Thursday, June 10, 2010

Intervista ai Land of Hate!




1) Ehilà carissimi, come la va? Siete pronti per la seconda intervista dopo così tanto tempo?
Marko, voce: Tutto bene grazie, pronti, partenza…Via.

2) Prima di tutto, vorrei farvi i miei più sentiti complimenti per aver partorito un album a dir poco devastante che tiene viva la bandiera della scena metallica del vostro paese, da anni buonissima fucina di talenti!

Marko: Grazie mille per le belle parole, sono contento che tu abbia apprezzato. Per la scena metallica del mio paese no comment. Non esiste una scena ma fazioni, c’è tanta gente che predica bene e razzola male o che si riempie la bocca di tanti paroloni e invece alla prima occasione si accoltella. Pensa che si è arrivati a sentir parlare di MAFIA metal, tutto questo perché si dà la colpa delle proprie insoddisfazioni a terze persone,è facile aspettare comodamente da casa che la gente che da anni si rompe il culo per organizzare delle situazioni ti chiami per farti trovare tutto a tavola, “parata” come si dice dalle nostre parti.
Il bello è che tutti dicono di farsi i cazzi propri, alla fine dei conti tutti si fanno i cazzi di tutti. Ribadisco che non si può fare di tutta l’erba un fascio, esistono delle fazioni, spero vivamente che un domani si possa realmente parlare di scena perché di band valide in Calabria ce ne stanno tante, il problema è che c’è l’abitudine di lamentarsi sempre, e anche gente che fino a qualche anno fa ti leccava il culo spudoratamente ora si atteggia a gran profeta di una scena che non ha mai vissuto, gente che sicuramente userà il Pay for Play se non lo ha già fatto, pagherà le agenzie di turno per suonare in determinati contesti, cosa che affermo con orgoglio di non aver mai fatto, suoniamo da anni ovunque senza aver mai sborsato un centesimo, nè mai accadrà
(insomma, un bello sfogo! Nda Claustrofobia).

3) Lo so che è una domanda forse piuttosto banale, ma in “Neutralized Existence” di cosa avete parlato più nello specifico, anche perché stavolta i temi mi sembrano decisamente più vari e fantasiosi di quanto non succedeva in passato? Sbaglio o c’è pure un’esaltazione del proletariato, come mi farebbe pensare il titolo di “From the Street”?


Marko: I temi trattati nei testi sono in linea di massima gli stessi trattati dalla band nel corso degli anni, sicuramente in un full si ha la possibilità di variare rispetto ad un demo di 4 pezzi.
Anche in “From The Street” la linea è quella, tratta di una visuale delle cose e del modo di vivere la vita di alcuni individui che si sono formati sulla strada se mi passi il termine.

4) Come è avvenuta la composizione dei pezzi di “Neutralized Existence” e quanto è durata invece la loro stesura? C’è n’è stato uno che vi ha dato più “noie” rispetto agli altri, e sapete spiegarvi il perché?

Marko: La composizione è avvenuta tra un live ed un altro,da sempre ci reputiamo una live band ed infatti negli ultimi 3 anni siamo stati parecchio in giro dal Nord al Sud Italia, e tra una data e l’altra abbiamo composti i nuovi pezzi, eccetto “Extreme Violence” che è un riarrangiamento di un pezzo già esistente nel nostro primissimo promo “Total Devastation”.

5) Dove invece avete li avete registrato ed in quanto tempo? Come è stata stavolta l’esperienza in studio? Avete avuto per caso dei problemi?

Marko: Le registrazioni anche questa volte sono state fatte nei Soundfarm Studio di GLK, e anche le future avverranno in quegli studi così come lo sarà per le altre band in cui milito. Non smetterò mai di dire che è una grossa fortuna per noi calabresi avere uno studio del genere nella nostra terra, soprattutto lo è avere dietro al mixer una persona come GLK che è da anni nel giro e conosce alla perfezione determinate sonorità.

6) A mio parere, ora la vostra musica si può definire in breve (le novità ed i perfezionamenti li tratterò specificatamente più avanti) come un death/thrash metal selvaggio, piuttosto semplice e tremendamente tagliente e dalle tinte apocalittiche, ma in quest’occasione avverto frequentemente una netta influenza militante che ha molto a che fare con il metalcore, e tra l’altro se non erro non disdegnate neanche di tirare fuori varie influenze (o magari semplicemente similitudini) come il semi-black di “Extreme Violence”, lo sludge di “Claustrophobic” od il doom di “Murderous State”. L’assalto viene proposto sempre ben equilibrando le parti veloci con quelle più lente, ma il discorso ritmico adesso mi risulta un po’ più vario e fantasioso del solito. Concordate con tutto ciò, e quindi come definite più o meno il vostro suono? E quali sono state invece più nel dettaglio le influenze principali per il concepimento dell’album?

Guarda, io sinceramente credo che i Land Of Hate siano una band poco variabile, nel senso che da anni suoniamo la stessa musica, si tratta di thrash/death metal appunto in linea con le band che più ci hanno influenzato come Sepultura o la scena tedesca fine anni ‘80 primi/anni ‘90, scena che oltretutto si sposava benissimo con un certo tipo di HC, non a caso i Sepultura suonavano cover dei Ratos De Porao, gruppo HC brasiliano.
Il problema al giorno d’oggi è avere a che fare con i soliti true metaller perché, a mio modo di vedere, non c’è bisogno di avere suoni per forza in stile frullatore o lavatrice per suonare old school, noi preferiamo suonare roba alla vecchia maniera ma con suoni potenti e puliti. Punti di vista…
Per il doom posso dirti invece che è una componente da sempre presente nel nostro sound, è uno dei generi che ci influenza dagli esordi.
7) Fra le altre cose, ho trovato molto interessante la voce, che adesso presenta quasi continuamente delle ottime sovraincisioni che riempiono senza nessuna pietà l’ascoltatore, sfruttando così insieme sia dei grugniti marcissimi, che mi sembrano rappresentare idealmente gli anfratti più vili e disgustosi dell’uomo, che delle urla che paiono delle continue declamazioni a lottare. Tra queste urla, figurano fra l’altro alcune che le considero delle novità per Marko, facendomi ricordare molto da vicino dei vocalizzi classici soprattutto del brutal (avete presente gruppi come Waco Jesus, Psycroptic…?) come in “The Claustrophobic”. Le sovraincisioni comunque le trovo fantastiche, regalano a tutto l’insieme un’atmosfera asfittica ed assurda dove si scontrano senza fermarsi il Bene ed il Male, ma probabilmente simboleggiano anche le praticamente infinite “magagne” burocratiche che popolano il mondo cosiddetto civile. Insomma, che ve ne pare di queste ultime considerazioni, e più o meno ci ho azzeccato? Inoltre, come riuscite a trasporre, almeno in parte, le sovraincisioni dal vivo? C’è forse qualcun altro che interviene insieme a Marko?
Marko: E’ vero, questa volta rispetto al passato sono presenti molte sovraincisioni della voce, cosa che comunque usavo anche in passato, anche su “Gener(h)ate” è presente l’alternanza tra scream e growl,il tutto però è reso meno presente per una scelta voluta, qui abbiamo invece preferito giocarci più carte. In sede live nessun problema, le ho riarrangiate in modo che non si senta la mancanza di determinate parti, o almeno ci ho provato,)



8) Nel settore chitarre ho rintracciato interessanti novità come gli assoli che adesso proponete, dato che quelli di “Neutralized Existence” sono disperatamente melodici, sofferenti ma senza farlo pesare, talvolta intrisi di una fragile speranza (“Minds Devourers”), e mi paiono più che mai poveri delle venature thrasheggianti di cui a mio avviso erano ammantati quelli di “Gener(H)ate”. Tra l’altro, ora i vari solismi sembrano decisamente più importanti per la vostra musica, visto che, diversamente da prima, sono piuttosto lunghetti. Siete d’accordo? Ma come mai proponente così pochi assoli? Forse per rendere in misura maggiore il senso del vuoto che attanaglia la società attuale?
Marko: Più che altro gli assoli su questo album se ci fai caso sono quasi esclusivamente presenti su delle parti doom, per quel motivo risultano più melodici e meno tirati, per il resto proponiamo pochi assoli semplicemente perché il genere che suoniamo ci porta ad agire così, molte volte si rischia di rovinare un pezzo solo perché ci si vuole inserire un assolo per forza di cose. Noi li inseriamo dove crediamo che ci possano stare bene, oltretutto la durata media di una delle nostre song è di circa 2 minuti e mezzo, quindi la cosa non è così semplice.
8b) Se non sbaglio, nel vostro suono avete immesso finalmente anche la cosiddetta sovrapposizione di riffs, in modo da presentare un muro sonoro più completo e probabilmente più asfissiante, anche perché curiosamente in tal senso la chitarra solista è sempre presente durante i tempi medio-lenti, come per sopperire alla mancanza data dalla furia disperata e forse un po’ cinica della voce. Ma questa si può effettivamente considerare come una novità del vostro percorso musicale, e comunque c’è una ragione particolare che sta nel profondo della curiosità da me descritta pochissime righe fa?
Marko: In passato tendevamo a formare solo un muro di suono, nel senso che le due chitarre suonavano gli stessi identici riff senza variazioni. Ora tendiamo sempre a formare un muro di suono, però là dove è possibile una delle due chitarre svisa appunto e crea un giro diverso, giusto per arricchire il sound di qualche armonizzazione o arrangiamento diverso.

9) A mio parere, un’altra cosa che vi fa prendere un po’ le distanze dal vostro demo sopraccitato è l’uso del basso, per certi versi piuttosto autonomo dalle chitarre ed alle volte anche capace di creare delle melodie che poi saranno riprese dalle sue stesse compagne (“The Torment”). In questo modo, secondo me il basso riesce a regalare a tutto l’insieme maggior terrore e tensione nell’ascoltatore, anche per via del suo suono greve e pesante. Ora, condividete le mie affermazioni?A questo punto in che modo a vostro avviso dovrebbe essere visto tale strumento nella vostra stessa musica?

Marko: Vero, in passato il basso era praticamente una terza chitarra, nel nuovo lavoro abbiamo deciso di usarlo in maniera differente e Ifilien per l’appunto esegue giri diversi rispetto alle due chitarre, questa credo sia la soluzione che porteremo avanti da ora in poi.
10) Passiamo alla batteria, il cui lavoro mi ha decisamente ben impressionato. Prima di tutto, risulta meno spaventosamente meccanica che in passato, anche se stranamente le variazioni interessano più ritmi veloci, specialmente usando con molta violenza il rullante, che quelli più lenti, come a voler rappresentare in misura maggiore l’alone caotico di cui è intrisa la nostra realtà, mentre per i secondi se non erro si è voluto preferire un approccio sì potente ma sempre, come dire, immobile, “annoiato”, eppur potente e spesso bello grooveggiante. Inoltre, la batteria pare adesso risultare molto più importante, visto che domina non poche volte negli stessi stacchi delle canzoni, anche se alcuni di essi si ripetono in pratica nello stesso modo (parlo di quelli di “Murderous State”, “From the Street” ed “In the Hands of Destruction”). Che ne dite di tutte queste considerazioni? E questa specie di immobilismo nel presentare delle variazioni, anche minime, ai differenti patterns a cosa è dovuta più precisamente, e come viene digerita, soprattutto considerando la dinamicità dei batteristi in ambito metalcore?
Marko: Ti risponderò con sincerità: io non saprei immaginare i Land OF Hate con un batterista diverso da Attila. Una componente che caratterizza per l’appunto il nostro sound è il suo modo di suonare. E’ vero, in giro si vedono tanti batteristi che fanno 300 passaggi su un unico riff o cose del genere, dinamiche che risultano spettacolari in determinati generi o progetti ma che a mio parere non suonerebbero bene nei nostri pezzi. Alcune volte abbiamo anche provato ad inserire soluzioni del genere, cose che abbiamo bocciato di comune accordo perché snaturavano il nostro sound. Sono del parere che ogni musicista debba essere funzionale alla band ed affinche accada tutto ciò,la band stessa deve aver chiaro quello che vuole fare. Attila è un batterista di volume, nel senso che quando suona lo senti, è pesante nei colpi essendo allo stesso tempo veloce. Questa caratteristica caratterizza per l’appunto il nostro sound.




11) Parliamo adesso circa un aspetto che mi ha veramente incuriosito, ossia quello della struttura. Infatti, ho notato che sembrate amare particolarmente il numero 5, perché 5 sono i brani che presentano un massimo di 5 soluzioni totali, e tra tutti questi brani figura anche il 5°, cioè “Neutralized Existence”. Curiosamente però, gli altri brani in scaletta corrispondono ai numeri 1, 3, 6 ed 8. Ma ciò è soltanto un caso? E magari c’è anche un seppur leggero messaggio subliminale dietro a tutto questo (come cacchio riesco a beccare tutti questi dettagli?)?
Marko: Credimi, non ci ho fatto caso a questa cosa. E’ vero, come fai a notare tutte ‘ste cose?ahha (avrò la bacchetta magica, che ne so! Nda Claustrofobia)!!



11b) Un’altra cosa interessante che ho ravvisato è la quasi totale mancanza delle modificazioni delle stesse soluzioni, come se vogliate trasmettere una voglia di libertà incrollabile. Siete d’accordo con le mie affermazioni, o c’è qualcosa di più semplice dietro tale metodo strutturale?

Marko: In realtà siamo una band standard a livello compositivo, nel senso che abbiamo delle strutture che difficilmente modifichiamo, a tutto questo aggiungici il fatto che prediligiamo comporre un pezzo nel giro di una, massimo due prove, quindi avviene tutto in maniera spontanea e naturale.
11c) L’ennesima caratteristica della vostra musica, sempre riguardante la sua struttura, che mi ha tremendamente stuzzicato concerne l’uso delle battute, il quale mi pare piuttosto particolare, dato che non poche volte le varie soluzioni che compongono i brani sono interessati da ripetizioni di 3 battute, cosa abbastanza non convenzionale, quasi a voler trasmettere ancora di più un’angoscia determinata dall’imprevedibilità malefica della società, e di conseguenza dei potenti di turno. Condividete queste idee? Ma tale aspetto l’avete deciso a tavolino oppure è avvenuto durante lo stesso processo compositivo (anche perché curiosamente risulta più utilizzato nella prima parte dell’album)?
Marko: Anche questo è solo un caso, infatti le canzoni in scaletta non sono state inserite in ordine temporale.

12) Per quanto riguarda invece i video, dove avete trovato quello di “In the Hands of Destruction”, soprattutto perché c’è n’è uno praticamente identico (nonostante le parole di Saso…credo che dovrebbe ascoltarsi il brano) nella canzone “The Sound of Insanity” degli Hieros Gamos nel secondo demo “The Sounds of Doom (The Ancestral Myths)”? Inoltre, sbaglio o l’altro video è stato preso direttamente dal G8?

Marko: Forse intendi gli intro,ad ogni modo il primo simula una camera delle torture ed è stato effettivamente composto da Saso tramite delle basi da lui successivamente montate. Ho ascoltato l’intro al quale ti riferisci ed effettivamente esiste la somiglianza, è stato solo un caso,d'altronde puoi trovare 3000 somiglianze anche guardando un film come Hotel o Saw (sì ma in tal caso non mi sembra proprio una semplice somiglianza, anzi. Nda Claustrofobia). L’altro intro è una registrazione del G8, visibile integralmente sul nostro video del 2005 della prima versione di “Extreme Violence”, quella presente sul primissimo promo.

13) Personalmente, ho preso come miglior pezzo del lotto “Extreme Violence”, che è di una particolarità devastante. Prima di tutto, è di una paranoia assurda, dato che è costituito da soluzioni che spesso si ripetono, in sequenza tra l’altro veloce e nervosa, più e più volte, ma nonostante la violenza veramente estrema il brano non presenta velocità così devastanti, come se si volesse rappresentare l’ira elegante di dio, ormai sull’orlo dell’Apocalisse. Insomma, secondo me è la canzone perfetta per concludere l’album, dato che dà un colpo di grazia terribilmente mortale. Siete d’accordo con quanto affermo, o pensate che il pezzo migliore sia un altro? Come è nato comunque “Extreme Violence”?

Marko: Come ti dicevo, questo pezzo è il più vecchio di tutti tra i presenti sull’album, e se proprio devo dirla tutta è la seconda canzone che abbiamo composto nella storia dei Land of Hate. Da principio era differente, più lenta, ora l’abbiamo riarrangiata secondo lo stile che abbiamo maturato negli anni e quello che hai ascoltato è quello che ne è uscito fuori. Io non so sinceramente scegliere tra le varie canzoni, sono legato a tutte in egual maniera.

14) Un altro episodio del disco in cui presentate ottima fantasia, questa volta in ambito soprattutto musicale più che strutturale, è a mio parere “Neutralized Existence”. Tale brano è robusto e decisamente grooveggiante, poggiandosi spesso e volentieri fra l’altro su ritmi dal taglio più propriamente speed metal. Inoltre, ha dei toni che mi paiono quasi allegri ed ipnotizzati, come un uomo contento e felice dell’operato di un governo che realmente non sa essere colluso con la mafia. Ancora, penso che “Neutralized Existence” mi sembra perfetto per dare all’ascoltatore un tocco più movimentato e meno asfissiante, e non a caso è stato messo come 5° pezzo. L’avete pensato sul serio con questo ruolo, e magari c’è una storia particolare dietro di esso? Curiosamente, dal vivo a che punto lo suonate (dopo quali canzoni per esempio) e riesce a scaldare oltre ogni limite gli animi (domanda probabilmente banale ma tant’è…)?

Marko: In “Neutralized Existence” viene appunto fuori la vena più Hardcore della band, genere che come ti dicevo ci influenza tanto, pensa che sin dal nostro primissimo live proponiamo “Policia” come cover.
In sede live a dire il vero è sempre un casino, nel senso che la scaletta che puoi proporre è di 45,50 minuti al massimo e le canzoni son sempre troppe, fino ad ora questa canzone l’abbiamo proposta solo due volte se non sbaglio ed era presente a metà scaletta.

15) Ho preso come vostro principale punto di forza tutte le novità ed i perfezionamenti che avete fatto sul vostro suono, e così siete a mio avviso decisamente abili a completarlo ulteriormente, anche in modo da trasmettere maggior terrore e tensione. Siete d’accordo o pensate che “Neutralized Existence” presenti un altro punto di forza?

Marko: Non so qual è il punto di forza di quest’album,effettivamente non so neanche se esiste un punto di forza in quanto non sta a me dirlo. Ti ringrazio però per il complimento.
16) Eppure, in questo marasma, ho rintracciato alcuni difettucci, primo fra i quali l’uso dopo un po’ piuttosto prevedibile, ripetitivo e semplice della doppia cassa nel finale, cosa che accomuna fra loro ben 3 canzoni, tutte fra l’altro nella prima parte dell’album, seppur in tal modo riusciate a regalare una sensazione di lenta e straziante tortura. Ma questo tipo di finale a cosa è dovuto più precisamente? Magari è determinato da certe esigenze date dal testo, o volete in effetti torturare l’ascoltatore offrendo un monolite che alle volte si ripete quasi nello stesso identico modo?
Marko: Ahh guarda, se è per quello la doppia cassa nelle nostri canzoni è onnipresente (oddio, forse mi sono spiegato male. Mi riferivo più che altro al fatto che spesso nel finale la cassa dopo un po’ si velocizza non variando però per niente il discorso del riffing. Nda Claustrofobia), sicuramente sulle parti lente in genere usiamo uno schema fisso, e cioè negli ultimi giri inseriamo una doppia cassa lenta,ma come ti dicevo siamo meccanici su certe cose, abbiamo schemi che difficilmente romperemo. Il nostro scopo non è essere imprevedibili, ma creare un qualcosa che esprima noi stessi, quello che può pensare l’ascoltatore viene decisamente dopo, il fatto però che tu ribadisca che alcune soluzioni sono imprevedibili nei nostri pezzi ci fa sicuramente piacere.

17) Discutibile a mio parere anche la cosiddetta fuga di “From the Street”, che secondo me spezza fin troppo la canzone dividendola in più parti, anche perché essa è in pratica introdotta e conclusa da uno stesso stacco. Come contro ribattete invece a questa critica (sempre se sia possibile certo)? Anche qui ci sono esigenze di testo?

Marko: No, non ci sono mai esigenze di testo, i testi li scrivo sempre dopo la composizione della canzone, la verità è che per noi è strano comporre un pezzo tra virgolette lento, siamo più una band da tupa-tupa se mi passi il termine, quindi è impensabile per i Land of Hate comporre un pezzo totalmente mid tempo, ad ogni modo se abbiamo deciso di strutturare il pezzo in quel modo lo abbiamo fatto perché eravamo sicuri della scelta.

18) Perché un titolo come “Neutralized Existence” e qual è il suo significato (ovviamente non in senso letterale)? Sbaglio o nel titolo avete fatto implicitamente una distinzione tra la Vita e la più semplice Esistenza? E quindi credete che l’individuo cui fate riferimento, nel proprio profondo, non sia stato completamente “neutralizzato”, così da offrire magari una luce di speranza ed individualismo?



Marko: La copertina stessa rappresenta a pieno il significato del titolo, è una specie di previsione. Andando avanti così a mio parere ci ritroveremo in una dimensione devastata,sullo stile del film “The Road” (film post-apocalittico del 2007 con Viggo Mortensen ed ispirato dall’omonimo romanzo di Cormac McCarthy scritto l’anno prima. Nda Claustrofobia) per intenderci.
19) Parliamo adesso dell’apocalittica copertina del disco. Chi l’ha fatta e qual è il suo senso? Pensate che il bombardamento del cervello faccia produrre esseri umani ciechi e malvagi, magari perché dal basso invidiano le condizioni dei potenti (come forse si presume dalla faccia del soggetto), oppure lo si diventa riflettendo su tutto il male che circonda il mondo, comportandosi di conseguenza come se la vita fosse un gioco al massacro (a questo proposito si pensi anche alla dimensione del lavoro)?
Marko:La copertina è stata disegnata da Vygrid dei Bestial Carnage e Lilith ed appunto sta a rappresentare quello che ho scritto sopra (insomma, le mie affermazioni sono state molto sensate…Nda Claustrofobia).




20) Vorrei trattare adesso la produzione, che mi è veramente molto piaciuta, dato che è sì sporca e marcia ma rispetto a quella di “Gener(H)ate” risulta piuttosto chiara e limpida, anche se forse avete perso un po’ quell’aura apocalittica e soffocata determinata soprattutto dalle chitarre quasi seppellite dal resto degli strumenti, compensando però a mio avviso tale mancanza per esempio con le asfissianti sovraincisioni. Siete d’accordo? E’ stato difficile stavolta il lavoro di produzione, e comunque avevate già in mente questo tipo di suono prima di entrare in studio o è stata una scelta più ponderata?
Marko: Per quanto riguarda la produzione come ti dicevo è stata una naturale evoluzione, nessuna difficoltà a tal proposito.
21) A distanza di ormai (quasi) un anno dalla pubblicazione di “Neutralized Existence” vi ritenete ancora soddisfatti, o c’è qualcosa che con il senno di poi vorreste cambiare? Stanno reagendo finora la critica ed il pubblico, e come state andando a livello di vendite?
Marko: Alla distanza in genere dopo ogni lavoro avremmo voluti cambiare qualcosa qua e la, sinceramente in “Neutralized Existence” tutto ciò non è successo, non cambieremmo una virgola. Il cd fino ad ora è stato recensito in maniera positiva ovunque, ma aspettiamo ancora tante altre recensioni anche da parte della nostra label la quale lo sta distribuendo nei vari magazine esteri. In quanto a vendite siamo pur sempre una band underground quindi non ci facciamo i milioni, però la distro è molto ampia, è stata appena aggiornata sul nostro MySpace e il cd si può trovare sia in America che in Asia oltre naturalmente all’Europa e stando alle parole del fondatore dell’IKP,è riuscito a smerciare già un buon numero di copie.

22) L’album è uscito presso la Infernal Kaos, etichetta estrema coreana. Qualche curiosità: come mai la vostra l’avete beccato in un posto così lontano? E tra l’altro presenta anche un catalogo piuttosto variopinto in cui figura addirittura il solo-progetto black/death nuclearista Wargoatcult, e quindi non c’è stata nessuna scelta di carattere strettamente ideologico per accasarvi presso di essa? Oppure vi ha affascinato il semplice fatto che fosse così…”esotica”?

Marko: Il nostro rapporto è iniziato più di 3 anni fa per la pubblicazione di “Gener(h)ate”, siamo stati tra le prime band ad entrare nel loro roster, la scelta è caduta su di loro perché hanno un’ottima distro, e a noi sinceramente quello che conta è che il cd giri un po’ ovunque. Per i Wargoatcult non so sinceramente cosa dire, ideologicamente opposti è vero, è uscito anche uno split assieme a loro, noi portiamo avanti i nostri ideali e loro portano i propri, nessuna collaborazione diretta tra noi.

23) C’è una ragione particolare per cui di voi solo Marko suona in altri gruppi (almeno così pare su Metal-Archives)?

Marko: Nessuna motivazione particolare, Saso ha un progetto Stoner con il batterista che suona in altri due progetti di cui faccio parte, gli Uranium 235 e i Bretus.
24) Come avviene un vostro concerto-tipo (per esempio con quale pezzo iniziate e così via), e Marko indossa la maschera anche con i Land of Hate e perché? Qual è stato il concerto più folle che vi ricordate (sono validi anche quelli che son durati 2 minuti eheheh)?
Marko: Ultimamente stiamo aprendo con “Claustrophobic”, poi dipende dalle situazioni, qualche anno fa aprivamo con “Gener(h)ate”.
Per quanto riguarda la maschera no, non la uso, a dire il vero l’ho usata solo nel live del Calabrian Metal Inferno con gli A Buried Existence, ma giusto per il primo pezzo, non è una cosa ricorrente. Il concerto più folle credo sia stato quello al Transilvania Live di Milano,ci sono state delle storie con il gestore del locale. Alla fine ci siam ritrovati a suonare la scaletta in soli 25 minuti d tempo, sembrava suonassimo grind. Anche all’Acri Rock Fest fu una situazione particolare ora che ricordo bene, durante una dedica alle forze dell’ordine le vedemmo in lontananza avvicinarsi al palco. Poi memorabili gli Zombie Metal Fest di Messina con gli Exhuman, concerti che finivano in un casolare di campagna a bere ed arrostire carne fino al mattino dopo, tanti bei ricordi.
25) Che fate nella vita di tutti i giorni? Qualcuno di voi studia oppure è già laureato per esempio?
Marko: Lavoriamo quasi tutti, Saso è laureato ed Ifilien si è diplomato praticamente l’anno scorso, insomma siamo normali esseri umani.
26) Ma adesso siamo seri, e quindi per un po’ aspettatevi domande più ostiche. Prima di tutto, considerando che nella vostra musica ravviso molto hardcore, come vi ponete in generale con la cultura e la filosofia hippie?
Marko: Guarda l’Hardcore con l’hippie non c’entra assolutamente nulla (l’avevo chiesto appunto per questo, e quindi era implicito. Nda Claustrofobia), l’hardcore è un qualcosa di violento, istintivo e molto stradaiolo, la filosofia hippie è pacifista, sicuramente rispettabile ma non ha nulla a che fare con noi.
27) Domande forse scomode: vi ritenete contrari al movimento massonico tutto o semplicemente contro certe logge come la tristemente famosa Propaganda 2? Come considerati i principi di etica e morale della Massoneria, anche in rapporto ad alcuni protagonisti indipendentisti come Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi?
Marko: Per rispondere ad una domanda del genere non basterebbe tutto il blog (beh, lo spazio c'è, e pure molto, quindi... Nda Claustrofobia) visto che si tocca anche un argomento storico, ad ogni modo per generalizzare io personalmente sono contro la massoneria,ma esistono casi e casi.

28) Come mai secondo voi le rivoluzioni si sono quasi sempre ritorte contro cancellando così ogni onta riguardante la liberazione dell’Individuo (uno dei casi forse più eclatanti è quella russa), e quindi pensate che le prime siano ancora fattibili (magari pensando all’esperimento di Kronstadt)?

Marko: Anche questa domanda avrebbe bisogno di un blog intero, fattibili sono fattibili, ma non in Italia, il popolo Italiano non è come il popolo Francese, non ha le palle per ribellarsi.

29) Vi considerate anarchici o è una definizione che vi sta un pochino stretta oppure che non digerite pienamente?

Marko: Il pensiero espresso dai Land Of Hate è un pensiero sotto molti aspetti anarchico, di ribellione e sicuramente non di destra.

30) C’è qualche filosofo (anche avente a che fare con la politica, seppur vagamente), che apprezzate? Per esempio, come la mettiamo con il controverso pensatore tedesco Friedrich Nietzsche?

Marko: Ce ne sono tanti da apprezzare, tutti luminari, sinceramente però preferisco non fissarmi troppo con queste cose, loro hanno il loro pensiero rispettabilissimo, io però ho il mio e la mia vita ,esicuramente è molto differente dalla loro in tutti i sensi.

31) Una curiosità pesante: avendo ad un certo punto la possibilità di far diventare la propria musica un lavoro, che cosa fareste? Fareste come hanno fatto i Morbid Angel, che si dichiarano artefici del proprio destino?

Marko: Non mi pongo il problema perché so che non accadrà mai, i tempi delle rockstar erano nei primi anni ‘90, ora o suoni per passione o meglio lasciar perdere se si hanno determinate manie di grandezza.

32) Che cosa bolle nella pentola dei Land of Hate, e che cosa dobbiamo aspettarci dal vostro prossimo materiale? Video in lavorazione, come è stato fatto con gli A Buried Existence?

Marko: Stiamo lavorando sui nuovi pezzi e a breve avremo altre situazioni live. Il video è in cantiere da un annetto e dovremmo concretizzarlo quest’estate, però a differenza di A Buried Existence sarà un video di una delle canzoni di “Neutralized Existence” e non un anticipazione del prossimo lavoro.

33) Impressioni sulla mia rece (adesso sono io quello che si deve beccare qualche critica eheheh!)?

Marko: Analizzi un po’ troppo a fondo il tutto cercando di trovare molte volte aspetti che magari non esistono, ho visto però che hai scritto un breve blog sull’argomento, quindi che dire, ognuno faccia quel che vuol fare no? Però credimi, è difficile arrivare fino alla fine di una tua recensione, bisognerebbe leggerla in più tempi data la lunghezza.
34) Wow, l’ìntervistona è finita ragazzi! V’è piaciuta o è stata come al solito troppo pallosa? Volete mandare un ultimo messaggio agli avidi letteracci di “Timpani Allo Spiedo”?
Marko: Io ti ringrazio come sempre per lo spazio che ci hai concesso sul tuo blog!

Supportate la scena underground!

Wednesday, June 9, 2010

Intervista ai Resumed!

1) Ehilà carissimi, come la va? Prima di tutto, vorrei complimentarmi con voi per aver partorito un demo strabiliante e che ha superato ogni mia rosea aspettativa, dimostrando un gruppo già maturo praticamente fin dalla sua nascita!

Ciao Flavio, tutto bene!!! Ti ringraziamo tantissimo per i complimenti e per la recensione chilometrica!! Non pensavamo che il demo sarebbe piaciuto così tanto a qualcuno!!
2) Presentate i Resumed agli avidi lettori di “Timpani Allo Spiedo”, anche con una biografia esaustiva se volete.
Un saluto a tutti i lettori di “Timpani Allo Spiedo” da Sulmona!!! Siamo Carlo (basso), Filippo (batteria), Daniele (voce e chitarra) e Nikolas (chitarra), ovvero i Resumed, e vi proponiamo techno-death metal vecchio stampo! Se siete interessati visitate la nostra pagina myspace http://www.myspace.com/resumed dove troverete la nostra biografia e alcune tracce del nostro demo! Aggiungeteci agli amici, scriveteci, insultateci, fate quello che cazzo volete!! XD

3) Cosa trattate esattamente nei testi? Sbaglio, o vi avvicinate per esempio molto al messaggio lirico di gruppi come i primi Morgoth, che se non erro parlavano del rapporto tra l’uomo e la società? Potete descrivere i testi del demo uno per uno? Da questo punto di vista quali sono le vostre influenze, pure per quanto concerne il lato formale? E perché preferite parlare di simili argomenti piuttosto che trattare i classici argomenti del death metal? Forse questi ultimi sono troppo banali?

Si, principalmente trattiamo tematiche riguardanti l’uomo e come si comporta nell’ambiente sociale, Chuck Schuldiner ci ha contagiato anche nel modo di scrivere, oltre che nella musica! In particolare:
· “Dead Inside” parla della depressione; sensazioni e pensieri di un uomo depresso narrate in prima persona dal nostro bassista Carlo…;
· In “Predicting the Future” parliamo dell’ uomo che, non potendo conoscere l’avvenire, passa tutta la sua vita nell’ansia e nella sofferenza;
· “Into the Trip”, testo scritto da Nikolas, parla della droga e in particolare delle difficoltà di un tossico dipendente nel resistere alla voglia di farsi, e, come dice il titolo stesso, delle sensazioni di un trip… In realtà Nik non ha mai fatto uso di queste sostanze, tuttavia si è divertito ad immaginare tutto ciò… mettendolo su carta!
· In “Alienation” parliamo della solitudine nella quale l’individuo si rinchiude, disgustato dalla società di merda in cui è costretto a vivere!
· Nell’ultimo pezzo invece Carlo ha voluto offrirci il rimorso di un maniaco omicida che si insedia nella mente del nostro personaggio e lo conduce alla pazzia.
Rispondendo all’ ultima domanda vorremmo dire semplicemente che abbiamo preferito parlare di tematiche reali e per lo meno a noi vicine (non che andiamo ad ammazzare la gente però…) e in generale di cose reali… In effetti troviamo un po’ banale scrivere testi “classici” del tipo splatter o addirittura satanici…
4) Come è avvenuta la composizione dei pezzi di “Human Troubles” e quanto è durata invece la loro stesura? C’è n’è stato uno che vi ha dato più “noie” rispetto agli altri, e sapete spiegare il perché? Dove avete invece registrato le varie canzoni e per quanto tempo?
Beh quasi tutti i nostri pezzi sono nati fondendo insieme ciò che ognuno di noi proponeva... Facciamo anche uso di software come Guitar Pro per mettere tutto su spartito (evitando cosi che i riff che spingono di più vengano dimenticati XD). In termini di tempo possiamo impiegare da alcune ore (2 o 3 prove) a qualche settimana. Fra tutti i pezzi “Alienation” è stato quello che ci ha massacrati di più per via delle sue posizioni stile “streccia-dita” e per i frenetici cambi di tempo. Il demo lo abbiamo registrato nella nostra sala prove, che in realtà è un semplice garage abbondantemente insonorizzato (i condomini sentitamente ringraziano), dato che quando suonavamo la parrucchiera sopra di noi smadonnava in continuazione, perchè facevamo tremare il culo delle clienti!!
5) Come è stata la prima (sempre ipotizzando che sia effettivamente tale) esperienza in studio e, visto il tecnicismo che presentate ed anche talvolta la complessità dei vostri pezzi, avete trovato qualche difficoltà in fase di registrazione (domanda forse banalissima ma tant’è…)?
Beh, c’è da precisare che non è stata la primissima volta che ci siamo rinchiusi in “studio”… Abbiamo provato a registrare 2 anni fa con dei mezzi che ci siamo procurati molto in fretta (tra i quali figurava uno stramaledetto registratore degli anni 80 che come supporto usava uno strano disco magnetico…), e senza conoscere nessuna tecnica di registrazione…Inutile dire che il lavoro finito faceva alquanto cagare, le chitarre sgrattavano e la batteria sembrava un set di bidoni dell’immondizia…Poi l’anno scorso abbiamo voluto riprovarci, usando mezzi migliori e tecniche più avanzate. Ovviamente abbiamo trovato delle leggere difficoltà durante le registrazioni, specialmente quando si trattava degli assoli, ma tutto perfettamente nella norma J.

6) A mio parere, la vostra musica si può descrivere sostanzialmente come un death metal progressivo e tremendamente vecchia scuola, unito a frequenti influenze jazz e fusion, non molto violento ma bello aggressivo secondo me sì. L’ascolto dei vostri pezzi penso sia molto difficile essenzialmente per due fattori: il primo è rappresentato dagli assoli, che sono importantissimi dato che in ogni caso sono sempre minimo 2, e tra l’altro non sono mai brevi o brevissimi, pertanto mi sembra spesso di sentire delle divagazioni di natura jazz; il secondo invece è la voce, i cui grugniti sono per parecchi minuti assenti, e solitamente occupano lo spazio di 2 soluzioni. I tempi non sono mai veramente sparati od in blast-beats, ma sono solitamente concentrati sui medi e comunque non poche volte sono complessi ed anti-convenzionali (gli strumenti li tratterò più specificatamente fra poco). La produzione mi pare decisamente piuttosto buona, con tutti gli strumenti bilanciati correttamente fra loro, seppur io abbia notato una voce meno presente nell’inizio di “Alienation”, ed inoltre il suono del rullante lo trovo quasi finto e plastico (ma non solo…). Insomma, concordate con tutto ciò? Quali sono esattamente le vostre influenze principali e secondo voi quanto hanno influito sul vostro modo di fare musica? Come definite esattamente il suono che proponete?

Allora innanzitutto vediamo di svelare l’ARCANO che si nasconde dietro la batteria… Dati gli scarsi risultati ottenuti registrando la batteria nel 2008, abbiamo pensato di registrare le tracce con un set elettronico, in modo da ottenere suoni più puliti senza sforzarci più di tanto… Il rullante purtroppo è uscito con un suono di merda, ma Filippo ci tiene a ribadire di aver fatto tutto il possibile per renderlo decente… Gli assoli per noi sono molto importanti e vogliamo che siano abbastanza lunghi, perché non devono sembrare, per modo di dire, “di routine” all’interno del pezzo. I tempi di batteria si mantengono sotto una certa velocità sia perché il batterista è Filippo e non Derek Roddy :), ma fondamentalmente perché il nostro genere non prevede ritmi estremamente veloci, che a nostro avviso confondono anche un po’ le idee… Parlando della poca presenza della voce, posso dirti che non è stata una cosa voluta per ottenere un effetto di “spaesamento”; i pezzi sono usciti così per il semplice fatto che Carlo li ha partoriti in quel particolare tipo di struttura. Non pochi ci hanno fatto notare che, effettivamente, si genera un senso di vuoto tra una strofa e l’altra… In futuro cercheremo di rimediare! Per quanto riguarda le influenze, senza dubbio i Death sono la luce che ci guida, ma siamo fortemente ispirati anche dagli Atheist, Cynic, Opeth, Iron Maiden, Carcass… Comunque cerchiamo di mettere nella nostra musica anche influenze provenienti da altri stili musicali, in particolare potete sentire degli stacchi funky, oppure sonorità latin… Il suono che proponiamo non è del tutto definibile… Ognuno dei nostri pezzi ha un sound proprio, che impedisce di stilare un nome, magari, che identifichi tutto nel suo intero…

7) Mi va adesso di parlare in maniera più approfondita dei vari strumenti, partendo dalla voce. Essa al sottoscritto ha suggestionato tantissimo. Viene proposto principalmente un grugnito catacombale e di una malvagità colossale, che mi pare un avviso di pericoloso che striscia pericolosamente come un serpente nel proprio io, che alle volte viene alzato di tono fino a raggiungere urla che donano un’atmosfera black la quale paiono essere il demone del consumismo che ha preso completamente le redini della tua mente, scompisciandosi dalle risate nel contemplare il tuo lento logoramento. Ma gli interventi della voce sono pochissimi, rari, ed infatti riguardano solitamente i due temi principali di ogni canzone, dando in tal modo a mio parere una sensazione di vuoto asfittico, venendo così costretti a sguazzare in una gigantesca e monotona melma dove l’uomo è schiavo del sistema che lui stesso ha creato, schiavo insomma della materia. Per non parlare delle linee vocali, a mio avviso sempre ottime e non poche volte dall’alone quasi ritualistico, come se si stesse celebrando l’olocausto dell’umanità (che belle parole!). Insomma, concordate con le mie affermazioni, e quindi che ne pensate? Secondo voi, la voce che ruolo ha nella vostra musica?

In un certo senso concordiamo.. Daniele con la sua voce cerca di esprimere nel meglio possibile le tematiche dei testi cercando di tirare fuori tutta la rabbia e la “malvagità” che si celano al loro interno e prova a donare ai pezzi una voce possente, che rimanga impressa nelle menti delle persone per la sua particolarità… Speriamo che ci sia riuscito!
8) Ora tocca alle chitarre, che considero dal piglio tremendamente beffardo, poco melodiche (come se si volesse spiaccicare l’ascoltatore di fronte alla dura realtà che si deve affrontare ogni giorno) ma nonostante tutto i riffs mi paiono strutturalmente piuttosto lineari e non “arzigogolati”. A mio parere sono interessantissimi gli assoli, tremendamente fantasiosi, dinamici e tecnici, isterici, veloci e senza pietà come le pubblicità, fatte proprio per entrarti nel profondo delle carni e dello spirito, estenuanti e la cui posizione è difficile da prevedere, proprio come le stesse pubblicità, che spesso distruggono la tensione e l’atmosfera di certi film. Come rispondete invece a tutte queste osservazioni, e come mai curiosamente i solismi non sono mai e poi mai presenti nei momenti iniziali di un pezzo? Inoltre, perché, nonostante i tecnicismi che proponete, non sembrate tanto interessati alla cosiddetta sovrapposizione di riffs, che forse avrebbe dato maggiore “caos” alla musica?
Gli assoli a nostro parere sono molto inportanti, un pezzo senza assoli per noi non esiste.. Cerchiamo a volte di cogliere di sorpresa l’ ascoltatore cercando di inserirli in posti meno scontati. Riguardo la loro struttura non c’ è molto da dire, è solo ciò che è uscito dalle nostre menti malate!!!
9) Pure il basso entra con prepotenza nel discorso musicale, magari sciorinando dei veri e propri assoli, scombussolando così ancora di più l’ascoltatore come se lo si volesse far vivere completamente l’esperienza caotica e non falsa, senza retorica, della stessa realtà. Tra l’altro, tale strumento può essere usato anche in alcuni stacchi (come succede in “Alienation”) aumentando così la sua importanza. Eppure, mi sono reso conto che il basso non offre spesso delle linee indipendenti alle chitarre, sputando più che altro solismi. C’è una ragione precisa dietro questa scelta musicale? Sbaglio od anche in tale sede l’influenza jazz è palese? Secondo voi perché il basso è uno strumento così poco importante per il Metal, estremo e non?
Il basso è importantissimo non solo nel metal, ma in tutti i generi!!! Noi abbiamo fatto in modo che la presenza del basso fosse costante in tutta la durata dei pezzi, soprattutto attraverso gli assoli, proprio perché riteniamo che ogni strumento debba avere la sua importanza. Il basso per la maggior parte delle volte segue le ritmiche delle chitarre, ma spesso alterna varie tecniche, come lo slap o il tapping, allo scopo di risaltare rispetto al resto del gruppo. L’influenza jazz, poi, è onnipresente; ribadiamo che questo gruppo, in generale, ha l’obiettivo di contaminare il genere death con vari stili, oltre al jazz.

10) Discorso batteria: le sue frasi, come già osservato, sono spesso complesse ed anti-convenzionali, poco inclini al groove e di solito sono statiche, non dinamiche soprattutto quando si va veloce, come a voler dare l’impressione di una realtà delle cose che mai cambierà, dimostrando quindi forse un cinismo devastante. Staticismo che secondo me si fonde ottimamente con il suono pesantissimo e quasi finto del rullante, dando così probabilmente ed in misura maggiore il senso dell’alienazione, il senso dell’apparenza che permea in tutto e per tutto la realtà che purtroppo viviamo. Inoltre, anche la batteria non si risparmia di tirar fuori dei virtuosismi, che credo rappresenti al meglio il senso di smarrimento a cui porta il desiderio del possesso di oggetti per la verità irraggiungibili, ed a cui portano tutte le umiliazioni che vengono inflitte all’uomo stesso. Stavolta che ne pensate delle mie considerazioni? Ci ho azzeccato? Inoltre, si è stati influenzati anche un po’ dal blues, seppur riletto secondo me in maniera distortissima, come in “Secret in Mind”?

Quanto al rullante, le spiegazioni sono state già date prima XD. Dato che i riff sono abbastanza complessi, e le strutture molto complicate, la batteria deve comportarsi di conseguenza, ed è quasi impossibile riuscire a improvvisare se stai suonando un 27/39 con 3 mila cambi di tempo… Se dovessimo scrivere in futuro un pezzo un po’ più libero dal punto di vista tecnico sicuramente anche Filippo potrà permettersi di essere più sciolto!! :) “Secret in Mind” effettivamente sa di blues, anche se l’intro è stata progettata per rimandare a sonorità latin, per far sculettare un po’ XDDD
11) Ora tocca a quello che ho considerato fin dall’inizio il pezzo migliore di tutta l’opera, ossia “Secret in Mind”. Perché? Prima di tutto, perché credo sia la canzone che sintetizzi quasi completamente tutto le vostre caratteristiche; poi perché ha una struttura particolarissima e che si allontana di molto da quella degli altri episodi offrendo una girandola di soluzioni, e di cui solo 2 vengono successivamente riprese nel prosieguo del discorso; inoltre ha un finale a dir poco fantastico, lento ma epico, eppur stranamente ho avvertito fin da subito un disagio nel suo riff, come se fosse un monito contro tutte le cause sì giuste ma che poi alla fine sono finite sempre nel terrore e nel sangue. Tra l’altro, penso che abbiate fatto pure bene a mettere “Secret in Mind” come ultimo pezzo, proprio perché è quello più complesso ed “arzigogolato” di tutti. Nella rece ho parlato di “irrazionalità ordinata”, del bisogno di “inculare” l’ascoltatore, di dargli il colpo di grazia, non trovando altre parole adatte, zittito dalla bellezza infinita di tale creatura. Insomma, siete d’accordo? Se no, quale pensate sia il pezzo migliore di tutto il lotto? E comunque, come è nato “Secret in Mind”? Credo che abbia avuto un parto piuttosto lento e meditato, o si è agito più che altro sull’istinto? Quali sono comunque più nello specifico le influenze in questo caso?
Beh, per noi non è così tanto complesso… non troviamo nemmeno tante difficoltà nel suonarlo tant’è vero che solitamente è il pezzo che ci riesce meglio di tutti. Più che “Secret in Mind” pensiamo che sia “Alienation” il pezzo migliore, ci gusta molto suonarlo perché tecnicamente è molto difficile e poi penso che abbiamo fatto un bel lavoro nel riuscire a legare riff tecnici con riff più pesanti. Ma questa è solo una nostra opinione, lasciamo agli ascoltatori giudicare. Riguardo alla composizione non è stata molto lunga e complicata. Volevamo fare un pezzo tranquillo e dove spiccassero maggiormente le influenze jazz ed eccolo qui. Infine lo abbiamo inserito come ultimo pezzo semplicemente per il suo finale lento e dissolvente e che dà una sensazione di tranquillità dopo tutto quel bordello di tecnica dei pezzi precedenti.

12) Vorrei trattare adesso un po’ “Into the Trip”, essenzialmente perché secondo me fate immaginare sul serio il viaggio psichedelico guidato dal potente di turno che cerca di far sognare mondi mirabili all’uomo, per poi far sì che questo forse alla fine si risvegli veramente, proprio in corrispondenza della fine brusca del pezzo. I tempi grooveggianti, in pratica posti nella parte centrale della canzone, mi sembrano essere fra l’altro il momento in cui il nostro incomincia ad avere i primi dubbi sulla bellezza apparente che sta vedendo, ma non vuole crederci, e quindi si ritorna ai temi principali. E’ sul serio da interpretare così tale canzone secondo voi, o c’è qualcosa di molto più profondo e difficile? Come è stata partorita comunque “Into the Trip”?

I riff di “Into the Trip” sono stati partoriti interamente da Carlo in un momento di particolare ispirazione e il testo è semplicemente frutto della mente malata di Nik che come già detto prima si è divertito a immaginare come potesse essere un “viaggio” del genere!
13) Ma un altro brano che mi ha stuzzicato moltissimo è stato “Alienation”, più che altro perché strutturalmente presenta un andamento piuttosto imprevedibile che mi pare abbastanza vicino proprio a quello di “Into the Trip”, ergo lo considero ottima come pezzo precedente a quest’ultimo, anche perché entrambi tirano fuori almeno 10 soluzioni. Siete d’accordo? Come è nata invece “Alienation”?
Riguardo la composizione ci ha distrutto, ma non solo, ogni volta che la proviamo necessitiamo di un momento di pausa :)! “Alienation” e “Into the Trip” sono state scritte una dopo l’ altra e a nostro parere sono le migliori…..
14) Per quanto riguarda invece il principale punto di forza di “Human Troubles”, secondo me è rappresentato dal vostro senso strategico della canzone, a dir poco magnifico, in quanto credo che ogni episodio del demo rappresenti l’estremizzazione dell’incubo moderno, soprattutto se si guarda la struttura, che è come se diventi pian piano più complessa ed imprevedibile, talvolta in maniera decisamente impercettibile. Questo mi pare un aspetto molto difficile da realizzare perfettamente, e fra l’altro tale “linearità concettuale” non è poi così facile da trovare in circolazione. Ad esempio, “Dead Inside” procede in un senso che definirei deathiano, e quindi le varie soluzioni si presentano in misura meno paranoica rispetto alle altre canzoni, ed a mio parere riesce a legare perfettamente con la seguente “Predicting the Future” tramite un nuovo passaggio, che tra l’altro finisce bruscamente l’intero discorso, come per dire che l’incubo di cui sopra è solo appena iniziato. Invece, “Predicting the Future” si muove con fare tremendamente più paranoico, non solo perché risulta basata su uno schema più classicamente a strofa-ritornello, ma anche per il numero “esagerato” di assoli praticamente da parte di tutti gli strumenti. Insomma, vi siete accorti di tale complessità sempre crescente oppure non ci avete neppure pensato in fase di composizione, così per istinto? Si può definire il vostro demo come un disco a concetto? In caso, pensate che il vostro principale punto di forza sia un altro e casomai perché?
In un certo senso sì, siamo in accordo con te. “Dead Inside” è stato il secondo pezzo che abbiamo composto in seguito ad un altro che abbiamo preferito non inserire nel demo a causa delle sue tematiche. Quindi essendo stato in un certo senso la nostra prima vera “composizione” è stato molto influenzato dai Death (gruppo dal quale abbiamo preso maggiormente spunto per il nostro progetto), poi proseguendo con la stesura di “Predicting the Future” e gli altri abbiamo incominciato a sviluppare le nostre capacità e a cercare di staccarci dalle influenze come dici tu deathiane.

15) Eppure, in tutto questo marasma, ho rintracciato personalmente qualche difettuccio, piuttosto secondario ma vabbè. Prima di tutto, in “Dead Inside” ed “Alienation” ho notato una soluzione che è praticamente quasi uguale, e ciò nonostante l’ottima fantasia e tecnica che vi ritrovate. O l’avete fatto apposta, legando così i due estremi del demo, oltre che l’inizio e la fine dell’incubo, un po’ come per voler dire che quest’ultimo ha un limite, ed oltre non può più andare perché sarà fermato e bloccato?

Non è stata assolutamente una cosa voluta, anche perché “Alienation” è stato scritto molto dopo “Dead Inside”.

16) Un altro riguarda la prevedibilità in ogni brano del ruolo della voce, anche se alla fine non mi si dimostra mai invasiva e quindi sempre bella efficace. Pensate di voler darle in futuro un ruolo un pochino più importante?

Sì, questa è un considerazione che ci fanno in molti e quindi nei prossimi pezzi sicuramente cercheremo di dargli un ruolo più importante.

17) E come ultimo prendo di mira il rullante che, come già osservato, ha un suono che considero plastico, quasi finto, non sincero, ma anch’esso si rivela a mio parere come un’arma a doppio taglio (leggasi il punto 10). Come mai ha un suono così bizzarro per un vero e proprio rullante (o è soltanto una mia impressione?)?

Ok diamo una spiegazione nel dettaglio allora (non mi accontento mai eheheh! Nda Claustrofobia)… Le tracce sono state registrate con un set elettronico in formato Midi, e successivamente all’input Midi sono stati assegnati suoni presi dal software EZDrummer. La debolezza di questo software è che è molto difficile regolare i vari volumi senza apportare delle modifiche anche pesanti ai vari pezzi del set. Nel nostro caso, quel particolare suono era il migliore che potevamo usare, e inoltre usando un altro suono si sarebbe sentito pochissimo e avremmo dovuto stravolgere tutto il resto del set… Un macello in pratica. Sempre meglio però dei bidoni della monnezza di 2 anni fa!!
18) Perché un titolo come “Human Troubles” e quale significato esso possiede (ovviamente non in senso letterale)?
Beh, il senso è quasi letterale!! Cercavamo un titolo che racchiudesse un po’ tutto il senso dei nostri pezzi e abbiamo pensato che “Human Troubles” fosse perfetto!
19) Parliamo adesso della copertina del demo. Per caso quell’occhio rappresenta qualcosa di simile al Grande Fratello, che guarda e controlla totalmente la vita dell’individuo, spezzando così la sua rete di protezione (è forse il vetro?) dal Male che attanaglia la realtà? Sotto all’occhio (è forse una rappresentazione moderna del simbolo piramidale della Massoneria?) ci sono 2 persone, che lo guardano con paura e denudati anche dei capelli in testa, come per simboleggiare al meglio la loro impotenza nei confronti del di esso. Beh, insomma, mi ha colpito anche la copertina. Prima ci sono state altre proposte per la copertina, e quella attuale chi l’ha fatta?
La copertina vuole semplicemente esprimere graficamente il significato dei testi. L’ occhio non centra assolutamente con il Grande Fratello!! Vuole solo richiamare le tematiche di “Predicting the Future” e il vetro vuole dare solamente l’ impressione che la custodia sia rotta! Riguardo le 2 persone che lo guardano sono state inserite sempre per esprimere la sofferenza dell’ uomo che viene richiamata nei nostri testi e nel titolo del demo.. Sono state disegnate varie proposte della copertina (sempre dallo stesso grafico) ma questa ci è sembrata la più adatta e “cattiva”!! E’ stata disegnata da Massimiliano Renzi di Sulmona e cogliamo l’ occasione per ringraziarlo di tutta la pazienza e la disponibilità che ci ha offerto! Grazie Max!!
20) Questa è una domanda un po’ provocatoria, però perché utilizzate l’inglese, lingua forse un po’ troppo stra-abusata ed anche innaturale per gruppi non-anglofoni? Siete forse contrari alla corrente italiana che usa la propria lingua, in misura maggiore il black metal? Non siete forse un po’ troppo originali per cantare nella lingua classica del Metal?
Prova a fare una cosa: prendi i nostri testi e prova a cantarli in italiano… Uscirebbe fuori un qualcosa di banale e ridicolosamente ridicolo (rende l’idea?). L’italiano è buono solo per fare le canzoni di merda di Sanremo. E’ una lingua troppo “romantica” per essere usata nel metal (non siamo minimamente a conoscenza di gruppi black che usano l’italiano!!) (allora vi consiglio di sentirvi fra gli altri i Tenebrae in Perpetuum, i Rovina e bla bla bla…Nda Claustrofobia), o anche nel semplice rock. L’inglese, grazie alla sua diffusione, è la lingua perfetta per qualsiasi cosa tu voglia dire, che sia “Ti amo baciami facciamo l’amore” che “voglio sbudellarti e stuprare il tuo fegato”… Per dire XD
21) Sono passati solo pochi mesi dalla pubblicazione di “Human Troubles”, e quindi siete ancora soddisfatti del lavoro appena raggiunto o c’è qualcosa che ora vorreste raffinare? Come stanno reagendo la critica ed il pubblico?
Ci sopraggiungono molte critiche riguardo la produzione che comunque in un certo senso condividiamo perché non pensiamo assolutamente che sia una produzione che possa competere con le stupende sonorità che oggi ci offre la tecnologia! Ma comunque ci accontentiamo poiché è stato fatto da noi ed è stata la nostra prima esperienza in studio. Ci basta solo pensare che è un lavoro con il quale possiamo farci conoscere in giro! Il prossimo sarà sicuramente meglio (speriamo!XD)!

22) Il nome che vi portate appresso ve lo siete scelto anche per omaggiare la vecchia scuola del death metal? E chi sarebbe più precisamente il “riesumato” cui fate riferimento? Inoltre, perché ve lo siete cambiato? Forse perché avete controllato in giro se qualche gruppo avesse già il nome di Holy Terror?

Resumed non vuol dire “riesumato”!!!! “Resume” vuol dire riprendere qualcosa di interrotto… Facci caso se per esempio stai giocando a un videogame e metti in pausa. Per riprendere c’è l’opzione resume (Sì ma il senso mi sembra quasi lo stesso. Nda Claustrofobia)!! Abbiamo avuto l’idea di questo nome proprio pensando all’intento di voler riprendere il filone techno-death che si è interrotto verso la fine degli anni ‘90. Siamo stati costretti a cambiare nome perché a quanto pare c’è un certo gruppo americano di nome Holy Terror che è anche abbastanza famoso, e così per evitare inconvenienti abbiamo preso provvedimenti in anticipo!

23) Volete parlarmi invece del logo che vi siete scelti?


Volevamo un logo che somigliasse come impostazione a quello dei vecchi gruppi techno-death come Atheist e Cynic, cioè niente di speciale, solamente il nome scritto con un carattere interessante, né troppo sobrio, né troppo vistoso.

24) Come avviene un vostro concerto-tipo (la domanda si riferisce anche con quale canzone partite e finite, oppure se ci sia la presenza di un qualche effetto scenico, pure primitivo)?

Nelle nostre ultime serate abbiamo preso l’abitudine di aprire con un “numero demenziale” (possiamo sembrare brutti e cattivi a chi ascolta il demo, ma in realtà siamo uno più pazzo dell’altro :): per esempio, nella serata di promozione del demo, il 27 dicembre, abbiamo aperto cantato “We Wish You a Merry Christmas” sul riff in 6/8 nell’intro di “Into the Trip”!! XD Poi lasciamo perdere le puttanate e iniziamo immediatamente, e il primo pezzo suonato è sempre “Dead Inside”, perché è quello che secondo noi scalda meglio! Poi per quanto riguarda gli altri pezzi, non seguiamo un ordine fisso per ogni serata, ma variamo scaletta ogni volta, anche perché in ogni concerto suoniamo una nuova cover, perciò ci mettiamo a tavolino e decidiamo l’ordine dei vari brani per creare magari più atmosfera!!
25) Quando avete iniziato, siete partiti già con le direttive attuali oppure suonavate in maniera più o meno diversa? Inoltre, sempre negli inizi, pensavate di creare qualcosa di simile ad “Human Troubles” o tutto è stato graduale?
La forza del nostro gruppo è stata proprio il fatto che siamo partiti con le idee già chiare, cosa che ci ha fatto evitare di perdere tempo o pazienza nella stesura dei pezzi. Magari all’inizio abbiamo indugiato un po’ di più, perché avevamo sì in mente cosa volevamo fare, ma ovviamente avevamo appena cominciato… Poi, vedendoci molto soddisfatti del nostro lavoro abbiamo cominciato a scrivere pezzi in maniera molto naturale, pensa che “Alienation” e “Into the Trip” sono state prima scritte completamente e poi provate!!

26) Prima di militare nei Resumed, in quali altre formazioni avete suonato, e con loro si è portata a compimento pure una registrazione oppure addirittura la pubblicazione di un disco? Come è andata comunque l’esperienza?

L’unico a non aver mai suonato prima in un gruppo è Filippo, ma non solo, non aveva mai suonato metal prima di allora!! Invece tutti gli altri hanno avuto esperienze precedenti, molto spesso in piccoli gruppi senza pretese, con cui hanno suonato in pubblico poche volte. I Resumed sono quindi il primo progetto serio del quale tutti e 4 abbiamo fatto parte!

27) L’evento più esilarante che avete vissuto come gruppo (domanda vaghissima comunque dato che ne dovrebbero esser stati mille, se non di più…)?

Beh, a noi basta veramente poco per divertirci come pazzi, anche le normali prove possono diventare dei veri e propri spettacoli comici!! Ci basta semplicemente stare insieme, e qualsiasi occasione diventa un evento memorabile!! Poi però ci divertiamo tantissimo anche in compagnia dei gruppi con i quali suoniamo insieme.

28) Una curiosità cazzona: nella vita di tutti i giorni che fate (università?)?

Nikolas è al 5° anno di istituto tecnico, Daniele studia scienze agrarie ed ambientali a Perugia, mentre Carlo e Filippo si stanno letteralmente BRUCIANDO a ingegneria a L’Aquila! XD
29) Considerando che siete giovanissimi, da quanto tempo suonate i vostri rispettivi strumenti? Avete magari fatto anche studi classici?
Daniele da circa 8 anni, iniziando a suonare chitarra classica con la supervisione di un insegnante, ma poiché è una rottura di palle appena intraprese le basi è passato alla elettrica prendendo insegnamenti da Montos (No More Fear).. / Nikolas circa 5 anni come autodidatta / Carlo circa 7/8 anni sotto la supervisione di un insegnante / Filippo infine suona “seriamente” la batteria da circa 4 anni. Niente studi classici purtoppo! :)
30) Dati i vostri testi, siete per caso schierati politicamente o secondo voi la politica è un mondo da non prendere minimamente in considerazione (almeno in positivo)?
Assolutamente no, non vogliamo mettere nei nostri testi niente che riguardi ideologie politiche di qualsiasi tipo. Daniele tende leggermente a sinistra, ma gli altri 3 se ne fregano altamente. Troviamo decisamente sbagliato che un gruppo musicale si schieri politicamente, è qualcosa che va oltre il concetto di musica. Oltretutto, la politica odierna è uno schifo in tutte le sue forme, ci risulterebbe anche difficile parteggiare per un’ideologia in particolare.

31) Rimanendo appunto nella “classicità”, vi ritenete contrari all’accademismo musicale (i conservatori et similia), al loro inquadramento in tutto e per tutto della musica tramite regole fisse, e magari perché?


E per quale motivo? La musica non si fa alla cazzo di cane. Noi stimiamo profondamente il mondo della musica classica, una delle più alte forme di cultura che esistano. Certo apprezziamo anche il jazz, che è completamente l’opposto, ma non per questo siamo contro l’accademismo musicale.

32) Cos’è, secondo voi, il death metal?

Ottima musica, passione… Uno stile di vita!!

33) Secondo voi quali sono le ragioni che hanno portato alla nascita del death metal e perché? Che ne so, ragioni sociali, in quanto si vuole usare quel tipo di liriche per rappresentare un mondo ormai allo sfascio, e così via? E quindi perché, secondo il vostro parere, i temi trattati si sono rivolti subito verso l’horror? Forse perché fin dall’inizio i gruppi di tale genere hanno voluto distruggere i tabù, un po’ come successo con il fumetto “dark” italiano negli anni ’60 – ’70, magari esprimendo insofferenza verso il sistema?

All'epoca si voleva creare un genere ancora più violento ed estremo del thrash metal. Infatti nei Possessed, uno dei gruppi padri del genere, si nota una notevole influenza thrash di gruppi come Kreator e soprattutto i Celtic Frost, band fondamentale per il metal estremo. Forse si voleva far conoscere al mondo il male della terra attraverso i testi parlando di morte e distruzione.

34) Quali sono, per voi, i 5 più bei dischi death metal?

“Blackwater Park” (Opeth), “Symbolic” (Death), “Cosmogenesis” (Obscura), “Piece of Time” (Atheist) “Wake Up and Smell the Carcass” (Carcass)…
35) Che differenze ravvisate tra la vecchia scuola e quella successiva e quest’ultima è un’evoluzione o meno della prima? Quindi, essa cosa, secondo voi, ha aggiunto e/o perso qualcosa di meglio? Quindi apprezzate anche il death metal moderno?
Sicuramente c’è stata un’ evoluzione, ma che a nostro parere si è fermata.. Oggi si ascoltano molti gruppi che fanno musiche scontate, roba già sentita, tecniche già sperimentate dai precursori del metal e che ogni giorno riascoltiamo… Anche noi come hai potuto sentire riproponiamo uno stile passato, ma lo facciamo proprio perché oggi è difficile riascoltarlo da altri gruppi e forse facendo questo tipo di musica riusciamo a staccarci un po’ dalla monotonia… Pochi gruppi death metal moderni riusciamo ad apprezzare veramente grazie alla loro capacità di creare musiche originali… Prendi ad esempio gli Opeth!!

36) Come rispondete a quelli che si lamentano che il death metal vecchia scuola appartiene soltanto ai primi gruppi della scena, quelli più importanti, dimenticandosi così della passione, il semplice suonare quello che si vuole, che costituisce formazioni come la vostra?

Che sono dei poser modaioli del cazzo!!! Vabbè, senza esagerare, riteniamo che la musica debba essere qualcosa di personale e soggettivo, ognuno deve potersi esprimere come meglio crede, e nessuno dovrebbe assolutamente criticare vecchi generi solo perché ce ne sono di nuovi che vanno più “di moda”. A volte anche noi ci siamo sentiti dire cose del tipo “fareste meglio ad abbandonare un po’ la vecchia scuola”. Noi abbiamo cominciato a suonare proprio per riprendere QUEL genere in particolare, quando ci sentiamo rivolgere questi commenti ci cadono le palle!!

37) Ascoltate magari altra musica oltre a quelle che vi hanno più influenzato per i Resumed?

Tutti e 4 abbiamo ampi gusti musicali che non si limitano al solo metal, ascoltiamo anche rock, artisti fusion, a volte musica classica, perché no anche un po’ di musica italiana (sia chiaro, musica buona, del tipo PFM …) (Per chi non lo sapesse, si tratta della Premiata Forneria Marconi, storico gruppo di rock progressivo. Nda Claustrofobia).
38) Che ne pensate del cosiddetto “metal” mainstream?
Non ce ne siamo mai interessati!!
39) Come vi rapportate con il fenomeno sempre più diffuso del peer 2 peer e quindi con il formato MP3? Esso può essere considerato veramente pericoloso per l’Underground e perché?
Beh, dipende dai punti di vista… da un lato è conveniente perché con gli mp3 è più facile diffondere le propria musica, ma ciò comporta la diminuzione di vendita di dischi che è un bel problema anche per gruppi emergenti come noi.

40) Che ne pensate della vostra scena Metal estrema, ossia quella abruzzese( anche dal punto di vista extra-musicale – nel senso dei locali, del pubblico e così via)? Sbaglio o dalle vostre parti c’è una vasta scelta di formazioni metalcore, e tra l’altro politicizzate?

Non c’ è una scena molto sviluppata, e pochi gruppi propongono metal. Purtroppo non si vede neanche un buon legame tra di noi portando giovani menti ad abbandonare l’ idea di avviare nuovi progetti. Insomma un bello schifo!!

41) Che ne pensate invece della scena Metal estrema italiana più in generale( idem)?

Una merda!!

42) Cosa bolle attualmente in pentola per voi? State componendo nuovo materiale?

Sì stiamo cercando di comporre nuovi pezzi. Ovviamente tempo permettendo poichè Daniele si trova a Perugia per studiare e anche Filippo, Carlo e Nik sono trattenuti dallo studio. Quindi troviamo abbastanza problemi da dedicare tempo per le prove…

43) Ragazzuoli, l’intervistona è proprio finita, e credo che in questo momento sarete molto felici eheheh! Volete mandare magari un messaggio contorto ai lettori di “Timpani Allo Spiedo” per salutarli?

Finalmente!!:) ... Ringraziamo tutti i lettori interessati a questo nostro tipo di musica e tutte le persone che ci seguono, ma sperando che col tempo aumentino. Noi non molleremo e speriamo che nelle prossime produzioni rimarrete ancora più soddisfatti!! STAY METAL!!!!

Friday, June 4, 2010

Intervista ai Carnal Gore!



I Carnal Gore dal vivo. Da sinistra verso
destra: Steven, Sam, Rob e Kirk.

1) Ehilà ciao carissimi, va tutto a gonfie vele? Volete presentarvi ai letteracci di “Timpani Allo Spiedo”, magari con una biografia esaustiva?
Rob, voce: Carnal Gore è un gruppo Death/Thrash Metal nato a Catanzaro alla fine del 2006. Nel 2007 viene registrato il primo demo omonimo . Dopo vari live ed un cambio di line-up nel 2009 viene registrato “Promo 2009”, estratto dall’album “Imprisoned Soul” in uscita nel 2010.
I testi sono scritti da Raven Caine, una scrittrice Newyorkese e interpretati e modificati da Rob. Attualmente i Carnal Gore stanno lavorando per i prossimi live, alla ricerca di contatti, promozione e label.

2) Cosa trattate esattamente nei testi e chi li ha scritti? Potete descriverli uno per uno, anche perché non ho ben capito cos’è questa “Gith”? Da chi siete ispirati principalmente, e quali sono le vostre influenze formali da questo punto di vista (ovviamente intendo i gruppi)?
I testi sono stati scritti da Raven Caine che cito nella biografia, una scrittrice Newyorkese, e interpretati e modificati da me (Rob).
Descrizione:

“Serve or Be served”: Di facile intuizione, “servire o essere servito”, praticamente è un testo che descrive il sistema in toto dalla religione alla società;

“Into the Shrines of Gith”: Dentro il santuario di Gith, Gith è un luogo inventato , una storia inventata ma con significato che hai descritto bene nella domanda dopo la numero 6!

“Succubus Dreams”: Succubi dei sogni, beh, questa si capisce da sè dal titolo.

Ti ricordo che questi pezzi sono collegati tra loro quando uscirà l’album, praticamente sono legati da un filo logico di non facile interpretazione.
Per quanto riguarda l’ispirazione, beh, è veramente molteplice e vasta, dai Nile ai Job for a Cowboy, andando praticamente dall’old al modern style.

3) Come è avvenuta la composizione dei pezzi di “Promo 2009” e quanto è durata la loro stesura? C’è n’è stato uno che vi ha dato più “noie” rispetto agli altri, e sapete spiegare il perché?
Beh, la stesura è avvenuta come per qualsiasi band provando, la composizione ha richiesto molto tempo per la poca continuità di pratica, come noie no, diciamo che al massimo ognuno ha impiegato la sua giusta dose di tempo, e la perdita di tempo è stata dovuta anche al fatto che il nostro chitarrista è entrato nel mondo della chitarra da 2 anni quindi puoi immaginare i problemi (però, alla faccia dei 2 anni! Nda Claustrofobia).

4) Dove avete invece registrato i pezzi ed in quanto tempo? Come è stata la vostra seconda esperienza in studio? Avete trovato magari delle grosse difficoltà con un vostro brano durante tale fase?
I pezzi sono stati registrati alla SoundSlave a Catanzaro ed il Mixing è avvenuto tramite Mago Studio del Trentino Alto Adige.
I tempi a parer mio giusti circa due settimane (non solo 3 pezzi). La seconda esperienza è stata decisamente migliore perché abbiamo curato molti più dettagli, difficoltà le tipiche, come i metronomi, gli incastri ed i suoni.

5) Secondo me, la vostra musica si può descrivere come un death metal moderno decisamente vario e fantasioso, e ricco di influenze (od almeno similitudini), che vanno dal thrash al death melodico, per non parlare del black metal presente nelle ultime due canzoni, od ancora ad esempio certe sonorità disperate a là Neurosis che si fanno vive in “Succubus Dreams”. Il tutto si esegue equilibrando ottimamente i tempi veloci da quelli lenti, presentando fra l’altro una rimarchevole cattiveria, specialmente nelle parti black, seppur senza esagerare, dimostrando tra l’altro un’ottima eleganza stilistica e melodica. La tecnica mi pare veramente molto buona, e per quanto concerne la produzione mi pare sia stata orientata su frequenze decisamente alte, una caratteristica che se non sbaglio è tipica dei dischi di brutal moderno, benché debba dire che non mi è piaciuta poi così molto, forse perché non si adegua molto alla vostra natura che non credo sia basata decisamente sull’impatto vero e proprio. Vabbè, mi sono dimenticato probabilmente qualcosa? Quali sono precisamente le vostre influenze e secondo voi quanto hanno influito sul vostro stile? Inoltre, come lo definite?
Hai detto tutto anche se il Black Metal non lo menzionerei perché sinceramente non lo intendo come te ma le nostre influenze sono variegate, dato che vanno dal death old al new style e personalmente ho difficoltà anche io ad etichettarlo (brutta parola l’etichetta! ;))
6) Come pezzo migliore del lotto, ho scelto decisamente per “Into the Shrines of Gith”, in quanto è quella che se non sbaglio è la più fluida e con meno stacchi di tutto il lotto, ma anche e soprattutto perché mi lascia sul serio immaginare ciò che viene trattato nei testi, ed a tal proposito avverto un ottimo epicismo, soprattutto nei primi momenti, quasi come per ricordare tutti i sacrifici fatti in onore dell’Oscura Regina, oppure mi ha meravigliosamente suggestionato la lunghissima introduzione del brano, che pare simboleggiare l’attesa quasi senza speranza in vista del suo ritorno ma talvolta anche le voci malvagie che popolano il suo universo straziato ed ormai senza difesa, e tra l’altro è da menzionare anche il brusco finale che mi sa più di apertura che di chiusura, come per simboleggiare idealmente un cuore che si spegne attraverso una morte veloce ma brutale perché diretta verso un oblio spaventoso e senza ritorno. Eppure, personalmente credo che un assolo finale avrebbe fatto bene, magari per aumentare il lato epico del pezzo così da far sentire in misura maggiore il destino terribile che spetterà al fedele servitore dopo anni di sacrifici. Siete d’accordo? Se no, qual e considerate sia l’episodio migliore del trio e perché? Come è nato comunque “Into the Shrines of Gith” e cosa rappresenta per voi? Chi è esattamente l’Oscura Regina e chi vi ha ispirato per questo personaggio?
Per l’assolo, uhm, si e no, perchè non vorrei che poi perdesse quella continuità, e comunque ti ricordo sempre che il chitarrista è da due anni che suona la chitarra, in fin dei conti è sempre stato bassista da 10 anni, quindi immagina la difficoltà nell’entrare nel concetto di chitarra, non riesco a fare una classifica dei pezzi anche perché sono abbastanza differenti.
L’ispirazione dei testi è venuta da Raven Caine menzionata prima ovviamente con mie direttive sui temi da trattare e interpretazione, la stesura dei brani avviene coralmente, Kirk e Steven creano la struttura che poi viene curata e limata da tutti (mi riferivo comunque solo al metodo usato per questa canzone. Nda Claustrofobia).

7) Per quanto concerne quello che a mio parere è il vostro principale punto di forza della vostra ultima opera, secondo me esso è rappresentato dalla batteria, dato che Sam la usa in maniera veramente imprevedibile e con delle variazioni veramente interessanti, magari proponendo dei ritmi non proprio convenzionali in ambito estremo. Inoltre, penso che con il suo strumento valorizzi appieno la vostra musica, anche soltanto con dei tom-tom oppure con un brillante stacco tremendamente intenso come quello di “Serve or Be Served”. Concordate con le mie affermazioni, oppure credete che il vostro punto di forza più importante sia un altro? Se sì, perché?
Sono pienamente d’accordo con quello che dici, Sam è la base portante della band ed inoltre le sue inventive negli stacchi e fraseggi sono vitali per noi per dare un impronta in un certo senso originale ma è utile anche per aumentare il groove, ovviamente senza sminuire il lavoro degli altri, esaltando così ancor di più le varie parti che compongono un brano.
8) Parliamo del titolo della vostra opera. Perché l’avete intitolato semplicemente come “Promo 2009”? Forse perché rappresenta il primo passo verso il vostro primo album? Tra l’altro, curiosamente anche il vostro primo demo possiede un titolo così poco fantasioso, visto che è stato preso direttamente dal vostro nome.
Sì, è estratto dall’album “Imprisoned Soul” che uscirà (speriamo) presto!
Il primo demo è praticamente un biglietto da visita del gruppo per poter far sentire che esistiamo e per organizzare qualche live.
Praticamente abbiamo pensato di fare prima il demo e poi suonare live anche per dare una certa impronta e visione del gruppo da parte degli ascoltatori, quindi diciamo che nessun titolo rappresenta l’entrata nel mondo musicale.
Infatti quando organizzo serate è veramente difficile che invito band senza neanche uno stralcio di registrazione.

9) Ormai sono passati parecchi mesi dalla pubblicazione di “Promo 2009”, e quindi vi sentite ancora soddisfatti del vostro ultimo lavoro o rimpiangete qualcosa? In tutto questo tempo, come siete stati accolti sia dalla critica che dal pubblico?
Sinceramente sei soddisfatto all’inizio poi vuoi di più anche perché si migliora tecnicamente, nessun rimpianto non serve a nulla :D
La critica è buona e qua spezzo una lancia a tuo favore perché quello che hai scritto sulla recensione è grosso modo la verità e le reputo critiche costruttive, anche se sei prolisso a morire ehehe, e in altre recensioni a parer mio esalti cose che io reputo errori o pecche, ma il bello è questo della musica, il parere e la sincerità, cosa rara da vedere in Italia sinceramente.

10) Che ne pensate della vostra scena Metal estrema, ossia quella calabrese (anche dal punto di vista extra-musicale – nel senso dei locali, del pubblico e così via)? Sbaglio o è molto ricca di gruppi?
Ci sono gruppi validi e non, per il resto si parla più di gossip che di musica, cosa che a me non interessa minimamente, ma sai, vivo in Calabria, il paese del pettegolezzo, e quindi qui in pratica è più importante la minchiata che la musica.
Manca insomma proprio questo confronto musicale, che è veramente scadente, salvo eccezioni ovviamente
I Carnal Gore suonano e sono vivi e chiacchierano poco!

11) Cosa bolle attualmente in pentola per voi? Come sta andando la composizione del vostro primo album?
Dovremmo iniziare la registrazione degli ultimi due pezzi a metà Giugno per chiudere “Imprisoned Soul”, il nostro primo album formato da 8 pezzi, che ovviamente ti manderò con piacere per avere un tuo parere a riguardo.
La composizione è ultimata e manca solo la registrazione.

12) Ragazzuoli, l’intervista è proprio finita, e credo che in questo momento sarete molto felici eheheh! Volete mandare magari un messaggio contorto ai lettori di “Timpani Allo Spiedo” per salutarli?
Grazie per la recensione e il tempo dedicato a noi, rimanete obiettivi e critici che da parte nostra è solo elogio!
Vi lascio il nostro link di Myspace:
www.myspace.com/carnalgore .
Stay fucking death and hard!
Rob