Friday, November 13, 2009

Intervista ai Devastator


1) Prima di iniziare la vera e propria intervista, vorrei farvi i più sentiti complimenti per aver dato vita ad un album a mio avviso assolutamente magnifico ed anche decisamente originale.

Luca, batteria: Intanto ti ringrazio per l’intervista! E grazie mille anche per i complimenti, sono davvero contento che il nostro album ti sia piaciuto! Vedere apprezzati i propri sforzi è una soddisfazione impagabile!

2) Presentate i Devastator ai lettori di “Timpani Allo Spiedo”.

Luca: I Devastator sono nati nel 2001 sotto il nome di “Violent Overture” per volere mio e di Rob (chitarra e voce). Nel 2002 abbiamo cambiato nome in “Devastator”. Ricca invece è entrato nel gruppo nel 2004. In otto anni di attività abbiamo fatto uscire tre album, un promo e due live demo. Solo adesso abbiamo raggiunto un’ottima stabilità nella formazione, viste le non poche difficoltà negli anni passati. I nostri precedenti cantanti, prima Luchino, poi Albe, hanno perso interesse nel progetto e hanno lasciato la band. Fortunatamente adesso, con Rob alla chitarra e alla voce, siamo finalmente a posto, e spero di continuare così per lungo tempo, visto che attualmente lavoriamo davvero bene.

3) Di cosa trattate nei testi e chi li compone? Da chi siete influenzati per farli (anche dal punto di vista formale – in questo senso, da quali gruppi)?

Rob, chitarra ed attualmente voce: In genere i testi li scrivo io, ma senza ispirarmi a nessun gruppo sinceramente, ho sempre cercato prima di tutto di far risultare musicale il suono delle parole, la retorica poi in secondo piano... Gli argomenti sono abbastanza vari.

4) Perché preferite parlare di tematiche simili, scegliendone di scherzose ed un po’ surreali?

Rob: Penso sia preferibile far passare il concetto senza riferimenti specifici a cose e persone reali quando è possibile. Mi piace che un testo sia interpretabile in più modi.

5) Mi piacerebbe adesso trattare alcuni testi più approfonditamente, che mi hanno particolarmente incuriosito, partendo da “Satan Porno Dog”. Questa è per caso la presa per il culo del satanismo tanto presente in campo metal da ormai circa 30 anni? Avete, casomai, qualche cosa contro il satanismo e, se sì, perché? Lo considerate, inoltre, alla stregua di tutte le altre religioni?

Rob: “Satan Porno Dog” è semplicemente una storpiatura di Dylan Dog. Il testo si riferisce al grande successo con le donne del personaggio e alla possibilità che la vicinanza alle forze oscure ne sia la spiegazione... Il ritornello dice "dai adesso fammi vedere come trombi senza incubi!" Il satanismo è un argomento molto ampio che può essere trattato seriamente come anche no. In ambito metal penso sia molto significativo il pensiero dei Venom, i quali quando gli è stato fatto notare di essere i precursori di migliaia di gruppi di esaltati satanisti hanno detto: "no aspettate, noi stavamo scherzando!". Ecco secondo me il satanismo alla Venom, quindi la semplice provocazione alla mentalità cattolica perbenista ipocrita bigotta tramite l'esaltazione del male, è divertente, dissacrante, spassosa, non fa male a nessuno…Quando invece siamo di fronte a dei satanisti che si prendono sul serio preferiamo rimanere in disparte con le nostre convinzioni personali sul bene e il male ecco.

6) In “No Scout? Yes, Party!”, invece, mi sembra che, nella peggiore delle scontatezze, prendiate di peso la famosa pubblicità della Martini. Ma toglietemi una curiosità: se di “No Scout” fosse “Yes Scout” la festicciola si farebbe lo stesso?

Rob: Sì, il titolo riguarda la pubblicità, l'ironia dl titolo sta a sdrammatizzare l'amara polemica sugli scout che segue nel testo. Io credo che sia tremendamente ipocrita e controproducente predicare l'amore per il prossimo quando lo fai a nome di un'istituzione che si è resa protagonista di cose terribili nella storia e non parlo solo dell'inquisizione parlo anche dei tempi recenti, lo scandalo Ior ecc...E’ terribile, da credente in Dio mi sento offeso sia dall'esistenza della chiesa sia dagli scout. La mentalità secondo la quale la chiesa è fatta di persone che possono sbagliare ecc… andando comunque a messa sapendo tutta la merda che c'è dietro, è proprio quella che permette a quei bastardi di stuprare i bambini tranquillamente per dirne una…

7) “Dead Pride” ha qualche rapporto con la politica? Se sì, in che senso? Quale è quest’orgoglio morto? O sbaglio a fare tutte queste considerazioni?

Rob: Allora da una parte abbiamo a che fare con l'assurdità di un corteo di zombi che urlano per i loro diritti da morti, dall'altra il collegamento che…sì, siamo tutti morti, non c'è più la rabbia necessaria per protestare veramente contro tutta la merda del mondo per colpa di questo cazzo di benessere medio diffuso nel quale sporcarsi le mani e dire di no alla mediocrità è troppo faticoso.

8) In “Rotten Surf” forse prendete per i fondelli i surfisti? Se sì, perché? Se no, praticate casomai il surf?

Rob: “Rotten Surf” semplicemente perché la melodia è vagamente surf ma con dei suoni marci eheh! Il surf mi ha sempre affascinato e ne ho anche fatto un po’ di pratica ma senza mai trovare il tempo e il modo di approfondire...

9) Per quanto riguarda ora “A Very Famous Corpse”, chi sarebbe questo cadavere molto famoso, appunto?

Rob: Nessuno. Confesso che è un personaggio assolutamente fantasioso che mi ispirava per il tipo ti pezzo.

10) “Smash Metal Drink Beer” mi pare sia un pochino provocatoria, anche perché il Metal e la birra vanno a braccetto. Sono giuste le mie osservazioni? Inoltre, fate molto uso della bevanda alcolica poc’anzi citata… E perché vi piace così tanto (sarà strano, ma non mi piace per niente)?

Rob: Il testo è una presa in giro al metallaro che si prende troppo sul serio. Prenditi meno sul serio e pensa a bere che è meglio.

11) “My Sweet Cardinal” di che parla invece? C’entra forse di mezzo anche la chiesa?

Rob: Ho scritto questo testo pensando a quel bastardo del cardinale Ruini, che ora è stato rimpiazzato da Bagnasco credo. Ti giuro che lo sguardo di Ruini mi ha sempre fatto pensare allo sguardo di Satana, il male puro. Penso che si sia capito che io e la chiesa non andiamo molto d’accordo!

12) In “I Hate Cover Bands” la presa per il culo va ai gruppi cover. Perché li odiate così tanto (pure io non scherzo a tal proposito)?

Rob: E' veramente triste presentarsi pretendendo di rendere omaggio al rock mentre in realtà lo stai distruggendo, le tribute band ridicolizzano il rock rendendolo un fenomeno da baraccone in tutto e per tutto.
Dovrebbero essere i gruppi con delle idee a trovare così facilmente delle date, questi stronzi lo sanno, ma dello spirito che c'è dietro la musica che suonano se ne sbattono e sfruttano il lato capitalistico che la rovina. Mi piace pensare che sono come le persone che scopano ma non fanno mai l'amore, hanno perso.

13) Riguardo infine ad “Hypocrisy”, di che cosa trattate questa volta? Sbaglio o è il testo più serioso di tutto il lotto, almeno presumendolo dal titolo?

Rob: Questo testo è opera del nostro ex cantante che lo ha scritto pensando a una conoscenza comune, lasciamo perdere chi, il concetto che non ci riguarda resta l'ipocrisia.

14) Come avviene la composizione dei pezzi e quanto è durata la loro stesura? Chi li compone principalmente e quale è stato il pezzo che più vi ha dato “rogne”?

Rob: In linea di massima io porto il pezzo intero in sala prove dove lo proviamo insieme, poi a seconda dei gusti di tutti possiamo lasciarlo com'è, come possiamo modificarlo e come possiamo tirarlo nel cesso eheh. Ma non è sempre così, ci sono anche dei momenti di cazzeggio, frammenti di pezzi e di idee che vengono fuori in momenti imprecisati che risolvono arrangiamenti incompleti...l'importante è che il risultato finale soddisfi tutti. Il pezzo che è stato modificato più volte è stato senza dubbio “Dead Pride”, del quale ne sono esistite addirittura più versioni.

15) Dove avete registrato le canzoni ed in quanto tempo? In questo caso, quale è il pezzo che vi ha fatto più impegnare?

Luca: Abbiamo registrato “Underground ‘N’ Roll” agli High Distortion Level Studios di Altedo, in provincia di Bologna. Il cd è stato mixato e masterizzato da Luca Gomedi, ingegnere del suono proprietario del suddetto studio. Raccomando a tutti questo studio, perché Luca, oltre che un grande amico, è una persona veramente capace nel suo lavoro, e sa capire subito il sound richiesto da una band. Comunque fortunatamente siamo molto veloci a registrare. Io ho registrato le mie parti in circa 8 ore, suddivise in tre giorni. Il basso è stato registrato il giorno successivo, e la chitarra in due sessioni suddivise in due giorni. Infine voce e cori sono stati registrati l’ultimo giorno. Quindi abbiamo registrato tutto in una settimana. Sul pezzo che ci ha fatto più impegnare non saprei cosa risponderti, visto che siamo andati in studio molto ben preparati e ogni pezzo è filato liscio senza particolari problemi. L’unico problema era il caldo, visto che abbiamo registrato a Luglio eheh!

16) A mio avviso, voi fate una musica non proprio facilmente classificabile, una mescolanza tra il punk, l’hardcore (sia di stampo vecchia scuola che nuova) ed il rock’n’roll con qualche inserimento più metal, non dimenticando ovviamente le vostre radici, quelle thrash insomma. E quindi siete decisamente molto fantasiosi, non avendo confini predefiniti, riversando questa cosa su tutto, voce compresa, e presentando inoltre una tecnica tremendamente notevole, nonostante certo vostro grezzume. Strutturalmente parlando seguite molto la forma-canzone, sfoderando quindi anche bei ritornelli agili, anche se ogni vostra canzone presenta una buona individualità, presentando, tra le altre, anche variazioni praticamente schizzate, che si risolvono nel giro di pochissimi secondi. La produzione invece mi sembra piuttosto pulita, con tutti gli strumenti al proprio posto messi bene in evidenza. Ora, mi sono dimenticato qualcosa di importante? Inoltre, quali sono le vostre influenze e da quali membri del gruppo partono? Quanto esse hanno pesato sulla stesura dell’album?

Luca: Sono molto felice di quello che hai notato ascoltando il nostro cd. E’ segno che l’hai ascoltato con attenzione ed hai capito molto bene quello che vuole comunicare. Confermo quindi quello che hai detto: il nostro obiettivo come autori è sempre stato quello di scrivere musica cattiva, potente, veloce e incazzata: ma allo stesso tempo divertente, varia e frizzante. Abbiamo cercato inoltre di inserire nel disco tutto quello che ci passava per la testa in fatto di influenze, senza porci assolutamente ogni tipo di limite. Ti ringrazio inoltre per i tuoi commenti positivi sulla nostra tecnica strumentale, fortunatamente nel tempo siamo cresciuti come musicisti ma anche come arrangiatori. Ovviamente in questo tutto gioca a favore dell’esperienza. Per la produzione dobbiamo rendere merito soprattutto a Luca Gomedi, che ha capito subito che suoni volevamo proporre e li ha esaltati al massimo. Le nostre influenze sono molteplici. Sia io che Rob che Ricca ascoltiamo ogni cosa, dal black metal al blues, dalla psichedelia al death metal. Ovviamente i generi musicali che più ci accomunano sono quelli che senti nel disco, ovvero il thrash, l’hardcore, il punk più marcio, il rock ‘n’ roll e lo stoner… Il nostro obiettivo è creare un tipo di musica che le racchiude tutte, ovviamente trasformandosi in un nostro genere personale e originale.

17) La canzone che ho più apprezzato di tutte è “Hypocrisy”, in quanto mi sembra come la più intensa, almeno da parte mia certo. Ma anche perché forse è la canzone maggiormente metallica del lotto, e come non scordare tra l’altro del brano fantasma quivi contenuto, dove fate il verso all’oi! (anche dal punto di vista vocale) cantando inoltre finalmente in italiano (testi assurdi come al solito). Adesso, siete d’accordo con le mie affermazioni? Se no, perché e quale pezzo preferite in particolare?

Luca: Non sei il primo che ha preferito “Hypocrisy” alle altre canzoni del disco. E’ una canzone nata volutamente così, anche perché il messaggio nel testo è piuttosto forte e quindi la canzone doveva essere di sicuro bella potente e incazzata. La traccia nascosta è un omaggio a un’associazione cinematografica livornese chiamata “Nido Del Cuculo”, famosissima per i suoi doppiaggi in dialetto livornese su spezzoni di film famosi. E’ stata anche realizzata per omaggiare la nostra toscanità eheh! Io sinceramente non ho pezzi preferiti nel disco, mi piacciono veramente tutti (altrimenti non ce li avrei messi eheheh). Posso solo dirti per me quali sono i pezzi che più mi divertono quando li suono dal vivo: sicuramente “Hypocrisy”, “Here We Go”, “Satan Porno Dog”, “Smash Metal Drink Beer” e “Desert”.

18) Per quanto riguarda invece il vostro principale punto di forza, personalmente ne ho ravvisati addirittura due, ossia la varietà e la fantasia che voi ponete in ogni pezzo, non facendo stancare l’ascoltatore più esigente, ed anche i testi, che fanno scompisciare tremendamente dalle risate e che vi fanno allontanare da moltissime altre formazioni. Siete d’accordo con quanto affermo? Se no, perché e quale è, o quali sono, secondo il vostro parere, i vostri principali punti di forza e perché?

Luca: Beh, mi ripeterò, ma ti ringrazio ancora per le tue belle parole. Di sicuro una qualsiasi persona che ascolta il nostro ultimo album può dire tutto tranne che non sia un album molto vario. E di questo ne vado molto fiero, visto che comporre un album vario e fantasioso era uno dei nostri principali obiettivi. Già con il nostro secondo disco “Alcoholic Invasion” abbiamo cominciato a lavorare su questo nostro pensiero. Finalmente con “Underground ‘N’ Roll” ci stiamo avvicinando parecchio, ma possiamo e dobbiamo fare molto di più! I testi sono volutamente divertenti, anche perché scrivendo in inglese è difficile parlare di cose serie o di argomentazioni profonde. Per cui abbiamo maggiormente puntato alla parte musicale e utilizzato i testi come riempimento, per la maggiore. Non è che siano completamente privi di senso, però sicuramente se li avessimo scritti in italiano il risultato sarebbe stato molto migliore. Fortunatamente posso dire che il problema sarà risolto, visto che abbiamo deciso di cominciare a scrivere ogni nostro testo in italiano. A breve torneremo in studio per registrare quattro pezzi nuovi con testi in italiano. E in quel caso testi e linee vocali avranno la stessa importanza della parte musicale. Un altro nostro punto di forza che ci attribuisco è il nostro totale impegno verso quello che facciamo, la nostra costanza, la nostra passione. E soprattutto la nostra voglia di andare avanti sempre e comunque, nonostante i periodi non proprio belli che abbiamo passato (e ti assicuro che sono stati tanti)!

19) Parliamo adesso del titolo dell’album. Perché avete scelto per “Underground’n’Roll”? Come fa l’Underground ad essere un fatto anche strettamente musicale (per esempio, i Gorgoroth sono mainstream ma suonano ancora adesso piuttosto sporchini)? Volete forse fare il verso al vostro precedente album “Thrash’n’War”? Ci sono state altre proposte per il titolo e perché, casomai, queste sono state scartate? Cosa volete trasmettere, comunque, con il titolo attuale?

Rob: Beh c'è un doppio senso, l'underground come "strato sociale" della band e l'underground come luogo del cadavere visto che ogni tanto il morto vivente torna come argomento trattato.
La scena underground merita di essere analizzata nei suoi flop, nelle sue contraddizioni, ma anche nelle belle cose che nasconde... Quindi let's roll!

20) Chi ha fatto la copertina e quale è il suo significato (se ce l’ha certo)? Perché siete immersi in un mare pieno di radioattività (con quel barile poi)? C’è per caso una denuncia, seppur implicita, contro l’atomica e tutto ciò che le ruota intorno? Non so voi, ma essa mi ricorda tremendamente quella di “And the Worst Is Yet to Come” degli Hyades. Avete subito qualche influenza in proposito o sbaglio? Inoltre, perché, nel titolo dell’album, solo la “E” di “Underground” è rovesciata? Non potevate fare una cosa simile con la “r”, la “n”…?

Luca: La copertina è stata realizzata da Denis Gualtieri (http://squartato.blogspot.com), che ha realizzato tra l’altro anche la copertina del nostro precedente album, “Alcoholic Invasion”. Denis è un’artista veramente eccezionale, che non ha nulla da invidiare a colleghi molto più blasonati del suo settore. Consiglio a tutti di rivolgersi a lui! La copertina non ha nessun tipo di significato, eravamo partiti inizialmente con una copertina che raffigurava noi mentre facevamo surf. Abbiamo quindi presentato l’idea a Denis, ma il genio che c’è in lui si è messo in moto ed ha stravolto completamente l’idea di partenza. Il risultato è quello che vedi. Ci sono però due particolari assolutamente voluti. Il primo è l’alieno a cui Ricca vuole rubare la bottiglia, che rimanda al nostro disco precedente. Secondo particolare è la scelta dei colori della copertina, il bianco del logo, il rosso del cielo e il verde del mare. Un omaggio alla nostra nazionalità. E’ vero che ricorda un po’ la copertina degli Hyades, però Denis non li conosceva per cui è stata una cosa puramente casuale! La “E” rovesciata non ha alcun tipo di significato eheh! Semplicemente il font che ho scelto per scrivere il titolo del cd aveva le “E” rovesciate di default ahahahah!

21) Vorrei parlare adesso di “Rotten Surf”. E’ una strumentale un po’ particolare, ricca di parti soliste da parte di Rob, ed il bello è che riuscite, almeno personalmente, a far immaginare sul serio il mare con relativo surfista. Ma quello che più mi incuriosisce è proprio il fatto che tale brano sia l’unico strumentale di tutto il lotto, fungendo tra l’altro da spartiacque tra le due parti dell’opera, visto e considerato che è stato messo proprio come ottava traccia. Sono giuste le mie osservazioni e secondo voi cosa rappresenta “Rotten Surf” rispetto agli altri pezzi? E come è nata questa strumentale?

Rob: Io mi diverto anche a comporre delle musiche che non necessariamente fanno comodo ai Devastator, e succede che qualche cazzeggio possa in qualche modo dare un tocco in più al disco, hai detto bene del surfista, infatti proprio perché essendo già pronta la copertina il pezzo non è stato difficile da collegare e inserire nel lavoro, abbiamo pensato: perché no?!

22) Parliamo ora di “I Hate Cover Bands”. Mi pare che quest’altro pezzo sia atmosfericamente molto lontano dagli altri, in quanto in esso percepisco tratti come disperati, mostrando forse in musica la condizione penosa concertistica di oggi in Italia, dominata spesso dai gruppi cover, inutili anche da parte mia. Siete d’accordo? Come è nato questo brano e che cosa rappresenta per voi?

Rob: Come ho spiegato prima il fenomeno delle cover è una vera e propria piaga per la musica tutta, un pezzo con questo titolo è per noi un modo di far presente la nostra posizione sperando che tutti i gruppi come noi si uniscano al coro. Magari se tutti i veri amanti della musica si schierassero apertamente quei buffoni ci penserebbero due volte prima di fare un tour europeo con i pezzi scritti da altri eheheh!

23) Questa in teoria è una domanda per Albe ma siccome tra le vostre fila non c’è più, lo chiedo a voi: siccome è un cantante tremendamente versatile, anche a livello di linee vocali, da quali cantanti è influenzato principalmente e quali ne sono i suoi preferiti?

Rob: Sinceramente non ti saprei dire le a quali cantanti si ispira esattamente, a me è sempre piaciuto il fatto che sapesse tirare fuori una voce aggressiva senza sfociare in banali growl o screaming che avrebbero banalizzato i pezzi, infatti il suo abbandono è stato un dispiacere tecnico oltre che umano.

24) Questa è una domanda un po’ provocatoria, ma perché utilizzate l’inglese? Non vi pare che sia un po’ troppo stra-abusato e/o commerciale? Inoltre, perché in “Here We Go” fate uso, seppur in momenti minuscoli, dell’italiano, e che il brano fantasma sia invece completamente cantato nella nostra lingua, anche perché, così facendo, gli stranieri non ci capiscono più un ciufolo?

Rob: "Here We Go" è una raccolta di frasi fatte tipiche del punk e affini, troviamo anche "um dos tres quatros" (non ricordo se si scrive così) perché urlato da Max Cavalera. La traccia fantasma è fantasma proprio perchè oggettivamente non c'entra niente col resto del disco! L'inglese è stato scelto semplicemente perché i gruppi che ci sono sempre piaciuti cantano in inglese ma ecco, proprio perché abbiamo cominciato ad apprezzare anche la musica italiana e soprattutto perché ci siamo rotti le palle di stare attenti alla grammatica e alla pronuncia di una lingua che non ci appartiene...Ecco che stiamo per registrare quattro pezzi in italiano che andranno a fare parte di un disco tutto in italiano!

25) Siete soddisfatti del lavoro raggiunto o dopo poco più di un anno rimpiangete qualcosa? Mi sembra questa una domanda scontata (visto il vostro MySpace riempito di diverse recensioni ed interviste), ma come stanno andando la critica ed il pubblico?

Luca: Sono molto soddisfatto di come siamo cresciuti a livello di popolarità dai nostri inizi a ora. Considerando il fatto che non ci siamo mai appoggiati né a nessuna agenzia promozionale né a nessuna booking, la nostra popolarità attuale, anche se sempre molto bassa rispetto agli standard ottimali, mi riempie di soddisfazione. La promozione l’ho sempre curata io in ogni sua forma, e Giulio mi ha dato una mano enorme in questo, aiutandomi in ogni modo possibile. Giulio è un nostro caro amico che ci aiuta a promuovere la nostra musica, a trovare contatti, a organizzare concerti; è in sostanza il quarto Devastator a tutti gli effetti. Finora le recensioni e le interviste promozionali per “Underground ‘N’ Roll” sono state parecchie, e devo dire tutte positive. Il disco alla gente sta piacendo molto, quindi cosa chiedere di più?

26) Spero di non essere indiscreto, ma come mai Albe se n’è andato dal gruppo, e tra l’altro proprio pochi mesi prima la pubblicazione di “Underground ‘n’ Roll”? Siete, comunque, ancora amici con lui?

Luca: Nessun problema! Albe ha lasciato i Devastator semplicemente perché voleva seguire altri progetti musicali. Infatti poco dopo essere uscito dal gruppo ha tirato su la sua band e infatti ora è pienamente contento del suo progetto. Inutile dire che la separazione è avvenuta nella maniera più amichevole possibile, siamo sempre ottimi amici e ci sentiamo molto spesso.

27) Parlatemi del nome che nel 2002 vi siete scelti. Perché proprio Devastator e da cosa è scaturita questa scelta? Altre proposte si sono state e casomai perché le avete scartate? Tra l’altro, urge osservare che Devastator è un nome piuttosto frequente in campo metal (Metal-Archives lo dimostra ampiamente).

Luca: Devastator è stato scelto perché innanzitutto volevamo creare una band devastante eheheh! Comunque l’origine di questo nome ha diverse fonti. E’ stato scelto per onore del mitico robottone dei Transformers costituito con gli escavatori, è stato scelto in onore dell’astronave ammiraglia di Darth Vader, protagonista di Guerre Stellari, chiamata appunto Devastator.

28) Per quanto riguarda il logo invece? Perché, tra l’altro, l’avete cambiato ultimamente? Quali considerazioni hanno portato a questo cambiamento e come è stato abbandonare il caro vecchio logo?

Luca: Ti comunico che siamo tornati ufficialmente al nostro caro vecchio logo. Prima dell’uscita di “Underground ‘N’ Roll” avevamo deciso di cambiarlo perché era un logo troppo metalloso. Poi con il passare del tempo il nuovo logo ha cominciato sempre di più a farmi schifo, quindi abbiamo deciso di cestinarlo e tornare al vecchio. Io ovviamente sono di parte, perché il vecchio logo lo disegnai io tipo una decina di anni fa, per cui ci sono affezionato eheh!

29) Come siete riusciti ad accasarvi presso la Teorema Edizioni Musicali?

Rob: Nel periodo in cui abitavamo a Bologna siamo diventati compagni di bevute di un collaboratore, quindi una cosa tira l'altra è naoa questo rapporto più per simpatia che per altro credo eheh!

30) Qualche gruppo della vostra etichetta da consigliare?

Rob: La Teorema tratta principalmente pop (bella stranezza! Nda Claustrofobia) italiano, sarà difficile che le sue band possano avere un pubblico comune con i Devastator, ma ti posso dire di aver apprezzato l'ultimo disco degli Esterina, band appunto della Teorema.

31) Considerando che suonate in centri sociali (e certamente non di destra) e che fate spalla, tra gli altri, con gruppi dalle tematiche libertarie come i thrashettoni milanesi Irreverence, politicamente la pensate in maniera simile a questi ultimi (anche perché nella foto da me pervenutami sulla cintura che porta Albe c’è una bella “A” anarchica)?

Luca: I Devastator sono sempre stati una band apolitica al cento per cento. Secondo me politica e musica non vanno mai e poi mai accostate, o almeno questo è il mio modestissimo parere. Abbiamo sempre suonato sempre e ovunque, ogni occasione è quella buona!

32) Per quale motivo nel vostro myspace figura la domanda: “Orgogliosi di essere Underground?”? E’ forse una sottile provocazione e, se sì, da cosa è determinata?

Luca: E’ una frase provocatoria al massimo! Il punto interrogativo sta a significare una cosa ben precisa. Siamo allo stesso tempo orgogliosi di essere underground perché primo ne facciamo parte, secondo perché come ti ho detto prima abbiamo sempre fatto tutto sulle nostre gambe senza aver mai stipendiato nessuna agenzia. Il punto interrogativo però sta a dire che in Italia essere underground è anche un handicap, visto che ogni band italiana underground come noi per emergere deve fare carte false. E le amatissime tribute bands di certo non ci aiutano. Per cui essere underground è certo motivo di orgoglio, ma in egual misura un forte freno per cercare di emergere.

33) Prima di militare nei Devastator (e relativi Violent Overture e Motrok) avete suonato in qualche altro gruppo e com’è andata l’esperienza? Avete pubblicato e/o registrato qualcosa in tal senso?

Luca: Ricca prima di entrare con noi ha inciso un album con una band metal progressive di Lucca, chiamata Speed Of Light. Inoltre io e Ricca abbiamo suonato per diverso tempo nei VXD, band hard rock, con cui abbiamo registrato un album e un promo.

34) Considerando la vostra natura sperimentale, verso quale pubblico preferite esibirvi?

Luca: Il nostro sogno sarebbe quello di diventare una band che mette tutti d’accordo, tipo i cari vecchi Motorhead. Infatti ai concerti dei Motorhead puoi trovare di tutto, dal metallaro più incallito al punkettone più marcio. Fortunatamente siamo soddisfatti ugualmente, visto che piacciamo a chi ascolta metal e a chi ascolta punk-hardcore. Comunque preferiamo esibirci davanti a chi è disposto ad ascoltarci e a fare casino sotto il palco!

35) Com’è un vostro concerto-tipo?

Rob: Pochi fronzoli, noi saliamo sul palco e spariamo tutti i pezzi meglio che possiamo e quando le circostanze ce lo permettono distribuiamo lattine di birra durante l'immancabile ultimo pezzo "Alcoholic Invasion", niente travestimenti o buffonate di alcun genere, semplice e veloce come piace a noi.
36) Parlatemi dei video che avete fatto per "Cemetery Beach" e "No Scout? Yes, Party!". Com'è andata l'esperienza e perché avete scelto proprio queste due canzoni per fare il video? Ma che c'entrano quelle immagini di violenza con il titolo del secondo pezzo? E perchè non figura Albe?

Luca: Il video di “Cemetery Beach” è stato realizzato da un nostro amico di Bologna. E’ un video molto semplice e molto ironico, volevamo realizzare qualcosa che facesse divertire chi lo guardava. E secondo quel che mi dice la gente ci siamo riusciti alla grande! Il video di “No Scout? Yes, Party!” invece è stato girato e montato da Rob. Abbiamo scelto queste due canzoni perché a nostro avviso “Cemetery Beach” resta la canzone più orecchiabile di tutto il disco, mentre “No Scout? Yes, Party!” è secondo noi quella più incazzata, sia musicalmente che come testi, quindi abbiamo scelto due pezzi contrastanti! Proprio perché esprime incazzatura e violenza abbiamo deciso di aggiungere quelle immagini nel video. Albe non figura semplicemente perché al momento della realizzazione del video aveva già lasciato i Devastator…

37) Come vi rapportate con il fenomeno del peer 2 peer e, di conseguenza, con il formato MP3?

Luca: Ci rapportiamo direttamente in prima persona, visto che se cerchi il nostro ultimo disco su Emule lo puoi già trovare, e così pure se cerchi l’album su Google vedrai che ci sono un sacco di portali in giro per il mondo dove è possibile scaricarlo eheh! Ovviamente non siamo stati noi a spacciarlo così in rete, sicuramente qualche fan l’ha preso e messo online. Siamo assolutamente d’accordo, tanto di musica non viviamo di certo, quindi se tutti lo scaricano fa lo stesso, l’importante è che il disco giri. Preferisco mille dowload che 100 dischi venduti, sinceramente! Tutto è ottimo per far girare il nome!

38) Che ne pensate della vostra scena Punk-Hardcore-Metal, ossia quella toscana (anche dal punto di vista extra-musicale – nel senso dei locali, del pubblico e così via)?

Luca: In Toscana ci sono un sacco di gruppi validissimi, in campo metal i migliori sono i Subhuman, a mio parere. A Lucca c’è pure una band chiamata Acid Brains, che esiste da circa quindici anni e che ha già sei album al suo attivo. Anche loro sono molto validi, tra le migliori band alternative rock nell’underground italiano. In Toscana i locali ci sono e pure molto belli, fatto sta che per la maggiore prediligono le tribute bands. Cazzo sto sempre a parlare di loro eh?

39) E di quella italiana più in generale invece?

Luca: La scena italiana è ricca di gruppi con le palle. Mi sento di nominare Hyades, Subhuman, Irreverence, Kernel, Hellstorm, Carlos Dunga, Tarchon Fist, National Suicide, Planar Evil ecc…Tutta gente con le palle che suona da anni la propria musica con dedizione e passione. Se solo ci fosse qualcuno che ci scommettesse sopra cambierebbero molte cose nel nostro caro paese.

40) Quali gruppi o artisti state ascoltando in questi ultimi tempi e quali ne sono i vostri preferiti (non solo Metal)? Ritornando invece al Metal, per chi andate pazzi e quali sono i generi che meglio ascoltate con piacere?

Rob: Parlo per me: per quanto riguarda il metal niente mi esalta come i Sepultura. Adoro poi gli Offspring perchè ci sono cresciuto quindi sarò sempre di parte, non stimerò mai nessuno come stimo i Motorhead, ma il gruppo che mi ha fatto più venire la pelle d'oca restano i Kyuss. Qui mi fermo sennò dovrei elencarne veramente troppi!

41) Cosa bolle attualmente in pentola per voi? A quando un altro vostro disco?

Rob: Nel 2011 speriamo di festeggiare il nostro decennale presentando il nostro quarto disco, il primo in italiano.

Luca: Stiamo finendo di registrare un nuovo Lp di quattro pezzi inediti, tutti in italiano e veramente cattivi e veloci, quindi aspettate nuove notizie!

42) Finalmente siamo al termine ragazzi! Spero che io non vi abbia rotto i cosiddetti? Vi è piaciuta questa intervista? Volete mandare un ultimo messaggio ai lettori di “Timpani Allo Spiedo”?

Grazie mille per questa bellissima intervista! Mi sono molto divertito a rispondere alle domande! Grazie mille a te per averla resa possibile. Invito tutti i lettori a visitare la nostra pagina myspace www.myspace.com/devastatorcrew per ascoltare i pezzi tratti dal nostro ultimo lavoro! Ogni commento è ben accetto! Alla prossima!!!