, sono assolutamente disinteressati riguardo a tutto il background che sta alle spalle dei loro beniamini, Ti parlo di gente che venera i Dream Theater e non ha la minima idea di chi siano i Rush, che ascolta gli Angra senza conoscere Accept, Saxon, e Raven,, che idolatra i Rhapsody senza aver la minima idea di chi siano i Manilla Road, i Cirith Ungol, i Culprit o gli Omen, e che disprezzano i Motorhead. Non ne posso più.

31) Come vi rapportate con il fenomeno sempre più diffuso del peer 2 peer e quindi con il formato MP3? Esso può essere considerato pericoloso anche per l’Underground e perché?
Sinceramente non siamo molto interessati agli mp3, anche perché per gruppi piccoli come noi (a maggior ragione senza album all’attivo) non possono che portare visibilità gratuita. Inoltre, parlo personalmente, non sono molto interessato a scaricarli, dato che sono una appassionato di vinili e CD, ed adoro avere i dischi originali dei gruppi che ascolto.
Effettivamente il fenomeno Internet (di cui parlerò meglio dopo) sta facendo crollare il mercato discografico e, nonostante mi importi poco per quanto riguarda i gruppi grossi, potrebbe nuocere ai gruppi minori con qualche album all’attivo. Non credo però che dai dischi si possano ottenere molti riscontri monetari, quindi per un gruppo con degli album fuori è forse più importante l’aspetto live, veicolato dalla distribuzione di dischi come componente pubblicitaria. Mi sembra invece molto importante acquistare CD o merchandise dei gruppi meritevoli direttamente da loro, magari ad un loro concerto.

32) Che ne pensate invece di MySpace e cazzi e mazzi? Si può considerare come una valida alternativa ai modelli di diffusione del passato, o c’è qualcosa che si è perso veramente di questi ultimi?
Myspace certamente aiuta molto le band, ed è un valido strumento per pubblicizzare il proprio gruppo o qualsivoglia genere di evento.
Certo, purtroppo la visibilità, soprattutto di questi tempi in cui siamo bombardati di stimoli dati dalla gratuità e dalla velocità di Internet, conta molto più della qualità effettiva, e quindi è necessario lavorare anche sull’aspetto on-line, e in questo ambito sono piuttosto impacciato (come ti sarai accorto!).
Credo però il fenomeno Internet in generale (mp3, Myspace, ecc…) abbia fatto perdere qualcosa all’approccio con la musica. Ora questa è sempre più liquida, fruibile in qualsiasi momento. Chiunque può ottenere tutto e subito, e si è andata perdendo una certa fisicità (che fortunatamente alcuni non hanno mai abbandonato, continuando a comprare CD, vinili, appendendo volantini e così via).

33) Che ne pensate della vostra scena Metal estrema, ossia quella emiliana( anche dal punto di vista extra-musicale – nel senso dei locali, del pubblico e così via)? Sbaglio o è piuttosto piccola?
Effettivamente la scena emiliana è abbastanza ristretta, ma meritano un applauso ragazzi come Syro della Emilia Speed Metal, sempre affaccendato nell’organizzare serate ed eventi davvero fichi. Ci sono alcuni poli notevoli (voglio ricordare anche il grandioso Max, organizzatore dello Speed Metal Attack), ma si trova, a livello di pubblico, molto più movimento in Veneto o Lombardia.

34) Che ne pensate invece della scena Metal estrema italiana più in generale( idem)?
La scena italiana mi sembra abbastanza in forma! Ci sono gruppi davvero notevoli (National Suicide, Baphomet’s Blood, Death Mechanism, Sacrificator, e diversi altri) e mi pare che, nonostante l’Italia non regga assolutamente il paragone con paesi esteri coi quali veniamo spesso a confrontarci, come la vicina Germania, ultimamente si stia allargando, oltre che la voglia di suonare, anche quella di fare, e sempre più ragazzi supportano la scena, quella sincera, e organizzano eventi, spendendo magari gli ultimi soldi rimasti pur di mettere in piedi una bella serata per divertirsi.

35) Per quanto riguarda gli ascolti, sentite soltanto il Metal vecchia scuola o siete più
aperti, magari non disdegnando qualcosa di sperimentale? Ci sono comunque altri generi musicali che ascoltate con piacere?


Ma guarda, oltre ad essere dei feticisti del thrash, tutti quanti ascoltiamo anche tonnellate di heavy e speed anni 80 e chi più chi meno death metal anni 80.
Gruppi sperimentali non rientrano nei nostri ascolti, sinceramente.
A me poi piace molto oltre a tutto l’heavy ottantiano anche moltissima roba hard rock dei settanta e un sacco di punk/hardcore americano e inglese.

36) Cosa bolle attualmente in pentola per voi? State componendo nuovo materiale?

Adesso come adesso siamo impegnati nella conquista del mondo, e, a seguire, dell’universo, che culminerà con la nostra auto-incoronazione come imperatori della galassia e portatori del nuovo ordine mondiale.
Inoltre stiamo scrivendo sempre più roba e stiamo cercando di suonare in giro il più possibile e fecondare quante più femmine possibili.

37) Ragazzuoli, l’intervistona è proprio finita, e credo che in questo momento sarete molto felici eheheh! Volete mandare magari un messaggio thrashettone ai lettori di “Timpani Allo Spiedo” per salutarli?


Grazie mille ancora per tutto quanto! Vi ricordo che il nostro Myspace è www.myspace.com/gameoverthrash, dove potete rimanere aggiornati sui nostri spostamenti e osservare alcuni nostri nudi integrali.
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